Outpost73: Cronache intorno al Tavolo #04

sava73, TdG

Diario del Capitano, data astrale 33.44 gatti in cerca degli uccellini… e per tacer del cane.

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23 Knives

“Tu quoque, Ludi, fili mi!”

“Che fate a Pasquetta?” sono mesi che ha preso il posto di domanda più odiata del periodo, circa dal 31 dicembre in poi. Io vorrei solo giocare, ma pare che stiano tutti a pensare a salsicce e lombate! Ah, la primavera! Il guanciale lascia i nostri piatti per essere sostituito (non troppo, eh, si fa per dire) da pizza bianca, mortazza e braciate all’aperto. In terrazza magari. Con tanta gente che ci vogliono party game ben specifici per far divertire tutti.
Ma qui si pensa solo alle pulizie… sì, è il periodo, ok, ma io voglio giocare!!!

Ah, per quelli che se lo stanno chiedendo: le mie casette per gli uccellini sono ancora disabitate. Ma ho scoperto chi mi sta pugnalando alle spalle scombinando i miei piani: Margot!!
Ma dico, non ti bastano i croccantini e tutti i biscottini che ti compro?? Pare di no. E appena un uccellino si avvicina ai semini che ho lasciato sapientemente vicino alle casette lei che fa? Abbaia e li caccia via!

🤦

A proposito di pugnalate...

23 pugnalate

Sentivo forte la mancanza di s83m e MassyET, così venerdì vado a trovarli alla ormai non più nuova, ma ancora fiammante TdG di Genzano. Che dovessi recuperare il mio obolo da Play (vedere foto) sono solo coincidenze. Bello però vè?

Dopo una divertentissima partita ad Alibi (di cui avrete a breve una recensione e sul quale non mi trattengo) mi viene proposto un gioco di bluff, ruoli segreti, azioni, poteri speciali e tradimenti. A tema Giulio Cesare.

“Ti va?”
Guardo a destra, poi a sinistra … e penso: “Are you talking to me?” ma che domande!

“È stato il gioco più comprato a Play da tutta la nostra affiliata!” figurarsi se avevo pure bisogno di un ulteriore invito.

“Daje co' 'ste coRtellate!”

Studio Supernova (in Italia), 2022, 3-8 possibili assassini di Cesare, in quaranta minuti circa. La scatola si presenta bene, una copertina di una certa eleganza, un tabellone rotondo con i luoghi tipici della vita politica dell’Antica Roma e una scala in cartone da montare che porta a un trono… finché s83m fa: “l’edizione italiana è l’unica in cui non puoi rimettere dentro la scala montata”. Ah, ops! La scatola si presenta bene, già in tema col gioco: è un bluff!

La spiegazione scorre via leggera, ma qui siamo fra professionisti, c’è anche Massy—nonmifideròmaipiùdite—ET al tavolo e sulla scelta del ruolo, con tono che non ammette repliche, annuncia a tutti: “Sava sicuro potendo scegliere sarà il capo dei cospiratori!”
Amo quando la mia fama mi precede. Amo sorprendere il mio pubblico: “Sono buono, non sono un Cylon!”
Tutti ridono, mah.

All’inizio della partita si ricevono due carte “affiliazione”: puoi essere buono, cattivo, molto buono o molto cattivo.
Io non ho scelta. Sono molto buono, per due. Il personaggio ricevuto ha nome, cognome e un potere speciale. Si puo’ utilizzare solo da “rivelati”, ma impone anche un minimo di attenzione, perché una volta fatto si porge il fianco alle pugnalate, è proprio il caso di dirlo.
Durante la partita poi si ricevono pugnali, inutile argomentare, colombe di pace, e ulteriori carte affiliazione che potrebbero spostare la propria fedeltà.
Sento tanto, tanto, ma proprio tanto quel retrogusto di “Hollywood 1947”, anche se i luoghi dell’antica Roma traducono le carte dei registi americani in un sentiero più lineare e facilmente gestibile.

Quanto sei bella Roma quanno è sera… anche se i luoghi veramente utili alla fine sono sempre i soliti due.

Difficilmente prima degli ultimi giri si andrà a specchiarsi nel Tevere, dove prendere le carte scartate è un m’accuse! (detto alla francese), e anche influenzare gli altri al tavolo, una delle azioni possibili, è più occasionale che cercato. Quindi cosa rimane? Prendere pugnali o colombe e poi piazzarle nel foro, coperte o meno a seconda di cosa si vuole far credere agli altri al tavolo.

Parlano i gesti e molto poco le parole. C’è poco da intortare (termine tecnico eh!). Poca ambiguità. Il gioco purtroppo non è intorno al tavolo.

Ogni turno c’è una fase legislativa in cui per maggioranza si promulga una legge. In verità un piccolo twist (ciao ODK!) che rende il turno meno monotono e crea un po’ di tensione.
Ma non abbastanza.
Al tavolo eravamo sei e onestamente iniziavo a sentire l’oppressione della ripetitività.

Siamo all’ultimo giro e Massy fa: “Manco lo scarto sto gioco, domani su Vinted”

Gli fa eco s83m: “Io l’ho venduto ieri!”

Ma, ma… non era il gioco più comprato dalla TdG Genzano a Play?
Oooooooh! Massy—nonmifideròmaipiùdite—ET  ma devo diffidare pure quando mi proponi un gioco?

Si girano le carte: “Ha vinto Sava!”
Sta frase l’ho già sentita. Gnegnegnè. Invece non ha vinto Sava, ma una ragazza al tavolo ancora più buona di me, ma che ha potuto giocare senza la mia fama che la precedeva.

Sul trono una marea di colombe sovrasta il numero dei pugnali; e dire che io nonostante il periodo pasquale de sti uccellacci di pace mica ne ho trovati molti nel mazzo!

