Nulla da dire sul report, faccio giusto un appunto che è una mia personalissima opinione leggendo le cose che sono state più "gradite" a Modena e faccio fatica davvero a comprendere il generale entusiasmo (o comunque apprezzamento) di Ensamble che è l'ennesima messa in scena di una meccanica talmente abusata nei party game che non so davvero più come si possa anche solo avere il coraggio di tirarla fuori ogni anno in una veste diversa.
E lo dico da amante dei party
Onestamente su guesto genere trovo in uscita quest'anno qualcosa di un pelo piu interessante che è master world (nn so se c'era in demo), ma detto ciò...il succo è sempre quello
Mai slogan fu più azzeccato tra quelli scelti negli anni da Staff Play / Modena Fiere.
"Siamo tutti Play".
Perché si, questa fiera è stata LA fiera dei giocatori. E qualcuno ora potrebbe dire: "Beh ma perché? Le altre no?"... Sì, certo, anche gli anni passati Play era la fiera dei giocatori, ma quest'anno si respirava proprio l'aria del: "FINALMENTE CAZZO!" (concedetemi il francesismo). C'era voglia di giocare, voglia di stare insieme, voglia di rivedere le persone e sopratutto, voglia di normalità. Quella normalità che forse queste maledette mascherine (ringraziamo che ci siano, valà) ancora non ci danno, quella normalità che questo virus ci ha negato per tanto tempo.
E nonostante il distanziamento tra i tavoli, la riduzione netta di questi ultimi e conseguente diminuzione di quello che si poteva vedere (per esempio non c'era lo stand espositivo Lego ( SIGH. ='( ) quella a cui ho assisitito io è una fiera che è andata benissimo. Azzardo che forse è andata anche meglio di quanto gli stessi addetti ai lavori si aspettavano.
Dopo questa romantica introduzione, passiamo al sodo, alla fiera stessa.
Il venerdì, dopo veramente tanti anni, me lo sono fatto da visitatore mentre la domenica l'ho passata, come di consueto, allo stand TreEmme a dimostrare. Sabato, ahimè, non ho potuto presenziare. Farò un breve accenno ai giochi provati perchè alla fine siamo giocatori e quel che ci interessa sono i giochi, ma vorrei prima di tutto descrivervi questa fiera, anche per chi purtroppo o per scelta non è potuto venire.
Chiedo scusa se non ho foto di reperotorio, ma non era mia intenzione, fino a ieri, scrivere questo report.
Il venerdì da visitatore
Per tutta la giornata la fiera è stata ben oltre che vivibile. Mai ressa nei corridoi, abbastanza facile trovare un tavolo libero e pochissime file dai giochi più richiesti.
Le case editrici avevano spazi molto limitati, forse i più grandi erano Giochi Uniti e Dv + Ghenos. Lo stand Asmodee si distingueva come sempre, ma l'area demo gestita da una associazione esterna era abbastanza ridotta. Erano comunque, chi più ridimensionato chi meno, presenti tutti gli editori. E questa è stata una piacevole sorpresa. Anche da parte loro è palesemente trasparita la volontà di ricordare che: "Io ci sono e volevo esserci".
Unico neo, alcuni evidenti assembramenti in uno paio di store, gli ingressi potevano essere gestiti meglio. Si, lo so, la fila si sarebbe poi creata al di fuori dello stand creando magari disagi nel corridoio, ma dentro si era davvero ammassati.
Giochi provati:
Unmatched: Cobble & Fog: sono uno scarsissimo conoscitore degli Skirmish, men che meno di queste versioni 2 vs 2. Abbozzo comunque un "non mi è piaciuto" principalmente per durata, troppo lungo, e ripetitività dei turni. Però ripeto, non ho esperienza.
Atlantig Rising: collaborativo ambientato nel mondo di Atlantide. Alcune cose le ho trovate interessanti, come la scelta di quali potenziamenti costruire e quindi direzionare la propria strategia. Non ho molto apprezzato il fatto che ci siano TROPPI elementi casuali non prevedibili (dadi e carte) e mi è sembrato non particolarmente longevo.
