Prode Sir Alric,
i suoi non sono articoli, ma distillati di saggezza e formidabili guide per le nostre vite...
Io brindo al possente Sir Alric, maestro d'arme e sommo cantore!
Aye
A fine anno termina il pledge manager del secondo capitolo della serie Mythic Battles della Monolith, dedicato questa volta alle divinità norrene. Ma il vero affare potrebbe essere recuperare il primo.
Ogni mese presenta ardui dilemmi ai giocatori che vogliano investire saggiamente i propri sacchi d’oro e d’argento. Che fare? Recuperare qualche gioco classico, emozionante, magari quello che permette adrenalinicamente di gestire tante centrali elettriche, tra aste mozzafiato e blackout il giorno del derby tra il cavaliere del lupo e quello dell’aquilotto? Inseguire “l’ultimate desperate late late pledge” del Robinsontizio scappato lontano dai parenti e dalla ex consorte, su un’isola deserta, dilettandosi con la mitica capanna-fortino Playmobil offerta come irrinunciabile implementazione del parco componenti? Porre rimedio al precedente mancato acquisto del gioco degli uccellini, tutti carini ed educati, per osservarli, ricercarli, catalogarli e imparare qual è il dolce e soave habitat più adatto a ciascuno, in armonia con la natura e col creato? Non lo vuoi in collezione il giochino degli uccellini? Preferisci i puzzilli? Vuoi lavorare di testa e concentrazione per piazzare e far lavorare qualche lavoratore nei pochi momenti in cui non sei costretto tu stesso a lavorare per vivere?
Oppure…
Oppure forse già sai che l’Anno del Signore (Supremo) 2021 è quello fatalmente segnato dalla croce di ghiaccio del Destino. Cosa ci si chiedeva nel recente passato? L’inverno sta arrivando? Oppure il lungo inverno avrà termine, finirà? In verità tutto avrà fine. È giunta la fine di ogni stagione, di ogni inverno.
Perché è arrivato l’inferno. È arrivato il Ragnarok.
Come sanno bene tutti i veri guerrieri, le indomite amazzoni e in definitiva chiunque abbia un cuore coraggioso, quest’anno è stato presentato il “Kickstarter Fine di Mondo”, ovvero Mythic Battles: Ragnarok.
Niente alberelli (se non quelli 3DDD che si possono sradicare dal terreno e lanciare contro i nemici durante le battaglie… ed è tutto regolamentato), niente centrali elettriche (ma folgori da invocare perché cadano dalle nubi su chi ti si oppone), niente lavoratori da piazzare (ma legioni di guerrieri da scatenare): Mythic Battles: Ragnarok mette in campo lo scenario più epico che si possa immaginare.
Vichinghi, Divinità che pensano alla guerra pure mentre fanno colazione, creature che sono più cattive della vostra donna quando vuole farvi saltare la partita di dodici ore con i compagni d’arme (più libagioni prima, dopo e durante) con la futile motivazione di andare a sincerarsi che i parenti, dopo mesi di pranzi domenicali strategicamente evitati, si ricordino i vostri nomi. Che li scordino pure. A Yuletide si giochi per tre giorni e tre notti!
Altro che universali diluvi un po’ umidi e maledizioni al massimo secolari.
Il Ragnarok. La fine di tutto.
Il decano dei Farrow, padre di mio padre e persona di poche parole, diceva spesso un qualcosa di questo genere: "Presentati con fierezza, stringi la mano in maniera salda, pronuncia il tuo nome con sicurezza".
Wingspan* (cinguettante). Everdello* (tutto foglie e fiorellini). Puerto Ricco* (dal titolo incerto dell’edizione prestige super deluxe). RRRAGNAROKKK! Sentite come suona diversamente?
*Questa discussione non vuole dileggiare minimante gli amanti degli uccellini, del pollice verde e dell'indaco. Sir Alric sa come si trattano le piantagioni nei giuochi, anche quelli belli (“mi piace l'odore del napalm al mattino”) ed ama moltissimo spostare le miniature con le spade i lavoratori dentro un cassetto e chiuderlo, adora decapitare i puzzilli, i cubetti per stabilizzare un tavolo che balla e il fagiano alla cacciatora.
Ma oggi siamo qui soprattutto per ricordare a chiunque che la campagna crowdfunding dedicata a Ragnarok concede ai sostenitori un’occasione imperdibile: quella di recuperare, agendo entro il 31 dicembre (data di chiusura del pledge manager) anche (o solo) il gioiello precedente, ovvero Mythic Battles: Pantheon, con praticamente tutte le espansioni disponibili e in ristampa.
