
gioco carino, di grande atmosfera, con continue citazioni anni 80.. meccanica fusion anche divertente, con molti effetti a sorpresa.. però il gioco base è monco.. manca il capitolo finale.. messo in vendita anni dopo sotto forma di espansione..
Un gioco che non è certamente nelle mie corde, ma con un'idea che meriterebbe maggior fortuna
Ho provato Tales of Evil, di Antonio Ferrara, grazie alla scatola che ha donato all'associazione ludica di cui faccio parte.
Lo abbiamo giocato una sera in sei, a pieno regime, facendo tutto il primo capitolo. Il gioco di per sé è stato divertente ma, tra qualche regola un po' nebulosa e una trama forse un po' troppo lineare, abbiamo poi deciso di non proseguire la campagna.
Però, al suo interno, ho trovato una meccanica che mi ha colpito, sebbene poi noi, in associazione, tra adulti, non abbiamo sfruttato: il fusion system.
Consiste, in pratica, nel dover fare, nel corso della storia, delle azioni nel mondo reale. Ad esempio, se i protagonisti dell'avventura sono al buio, puoi andare a prendere una torcia per aiutarli, ovvero fare in modo che il bivio narrativo a cui vanno incontro sia maggiormente favorevole. Oppure, se devono bloccare una porta perché un pazzo li sta inseguendo, puoi prendere un cucchiaio in cucina per bloccarla meglio.
La premessa è che, un po' come ne "La Storia Infinita", "Stranger Things" e altri libri o film simili, quello che il protagonista “esterno” svolge nella realtà, possa influire su quello che accade ai soggetti del racconto. È come se, giocando, noi stessimo interagendo con persone reali e potessimo dar loro una mano attraverso questo collegamento misterioso e soprannaturale.
Ora, a un gruppo di adulti, questo tipo di esperienza può far sorridere e probabilmente la maggior parte farà esattamente come abbiamo fatto noi: la ignorerà e considererà la cosa “come se lo avessimo fatto”.
Ma immaginate la potenza di un tale sistema in un gruppo di bambini, che magari gioca nella cameretta la notte, oppure una famiglia con bambini che si riunisce la sera dopo cena per portare avanti l'avventura, con i piccoli che non vedono l'ora di correre per la casa per recuperare gli oggetti utili ad aiutare i loro beniamini.
Insomma, l'idea, per quanto strana e in qualche modo “esigente”, c'è e col gruppo giusto – e solo con quello – potrebbe non solo funzionare, ma anche probabilmente essere sfruttata in modo ancora più pesante di quanto avviene in Tales of Evil.
gioco carino, di grande atmosfera, con continue citazioni anni 80.. meccanica fusion anche divertente, con molti effetti a sorpresa.. però il gioco base è monco.. manca il capitolo finale.. messo in vendita anni dopo sotto forma di espansione..
L'unico guizzo di originalità in un gioco mediocre e derivativo.
Il "gruppo giusto" potrebbe essere anche costituito da adulti che si vogliono divertire, non solo da bambini! ;)
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