Mr. President (seconda parte): Quattro lunghi anni alla Casa Bianca

Ok, ce l’abbiamo fatta, siamo nella stanza ovale e tocca a noi decidere come andranno le cose sul tavoliere mondiale. Chi facciamo arrabbiare prima? I russi o i cinesi?

Approfondimenti
Giochi

Le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America si tengono ogni quattro anni: il 5 novembre 2024 sarà eletto il 60° Presidente della storia di questo Paese dalla lunga tradizione democratica. Con una serie di tre articoli il nostro Stoppardi approfondisce questo gioco, uscito nel 2023 per GMT, che simula quattro lunghi anni alla Casa Bianca.
Questa volta ci racconta lo svolgimento di una partita.

Seconda parte di questo Mr. President for Dummies dedicato a chi volesse affrontare questo giocone ma non sa bene cosa aspettarsi. Qui parleremo dell’apertura e dei primi tre mesi di governo. È il pezzo più lungo e pregno di informazioni, anche perché molti segmenti si ripetono nei trimestri successivi e rappresentano lo scoglio da superare per poter poi godere del gioco.
Superato lo scoglio del primo trimestre (o Q1 come amano dire quelli che ne sanno) avremo assimilato molti dei concetti che ci accompagneranno durante la partita. Questo non vuol dire che sarà più veloce, ma che ricorreremo sempre meno sovente al regolamento.
Vedremo anche la chiusura dell’anno, le eventuali elezioni di Mid-Term e la valutazione finale. Potrebbero anche scapparci dei consigli su come affrontare la prima partita.
La prima parte dell’articolo, con le considerazioni generiche, la potete trovare qui.

Una doverosa premessa: il gioco non specifica se la vostra presidenza sia democratica o repubblicana e si tiene sempre saggiamente alla larga da questo tipo di bipolarismo; sta a voi, giocando la partita e vivendola, determinare che tipo di amministrazione sarà la vostra.

La sequenza di gioco

La sequenza di gioco. Fa Paura? Tranquilli, vi aspettano bel altre sfide
La partita a Mr. President è divisa in quattro turni che rappresentano i quattro anni del mandato presidenziale; all’interno di ogni anno ci sono sei fasi di attivazione. Di queste, due brevi che rappresentano l’inizio e la fine dell’anno, quattro sono più corpose a rappresentare all’incirca tre mesi l’una e contenenti tutti gli avvenimenti da affrontare. In tutto circa cinquanta segmenti scandiscono azioni che il presidente e il suo gabinetto possono compiere, intervallate ad avvenimenti fuori dal nostro controllo.
Un indicatore di segmento scorre sulla plancia indicandoci a che punto dell’anno siamo e cosa dovremo aspettarci nell’immediato futuro.

I segmenti in cui si può e si deve agire sono indicati in blu, quelli in cui agiscono i nostri alleati (NATO, Canada, Giappone, eccetera.) o gli stati canaglia sono indicati in giallo, quelli in cui il mondo agisce, fuori dal nostro controllo (mannaggia a lui), in marroncino o rosso.

Ma andiamo con ordine.

Attivazione speciale degli Stati Uniti

La prima parte del turno è tutta dedicata a noi ed alla preparazione dell’anno che deve venire. Se è il primo anno di gioco alcuni segmenti vengono saltati perché sono a chiosa dell’anno appena concluso e alla Casa Bianca l’anno prima non c’eravamo noi.

Si inizia assegnando i punti azione (AP nel gioco) in funzione della difficoltà scelta, dell’efficienza del gabinetto, delle caratteristiche del Presidente, dello stato dell’economia e della posizione di Iran e Corea del Nord sul tracciato nucleare. I punti azione si usano per compiere le azioni che ne richiedono il pagamento o per mitigare il risultato negativo del tiro del dado in una nostra azione (attenzione, non dei tiri richiesti dal gioco su tabelle o carte). Questa distinzione è molto importante, perché alcune azioni, una volta lanciate, sono al di fuori del nostro controllo; vedi ad esempio un raid aereo per eliminare un gruppo terroristico. Mentre altre coinvolgono direttamente noi o il nostro staff, come cercare di migliorare l’efficienza del nostro gabinetto e qui possiamo usare la nostra presenza “presidenziale” spendendo punti. È buona norma non sperperarli subito, ma cercare di tenerne una riserva per le sfighe di fine turno.

Negli anni successivi al primo si può cambiare un membro del nostro gabinetto che non ci soddisfa, perdendo in efficienza e provare a capire se durante l’anno trascorso uno dei membri del nostro staff è cresciuto in esperienza.

Dal secondo anno si fa il discorso sullo stato dell’Unione; si sommano valori come la popolarità, il rapporto con i media e si raccoglie il frutto del lavoro fatto nell’anno precedente in termini di punti azione (in più o in meno) e di leggi che si possono inserire nella traccia politica indipendentemente dalla cooperazione o meno delle camere.

