Essen 2023: il report di Pupina & Need2Revolt – venerdì

Secondo giorno allo Spiel 2023 per Davide e Ramona... e tanti Goblin!

Report
Manifestazioni

Secondo giorno di fiera e iniziamo subito con alcuni dei titoli della nostra lista.

Rats of Wistar

Gioco italianissimo, al tavolo con noi due dei Gioconauti e Danilo Sabia, uno dei due autori, che si è offerto di spiegarlo. Per un attimo sembrava di essere a Play a Modena!
Il gioco si basa sull'eseguire un'azione per turno, posizionando il nostro capo-topo su una rondella. L’azione avrà una forza variabile a seconda degli aiutanti disponibili nell'area corrispondente. Scegliere quale azione fare e come spostare nel tempo gli aiutanti nelle varie aree è, quindi, il cuore del gioco.
Le azioni possibili vanno dalla semplice raccolta risorse a una più complessa azione di esplorazione della casa che può fruttare punti, risorse, ma soprattutto poteri extra. Se questo non vi basta, ci sono le carte che rappresentano aiutanti meccanici e altri marchingegni vari che possono dare effetti immediati o permanenti.
Il gioco ha la classica curva di crescita esponenziale e, se nei primi turni le azioni sono deboli, man mano che si sbloccano nuovi aiutanti e nuovi poteri diventeranno sempre più soddisfacenti.
In conclusione il gioco è un ottimo German light, anche se alcune carte permettono l'interazione diretta (secondo noi se ne poteva fare tranquillamente a meno). Si piazza tra i pesi medi e la grafica molto carina potrebbe attirare anche i quasi neofiti.

Voto Pupina: 8

Voto Need2Revolt: 8


Educator’s Day

Parte della nostra vita richiede di infilarci nei neuroni dei sedicenni e plasmarli secondo quello che la società attuale ritiene giusto. Quindi, in qualità di docenti, abbiamo partecipato a una serie di eventi collaterali alla fiera incentrati sull’ambito education. Abbiamo provato alcuni titoli che hanno come obiettivo l’essere giochi istruttivi, senza per questo perdere la componente ludica, che è fondamentale per piantare il seme della conoscenza (e soprattutto della competenza!) nelle menti dei giocatori.

Navigational Portal

Il primo titolo della serie è Navigational Portal, gioco incentrato sulla trigonometria, che, grazie all’ausilio di uno strumento studiato e creato appositamente, riesce a fare avere esperienze di trigonometria anche a ragazzi molto giovani.
Il tema è il viaggio spaziale e, con la scusa di spostarsi di stella in stella all’interno della nostra galassia, vengono toccati concetti come seno, coseno e numeri primi. Questo titolo è un po’ più sbilanciato sul lato education che non sul lato ludico, ma è sicuramente valido e molti di noi da giovani sarebbero stati felicissimi di per poter studiare la trigonometria in questo modo.

Potato Pirates 3: Battlechips

Altro titolo educational è Battlechips, seconda incarnazione di Potato pirates. Il gioco prevede uno scontro tra patate pirate informatiche a colpi di cicli 'if-else' e 'try-catch'. Migliora decisamente il predecessore, che risultava molto semplice e poco rifinito, portandolo a un livello ludico accettabile, pur mantenendo una veste educativa di tutto rispetto. Le meccaniche sono esattamente le stesse del predecessore, ma le carte giocabili sono state riviste, corrette e ampliate. Molto carino, a un prezzo effettivamente accessibile.

Potato Pirates: Enter the Spudnet

Altro titolo educational della stessa casa di Battlechips, ma questa volta orientato alla cybersecurity. La base del gioco è un delivery di risorse (manca la fase di pick-up implicita) e le carte azione che danno pepe sono tutte a tema cybersecurity.
L’aspetto ludico sembra essere solido seppur semplice, ma per giochi del genere ci sta, mentre l’aspetto education sembra un filino posticcio: le azioni sono sì a tema cybersecurity, ma alcune suonano un po’ forzate; si sarebbe potuto fare un filino meglio. Il gioco sembra funzionare bene e lo vediamo usabile nel poco tempo a disposizione a lezione.
Unica pecca il prezzo, abbastanza alto per un gioco che ha un target molto specifico.

 

Tornando al “mondo reale” dei giochi, dopo la ormai classica foto di rito dei Goblin ad Essen, che quest’anno ha visto una copiosa partecipazione, ci buttiamo su un tavolo di Path of Civilization.