Oh, 'sta cosa degli uccellini inizia ad essere una persecuzione! Sarà anche per quello?

Forse. O forse no; forse invece ho mangiato talmente tanta zuppa che ora la zuppa non mi piace più? E non è che basta cambiare un ingrediente per rendere un piatto migliore… tipo la panna nella carbonara!

Intorno al tavolo…

The Thing, e ancora Who Goes There?, Hollywood 1947 già citato, Obscurio, Human Punishment, Dune: Betrayal… e potrei continuare, ma possibile che sia stato già detto tutto e oggi non esca più un gioco con traditore a ruoli nascosti decente? Si, ne sto dimenticando volutamente alcuni buoni, ma il grosso della produzione spesso attira all’occhio, ma scoperchiato non rende quello che speriamo.

23 Pugnalate alla prima partita non mi ha entusiasmato, anche se la struttura c’è, si vede che è stato ben pensato e che abbia qualcosa da dire. Chiaro che abbia ricevuto un playtest importante, rendendo equilibrate le meccaniche senza appesantire troppo il complesso, e anzi traendo ispirazione da alcuni giochi citati e limando dove necessario... insomma è un buon gioco, "in medio stat virtus" dicevano i latini, ma i buoni giochi hanno rotto il c***o, diceva Agzaroth...


Firmato: sava73, il vostro amichevole cylon di quartiere

Commenti

Allora, sì, il discorso, anzi, il quote di Agz ci sta eh, non voglio negarlo... è qualcosa che percepisco anch'io...

Tuttavia mi chiedo quanto ciò non derivi anche da una nostra "saturazione" di giocatori ormai "datati" che hanno sperimentato il piacere della "scoperta" tanti anni fa e che forse oggi sono un po' disillusi nel trovarsi di fronte tanti giochi che sanno di "già visto" (anche quando oggettivamente non sfigurano) proprio perché ne abbiamo giocati tanti.

Il che non equivale, almeno personalmente parlando, a una perdita di entusiasmo nell'hobby, ma a una più difficile soddisfazione perché quello "stupore", per noi, è ormai un ricordo lontano e quindi tendiamo a "lamentarci" preferendo quello che fu ecc ecc... come i vecchi, insomma :-)

 

Sempre belli questi resoconti di Sava e ne capisco la frustrazione dei "giochi belli, ma...". Un titolo a ruoli nascosti recente che mi è piaciuto però c'è: Where Am I? Quello di Alice alla festa del Cappellaio con tutte le mini porcellane da mettere sul tavolino. Carinissimo sia come componentistica sia come gioco. Tutto sommato qualcosa di buono ogni tanto esce ancora...

Beati voi che li avete giocati tutti i giochi belli de na vorta. A me tocca "The Mandalorian Adventure"

pic85 scrive:

Sempre belli questi resoconti di Sava e ne capisco la frustrazione dei "giochi belli, ma...". Un titolo a ruoli nascosti recente che mi è piaciuto però c'è: Where Am I? Quello di Alice alla festa del Cappellaio con tutte le mini porcellane da mettere sul tavolino. Carinissimo sia come componentistica sia come gioco. Tutto sommato qualcosa di buono ogni tanto esce ancora...

Ne aveva parlato nella prima puntata

https://www.goblins.net/articoli/outpost73-cronache-intorno-al-tavolo-01

 

Medesima impressione che ho avuto io nel giocarlo. Niente di nuovo, un po' ripetitivo, 23 pugnalate devono darmele per risedermi al tavolo.

Non mi azzardo a dire che è un gioco brutto, ma concordo con l'assunto che dopo tanto tempo e tante partite è difficile rimanere stupiti da qualcosa e trovare quel quid in più che mi convinca a riprovare ed approfondire. 

E si, sto anche diventando vecchio, può essere che sia quella la chiave di tutto...

La saturazione c'è ma, secondo me, è del mercato, non dei gusti.

Giochi che sono ottimi pur non inventando nulla ci sono (vedasi il recente entusiasmo trasversale su Sky Team) e sempre ci saranno. È diventato più difficile scovarli perché sono immersi in una valanga di uscite da manuale che funzionano meccanicamente ma non hanno il fattore X. Un gioco che funziona non basta più e quel qualcosa in più, il quid ormai è sempre meno legato all'originalità.

Ecco perché per me è più importante la 'freschezza' piuttosto che 'l'originalità' in un gioco che ha il quid: un gioco che dà sensazioni (positive) diverse dal solito, che non implica una meccanica o un twist mai visto, il proverbiale tutto che è superiore alla somma delle singole parti.

La ormai nota citazione di Agz ci sta

La realtà è che siamo saturi di gdt, tanti ne abbiamo giocati eppure tantissimi ne escono. Normale che ci siamo assuefatti ma anche che abbiamo raffinato il palato. Inevitabilmente siamo diventati sommelier (in un mondo di fast food).

Magari è anche un po' di bulimia

Magari basterebbe un avanzo di The Resistance per essere sazi

diciamo pure che i giochi con ruoli segreti che escono ultimanente per creare qualcosa di nuovo al tavolo si arrischiamo a mischiare meccaniche e situazioni troppo complesse da gestire, o troppo ripetitive da giocare.
Io adoro il genere e alla fine li provo tutti... ma davvero pochi poi tornano sul tavolino.

TrueYoghi scrive:

Inevitabilmente siamo diventati sommelier (in un mondo di fast food).

 

 

:brofist:
Già... mi trovi molto d'accordo. Triste realtà dei fatti, descritta anche da altri qui sopra. Tantissimi giochi fra cui è difficilissimo scremare quelli che veramente meriterebbero.

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