Sempre in questa fase se l’economia è fiorente ma non nel primo anno, si distribuiscono aiuti in una o due di regioni del mondo e di conseguenza si migliora l’allineamento con gli Stati Uniti o il legame con alleati presenti in quel territorio.  Quindi, si sceglie il teatro mondiale in cui investire le nostre risorse di Intelligence pianificando dove vogliamo andare a combattere il terrorismo globale.

Si deve poi decidere su quali capacità strategiche investire, cercando di staccare gli avversari nella corsa tecnologica. Possono essere migliorati due tracciati ma solo di uno spazio. Il più importante è quello dello sviluppo della guerra informatica (Cyber Warfare) ed è quello su cui investire di più nei primi anni. Fornisce importanti modificatori per gli attacchi Hacker e ridurrà i danni che Russia e Cina faranno quando toccherà a loro agire.

Come ultime cosa si definiscono gli obbiettivi del gabinetto del Presidente. Infine, ogni membro può compiere la prima azione dell’anno. Queste azioni servono per calmare le crisi che in chiusura di turno si sono affacciate al mondo senza che si potesse intervenire o per preparare azioni efficaci nei teatri in cui si è scelto di agire.

Fase di attivazione 1 (primo trimestre o Q1)

Superpotenze

E qui comincia la salita; abbiamo distribuito mancette al mondo e ci siamo bullati con i nostri avversari durante il discorso di inizio anno. È ora di fare un Reality Check e il primo segmento di questa attivazione consiste nel far agire la Russia o la Cina. Un dado determina chi parte per prima; ma non preoccupatevi, gli esclusi non rimarranno a guardare e agiranno tra sei mesi.

Entrambe le superpotenze hanno un manualetto che prevede i passi da seguire per l’attivazione. La prima parte è molto simile:

  • Check per le condizioni di vittoria (e quindi sconfitta per gli USA);
  • cambio dell’atteggiamento nei nostri confronti (più o meno aggressivo);
  • peggioramento dei rapporti con noi in funzione di quanta tensione abbiamo accumulato con loro;
  • spionaggio industriale (e avere un vantaggio nella Cyber Warfare diventa fondamentale).

Dopo di ché ogni superpotenza controlla se la propria economia migliora contando le influenze che ha nelle varie parti del mondo e tirando un dado. Quindi si controllano le azioni disponibili basandosi sul livello economico della nazione. Visto che le azioni sono al 99% aggressive, va da sé che un’economia forte permetterà a questi paesi di infastidirci seriamente con attività via via più pericolose.

Nel manualetto ci son le azioni e l’ordine in cui Russia e Cina le eseguono; si occupano di terrorismo in Asia centrale, di effettuare sabotaggi in Europa o negli Stati Uniti, di espandere la loro influenza sul globo terracqueo magari creando basi che non potremo più eliminare, di alzare la tensione con i nemici storici e amenità simili.  Sono tutte azioni che non possono essere arginate se non con un’azione preparatoria (sapendo dove faranno salire l’influenza si può cercare di rimuovere segnalini esistenti forzando la superpotenza a rimetterli e perdendo azioni) o con un'azione riparatoria (ridurre l’escalation con i loro nemici storici) quando il gioco ci permette di agire.

Tre azioni - poche, maledette e subito

Infatti, dopo l’attivazione di Cina o Russia il gioco ci permette di compiere tre azioni di qualsiasi tipo. E non è un vantaggio da sottovalutare, capiterà solo altre tre volte prima della fine del turno. Le altre volte avremo un limite chiaro alle azioni permesse, tipo diplomatiche o militari. È anche una delle poche volte in cui si possono usare le azioni del Presidente; quindi bisogna ponderare con cura le proprie scelte.

Fa bene rimarcare che nelle fasi di attivazione nostre si possono sacrificare due punti azione per compierne una di qualsiasi tipo. Una possibilità essenziale, ma molto costosa.

Apnea da crisi (massimo tre segnalini)

Il gioco ci chiede di mettere in un sacchetto (o ciotolina) dei segnalini che andranno pescati in queste fasi del gioco. I segnalini sono ventidue e se ne pescano al massimo diciannove durante un anno. Sono per la maggior parte negativi ma ne esistono un paio che possono giocare a nostro favore (ovviamente non usciranno mai).

La pesca dei segnalini nella prima parte del trimestre varia da uno a tre prese. Sulla maggior parte dei Counter (ma non sui più “pesanti”) è stampato un simbolo “+”: vuol dire che se nella sequenza di attivazione ci sono ancora segmenti per la pesca, dovrò prendere un altro segnalino e applicarlo; altrimenti questa fase si conclude. Se si pesca un segnalino con il simbolo “+” ma non vi sono segmenti legati a questa fase, il simbolo non ha effetto.

