Dominant Species: Marine - anteprima Essen 2019

dominant species: marine
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Il povero Chad Jensen rimette mano al suo capolavoro. Scopriamo come.

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Dominant Species: Marine

Quella che segue è un’anteprima basata solo sulla lettura di una bozza del regolamento e, dunque, non ha certo valore di recensione.

Lo capirete da soli; ma non c’era uno straccio di immagine disponibile.

Specie dominanti - classe 2010 - è considerato, a buon ragione, uno dei capolavori della GMT. In esso la meccanica - tedeschissima - del piazzamento lavoratori fa solo da sostegno a quella che è una vera e propria battaglia distruttiva, spietata, meravigliosamente tattica, imperniata sulle maggioranze; il tutto dà luogo a quello che è senza dubbio uno dei migliori ibridi mai concepiti da mente umana.

(Non è un caso che al titolo di Chad Jensen - a cui peraltro auguriamo di vincere la sua battaglia per la sopravvivenza - abbiamo dedicato ben tre recensioni, da quella subito successiva all'uscita a un recente atto d'amore, passando per un'inattacabile analisi oggettiva.)

Dominant Species: Marine ne riprende moltissimi aspetti, tanto da essere considerabile alla stregua di un vero e proprio rifacimento. Ma le differenze non sono poche - e sono sostanziali.

Il gioco in brevissimo

Ogni giocatore guida una delle classi animali (o equivalente: nel seguito solo animali) - rettili, cefalopodi, pesci e crostacei - che si contendono il predominio negli ambienti acquatici, mentre i dinosauri regnano incontrastati sulla terraferma. Attraverso un sistema di piazzamento lavoratori i giocatori devono gestire un tatticamente complesso sistema di maggioranze sui vari esagoni di terreno al fine di garantirsi i punteggi relativi nella fasi di conteggio; tali punteggi sono più alti - e vanno a più giocatori - tanto migliore è il terreno: la barriera corallina è meglio della sabbia, che a sua volta è più fruttuosa dell'oceano aperto.

dominant species: marine spazi azione
Gli spazi azione
Ogni tipo di animale trae sussistenza da uno o più degli elementi presenti - spugne, plancton e compagnia briscola - e le proprie specie, per poter sopravvivere, devono aver almeno uno di questi elementi sull'esagono sul quale si trovano. Ad ogni elemento è inoltre collegato un lavoratore supplementare a disposizione per chi regna su tale elemento.

L'azione chiave - l'evoluzione - permette, oltre a conteggiare le maggioranze su un terreno, di giocare una delle carte evento disponibili, le quali possono avere effetti finanche devastanti sulle specie in gioco - si badi bene che, tranne in un caso, le specie eliminate tornano nella scatola: ogni animale ha le specie contate. Quando esce l'evento Asteroide i dinosauri si estinguono, mentre gli umani al tavolo finiscono il round e poi contano i punti.

(La partita può essere allungata o accorciata variando il numero di carte nel mazzo degli eventi.)

Cosa rimane di Specie dominanti

Il sentore del gioco, bene o male, è lo stesso: una lotta tattica per la sopravvivenza in quello che è il più americano dei giochi ibridi.

Con qualche modifica, le azioni sono le stesse del gioco madre: anche in Dominant Species: Marines si possono aggiungere - o rimuovere - nutrimenti al tabellone o alle plance personali; rimuovere specie avversarie; aggiungere esagoni di terreno o devastare quelli esistenti - l'equivalente delle tundre ora sono ora gli sbuffi d'acqua tipo geyser e sorgenti geotermiche.

Pressoché uguali anche le meccaniche relative all'espansione ed alla trasformazione dei terreni e all'adattamento delle specie a questi mediante gli elementi; nonché le modalità di vittoria. Rimane anche la carta sopravvivenza, che fornisce punti a chi si è ambientato meglio nei terreni tettonizzati - le sorgenti ex tundre, per intenderci.

Rimane, infine, la catena alimentare, che risolve i pareggi e che è contraria all'ordine di iniziativa.

Cosa cambia

Parecchie cose sono state modificate. Forse troppe. La principale a livello di meccaniche è che le azioni vengono risolte immediatamente, laddove in Specie dominanti si svolgevano tutte a piazzamento ultimato, con la necessità di prevedere tutti i cambiamenti che le azioni precedenti avrebbero comportato. Si tratta della prima, evidente semplificazione.

dominant species: marine esempi di carte
Esempi di carta tratto e di carta evoluzione
Ancora, praticamente - detto un po' estremizzando - scompare il concetto di "specie dominante": niente più conetti, in pratica. La seconda maggioranza, quella legata agli elementi, è stata sostituita da un meccanismo che sfrutta il tracciato dei punti vittoria e che - quando si attiva l'azione Dominazione - prevede di contare per ogni elemento della plancia del giocatore attivo il numero di terreni con quell'elemento e con specie sue. Per uno degli elementi dominati il giocatore si prende temporanemaente il lavoratore in più - laddove nel gioco del 2010 i lavoratori in più (o in meno) erano determinati dalla carte evento.