 

Path of Civilization

Ci sediamo al tavolo perché il gioco era nella nostra lista, trattandosi di “un Through The Ages un po' snellito".
La meccanica di generazione risorse è particolare, ogni carta ha due possibilità di produzione, ma solo una per turno può essere attivata. Le risorse sono di una decina di tipi, divise in due macro categorie (che in realtà non hanno una reale differenza). A ogni turno, poi, si guadagna e si perde una carta, quindi la nostra civiltà dimenticherà qualcosa e imparerà qualcosa di nuovo. Si va avanti così per nove round e in alcuni di questi ci saranno degli eventi con opportunità di scoring. La spiegazione, purtroppo, non è stata delle migliori e non siamo riusciti ad apprezzare la parte degli eventi. In generale, il gioco funziona e si può giocare quasi tutto in contemporanea, con pochissimo downtime. Alla fine, però, rimane un peso medio, senza nulla di particolarmente notevole. Buono per persone che si stanno affacciando al mondo dei GdT da relativamente poco, more of the same per chi è già un giocatore scafato.

Voto Pupina: 5

Voto Need2Revolt: 5

 

Tinderblox

Una delle parti preferite alla fiera sono i giochi piccoli estemporanei che si trovano girando per gli stand, che non solo ci offrono la scusa per provare qualcosa di leggero e far riposare i nostri neuroni, ma spesso ci regalano delle chicche che altrimenti non avremmo mai scoperto.
E’ il caso di Tinderblox, un giochino estremamente portatile e con un regolamento fulmineo, che però si esaurisce molto presto. Si tratta di un gioco di abilità, in cui bisogna impilare delle componenti in legno in un immaginario falò. Il tutto è pilotato da carte che ci indicano quali pezzi piazzare e con quale mano, c’è eliminazione diretta dei giocatori e per le prime partite risulta divertente. A lungo andare forse non sarà particolarmente longevo, ma ha il bonus di avere una scatolina di latta che sta tranquillamente in borsa.

Voto Pupina: 6.5

Voto Need2Revolt: 5


Kittin

Sempre alla Alley Cat Games proviamo il fratellino di Tinderbox. In questo gioco dobbiamo impilare gattini pescandoli da un pool comune e seguendo le istruzioni dettate dalla carta di turno. Chi fa prima vince il round. Anche qui scatolina di latta e dimensioni sono la parte più significativa per cui potrebbe valere la pena averlo (Io, Pupina, amo i giochi minuscoli e ho una sfilza di Oink perché non posso farne a meno!).

 

Amalfi Reinassance

Gioco ad ambientazione italiana, con spiegatore che parla italiano (anche se un po’ tentennante) e che ha le basi per essere un bel gioco e che, se fosse uscito 15 anni fa, sarebbe passato alla storia. Si tratta di utilizzare navi per produrre risorse che poi possono essere spese per potenziare una serie di caratteristiche (tecnologie, destinazioni, personaggi, produzione navi) per fare punti. C’è una fase di manutenzione per le navi costruite e un sistema di bonus variabili a ogni turno alla Terra Mystica. La particolarità di questo gioco è che le navi disponibili valgono sia come lavoratori sia come indicatori delle risorse disponibili e questo costringe il giocatore a pensare ampiamente a come gestirle. Se si usano molte navi come azione, non se ne avranno abbastanza per raccogliere risorse, viceversa, se si punta alle risorse, non si avranno azioni per poterle spendere e a fine turno andranno perse. Il parere personale di Need2Revolt è che questa meccanica sia poco vincente e renda interessante il gioco solo per una scarsità artificialmente costruita, per cui l’unica nota originale del gioco sia anche quella che lo rende un gioco poco godibile. Ci si ritrova seduti al tavolo con una serie di possibili azioni da fare, ma nessuna delle quali porterà a un risultato concreto. Per me invece (Pupina) è un gioco godibile, ma per cui non andrei sicuramente a spendere 65 euro.

Voto Pupina: 6.5

Voto Need2Revolt: 3

 

Lata

Verso fine fiera vogliamo fare ancora qualcosa e troviamo posto a un giochino che ci è stato consigliato dai Gioconauti. Si tratta di Lata, gioco in cui bisogna produrre sardine in scatola in Portogallo (un business molto in voga fino a qualche anno fa). La spiegatrice ha un inglese fantastico per una ragazza di 16 anni e ha una passione per il suono della propria voce, infatti per un giochino da mezz’ora impiega trenta minuti nella spiegazione. Risultato, facciamo appena due turni e non siamo sicuri di aver apprezzato appieno il gioco.
Bisogna acquistare le risorse per approvvigionare la propria catena produttiva, poi bisogna produrre pagando punti azione e, infine, si vende il prodotto pagando altri punti azione. Il tutto va pianificato bene dall’inizio, perché avere più punti azione a disposizione significa giocare per ultimi e, quindi, rimanere legati allo scarto degli altri giocatori. Sembra interessante, ma sarebbe da approfondire.

Voto Pupina: 6 sulla fiducia

Voto Need2Revolt: 6 sulla fiducia
 

Finisce anche il secondo giorno di fiera e abbiamo ancora nella nostra lista altri titoli da provare nei prossimi giorni.

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A domani!