Buona parte di questi vi farà pescare da una a tre carte crisi (il segnalino con la pesca di tre carte è l’unico a non avere il “+”). Quindi la pesca di carte crisi massima è di sette (e sono davvero tante).

Altri segnalini attivano gli eventi a cascata che sono già stati risolti, ma non completati; due fanno agire nuovamente la Cina e la Russia con un’attivazione limitata, due attivano crisi in un teatro mondiale casuale o in quello domestico, tre sono quelli buoni. Permettono di vedere le prime due carte crisi e scartarne una, di attivare una tabella con buone notizie e l’ultimo fa partire un summit in un teatro mondiale che può portare risultati sia buoni che cattivi.

Come vedevamo prima, questo meccanismo mette molta pressione sulle nostre scelte, visto che non sapremo mai in anticipo quanto sarà grande la massa di problemi che andremo ad affrontare e le carte evento potrebbero chiederci di spendere preziosi punti azione per mitigare o cancellarne gli effetti.

Amici, amici e poi ti rubano la bici (azioni di gabinetto)

Finalmente il lavoro del nostro Staff serve a qualcosa
Per fortuna dopo la pesca dei segnalini crisi agiscono gli alleati. Il gioco divide in quattro gruppi, dalla A alla D, gli alleati e gli atati canaglia presenti sul Pianeta. All’inizio di ogni seconda parte del trimestre si pesca una delle lettere e ogni membro del gruppo agisce.

Gli alleati ci permettono di scegliere tra un gruppo di azioni piuttosto efficaci e il numero di azioni è legato al livello del rapporto diplomatico con la Casa Bianca. Si può scegliere di migliorare la situazione nell’area geografica di appartenenza, cercare di ridurre il livello di crisi in altri teatri mondiali, rintracciare terroristi, colpirli se sono già stati localizzati o ridurre la tensione sul proprio Paese. Dopo di ché si valutano i valori dei segnalini tensione e si tira su una tabella legata alla nazione per determinare un’azione autonoma dell’alleato. Ovviamente maggiore la tensione, maggiore l’aggressività della risposta. Questo è una cosa buona se il mondo è un posto tranquillo, un po' meno se abbiamo polveriere sparse per il Pianeta (un Regno Unito che fa un cyber attacco alla Russia ci fa sicuramente piacere, un'India che dichiara guerra al Pakistan un po' meno).

Dopo gli alleati agiscono gli stati canaglia e, anche qui, maggiore è la tensione accumulata maggiore sarà l’aggressività dell’azione. Infine si controlla lo stato dei Paesi instabili per vedere se scoppia una guerra civile o se la situazione si normalizza.

A questo punto un attimo di pace, gli obbiettivi del gabinetto le cui priorità sono state fissate a inizio anno possono essere attivati. Per ognuno si tira un dado e, in base alla priorità selezionata, il successo è più o meno facile. Ogni successo è positivo e non si paga per i fallimenti, rendendo la vita del Presidente più tranquilla.

Andiamo a legiferare

Veniamo a una delle parti chiave del nostro mandato, quella legislativa, perché, se è vero che le partite si perdono nella zona dei teatri mondiali, è qui che si accumulano i punti Legacy necessari per vincere.

Dopo due azioni domestiche e un deterioramento dei nostri rapporti con i Media (non ci amano più come una volta), le leggi che già stanno seguendo l’iter parlamentare possono essere approvate e diventare operative. Il numero di approvazioni disponibili dipende da quanto le camere collaborano tra di loro. Una buona collaborazione si ottiene se tra gli amici e i nemici al congresso prevalgono le persone moderate piuttosto che quelle con atteggiamento radicale. Chi sceglie l’ordine di approvazione per queste leggi? Chi controlla le camere del congresso e in caso di parità ci si alterna, stabilendo con un dado chi inizia, se noi o l’opposizione.

Una situazione politica Idillica. Il sogno bagnato di ogni Presidente.
Una volta che una legge è promulgata, si lancia un altro dado e una tabella stabilisce se è una legge giusta, una legge pasticciata oppure una legge che lascerà un segno nel paese. Ogni legge ha i suoi effetti: una legge sull’impiego avrà ricadute sull’economia, una per la difesa permetterà di accedere ad altre pedine militari e via dicendo. Ogni legge porta con sé, inoltre, una serie di punti Legacy in funzione della sua bontà e del fatto che rispecchia le attese dell’elettorato, il nostro programma di governo o le nostre promesse elettorali.   

Le leggi possono anche essere state promosse dall’opposizione e come Presidente esiste la possibilità di non firmarle, esacerbando però il rapporto con il congresso e tra i partiti. In alcuni casi questa scelta potrebbe anche costarci punti Legacy.

Ciò fatto, un nuovo lancio su una tabella ci racconta cosa è successo nella capitale durante le manovre di “palazzo” e se nuovi amici o nemici appaiono sulla scena, se l’opinione del pubblico e dei media cambia nei nostri confronti o eventualmente scandali scuotono il nostro gabinetto.

