Beh, bella riflessione. Il valore affettivo non si può rivendere. Soprattutto ricomprare.
Un testo forse un po' retorico, ma assolutamente sincero: era da un po' che volevo buttarlo giù.
Giocatore o collezionista. Sul tema si sono spesi centinaia di caratteri. Ho visto discussioni divenire litigi, ho visto prese di posizione da ambo le parti ma generalmente il tutto si riassume come segue.
Una ristretta cerchia di chi si definisce “giocatore puro” critica chi non approfondisce un gioco con almeno venti partite e accusa i presunti collezionisti di avere rovinato il mercato: “Una volta i giochi erano belli perché la gente non comprava qualsiasi cosa”.
Gli altri non restano a guardare, rispondono risentiti, perché si sentono per qualche motivo in difetto, ed altri ancora tentano di dare una definizione di chi sia un collezionista e chi sia un giocatore.
Un’impresa persa in partenza, perché non puoi considerare solo il numero di giochi o il numero di partite giocate per definire un giocatore o un collezionista.
Inoltre, cosa più importante, il concetto è spesso sfumato ed è facilissimo che una persona possa essere sia giocatore che un collezionista.
Vi chiederete quindi perché stia spendendo parole anche io su questa tematica di dubbia utilità.
Volevo porvi una semplice domanda.
Pensate unicamente al gioco stesso? Alle sue meccaniche? Magari alla grafica?
Io no.
Io penso alla storia che ha quella scatola.
Così, se sono fortunato, ricordo il momento in cui nel negozio scelsi di portarmi a casa proprio quel gioco.
Penso con nostalgia a quel periodo della mia vita, agli amici che avevo in quegli anni, alle mie abitudini alle mie speranze e ai sogni di allora.
Penso alla partite vinte e a quelle perse, ai sorrisi delle persone che hanno scelto di condividere quelle esperienze di gioco con me e magari ricordo anche qualche aneddoto di una partita epica.
Penso al fatto che quel gioco che ho amato non era poi così bello come credevo all’epoca.
Perché non venderlo allora e puntare a nuovi titoli più attuali?
Perché i ricordi che quella scatola mi fa rivivere ogni volta che i mie occhi si posano su di lei valgono molto di più di quanto potrei ricavare dalla sua vendita.
In fondo è bello poter pensare che anche una scatola colorata possa aiutarmi a fissare i bei ricordi della mia esistenza.
I miei ricordi non sono in svendita.
Forse quando sarò vecchio con la memoria ormai non più nitida guarderò il mio scaffale e potrò raccontare a mio nipote la mia storia grazie ai ricordi che quelle scatole mi suggeriranno. Sicuramente sarà una storia fantastica fatta solo dei migliori momenti.
Sì lo ammetto sono un collezionista.
Un collezionista di ricordi.