Specie Dominanti

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Dominant Species
Voto recensore:
7,9

Ambientazione
Preistoria, anzi Cretaceo. Ognuno rappresenta una delle specie dal potenziale evolutivo adatto a sopravvivere alla glaciazione: aracnidi, mammiferi, insetti, anfibi, uccelli, ecc…
Lo scopo è riuscire ad evolversi al meglio per affrontare l’inevitabile.

Il Gioco
Partiamo subito da un assunto, se volete conoscere il regolamento per filo e per segno ve lo scaricate e ve lo leggete.
Detto questo vediamo i meccanismi di gioco.

Ogni giocatore ha a disposizione 10 cilindri per “prenotare” delle possibili azioni che svolgerà durante il turno. Il sistema è molto simile a “Caylus” (senza però prevedere che alcune possano essere annullate), per cui “chi prima arriva meglio alloggia”, ovvero le opzioni non sono solo limitate nel numero, ma quasi sempre è meglio fare le cose prima degli altri.

Al di la della possibilità di scegliersi un nuovo turno di gioco, le opzioni si dividono essenzialmente in 3 macrofamiglie: migliorare la capacità di adattamento della propria specie, interagire con la plancia di gioco, picchiare gli altri per farsi spazio; quest’ultima opzione è molto cattiva e fa molto “gioco americano”.

Ogni specie si nutre di alcune risorse di base presenti sul territorio, quindi evolversi acquisendo la capacità di assimilare nuovi cibi è cruciale per aumentare le aspettative di sopravvivenza.
Esiste un limite a questa possibilità: massimo 6 opzioni disponibili.

L’interazione con la plancia di gioco è forse ancora più cruciale dell’evoluzione, questo anche perché si possono mettere in gioco delle risorse in grado di sfamare le specie presenti e quindi ovviare alle proprie carenze evolutive.
Peraltro questa possibilità prevede anche di inserire nuove tessere territorio in cui si può migrare), influire sull’eliminazione di alcune risorse di cibo e, cosa devastante, decidere dove andrà ad espandersi la glaciazione.
Dove arriva il ghiaccio tutto quello presente sulla tessera viene distrutto!

Infine eccoci a quello che fa di questo titolo anche un: “gioco di menare”.
Si possono attaccare specie che si trovano nello stesso territorio. Il combattimento peraltro è piuttosto semplice: chi decide di attaccare elimina un pezzo ad un altro giocatore.
L’unico problema è che gli attacchi vanno pianificati su gruppi di territori, quindi bisogna cercare di ottimizzarne gli effetti.

La cosa terribile, se vogliamo, del gioco e che tutti i pezzi persi (ad eccezione di quelli per la glaciazione) vengono rimossi dal gioco e ne avete solo 35!

A questo sistema si aggiungono della carte evolutive con i più diversi effetti. Anche le carte si ottengono attraverso prenotazione dell’azione, quindi la casualità viene molto ridotta.

Alla fine il vincitore sarà chi ha più Punti Evoluzioni ottenibili non solo attraverso la sopravvivenza dei propri pezzi, ma anche con il piazzamento di tessere territorio e l’uso di carte.

Considerazioni
Prendendo in mano questo titolo non si può non pensare a due illustri predecessori sulla tematica evolutiva: “Ursuppe” ed “Evo”, più il secondo che il primo.
Rispetto ad “Ursuppe” c’è molto più bilanciamento su cosa possono fare le specie. Nel titolo tedesco alcune mutazioni aggressive risultavano troppo sbilancianti e costringevano tutti a giocare in quel senso per evitare di diventare preda degli aggressori.
Invece “Evo”, più bilanciato sotto quell’aspetto grazie all’asta, aveva un regolamento decisamente più semplicistico, forse più adatto ad un pubblico giovane.

Questo è un gioco decisamente per giocatori esperti pronti a impegnarsi in una partita “tosta” e soprattutto consci che, con la possibilità di attaccare ed eliminare direttamente i pezzi avversari, si può essere praticamente eliminati dal gioco.
A questo proposito il numero di partecipanti non mi sembra veritiero. La partita per essere veramente divertente e girare bene, visto anche che ogni specie ha le sue peculiarità, richiede 6 giocatori. Anche in 5 si ha un buon risultato.
Grazie alla variante di regolamento (ufficiale) per cui i giocatori possono gestire più specie, si può fare una partita interessante anche in 3 (2 specie a testa).
4 è un numero inadeguato che sconsiglio vivamente.

C’è infine da considerare che tutte le mosse nel gioco hanno numerosi effetti a catena e che le opzioni di scelta sono moltissime. Questo non giova se siete in un gruppo con persone affette da PdA (Paralisi da Analisi) che potrebbero restare “salate” a guardare il tabellone per decine di minuti prima di scegliere quale azione effettuare.

Pro:

Regolamento scritto come Dio comanda con begli esempi chiarificatori.
Buona profondità del gioco.
Materiali ottimi con una grafica facilmente comprensibile.

Contro:

Scalabilità pessima.
Grande "rottura" nel ricalcolare ognivolta la specie dominate dei singoli esagoni, visto che i cambiamenti sono numerosi.
Prezzo un filino fuori controllo (di base sarebbe 75 Euro ma riuscirete a trovarlo anche un po' a meno).

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