Spyrium: le ragioni di un insuccesso

Continua la nostra serie aperiodica di analisi metaludica sul successo dei giochi da tavolo.

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Spyrium

Spyrium, gioco del 2013, di William Attia, attualmente al 678° posto di BGG con una media di 7,1. 
Un gioco da cui ci si aspettava un piazzamento molto più alto che però non è arrivato. Oggi proviamo a spiegarci il perché.

Per intenderci su quello che penso io di Spyrium, questa è la mia recensione, questo un articolo sulla sua meccanica base e questa la mia Top-5 annuale in cui rientra comodamente anche lui.
Spyrium è per me un gioiello di game design, a partire dalla meccanica base che rimane unica nel panorama dei giochi, al tipo di timing richiesto, alla profondità rapportata alla durata, all'interazone e alla richiesta strategica elevata che si scontra con una parte tattica feroce.

Insomma non esito a parlare di capolavoro, per questo gioco. 

Per qualche motivo, però, Spyrium non ha funzionato a dovere, col grande pubblico. E non può trattarsi solo del fatto che nel 2013 non esistevano ancora blog finanziati e sponsorizzati da editori, che martellano i social fino a che non è stata venduta l'ultima copia dell'ultimo gioco edito, come vedo fare alacremente in questi giorni.

Materiali: il potere dell'estetica giusta (o sbagliata)

Scompongo questa voce in tre parti, perché ognuna ha il suo peso e assieme fanno un macigno.

La scatola media. Sembra una sciocchezza, ma la dimensione della scatola, ho letto da qualche parte, è la prima cosa che comunica all'acquirente il teorico “peso” del gioco, il fatto che sia per giocatori e, indirettamente, anche la sua bellezza. 
Ovviamente non è vero, non c'entra nulla, ma inconsciamente molti giocatori hanno accolto Spyrium come qualcosa di “più piccolo, più leggero, meno impegnativo” di Caylus*. Questo, da un certo punto di vista è vero, dato che Spyrium, anche in cinque, prende la metà del tempo rispetto al vecchio gioco di Attia, ma non è assolutamente vero per la profondità che Spyrium riesce a esprimere in un tempo così breve. Ma questo purtroppo lo sa solo chi ha giocato, non chi ha guardato la scatola...

L'assenza del tabellone. Come sopra, la percezione errata che si ha di un gioco di sole carte è che sia più leggero di un gioco col tabellone. E più è grande il tabellone, più deve essere profondo il gioco. Anche qui, percezione errata e probabilmente giocando a Magic o qualche altro LCG o a Pax Renaissance, molti si ricrederebbero. Ma sicuramente la cosa ha influito.

La grafica e le immagini poco invitanti. Spyrium è scuro e fumoso, le illustrazioni non sono allettanti, per quanto tutte diverse, le tinte cupe. Non colpisce, non attira, non si fa amare. Si sa che oggi un gioco deve colpire i giocatori occasionai prima di tutto con l'estetica e Spyrium ha l'appeal di uno scafandro da palombaro.

Ambientazione errata.

Una sorta di inizio '900 ucronico, in cui questo fantomatico Spyrium, estratto dalle miniere, costituisce un'eccezionale fonte energetica. 
Ecco, tutto ciò, nel gioco sparisce. Spyrium è un gestionale engine building, la parte relativa alla fantascienza è solo nel trafiletto iniziale. Forse sarebbe stato meglio ambientarlo in un periodo storico reale. In questo caso, invece, chi cerca qualcosa di originale non ne trova traccia nel gameplay e chi si sarebbe potuto invece interessare a una simulazione, trova un'ambientazione fantasiosa e bislacca.

Meccaniche non per tutti

Attia ha dimostrato già in Caylus* di amare un grado di interazione superiore alla media. In Spyrium la cosa è ancora più spinta, esaltata, inglobata in un gioco che fa della scelta del tempo giusto il suo fulcro principale. 
Il fatto però di inglobare una meccanica così particolare e spietata in un gioco in cui occorre anche fare calcoli minuziosi e costruire un efficace motore di gioco, può disorientare e spiazzare la maggior parte dei giocatori abituati a gestionali più usuali e rassicuranti.

