Magic: The Gathering - Spectral Chaos: un tesoro ritrovato

Magic: Spectral Chaos set
Gumgod, YouTube

Magic: The Gathering: un regalo inaspettato direttamente dalle origini del mito.

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Magic: The Gathering

La genesi di Magic: the Gathering è circondata da un’aura di carismatico mistero che pochi giochi al mondo possono vantare. 

La leggenda narra che... un bel giorno Richard Garfield mise assieme il primissimo mazzo del suo nuovo gioco formando semplicemente un mazzo di ottanta carte con tutti i cinque colori e gli artefatti, lo divise in due parti (all’epoca si giocava con sole quaranta carte) e invitò il suo amico Barry "Bit" Reich a giocare la prima partita di Magic della storia. La partita andò avanti finché uno dei due mazzi non diventò praticamente ingiocabile. Da allora Barry può vantarsi di essere stato colui che vinse la prima partita di Magic della storia.

Magic: Spectral Chaos
Le carte per i play test erano allora semplici fotocopie, ora sono pezzi da collezione.
 Agli inizi degli anni ‘90, Garfield, quando si rese conto che Magic avrebbe avuto un futuro, capì che avrebbe ben presto avuto bisogno di ampliamenti ed espansioni e si accorse che non sarebbe stato in grado di ideare tutta quella mole di carte. Così si rivolse alle uniche altre persone che all'epoca conoscevano Magic, quei gruppi di amici con i quali testava il suo nuovo gioco. Erano giocatori che provenivano da diversi raggruppamenti sparsi per l’America e Richard assegnò a ciascun gruppo la propria espansione sulla quale lavorare.

Al primo gruppo, conosciuto da alcuni come East Coast Playtesters, fu assegnato di sviluppare il set “Ice Age”. Questo gruppo si mise d’impegno e, nel processo creativo, ideò anche altri set: Alliance, AntiquitiesFallen Empires. Tutte espansioni che vennero pubblicate negli anni successivi ed è giusto ricordare che, sebbene Ice Ace e Alliance furono editate rispettivamente solo nel ‘95 e nel ’96, furono proprio queste le prime due espansioni ideate per Magic.

A un secondo gruppo fu assegnato un set con il nome di lavorazione “Menagerie” che diventò così grande da dover essere diviso in due parti e che qualche anno dopo diede luce alle espansioni Mirage e Visions

Magic: Spectral Chaos
Alcune carte del set di Spectral Chaos.
Il compito di sviluppare un ultimo set fu assegnato a un'unica persona, Barry "Bit" Reich. Il suo set, dal nome in codice “Spectral Chaos”, aveva un tema che incuriosiva Barry: le carte multicolore. A quel tempo, stiamo parlando del 1993 quando ancora non era stato editato il primo set di carte Alpha, le magie multicolore non esistevano. Le carte multicolore fecero la loro comparsa con l’espansione Legends (pubblicata nel 1994 anche in italiano, prima volta in assoluto che un'espansione di Magic veniva tradotta in un'altra lingua). Fu proprio questo set, sebbene concettualmente molto diverso dal progetto di Barry, ad accantonare per sempre le Spectral Chaos e a relegare il progetto in cantina.

Fu un vero peccato perché il design concettuale di Spectral Chaos era molto all’avanguardia, con particolari meccaniche. Erano già stati fatti quattro interi cicli di play-test quando l'espansione fu presentata alla Wizard of the Coast due anni dopo, ma la principale paura dell'editore fu quella di temere che il pubblico non reagisse bene a un altro set multicolore subito dopo le Legends e così il set di Barry non vide mai la luce nella sua interezza. E da appassionato del gioco la cosa fa ancora più dispiacere, pensando che le tre espansioni che seguirono Legends (The Dark, Fallen Empires e Homelands) sono tra le più insulse mai stampate.

Magic: Spectral Chaos
Proxy fan-made con il layout dell’edizione Beta.
Tuttavia, molte delle idee di Barry sono state incorporate in altri set di espansione (soprattutto Tempest e Invasion), svariate meccaniche e il design di certe carte carte, molto note ai giocatori della vecchia guardia, trovano fondamento in quel vecchio progetto. Solo qualche anno fa "The Misprint Guy" Keith Adams, un collezionista di rarità (possiede un'enorme collezione di misprint, cioè carte molto ricercate e di grande valore perchè presentano più o meno clamorosi errori di stampa) contattò Barry Reich con l’intenzione di acquistare delle rarità. Barry gli mise a disposizione la sua cantina, ricca di cimeli del periodo antecedente la pubblicazione del set Alpha, e Keith, scartabellando tra i vari scatoloni, si trovò davanti le carte di Barry!  L’ultima versione del set completo delle Spectral Chaos, utilizzate per i play-test, per un totale di quattrocentoventinove carte!
Magic: Spectral Chaos
Proxy fan-made con layout di fantasia.

Un set enorme, uno sguardo nella capsula del tempo che fa luce sulle origini di alcune tra le più grandi e audaci idee di Magic: la meccanica di “Flash”, che permette di giocare una qualsiasi carta come fosse un Istantaneo; la meccanica di “Pitch Spell” che permette di giocare una carta non spendendo mana, ma pagandone il costo eliminando dalla mano un’altra carta; l’idea di frazioni non intere di mana per pagare una carta (vista solo nelle Unhinged, set “for fun” non legale in alcun formato ufficiale) e terre base che forniscono mana incolore (in parole povere Barry in questo modo introduceva un sesto colore, al di là dei cinque principali).

La rivelazione dell'intero set di Spectral Chaos che di Keith Adams fece nel 2015 in un noto video su YouTube, è una cosa affascinante. Ha fornito un’occasione senza precedenti per vedere le brillanti idee partorite da uno dei designer più originali della storia di Magic: The Gatherig. Per chi fosse interessato è possibile scaricare la lista intera delle carte.