Pantheon. Miti e battaglie, direttamente dall’Antica Grecia, giocabili in conflitti a partita singola, in campagne brevi, in campagne lunghe, in crossover con Conan della Monolith (sfruttando la presenza di Corinthia nel regno del cimmero e utilizzando solo gli elementi compatibili per flavour) e in crossover pure con lo stesso Ragnarok. Achille contro Ercole? Sigfrido contro Ragnar? Zeus e Ares? Odino e Thor? Fenrir contro il Leone di Nemea? Nel Labirinto di Creta? Sulle Rive dello Stige? Nella Forgia dell’Etna? Al baluardo dell’ultimo conflitto? Sul ponte del Bifrost? È davvero possibile?
Sì… e una cosa è certa, come diceva Ulisse: “Questa guerra non verrà mai dimenticata. Né i giocatori che la combatteranno”.
La base matematica che sostiene Pantheon risulta efficace poiché era stata già testata per anni in un gioco più semplice, allora privo di Divinità su campo ma ispiratrici di armate, privo anche di miniature ma corredato di truppe token-gettoni che si muovevano su piccole mappe a quadretti. Lì nacquero però i concetti di statistiche che variano man mano che si viene feriti e quel tipo peculiare di tiro d’attacco. Tutto era focalizzato sul conflitto tra Athena ed Ade, in una campagna dalla qualità altalenante, ma in cui è possibile intravedere le primigenie energie seminali di quello che sarebbe divenuta la versione di gran lunga ben più ricca e corposa con la quale ci possiamo cimentare oggigiorno.
Gioco di battaglie a sfondo mitologico, diciamo su scala schermaglia (ma dipende dai punti reclutamento dello scenario giocato), competitivo (anche se esistono scenari giocabili in modalità cooperativa e in solitario), che normalmente supporta dai 2 ai 4 giocatori (anche 3 in schermaglie da una sera o in campagne dedicate), regolato da meccaniche di spostamenti su mappe divise in aree, selezione e composizione di eserciti e mazzo, gestione della mano, carte attivazione, lancio di dadi, poteri variabili e miniature come se piovesse.
"Regnava la pace sull’Olimpo dopo che ogni male era stato debellato e gli Dei vivevano in armonia con gli uomini. Ma la divina Era, umiliata dall’ennesimo tradimento passionale di Zeus, perde temporaneamente la ragione e libera i Titani dal Tartaro, scatenandoli contro l’Olimpo. La seconda e definitiva Titanomachia vede purtroppo l’invocazione contemporanea di diversi poteri supremi da parte di Dei e Titani: ne consegue una conflagrazione senza precedenti. Gli Dei più deboli vengono quasi polverizzati, ridotti a piccoli frammenti di potere che costituivano il loro essere".
"I Numi più forti sono stati in grado di resistere all'annientamento totale, ma anche il loro potere prodigioso non è riuscito a salvarli del tutto. Quando i sopravvissuti caddero dalla montagna distrutta, i frammenti della loro essenza divina e i resti di coloro che non sopravvissero furono dispersi ai quattro angoli di un mondo ormai spezzato".
“Al risveglio, ogni Dio era ormai solo l'ombra di sé stesso. Erano ancora potenti, più forti di qualsiasi eroe umano che ancora camminava, ma non incomparabili come prima e, ancor peggio, non più immortali. Ognuno poteva percepire vagamente la presenza e la distanza dei frammenti di potere che erano caduti sulla Terra e comprendeva che, raccogliendoli, avrebbe potuto forse riguadagnare la propria antica grandezza. Il Dio che fosse riuscito ad impossessarsi di questi frammenti, gli omphalos, accumulando anche quelli in passato appartenuti ad altri Numi sopravvissuti o estinti, avrebbe potuto divenire la guida assoluta di un nuovo Pantheon, modellato a propria somiglianza e concezione”.
“Il mondo intanto aveva sofferto tanto quanto loro; il potere sprigionato durante l'epica battaglia aveva generato un autentico cataclisma e ridotto la ridente Grecia ad una landa sanguinante. Atene brucia, Creta è parzialmente sprofondata sotto le onde dei mari agitati e l'immane monte Olimpo è ora un relitto ricoperto delle ceneri del suo antico splendore. Tuttavia, parte della razza umana era sopravvissuta…”.
Quindi, tipicamente (senza considerare eccezioni) un singolo giocatore si trova a controllare una sua armata costituita da una Divinità e i suoi seguaci, tra eroi, mostri e piccoli distaccamenti di truppe scelte, umane e sovrannaturali. Nella battaglia di schermaglia classica, senza particolari regole di scenario o campagne, vince il giocatore che per primo riesce a rimanere l’unico con la propria Divinità sopravvissuta in gioco oppure che riesce a far assorbire dalla propria Divinità un determinato numero di frammenti di potere, gli omphalos. Ovviamente poi quasi tutti gli scenari tematici hanno le loro regole e condizioni di vittoria dedicati.
