Monstrite: anteprima Essen 2018

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Da non sottovalutare il nuovo titolo di Zizzi, con l’esordiente Riccardo Remo Appino, in cui i giocatori impersonano un gruppo di scienziati, che creano mostri con il fine segreto di conquistare il mondo.

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Monstrite

La seguente anteprima si basa sulla sola lettura delle regole e, in nessun modo, ha valore di recensione

Per 2-5 giocatori, 60-90  minuti di durata, Monstrite è rivolto ad un pubblico di famiglie (8+) e utilizza le meccaniche di scelta azioni, maggioranze e aste.

Il gioco

La partita è divisa in due parti: nella prima si creano i mostri e si vendono nei tre settori (fabbrica, spettacolo ed arena); nella seconda, i giocatori riprendono i mostri dai settori e li fanno combattere nella battaglia finale. I punti vittoria si ricevono utilizzando o ricaricando le macchine, vendendo i mostri e vincendo le battaglie.

La parte principale del tabellone è occupata dalla zona dei macchinari per fabbricare i mostri, che verranno aggiunte o sostituite durante la partita, a eccezione di quelle prestampate sul tabellone. Ogni nuova macchina entra in gioco al massimo dell’energia.

Sul tabellone ci sono poi le tre aree in cui vendere i mostri: ognuna ha un proprio mazzetto di carte contratto e un proprio tracciato per tenere traccia delle vendite. Quest’ultimo servirà, nella seconda parte della partita, per stabilire la maggioranza in ciascuna area.

Durante la preparazione iniziale i giocatori ricevono un paravento per nascondere i gettoni monstrite con cui creare i mostri e le carte schiera/ritira e trucchetto da usare nelle battaglie.

Visione d'insieme
Nella prima parte i giocatori al proprio turno compiono due azioni (anche uguali) tra:
  • aggiungere una macchina: il giocatore può aggiungere una carta macchina, utilizzarla subito e guadagnare due punti vittoria;
  • utilizzare una macchina: il giocatore paga i materiali richiesti (monstrite o mostri), riceve il materiale e rimuove un tassello energia. Le macchine senza energia non possono essere utilizzate. La monstrite serve a creare i mostri semplici e questi ultimi servono a creare i mostri complessi;
  • caricare le macchine: si ricaricano di energia le macchine ricevendo punti vittoria;
  • pescare monstrite: si pescano gettoni dal sacchetto;
  • vendere mostri: il giocatore risolve un contratto presente in una delle tre aree e riceve come compenso punti vittoria, monstrite e/o carte trucchetto, poi fa avanzare il suo segnalino sul tracciato corrispondente.

La prima parte termina quando non ci sono più gettoni monstrite nel sacchetto, o sono finiti i mostri disponibili di un colore, o una delle aree non ha più carte contratto.

Nella seconda parte i giocatori prima richiamano i mostri e poi li fanno combattere nella battaglia finale per la conquista del mondo.

Per richiamare i mostri, si verificano le maggioranze per ciascuna area: il giocatore, il cui segnalino sul tracciato è più avanti, è il primo a scegliere i mostri. Partendo dal giocatore che ha la maggioranza, ognuno sceglie dall’area un numero di mostri pari al numero presente sulla casella raggiunta dal proprio segnapunti (per esempio, se il segnalino ha raggiunto la casella tre, il giocatore sceglie tre mostri) e li nasconde dietro il paravento; poi si continua, finché non terminano tutti i gettoni. Così per ogni area.

Quando sono stati richiamati tutti i mostri, ha inizio la battaglia finale, che in realtà è composta da cinque battaglie, svolte in più fasi:

  • si rivelano le prime due carte battaglia, una è la battaglia presente e l’altra è la battaglia futura. Ogni carta assegna un punteggio variabile di forza ai mostri, da 0 a 4 a seconda del colore. Conoscere quindi in anticipo i valori assegnati nella battaglia seguente permette un minimo di pianificazione su come utilizzare la propria dotazione di mostri;
  • i giocatori puntano nascosti nella mano fino a cinque mostri e poi li rivelano simultaneamente;
  • dopo aver visto le puntate degli avversari, tutti giocano le carte schiera/ritira e le carte trucchetto. Le carte schiera/ritira servono per continuare la battaglia o ritirarsi; le carte trucchetto sono numerate e agiscono come modificatori delle carte battaglia (per esempio invertendo il valore di forza di due tipologie di mostri). Il giocatore che sceglie di ritirarsi riprende in mano i gettoni mostro e le carte trucchetto. Questo è importante perché il giocatore potrebbe bluffare per far “spendere” agli avversari le carte;
  • si risolvono gli effetti delle carte trucchetto, in ordine crescente di numero. Possono avere effetto su chi le ha giocate, sugli avversari o su tutti i partecipanti alla battaglia;
  • si risolve la battaglia: si somma il valore dei mostri schierati, compresi gli effetti di eventuali carte giocate, e il giocatore che ha ottenuto il valore di punti forza più alto vince. Tra tutti i partecipanti, ricevono punti vittoria solo i primi due giocatori (o solo il primo nella partita a due giocatori).
Tabellone

Prime impressioni

Il gioco mi sembra interessante, ben articolato nelle sue fasi e nell’unione di meccaniche diverse.

Nonostante sia un tedesco leggero, presenta un’alta interazione e una buona profondità strategica e tattica.

Monstrite è un gestionale che esula dal classico “cura il tuo orticello”: vendere i mostri permette sì di ricevere punti vittoria, ma li lascia a disposizione di tutti i giocatori nella seconda parte.

Durante la partita bisognerà seguire le scelte degli avversari ed avere un occhio rivolto al futuro (le battaglie) per valutare quali scelte siano più convenienti: ad esempio, avere le maggioranze in una determinata area potrebbe non rivelarsi una scelta ottimale, se lì sono presenti mostri di pochi colori. Questo mi fa credere che questa fase possa scalare bene anche in due, nonostante la meccanica a maggioranze di solito non renda bene in questo numero di giocatori.

Le battaglie finali danno sì più punti vittoria, ma in realtà non poi tantissimi: quindi, probabilmente, potrebbe funzionare anche una strategia in cui si punta ad accumulare più punti durante la prima parte della partita, rendendo il gioco sufficientemente vario nell’approccio alla partita.

Il regolamento è ben fatto, snello ma ricco di esempi e contiene l’elenco delle carte con spiegazione.

A dispetto di una grafica fanciullesca con i disegni che ricordano gli alieni dei Simpson, il gioco potrebbe soddisfare anche palati più esigenti. L’unico neo per me risiede nella scelta del nome Monstrite, che non induce a soffermarsi ed approfondire quello che sembra essere un titolo valido in termini di game design e divertimento.  

Personalmente mi è venuta voglia di provarlo.