Sopravvissuti a questo, sarà ora di proporre nuove leggi, sempre in funzione della collaborazione tra le camere e del loro controllo come per la precedente sottofase di approvazione.

Ora la “potenza” mediatica dei nostri amici e nemici al congresso farà crescere o decrescere la nostra popolarità presso il grande pubblico. Indice estremamente importante visto che se sufficientemente altro ci permette vantaggi in parecchi tiri di dado e se l’elettorato ci ama potrebbe anche perdonarci qualche sbaglio fatto dalla nostra amministrazione. Se, Dio non voglia, fossimo sotto inchiesta o lo fosse un membro del gabinetto per qualche scandaletto di poco conto, una tabella farà progredire o chiudere le indagini con conseguente riflesso sulla vita pubblica (giuro che non sapevo che sotto la scrivania ci fosse una stagista!).

Va ricordato che in alcune fasi è possibile licenziare un membro del nostro staff e pescarne uno casuale per evitare che lo scandalo ci danneggi verso l’opinione pubblica, questo però riduce l’efficienza del gabinetto costringendoci a ricostruire la nostra macchina governativa.

Infine, l’inclinazione radicale o meno di amici e nemici nel congresso sposta l’indicatore della collaborazione in meglio o in peggio e per ogni nostra legge che siamo riusciti a fare approvare possiamo fare un’azione gratuita.

Ancora crisi

Finito di promuovere e legiferare in casa nostra, tocca nuovamente ai segnalini crisi. Dobbiamo pescarne uno e uno solo. Ogni “+” viene ignorato e non ci costringe alla pescata di altri segnalini. La legge di Murphy insegna che sarà, probabilmente, uno dei due con la pesca di tre carte crisi e senza “+”

Intelligence

È arrivato il momento di mettere a frutto le informazioni raccolte dall’Intelligence, di cui avevamo piazzato il segnalino a inizio anno in un teatro mondiale. Una tabella ci racconta cosa è stato scoperto sui gruppi terroristici nella regione e che effetto queste informazioni avranno su eventuali guerre in corso. Dopo di ché potremo destinarlo a un altro teatro o tenerlo dov’è. Questo counter dà bonus a un sacco di azioni legate alla caccia ai terroristi e alla risoluzione dei conflitti, quindi è importante piazzarlo in un’area in cui contiamo di operare nel futuro.

Guerra e pace

Il trimestre si chiude con quattro azioni da dividere tra militari e diplomatiche: è il momento in cui decidere se usare il pugno di ferro o il guanto di velluto. Nel primo caso si possono sferrare Cyber attacchi alle superpotenze e agli stati canaglia o usare le nostre truppe sparse per il mondo per iniziare guerre giuste votate all’esportazione della democrazia. Se optiamo per l’attacco informatico, l’effetto è immediato e basato sul differenziale del nostro livello strategico di Cyber Warfare con quello di Russia e Cina. Una volta effettuato l’attacco si deve controllare se i nostri hacker sono stati bravi o si sono fatti sorprendere; in tal caso sarà nostro dovere subirne il riverbero sulla nostra amministrazione.

Se scegliamo i muscoli, viene attivata una guerra sulla plancia dei conflitti, che raccoglie tutte le guerre sparse sul pianeta. Come accennato precedentemente, se accendiamo il sesto combattimento, abbiamo perso, rimettiamo tutto nella scatola e ritenteremo un'altra volta. La guerra viene risolta immediatamente e se siamo fortunati otteniamo una vittoria lampo e diventando gli eroi della nazione, altrimenti ci si trova impantanati in un conflitto che ci costa pubblica approvazione e risorse economiche.

Le azioni militari permetto anche la ricerca e l’attacco delle basi terroristiche sparse per il globo (da preparare attentamene per non sprecare azioni preziose), armare gli alleati o addirittura spendere le truppe per costruire scuole, cliniche o altre infrastrutture in zone di guerra per fraternizzare con i locali e ridurre il livello di crisi.

In alternativa le azioni possono essere spese in ambito diplomatico. Si va dal ridurre il livello di crisi in un territorio sul Pianeta (estremamente utile se è sulla seconda o terza casella della traccia), al ridurre l’indicatore di conflitto tra due stati (evitando il rischio di una guerra che potrebbe essere l’ultima), passando per ridurre la tensione accumulata con gli alleati o con altri stati (facendo in modo che le loro azioni indipendenti siano più improntate al dialogo che all’aggressione).

Altro importantissimo utilizzo della diplomazia è la riduzione dell’influenza di Cina o Russia in aree del mondo; il successo di quest’azione è legata al livello di allineamento tra politiche locali e quella USA; se è semplice in Europa o Oceania, provate a raccontare che il dragone orientale è il male nei paesi africani.  

