Essen 2023: il diario di Ghost Writer – giovedì

La prima emozionante partecipazione a Essen di Ghost Writer

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Giovedì, ore 10, con una puntualità estrema, apre ufficialmente Essen Spiel 2023.
Per noi è la prima volta. E così, un po' frastornati dall'immensità dei padiglioni e dell'evento in generale, iniziamo a dare un'occhiata in giro cercando di orientarci tra le decine di stand presenti in fiera.

Superata, con gran fatica, l'inenarrabile fila formatasi alla Ravensburger a causa della carta promo di Disney Lorcana, ci imbattiamo nello spazio della Ludus Magnus dove, tra i vari tavoli, troviamo anche il nostro @vincyus intento a spiegare:

Haunted Lands

Si tratta di un gestione risorse con movimento su mappa nel quale noi siamo dei sensitivi intenti a scacciare fantasmi dalle nostre terre (le "lande infestate", per l'appunto), per far sì che queste possano produrre.
Nel nostro turno potremo muoverci, scacciare i fantasmi, raccogliere risorse e/o spenderele per costruire alcune strutture che ci daranno risorse e punti, vendere risorse o comprare potenziamenti. Il tutto finalizzato al raggiungimento del miglior punteggio assoluto.
Il gioco si svolge in tre round di tre turni ciascuno e alla fine di ogni round ci sarà una verifica sui punteggi: il giocatore che è più avanti rispetto agli altri dovrà rinunciare al bonus di fine round.
È questo il vero quid in più del gioco: essere costretti a inseguire, pur consapevoli che a fine partita dovremo avere il punteggio più alto.
Gioco leggero e semplice da imparare, con una grafica accattivante e un gameplay tutto sommato divertente.

Lo acquisterò? Forse. 
Lo rigiocherei? Molto volentieri. 

Terminata la demo, ci spostiamo di nuovo nei pressi della Ravensburger, la fila per provare il gioco si è drasticamente ridotta e decidiamo di sederci a uno dei tavoli disponibili per una prova su strada di:

Disney Lorcana

Siamo davanti al classico gioco di carte collezionabili uno contro uno, questa volta a tema Disney.
Il gioco non ha bisogno di presentazioni, se ne è fatto un gran parlare e le meccaniche sono piuttosto semplici.
Nel nostro turno sarà sempre possibile giocare una carta coperta come "inchiostro" (avete presente il mana di Magic?), oltre a giocare personaggi, azioni o oggetti davanti a noi e/o attivarne le abilità.
A differenza del suo "collega" più famoso, in Lorcana non bisognerà ridurre a zero i punti vita dell'avversario, ma, molto più semplicemente, sarà sufficiente attivare un personaggio per guadagnare uno o più punti. Chi arriva per primo a 20 punti vince la partita.
Attenzione però, perché una volta attivati, i vostri personaggi potranno essere bersaglio degli attacchi dell'avversario. Sarà quindi importante valutare sempre attentamente quali, quando e quanti attivarne.
Ovviamente ci sono molte altre sfaccettature, ma sarà necessario giocare qualche partita in più per gustare il gioco nel suo complesso.

Lo comprerò? Già fatto. 
Lo rigiocherei? Se ci riesco, anche tutti e quattro i giorni della fiera. 

Sapevamo della sezione tutta dedicata all'editoria asiatica e così, incuriositi, ci dirigiamo nella parte del padiglione riservata al mercato orientale, dove abbiamo modo di ammirare diversi giochini davvero strani e dai titoli impronunciabili.
Giriamo un po' a caso fin quando ci imbattiamo nei tavoli della Taiwan Boardgame Design che, tra gli altri, presentava un gioco di cui avevamo letto qualcosa e che eravamo curiosi di provare:

Taiwan Night Market

Si tratta di un gioco molto leggero del quale è anche difficile inquadrare o descrivere le meccaniche, perciò partiremo dall'ambientazione: il mercato notturno del cibo di Taiwan, ovvero tutti quei piccoli chioschi di street food che spesso vediamo nelle serie tv o nei film, anche coreani e giapponesi. Il nostro obiettivo sarà quello di costruirne il più possibile, tra i quattro tipi disponibili, per soddisfare il maggior numero di clienti che nella notte si aggireranno affamati per il tabellone.
Tabellone che presenta una trentina di spazi, inizialmente vuoti, dei quali ne verranno scelti cinque, in maniera del tutto casuale, su cui verranno costruiti i nostri chioschi.
Si procede quindi ad un'asta a offerta secca in ordine di turno, senza possibilità di rilancio, per accaparrarsi la possibilità di costruire su tali spazi. Abbiamo due lavoratori a disposizione da poter piazzare per fare le nostre offerte, ma, se i giocatori che ci seguono nel turno superano la nostra puntata, non potremo rilanciare.
Il gioco non è però così punitivo, trattandosi di un family anche piuttosto leggero, perciò, se alla fine delle offerte ci troveremo a non aver acquistato nessun luogo, ci permetterà di riposizionare uno dei nostri lavoratori.
A quel punto, una volta pagate le somme dovute per la costruzione, i clienti, piazzati casualmente a inizio round, cominciano a muoversi lungo un percorso predefinito e già disegnato sulla plancia di gioco, fermandosi sul primo chiosco disponibile che corrisponda alla loro richiesta, ma non più di un cliente per chiosco.
Terminata questa fase ogni giocatore guadagnerà un certo numero di monete in base a quanti clienti verranno serviti.
Si procede così per cinque round, alla fine dei quali, il giocatore con più monete sarà il vincitore.
Chiudo dicendo che è un gioco che potrebbe anche essere divertente a fine serata con le persone giuste, ma che, anche per via di una grafica e dei materiali non proprio eccezionali, oltre che per il fatto che non preveda accorgimenti in base al numero di giocatori, non è che mi abbia lasciato particolarmente soddisfatto.

