Ma 100 carte monocopia non rendono il mazzo ingestibile?
Una buona fetta di noi, si è avvicinata al mondo dei boardgames dopo tanti anni di gioco di ruolo. C’è un’altrettanta fetta che è reduce, sia a livello monetario, sia a livello ludico, dall’amato/odiato Magic The Gathering.
Il gioco di Garfiled, volente o nolente, ha regalato spesso meccaniche ed idee al mondo dei giochi da tavolo: cardgames e meccaniche che spesso troviamo nelle nostre amate scatole hanno attinto a piene mani dal capolavoro di mamma Wizards.
Il formato nasceva in Alaska nel 1996 circa e prevedeva lo scontro di mazzi guidati dalla propria creatura leggendaria, allora spesso impersonati da draghi come Nicol Bolas: da qui l’acronimo EDH, Elder Dragon Higlander).
Un certo Sheldon (non Cooper, ma bensì Menery) lo ha proposto a livello torneistico “casalingo” presso un negozio che all’epoca non conosceva nessuno, lo Star City Games di Ranoke, Virginia che oggi è uno dei più importanti negozi di Magic online al mondo. Da lì il formato si è evoluto, anche grazie a Sheldon che, assunto dalla Wizards of the Coast, ha imbastito regole ufficiali e banlist. Ecco così che dal 2011 escono regolarmente ogni anno dai quattro ai cinque mazzi base di nuovi comandanti, da modificare e aggiornare a nostro piacimento.
Ma di cosa tratta in poche parole?
Una limitazione al mazzo, è che deve rispecchiare l’identità di colore del comandante: quindi una carta che ha come colori il nero e il rosso, potrà contenere nel suo mazzo solo carte nere e rosse, nonché carte di mana neutro. Le altre carte, a parte le terre base, potranno essere di qualsiasi edizione (salvo eventuali banlist) ma in unica copia.
Ed ecco la prima cosa bella di questo formato: avere carte in singola copia permette un risparmio non da poco; pensiamo per esempio alla "Fioritura amara" (dal costo di venticinque euro), se fosse stato un mazzo standard in cui è previsto in quattro copie, ci avrei sicuramente rimesso un rene. La bellezza di questo formato è il risparmio: quanti di voi hanno interi scatoloni di comunazze messi da qualche parte e abbandonati perché stanchi di dover rincorrere l’ultimo meta? Beh, è giunto il momento di tirarlo fuori e preparare subito quattro mazzi da giocare con gli amici. E qui entrano in campo le altre due cose carine.
La prima: sì, è un formato nato per il multigiocatore e il meglio lo dà in quattro, dove a turno ognuno gioca le sue carte e attacca chi vuole, con annesse promesse e patti che nel giro di una spell saltano come i popcorn appena cotti.
Va però specificato bene prima un concetto: il giocatore parte con quaranta punti vita, se subisce ventuno danni dal comandante di un avversario o se la sua vita arriva a zero, muore. In mezzo quindi ci sono tattiche e strategie per ad esempio pescare quando i giocatori avversari pescano e, se in un primo tempo avevamo accantonato quella carta comune che ci permetteva la pesca nel turno degli avversari, in questo formato tutt’a un tratto quest'ultima prende una piega diversa (tre carte a turno al posto di una sola).
Esistono strumenti per aiutare tutti i nuovi comandati in erba tra cui un sito che permette di vedere come associare un comandante al nostro stile di gioco e, di conseguenza, quali carte vanno più in sinergia con il comandante stesso. EDHREC (https://edhrec.com) è una risorsa utilissima alle prime armi, che mi ha permesso di conoscere carte e sinergie che mai avevo visto.
Inoltre è notizia fresca che il 2020 sarà l’anno che Wizard of The Coast investirà sul formato grosse cifre che noi di riflesso spenderemo: quattro uscite di mazzi comandanti, quasi sicuramente da quattro mazzi ciascuna, più una scatola con le classiche buste da aprire composto da venti carte, di cui due foil e una leggendaria.
Insomma, il nuovo anno è quello buono per affacciarsi a questo formato: vi posso assicurare che l’aria che si respira al tavolo è molto simile a quella di un boardgame a tutti gli effetti.
Conclusioni
Consiglio a chiunque giochi da tavolo e ami il deckbulding e i giochi di carte di avvicinarsi a questo formato, molto più vicino a un boardgame che a al solito gioco uno contro uno di carte. È un formato che, come detto, presenta diversi approcci, dall'amatoriale al competitivo, senza mai "guastare" il piacere di darsi due mazzate in allegria.