E con questo si chiude il primo trimestre. Nel bene o nel male abbiamo gestito un mare di informazioni e problemi che il gioco ci ha scagliato contro. Non possiamo mollare ora, che figura faremmo con i nostri elettori e con quei puzzoni dei Presidenti Russi e Cinesi?

Fase di attivazione 2 (secondo trimestre o Q2)

Pescare segnalisi crisi (al massimo tre)

Il nuovo trimestre inizia alla grande con la pesca dei segnalini crisi come abbiamo fatto nel trimestre precedente. Se sul segnalino pescato c’è il “+” si va avanti fino ad un massimo di tre pescate. Ormai siamo veterani delle sfighe e le affrontiamo ridendo.

Tre azioni qualunque (era ora)

Alcune azioni particolarmente importanti possono essere usate una sola volta per fase di attivazione; questo è il momento giusto per far partire quell’attacco informatico allo stato canaglia che ci infastidisce o migliorare l’efficacia del nostro gabinetto per superare le crisi sul nostro suolo nazionale.

Il fatto che si possa effettuare ogni tipo di azione ci può aiutare a mettere una pezza su situazioni che nei segmenti precedenti abbiamo dovuto rimandare a malincuore.

Sempre in questo segmento c’è l’intervento del nostro partito, ovvero, in funzione del livello del rapporto che abbiamo con esso, il valore dell’opinione pubblica viene spostato verso il 40%. Cosa positiva se il rapporto con l’elettorato mostra qualche segno di usura dovuto a scelte azzardate o sbagliate, ma terribilmente negativa se stiamo cercando di raggiungere dei livelli di popolarità che ci regalano bonus o punti a fine anno. Può sembrare una distorsione, ma in realtà ha senso.
Se il Presidente è in calo di popolarità il partito si spende per sostenerlo e farlo risalire nei sondaggi; in caso contrario è il Presidente a dover condividere il successo con chi lo ha sostenuto. Questo spostamento è maggiore quanto più sono buone le relazioni all’interno del nostro partito, fino ad un massimo di otto punti percentuali.

Terrore o caos (ardua scelta)

Se l’attivazione delle superpotenze vi mette una sana inquietudine da portare appresso nei prossimi turni, questo segmento potrebbe trasmettervi una paura tangibile che cresce con il passare degli anni.

Un lancio di dado decide se dovremo fronteggiare il terrorismo o il caos provocato da vari eventi interni.
In entrambi i casi il rischio che il castello di carte costruito sin qui possa vacillare pericolosamente (se non crollare del tutto), è tangibile, specie nei primi anni di mandato, quando ancora non avete consolidato la vostra base di potere.

Da uno a cinque, terrore: in tutte le regioni mondiali con uno stato canaglia cresce la tensione. In tutto il mondo i gruppi terroristici di primo livello si fondono in gruppi di secondo livello, possono esserci attentati e nascono nuovi gruppi terroristici. Ricordate che ogni teatro ne può contenere un numero massimo basato sulla stabilità della regione. Se non se ne possono essere introdotti di nuovi, quelli presenti crescono di livello e, se sono già al livello massimo di quattro, diventano stati canaglia. Se a fine anno esiste uno stato canaglia di livello quattro sulla mappa, abbiamo perso. Questa crescita ci porta a spendere un sacco di preziose azioni e relativi punti per ricercare e distruggere questi pericolosi avversari.

Da sei a dieci, caos: su uno tracciato conflitto selezionato a caso si sposta il livello di un passo verso la guerra aperta. Se dovesse portare a uno scontro armato, questo verrebbe settato sulla plancia delle guerre (se poi fosse il sesto… sapete già come va a finire). Dopo di ché un altro tiro di dado determina se uno stato canaglia agisce nuovamente, se dovete pescare un ulteriore evento a cascata, se le relazioni con uno e due vostri alleati peggiorano, se Russia o Cina espandono le loro influenze (e magari raggiungono quelle necessarie per vincere) o se il vostro governo viene travolto da scandali o da una crisi nazionale terribile.

Alleati e caschi blu

Come per il trimestre precedente, un nuovo gruppo di alleati e stati canaglia si attiva e in nostro aiuto arrivano le Nazioni Unite.

Questa organizzazione interviene autonomamente nelle aree disagiate del mondo, spedendo aiuti umanitari e facendo decrescere il livello di crisi, cercando di migliorare le infrastrutture e di conseguenza la stabilità della regione, scolarizzando i bambini e quindi riducendo il livello di un gruppo terroristico, organizzando colloqui di pace nelle guerre civili allo scopo di fermarle. E tutto questo gratis, senza che si debba spendere la benché minima azione o risorsa. Siamo seri, da questo gioco non ce lo saremmo mai aspettati.