Lo comprerò? Decisamente no.
Lo rigiocherei? Se proprio a fine serata non si trova niente di meglio.

Aggirandoci in maniera completamente casuale per i vari padiglioni e stand, non dopo aver consumato un tipico piatto tedesco, il kebab (penso il chiosco meglio organizzato del pianeta, tempo medio di attesa: otto secondi), decidiamo di buttarci su ciò che ci riesce meglio, un gioco di destrezza (questo è sarcasmo? cit.):

Nekojima

Giochino estremamente semplice: rapido, ma divertente.
Sostanzialmente abbiamo una plancia con un cerchio diviso in quattro spicchi di colori diversi e dei cilindri in legno di misure variabili, legati tra loro, due a due, da delle corde di tre misure: corte, medie e lunghe.
Nel nostro turno lanceremo due dadi che indicheranno i colori sui quali piazzare due dei cilindri, ma non sempre saremo noi a scegliere, poiché tra le varie facce del dado è presente la possibilità che sia uno dei nostri avversari a decidere dove dovremo poggiarne almeno uno dei due.
Fatto ciò si estrae da un sacchetto un cubetto casuale che ci indicherà quale delle tre tipologie di cilindri, in base alla lunghezza delle corde, dovremo utilizzare. Dal sacchetto potrebbe anche uscire un cubetto nero, che assegneremo a uno dei nostri avversari e che sarà un malus da applicare nel suo turno. Turno che di solito termina con il corretto piazzamento dei pezzi a noi spettanti, fatto salvo il suddetto malus, che consiste nel dover letteralmente appendere per la coda un gatto a una delle corde, a testa in giù quasi come fosse un pipistrello.
Le condizioni da rispettare sono poche: le corde non possono toccarsi tra loro o toccare i vari cilindri né possono sbordare fuori dal cerchio, così come anche i gatti dovranno seguire le stesse regole.
Chi scatena quello che chiamo "effetto Jenga" viene eliminato e l'ultimo che resta è dichiarato vincitore.
Il gioco prevede una modalità cooperativa che però non abbiamo potuto provare; inoltre era presente in tre versioni: Classica, Collector e Deluxe. Queste ultime due sono andate esaurite al primo giorno!

Lo comprerò? No ma se dovessi fare un regalo a qualcuno ci penserei.
Lo rigiocherei? Ma si, qualche risata è certamente assicurata.

Siamo già nel tardo pomeriggio, ma abbiamo ancora poco più di un paio d'ore e vorremmo provare ancora qualcosa di corposo.
Convinciamo così una dimostratice della Hans Im Gluck a lasciarci un tavolo riservato agli influencer. Ce lo meritavamo?

Karvi

La spiegazione di questo titolo è stata piuttosto sommaria, in un inglese un po' arrangiato e con lo spiegatore che si è poi dileguato lasciandoci con in mano il regolamento in tedesco.
Per tutte queste ragioni la partenza è stata un po' difficoltosa ma, grazie a Google e alla nostra testardaggine, ne siamo venuti a capo.
Le meccaniche sono molto interessanti: il sistema di selezione azioni è simile a quello di Glen More, per chi lo ha presente, ovvero la scelta della posizione su un percorso circolare nel quale chi è più indietro avrà diritto ad agire. Ciò dà adito a scelte molto sofferte: fare quella azione perché estremamente più vantaggiosa, lasciando però tre o quattro turni agli avversari prima che tocchi di nuovo a me, oppure procedere a piccoli passi per fare più cose rischiando però di non riuscire a fare le azioni migliori?
Questa selezione avviene mediante dadi (no, non allarmatevi, non si lanciano ma sono semplici contatori di forza) che, quando piazzati sull'azione scelta, diminuiranno la propria forza fino ad arrivare a zero e non poter più pagare il costo di alcune delle azioni, soprattutto quelle più remunerative.
Il gioco si sviluppa su mappa centrale, sulla quale sposteremo le nostre navi vichinghe in cerca di avversari da combattere (in realtà sono semplici criteri da rispettare e/o risorse da spendere per ottenere bonus), oltre che sulla nostra plancia personale sulla quale potremo migliorare la nave in vari modi.
In tutto questo, sul tracciato di selezione sarà sempre possibile attivare una fase di rendita, o riaumentare il valore dei nostri dadi. Sempre che qualche maledetto vichingo avversario non arrivi in quello spazio prima di noi!

Lo comprerò? Probabilmente sì.
Lo rigiocherei? Sicuramente sì. 

In conclusione: una prima giornata interessante, divertente, ma anche sfiancante. Dopo una cena tutt'altro che leggera siamo caduti in un sonno profondo e abbiamo ricaricato le pile, pronti ad affrontare questa seconda giornata più agguerriti che mai.

Commenti

Ma figata i giochi asiatici, vorrei andare a Essen solo per provare robe a caso che mai avrei modo di vedere altrove! Ancora buona Essen! ;D

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