Altro cambiamento notevole e che, probabilmente, se conoscete il gioco avete notato, è che si ferma a quattro giocatori (a Specie dominanti si giocava fino a sei) e che, ovviamente e anche per questo motivo, una partita è diventata più corta - al più due ore e mezza, pare (che poi è la durata di una partita al gioco "vero" senza pensatori incalliti, che è come bisognerebbe giocarlo).

Più nel dettaglio, cambia il modo per determinare l'ordine di turno (in Specie dominanti c'era un'azione specifica) - o meglio, non è più un'opzione: l'ordine di turno rimane fisso.

dominant species: marine punteggi di maggioranze
I punteggi dei tipi di terreno
Ultima cosa, ma parecchio impattante, ogni animale non ha più una sua abilità specifica fissa; bensì è scelta a inizio partita tra le diciotto disponibili e che hanno effetti i più disparati - dal piazzare i propri lavoratori o tutti prima o tutti dopo gli altri all'elemento aggiuntivo in plancia per arrivare a sette. Se da un lato questo aumenta molto la variabilità del gioco - visto che a qualcuno piace -, dall'altra ne lede parecchio l'ambientazione.

Prime impressioni

Molte cose le ho già dette tra le righe: personalmente, trovo che Dominant Species: Marine abbia distrutto molto di quanto di buono c'era in Specie dominanti. Questa nuova versione ha meno cose a cui pensare (le dominazioni), un livello di profondità in meno nel piazzamento delle azioni e una notevole spersonalizzazione degli animali, laddove le abilità fisse e riconoscibili del titolo originale, per quanto schematiche, nella loro eleganza davano davvero il senso delle varie classi - gli uccelli che migravano più degli altri, i ragni che eliminavano specie avversarie, i mammiferi che si adattavano meglio.

Ora il sistema delle carte caratteristica, che chi cerca spasmodicamente la variabilità adorerà, rende le classi sostanzialmente intercambiabili: potrebbero chiamarsi in ogni modo. Per me non è un bene.

Il tutto ovviamente è stato pensato non solo per rendere il gioco più affrontabile, soprattutto in termini di durata; ma anche - probabilmente - per inquadrarlo in parametri che vanno per la maggiore oggi, a cominciare dal numero di giocatori ridotto a quattro per arrivare alla riduzione dei conteggi per le dominazioni, che talvolta - non lo nego - potevano infastidire.

Probabilmente per molti sarà lo Specie dominanti come l'avrebbero sempre voluto; per me no.

Commenti

SD si adatta perfettamente ai miei gusti e lo preferisco su tutti i giochi, ma questa "versione" non mi attira per nulla, se capiterà... lo proverò

Un'altro capolavoro che per andare incontro a tutti snatura sè stesso
Alla fine risulta un gioco nuovo, meno profondo e meno sfidante, che dell'originale conserva solo il nome per poter vendere qualche copia in più
Bell'articolo comunque ;)

Non avevo ancora letto il regolamento... me l'hai smontato :(

ahimè, concordo pienamente. SD è il mio #1 assoluto, speravo in una nuova edizione con qualcosa in più, non in meno. Aggiungo che purtroppo, oltretutto, è rimasto anche l'unico grande difetto che aveva anche l'originale: un comparto grafico non all'altezza di un titolo top. Se possibile, addirittura si peggiora con questo "seguito"...

Beh ragazzi, dai... almeno ha avuto la decenza di cambiare il titolo (e non com'è successo, per esempio, per Caylus). Questo NON È Specie Dominanti: è uno spin-off, semplificato, ammorbidito e alleggerito. Poi non mi stupirei se uscisse un'espansione per il quinto e sesto giocatore :p

Beh ragazzi, dai... almeno ha avuto la decenza di cambiare il titolo (e non com'è successo, per esempio, per Caylus). Questo NON È Specie Dominanti: è uno spin-off, semplificato, ammorbidito e alleggerito. Poi non mi stupirei se uscisse un'espansione per il quinto e sesto giocatore :p

Mah, non vedo grandi differenze tra l'aggiungere "1303" o "MARINE" al titolo... e comunque in entrambi i casi non contesto questa scelta, la parentela la giustifica.

Riguardo l'espansione 5-6, se non erro Chad stesso tempo fa aveva detto chiaramente NO (su BGG).

Accidenti...

Con la clonazione di sé, Rosenberg sta facendo scuola... :-(

 

Giocato il prototipo qualche mese fa...davvero deludente. Concordo su tutta la linea con quanto detto nell'articolo. Piatto, snaturato e caotico.

Qualcuno ha avuto l'occasione di riprovarlo? Ho visto online pareri molto positivi è veramente tutto da buttare? Se non si fosse chiamato specie dominanti sarebbe stato valutato in maniera diversa? Mi ha sempre intrigato specie dominanti ma la durata delle partite non é adatta a quello che sto cercando in questo momento e mi è  cmq sembrato uno dei migliori giochi di maggioranze (che scalano bene in 2) in circolazione. Cosa c'è di meglio? (Tolto the king is dead) 

Molto interessante recensione, mi ha fatto capire molto meglio di altre che ho letto analogie e differenze con il gioco originale. 

Concordo sul fatto che messe così le cose la versione originale sia decisamente migliore tuttavia il gioco, scoperto di recente, mi è piaciuto al punto che anche con i caveat di questa recensione mi resta la voglia di provare questo spin off

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