L'originalità e l'interazione hanno tagliato fuori una buona parte di pubblico potenziale.

Aspettative errate

Come mai ho nominato almeno un paio di volte Caylus? Perché Attia è l'autore di Caylus, che è da sempre un capolavoro e un pilastro dell'eurogame moderno. L'autore è stato per tanto tempo fermo e da lui ci si aspettava un altro Caylus, in tutto e per tutto. 

E intendiamoci, per me lo è stato, Spyrium è altrettanto rivoluzionario, più cattivo, ugualmente profondo. 
Ma è anche più difficile da digerire e apprezzare, per tutte le cose dette prima. 
La gente si aspettava X e gli è arrivato Y. Poco importa che Y sia per certi versi anche migliore di X: l'aspettativa non è stata rispettata e ciò ha definitivamente tagliato le gambe al gioco.

Conclusione

Un'altra vittima eccellente. Vi consiglio di recuperarla, se anche per voi i fattori che ho esposto sopra hanno bassa o nulla importanza. Altrimenti potete sempre comprare l'ennesima ultima uscita sponsorizzata spacciata per capolavoro.

Commenti

Eh si.. Oggi spesso non si comprano giochi belli da giocare ma giochi belli da vedere.. 

Spyrium è un piccolo gioiellino che non può mancare nella libreria di un vero gamer.. 

La gente cerca chissà che e poi non compra Spyrium a 20€ nuovo. Follia.

Io credo che Attia insieme a Seyfarth, Gerdts, Wallace e pochi altri ci abbiano regalato delle cose magnifiche.

Eppure ogni tanto sono contento che esistano ancora queste perle sconosciute ai più. La gente dovrebbe chiudere FB e leggere di più la Tana.

Gran gioco. Su carta aveva diverse carte in regola per non piacermi (la freddezza tematica in primis) ma poi al tavolo si creano dinamiche divertentissime, quella tensione che è il vero cuore che cerchiamo quando si gioca.
Quindi una prova la consiglio davvero a tutti

Credo che possa competere seriamente per il titolo di gioco più sottovalutato di sempre.

Per me fu amore dalla prima volta che lo provai.

Possiamo dire che anche la mancata uscita di 175940 espansioni ad esso dedicate non l'ha aiutato, sul mercato attuale?

Dopo questo articolo magari qualche editore italiano lo resuscita con una nuova grafica e una nuova ambientazione... 

Interessante questo punto di vista. 

Non lo possiedo, ma gioco sempre volentieri a questo titolo. Penso anche io sia sottovalutato. 

Personalmente un "difetto" che, sommato a quelli descritti, ha fatto storcere il naso alla prima partita è la poca "linearità" delle azioni. 

Chi era abituato a Caylus o altri piazzamenti lavoratori simili, era abituato a fare azioni semplici (prendo una risorsa, costruisco qualcosa, ...). 

In Spyrium occorre giocare due o tre partite par capire a pieno le bellezza delle meccaniche e non ritrovarsi impantanato.

 

Gran bel gioco. E costa pure poco di questi tempi...

Mai giocato, mi sa che lo provo su bga

È un capolavoro senza se e senza ma. 

Poi che la gente bocci i capolavori non è una sorpresa purtroppo...

Vado contro corrente, a suo tempo lo comprai per poi rivenderlo. Ora sono anni che non ci gioco ma se mi ricordo bene mi pare non mi piacque una certa ripetitività e l'incremento dei punti verso il finale che mi pare premiasse troppo l'end game rispetto all'inizio. Ma ripeto sono passati molti anni. Sono lieto se correggerete questi miei ricordi.

Ma magari semplicemente non è il gioco per me visto che anche Furnace non mi è piaciuto. 

traico7 scrive:

Eh si.. Oggi spesso non si comprano giochi belli da giocare ma giochi belli da vedere.. 

Frase che condivido in pieno!

 

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