In più, abbiano la possibilità di usare un’azione per rifare una delle azioni dell’ONU descritte in precedenza in una regione a nostra scelta oppure accedere ad azioni esclusive come la richiesta di sanzioni economiche per Corea del Nord e Iran, la riduzione del livello su un tracciato conflitto e altre cose del genere. Azioni simili a quelle che possiamo fare noi, ma discretamente più efficaci, grazie al patrocinio dell’ONU e con la possibilità di bonus al tiro del dado. Come ultima possibilità è possibile spendere un segnalino “Buona volontà delle Nazioni Unite” per un'ulteriore azione in cui il bonus sarà commisurato al valore sul retro del segnalino in nostro possesso (ottenuto con una delle azioni presidenziali).

Insomma, questo è un segmento di gioia e serenità, che ci permette di rifiatare. Come il prossimo.

Casa dolce casa (tre azioni domestiche)

Questa volta le azioni saranno dedicate ai soli Stati Uniti continentali (CONUS per il gioco). È l’occasione per ridurre il rischio di crisi interne, migliorare la situazione del Paese, screditare opponenti all’opposizione (evitando di farci beccare), migliorare i rapporti con il Parlamento o con il nostro partito.

Una particolare attenzione va portata al CONUS: le crisi che scoppiano qui sono più devastati di quelle che possono capitare in giro per il Pianeta. Questa parte di mondo ha un ulteriore tracciato particolare che il gioco chiama "Lingering Domestic Issues" (problemi domestici consistenti). Questo rappresenta la situazione globale del Paese e i problemi che affliggono gli Stati Uniti nel profondo. Con il crescere di questo tracciato le cose si fanno veramente difficili in patria, perché ci troviamo con dei malus ai tiri di dado su quasi tutto quello che riguarda il nostro Paese e se, dovesse arrivare al livello sei, sarebbe un’immediata sconfitta. È uno dei punti su cui concentrarsi durante questa fase.

Le crisi non vengono mai da sole (ma questa volta sì)

La pesca di un segnalino (quindi ignorando l’eventuale “+”) ci riporta sulla Terra ricordandoci che ogni cosa si può incasinare, specie i conflitti che abbiamo preparato con tanta cura.  Eh sì, magari quella carta fa sì che i valori delle forze ostili in una guerra cambino di quell’anticchia e ci incasini il rapporto di forza, perché è ora di...

... fare la guerra, che all'amore penseremo poi

Si risolvono le guerre che infiammano il Pianeta. Ci sarà un segmento come questo nell’ultimo trimestre e trascinare una guerra in cui siamo coinvolti è sempre una brutta situazione. Meglio chiuderla in fretta, ma anche con tutto il nostro arsenale potremmo avere qualche problema. In ogni regione in cui è presente una guerra attiva sale il livello di crisi. Tutti i conflitti armati, che riguardino gli USA o altri Stati, vengono portati avanti in questo segmento sulla base dei rapporti di forza, della tipologia di conflitto e del tipo di truppe impiegate. Il tutto gestito da qualche tabella e un tiro di dado. Non è possibile fare scelte di sorta: tutte le strategie e gli apporti di truppe andavano implementate precedentemente spendendo preziose azioni.

Di base si confronta il rapporto tra forze attaccanti e difensori fino a un massimo di quattro a uno, arrotondato per difetto; si stabiliscono i modificatori al tiro di dado dovuti al tipo di truppe presenti e di nazioni coinvolte e si tira un dado (più basso è meglio). Il tipo di conflitto determina il numero di forze perse dai contendenti e lo spostamento dello status del conflitto su un tracciato. Se quest’ultimo arriva su vittoria per una delle fazioni la guerra termina e se ne gestiscono le conseguenze. In aggiunta, alcuni risultati forzano le parti in causa alla pace a fronte delle pressioni della comunità internazionale.

La guerra ai Talebani con cui si inizia la partita. Non rimarrà sola a lungo.

Se la guerra termina, i risultati del conflitto sono gestiti da un'altra tabella e si sbaracca il tracciato. Se continua, viene lasciata in essere, ma se noi siamo coinvolti o se perdiamo truppe volano gli schiaffi: crollo dell’opinione pubblica, inasprimento dei rapporti con il congresso e con i media e peggioramento dell’economia. Solo la vittoria ci potrà dare lustri ed onori. Ogni risultato ha conseguenze in funzione degli Stati coinvolti. In più, se sono coinvolte, truppe statunitensi, vengono lasciate “impronte” militari; dei segnalini che a fine anno genereranno effetti negativi nella regione, ma di cui non conosciamo ancora l’impattto.

Di nuovo guerra e pace

Quattro azioni militari o diplomatiche possono aiutarci a correggere qualche situazione sfuggita di mano nel precedente segmento.

Impatto dell'economia statunitense sul mondo

Abbiamo gestito bene il nostro denaro come Paperon De Paperoni oppure abbiamo scialacquato come Rockerduck?  A chiusura del trimestre raccogliamo i frutti della gestione economica. Se abbiamo lavorato bene avremo punti azione, approvazione pubblica o rapporti con il congresso, sennò ce li vedremo ridurre.