Da allora tanti giocatori hanno sognato che questo set venga finalmente stampato dalla Wizard of the Coast e qualche fanatico si è addirittura divertito nel proporre la propria versione delle carte studiandone un layout simile a quello originale.

Commenti

Molto interessante! Non avevo mai sentito questa storia. Pensavo che prima del team di sviluppo tutto il resto fosse farina del sacco di Richard. Comunque alcune carte sono veramente troppo forti (e comunque ad una rarità non consona al giorno d'oggi) escono contento che non abbiano visto la luce. Molte idee sono però molto interessanti. Darebbero un buon punto di partenza da cui partire!

interessante questa storia e chissà che prima o poi non recuperino tutto per un'espansione.

madagelo scrive:

 alcune carte sono veramente troppo forti (e comunque ad una rarità non consona al giorno d'oggi) escono contento che non abbiano visto la luce. Molte idee sono però molto interessanti. 

Più che molto forti alcune carte sono veramente molto strane. E' per questo motivo che penso non videro mai la luce... per esempio l'idea di una terra base che fornisce mana icolore creava una serie di conflitti a livello regolistico (una terra base non poteva essere contemporaneamente non-base). Solo con la semplificazione dei testi avvenuta con l'ottava edizione, il team per lo sviluppo delle regole diede l'ok per stampare le "terre di Barry". Ad ogni modo credo che solo nel 2016, con l'espansione Oath of the Gatewatch, quando fu dato un simbolo di mana specifico, diverso da quello genericole, terre incolore di Berry videro veramente la luce. E la cosa creò un po' di scompiglio nella comunità.

Ad ogni modo all'epoca fu un vero peccato che tali idee venissero sprecate... Espansioni come Dark, Follen Empires o in seguito le pessime Homelands fecero allontanare molti giocatori da Magic (e io ero tra quelli...). Una vera mazzata, tre espansioni consecutive veramente insulse, inutili già all'epoca... eppure le buone idee c'erano!

Ora che va di moda l'Old School recuperare queste carte, anche se solo for fun, ha un suo certo fascino... 

 

Molto interessante questo approfondimento!

Confermo che anche io mi allontanai da Magic dopo le prime espansioni insulse.

Comunque custodisco ancora tutto, in attesa fra qualche anno di giocare con mio figlio.

Grazie mille per questa storia che risale ai primissimi tempi di sviluppo di Magic! 
 

E bravo Lorenzo!

è interessante anche sapere che Garfield in realtà è stato lead designer di sole 4 espansioni di MtG, che però in realtà sono solo due (Alpha e Arabian Nights) in quanto le altre 2 (Revised e 4rta edizione) sono fondamentalmente set alpha riarrangiato.

Alpha probabilmente è il set di MtG meglio progettato della storia, non tanto per il fantomatico bisogno di bilanciamento (che ovviamente non c'era), ma perchè ha gettato le fondamenta (ancora in piedi) del mondo dei CCG.

A partire dai 3 mostri rossi (Gray Ogre - Uthden Troll - Sedge Troll) rispettivamente 2/2 comune, non-comune e rara, che sarà paradigma di come gestire le rarità delle carte fino ad oggi.
Fino ad arrivare a creare una forte identità del singolo colore (color identity), tanto che oggi nel R&D team di MtG ci sono degli ambasciatori per ogni singolo colore che hanno il compito aggiuntivo di controllare che nei set le carte siano percepite dal pubblico come corrette per il colore. 
Il lavoro di Garfield è talmente importante oggi in Magic che nella sezione R&D a Renton c'è una printsheet proprio di Alpha. E non è li solo come (costosissimo) arredamento, ma proprio come punto focale di ispirazione per i set di oggi.

Un altra particolarità del lavoro di Garfield sul design delle singole carte è un estremo uso (a partire da Alpha ed esplodere con Arabian Nights) del cosidetto Top-down design, praticamente pensare al quadro generale e elaborare i dettagli in base a come si adattano al quadro generale. Nel caso di MtG quindi partire dal flavour per arrivare alla carta. (Ali Baba distrugge i muri per dire.......apriti sesamo.)
una idea di design che si è un pò persa nel tempo, purtroppo.

Killa_Priest scrive:

Un altra particolarità del lavoro di Garfield sul design delle singole carte è un estremo uso (a partire da Alpha ed esplodere con Arabian Nights) del cosidetto Top-down design, praticamente pensare al quadro generale e elaborare i dettagli in base a come si adattano al quadro generale. Nel caso di MtG quindi partire dal flavour per arrivare alla carta. (Ali Baba distrugge i muri per dire.......apriti sesamo.)

una idea di design che si è un pò persa nel tempo, purtroppo.

 

Scusa per il delay... 

Si in effetti le Arabian Nights sono molto tematizzate ed hanno una genesi curiosa. Forse però, ispirandosi ai celebri racconti delle 1001 Notte é più facile trovare in ogni carta richiami alla  sua ambientazione. Credo ora sia una cosa più difficile da seguire se non si é immersi nel mondo di Dominaria e si conoscono gli altri piani dove sono ambientate le espansioni di MtG. Credo comunque sia un lato al quale la Wizard sta atenta, anche se la cosa no mi ha mai coinvolto ci sono giocatori che ci orestano attenzione (credo gli sviluppatori li cataloghino come vorthos). Ad ogni modo... è interessante  un intervista a Garfield riguardo la creazione di Arabian Nights. Sto raccogliendo un po' di info sulle prime espansioni e su quello che successe nei playtest delle Alpha e magari ne saltano fuori altri 1-2 articoletti, se la roba interessa...

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