Ensemble: della lista unico che molto probabilmente entrerà in collezione. Stiamo parlando di un party game collaborativo tanto banale quanto divertente. Senza parlare tra i giocatori è necessario riuscire a fare le stesse associazioni tra più immagini che sono sul tavolo. Si vince se si fa la stessa associazione. 90% del divertimento lo fa il gruppo, asternersi musoni.
Terramara (dai Goblin): non un giovanotto, gioco del 2019 degli Acchittocca. Stimolato dalla lettura del regolamento ero molto cuirioso di provarlo. A fronte di un regolamento non chiarissimo, ancora adesso ho la curiosità di togliermi qualche dubbio leggendo le FAQ su BGG, abbiamo trovato un gioco molto interessante che ti mette davanti un bel ventaglio di scelte, forse anche troppe. Da riprovare sicuramente.
La domenica da dimostratore
Vedere la fiera da addetto ai lavori e fisso sempre nella stessa postazione non è la stessa cosa che farla da visitatore. La percezione di come stanno andando le cose è diversa, non dico sbagliata, solo diversa. Hai il tuo tavolino (che quest'anno erano tavoloni) che ti fa da unica cartina tornasole.
L'affluenza ai tavoli è stata costante. I primi tavoli liberi si sono iniziati a vedere solamente intorno alle 18 (vi ricordo che alla domenica la fiera chiude alle 19 anzichè alle 20 come negli altri due giorni), però non c'è mai stata una grossa pressione. Certo, non appena il tavolo si liberava, si tornava a riempire all'istante, ma non c'è mai stata quell'affluenza di gente a chiedere quanto mancava alla fine che ho sempre visto gli anni scorsi.
È stato davvero bello ricominciare a spiegare giochi. Vedere gente che non conosci minimamente, farci due chiacchiere mentre giocano, scambiarsi opinioni sul gioco che stanno provando o su quelli che hanno in saccoccia e cose così.. È soddisfacente, anche perchè tutti si alzano e ti ringraziano per quello che hai fatto. E non è un "grazie" buttato lì tanto per non essere maleducati, è un grazie sincero, di quelli che a fine fiera, stanco come un porco, ti fanno dire: "Vacca boia, mi manca già!"
Ho spiegato tutto il giorno Dune Imperium. Ho avuto modo di farmi un'idea molto precisa di questo gioco e la mia opinione è rimasta la stessa della prima volta che l'ho provato, c'era l'occasione di fare un capolavoro e l'hanno mancata. Si sono limitati a fare un buon gioco. Certo, quelli che io riscontro come difetti c'è caso che ad alcuni non infastidiscano minimamente e quindi ritengano questo gioco un capolavoro, ma pe dirne una, l'innegabile sbilanciamento della carte intrigo legato alla loro pesca casuale a me fa venire i brividi ogni volta. Peccato perchè il connubio deck building + worker placement funziona alla grande.
Il sabato fantasma
Come anticipato non ho potuto essere presente al sabato, mi sono quindi fatto raccontare da amici e giocatori com'è andata.
L'affluenza è stata certamente la più alta dei tre giorni, tant'è vero che Liga (direttore artistico di Play) mi raccontava che ad un certo punto avevano duvuto chiudere gli ingressi perché temevano di arrivare ad un numero di persone non più sostenibile.
Questo, chiaramente, ha fatto si che all'interno della fiera fosse più difficile trovare da giocare, che nei vari store ci fosse più fila, ecc. Mi è stato comunque riferito che nei corridoi si è riuscito a girare bene nonostante l'alta affluenza. Purtroppo chi, per scelta, si è fatto solo il sabato, avrà giocato ben poco. Prevedibile? Forse. Evitabile? Forse anche questo.
Di più non so dirvi su questa giornata senza andare a fare ipotesi che poi si rivelerebbero false.
Ringrazio chi è arrivato a leggere fino in fondo e, se non siete mai stati a Play perché "ho già tanti giochi da fare a casa, cosa ci vado a fare?", ricredetevi, non è il giocare che rende fiere come Play (o la GobCon) così uniche, ma l'atmosfera. È un po' come guardare il derby a casa sul divano o andando a San Siro, non c'è paragone.