Ci si potrebbe chiedere che senso ha avere punti azione alla fine dell’ultimo trimestre se non ci sono più fasi azione disponibili e i punti non si trasferiscono da un anno all’altro... ma ci sono ancora carte evento in agguato e alcune di queste richiedono questa preziosa risorsa per essere mitigate.

Questo segmento compare alla fine del secondo e quarto trimestre, quando è possibile migliorare le relazioni con uno o due alleati oppure incrementare l’allineamento in una regione.

Il trimestre si chiude e si passa nella seconda metà dell’anno. Ormai siamo dei veterani del sistema e la gestione del gioco (non della partita, illusi) è tutta in discesa.

Fase di attivazione 3 e 4 (terzo e quarto trimestre o Q3/Q4)

I più attenti avranno notato che le fasi tre e quattro sono identiche alle due precedenti.

La differenza maggiore è che nella terza fase agisce la superpotenza che non aveva agito nella prima e durante Il segmento di Intelligence, POTUS e i membri del gabinetto possono agire.
Tutto il resto è già stato descritto nelle righe precedenti.

Se siete ancora qui vi aspetta un ultimo colpo di reni per finire l’anno.

Attivazione finale

Non fatevi ingannare dal nome della fase, nessuna attivazione per voi: i giochi sono fatti e potete solo giocare di rimessa sulle cose che il mondo vi tirerà contro.

Le ultime crisi (massimo due)

Vi mancavano? Spero abbiate preparato il mondo per questa ultimo colpo di coda, da qui si esce sovente con le ossa rotte. Si pescano fino a due segnalini crisi e il “+” conta solo per il primo. Una volta risolto/i si tira un dado e se gli dei del fato vi graziano con un risultato da uno a quattro, l’anno termina e si procede con le conseguenze e l’apertura del libro delle bestemmie; in caso contrario (risultato da cinque a dieci), si pesca l’altro segnalino.

Fine del turno: clean up

Rimettiamo i segnalini degli alleati da parte e mischiamoli, raccogliamo tutti i segnalini crisi pescati e rimettiamoli nel sacchetto (torneranno a tormentarvi il prossimo anno).

È ora di raccogliere il frutto della vostra fatica nella stanza dei bottoni:

Fine del turno – conseguenze (no, non potete darvi malati)

Anche se avete preparato il Pianeta nella migliore delle maniere possibili, le ultime crisi avranno probabilmente scombinato le carte in tavola e in questa fase del gioco il mondo reagisce al vostro anno di presidenza.

È importante ricordare che ogni regione ha un massimo numero di gruppi terroristici definito dal livello di stabilità; se dovete aggiungerne uno e avete già raggiunto il limite massimo, quello di livello più alto cresce di un ulteriore livello, e se fosse al livello quattro diventa uno stato canaglia.

Per prima cosa si controlla la stabilità di ogni teatro; se è alta, verranno eliminati o ridotti i gruppi terroristici presenti, gli stati canaglia o quelli instabili (bravi, ottimo lavoro!). Se la stabilità è bassa (dal sei in giù, per intenderci) verranno aggiunti nuovi gruppi terroristici (cattivelli, potevate fare di più).

Quindi i terroristi reclutano e in due teatri casuali si aggiunge un livello a un gruppo di livello uno. Se non è presente un livello uno si provvede invece ad aggiungerlo.

Poi si controllano gli stati canaglia: se ne esite uno di livello quattro avete perso, è stato un piacere, ritentate. Per ognuno di livello due o tre abbassate la stabilità della regione di uno e incrementate il livello del gruppo terroristico più alto di uno.

Poi selezionate uno stato canaglia a caso e con un lancio di dado vedete se sale di livello. Può anche arrivare al livello quattro e non farvi perdere, visto che il check per la sconfitta è in un passaggio precedente, ma dovere correre rapidamente ai ripari.

Per ogni guerra che vede coinvolte truppe statunitensi, abbassate l’economia degli USA e, se non state vincendo, anche l’opinione pubblica. Risolvete i segnalini “Impronte militari” (tutti negativi) e per ogni regione con truppe di terra americane, escludendo quelle per le operazion speciali; quindi aggiungete un segnalino “impronte militari” da subire il prossimo anno.

Ok, qui le cose vanno VERAMENTE male

Va bene, le brutte notizie sono finite, ma sono sicuro che a qualche santo in paradiso sono fischiate le orecchie, perché queste crescite terroristiche e spostamenti sulle stabilità regionali vi restituiscono un quadro mondiale ancora più in crisi rispetto a quello che avete faticato a contenere fino a fine anno. Ma non perdetevi d’animo, che da qui comincia la discesa. Per ogni regione con il livello di crisi a zero aumentate la stabilità di un livello; per ogni regione con livello di crisi pari a uno riducete la tensione su eventuali alleati o riducete qualche gruppo terroristico.

Se non ci sono guerre nel mondo e avete abbastanza segnalini buona volontà delle Nazioni Unite vincete il premio NOBEL per la pace (ma non credeteci troppo).

In base al valore dell’allineamento delle regioni si modifica l’opinione che il mondo ha degli Stati Uniti ed eventuali accordi commerciali hanno effetto.

Se avete fatto passare la legge che avete scelto nelle promesse elettorali, acquisite popolarità e nuovi amici al Congresso, in caso contrario perdete terreno. Questo check si fa solo finché non mantenete le promesse elettorali, poi non viene più preso in considerazione.

La vostra popolarità influenza le relazioni con il congresso in modo positivo o negativo.

Si prepara un nuovo mazzo di carte crisi che include quello dell’anno prossimo e metà degli gli eventi che vanno rimescolati nel mazzo.

Tutte queste azioni sono svolte in automatico e non potete fare nulla per cambiare il corso delle cose. Per questo è importate arrivare alla fine dell’anno con il Pianeta più in ordine possibile, sudando e faticando per stabilizzare regioni e abbattere gruppi terroristici che possono sembrare di basso livello, ma di fronte a una proliferazione crescono molto in fretta, contenendo gli stati canaglia anche a costo di usare la forza.

Tutto questo perché alla fine dell’anno verrete valutati!

Fine del turno – valutazione della performance presidenziale

Qui si capisce se siete stati dei buoni presidenti o è meglio darsi all’ippica.

Si sommano popolarità, stato dell’economia, relazioni con il Congresso, relazioni con i media e livello di sicurezza interna; da qui si sottrae il numero di regioni con allineamento quattro o meno e gli stati canaglia presenti sulla mappa. Il totale indica quanti punti Legacy riceverete e rappresenta il lascito per i posteri. Con performance accettabili si ottiene altra popolarità e prestigio e con valori discretamente alti la vittoria automatica.

A onor del vero, non è così impossibile raggiungere quel traguardo, ma io consiglio di giocare la presidenza fino in fondo per vedere se si è trattato solo di una situazione particolarmente favorevole o se siete stati davvero bravi.

Elezioni di medio mandato

Quelli che ne sanno un po' di più avranno capito che alla fine del secondo anno si tengono le elezioni di "Mid-Term". Si rinnovano le camere e sono un po' una cartina di tornasole dell’operato presidenziale. Nel gioco si sommano approvazione pubblica, relazioni con i media, prestigio personale e si tira un dado sull’ennesima tabella. La posta in gioco è alta: il controllo dei due rami del parlamento può trasformare il segmento legislativo in un incubo o in un momento di relax.

Fine del gioco

Se avete evitato tutte le situazioni che fanno perdere la partita, alla fine del quarto anno ci sono di nuovo le elezioni presidenziali dove potreste essere confermati o perdere la corsa alla Casa Bianca. In palio, anche qui, punti “Legacy” e la possibilità di continuare per altri quattro anni. Nessuno vi vieta di chiudere la partita qui anche in caso di rielezione. Devo ammettere che quando sono arrivato vicino a questo traguardo, la prima volta pensavo di finirla lì, ma dopo la rielezione ho dato uno sguardo al mondo che avevo lascito e mi è parso che la sfida sarebbe stata più stimolante perché in definitiva era peggio di quando lo avevo preso in mano. E sono stati altri quattro anni interessanti.

Esiste una tabella che paragona il risultato ottenuto con presidenti americani della storia e potreste bullarvi dicendo di essere meglio di Washington o di altri presidenti minori (ma chi diavolo è Fillmore!). Per una ragione comprensibile, gli ultimi presidenti sono stati lasciati fuori da questa tabella perché qualunque tipo di valutazione avrebbe dato adito a discussioni infinite.

Conclusioni

Se siete arrivati in fondo a questo sproloquio, vuol dire che Mr. President vi ha quantomeno incuriosito. Ed è cosa buona e giusta, perché, se verrete affrontarlo, vi immergerete in un'esperienza intensa e coinvolgente. Le prime volte sarà tutto un consultare manuale o tabelle, ma dalla fine del primo semestre le cose acquisteranno una propria inerzia e vi ritroverete a dire “faccio ancora questo e smetto”; da sempre la miglior prova che la situazione vi ha catturati completamente…

Vi avevo promesso dei consigli per le prime partite? Facendo un rapido calcolo quest’articolo è già lungo quattordici cartelle dattiloscritte, non c’è veramente più spazio.
Mi sa che devo preparare una terza parte...

Commenti

Applausi!

banalmente il primo scoglio è la possibilità di avere un tavolo da poter lasciare ingombro per mesi, magari in una stanza blindata

Fantastico!!!

Lavoro grandioso, complimenti!

Una disamina davvero accurata e per giunta adagiata nero su bianco in maniera brillante. Il prode Sir Alric l'ha divorata con grande interesse. Onori e allori all'autore Stoppardi per tale impressionante scritto.  

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