Per una disamina e un giudizio tecnico sul gioco, rimando al pregevole elaborato del goblin infernofury.
Non parliamo di pezzi di plastica venduti tanto all’oncia come in altri giochi lanciati da campagne crowdfunding. Ogni Divinità, ogni truppa, ogni mostro, ogni eroe presenta statistiche, capacità, poteri e ruoli tattici unici e peculiari, frutto di anni di correzioni e ribilanciamenti ottenuti grazie al lavoro di concerto della casa editrice e della comunità francese The Overlord, che si è data con un’abnegazione che ha pochi precedenti nella storia del gioco da tavolo mondiale su Conan della Monolith e su Pantheon. E la casa produttrice non ha fatto uscire un reboot con una seconda edizione che invalidasse la precedente, bensì ha prodotto un kit sostitutivo per i possessori del kickstarter originale, con correzioni e limature anche su dettagli secondari delle schede, grazie alle migliaia di rapporti di gioco dei moschettieri di Overlord.
Se l’imperturbabile Sir Alric fosse costretto a tenere solo dodici dei suoi giochi da tavolo, la sua collezione di Pantheon farebbe sicuramente parte dell’epica dozzina. Un po’ come BattleCon, parliamo di giochi che tendono a non stancare mai perché la dinamica ricorrente funziona ottimamente ma si rinnova perpetuamente variando unità, contesti e condizioni opzionali o tematiche.
Il punto debole di Pantheon? Soprattutto (1) la gestione dei componenti. Ma per contenerlo, l’impressionante Sir Alric dispenserà più avanti consigli fondamentali come un ariete quando devi portare avanti un assedio; Poi? Ai tempi avrei detto (2) lo sbilanciamento di alcune unità, scenari e di una delle campagne lunghe. Ciò è stato risolto grazie alle correzioni citate poco prima e presenti sull’attuale edizione, la 1.5, ma messe a disposizione anche dei sostenitori della prima ora grazie ad un kit compatto e risolutivo. Infine (3) lo spazio che richiede avere in casa il gioco con alcune/tutte le espansioni. È evidente come la vita sia una questione di priorità. Il figliuolo ha compiuto già sette anni? Allora è pronto ad affrontare il mondo: inviatelo pure eroicamente altrove, in un differente continente di libera scelta, in modo da trasformare la sua stanza nel forziere degli Dei. Oppure mica vorrete veramente far credere alla vostra signora che la cabina armadio sia adibita a contenere solo scarpe, schinieri, vestiario e corazze? Rivendicate con forza la vostra metà dello spazio e non abbiate timore di spostare la di lei collezione di action figure di Sailor Moon dalla bacheca, con destinazione in un luogo più idoneo, ovvero le scuderie. Insomma, bastano la volontà e la chiarezza di intenti.
Il suo pregio maggiore? L’essere un peso medio dai confini elastici, ovvero il poter giocare tanto uno scenario terra terra, un Dio e massimo una o due altre unità per parte, con un giocatore affetto da casual-debolezza, insegnandogli il gioco e facendolo appassionare senza infierire, quanto una delle campagne più complesse e articolate contro i vostri fratelli di spada, senza quartiere e con pieno entusiasmo, con in entrambi i casi un buon compromesso tra complessità, immediatezza e soddisfazione tattica. Già dal draft delle truppe, con mosse e contromosse nel reclutamento, comincia una sfida nella sfida. Apprezzo anche il fatto che ogni capacità speciale apparentemente onnipotente possa essere arginata con qualche contromossa incarnata da un’altra unità; e che un’unità apparentemente inutile riesca a farti vincere la battaglia finale in determinati condizioni territoriali o tattiche. Infine, che la potenza conti molto, ma comunque quanto la mobilità, l'imprevedibilità e la strategia.
In questi mesi ho ricevuto molti messaggi, missive e richieste da valenti giuocatori desiderosi di entrare nel mondo delle Battaglie Mitiche. Alcuni quesiti erano inerenti ad espansioni ed accessori specifici, ai quali saranno dedicate disamine individuali e dettagliate. Ma altre domande, pubblicate anche sul forum della Tana dei Goblin, erano più generiche e i chiarimenti potrebbero raccogliere l’interesse d’ogni aspirante guerriero ellenico o norreno.
Il prode Sir Alric sa.
E vi sosterrà.
Una domanda ricorrente è: “Quando mi arriva tutto quanto, da dove comincio?”
Il manuale di Mythic Battles saggiamente consiglia di affrontare una schermaglia semplice, con un Dio e poco altro per parte, senza nemmeno utilizzare tutte le regole speciali. Basta il gioco base e un compagno d’arme per confrontarsi. Ma analizziamo il caso di un possessore del gioco che voglia impratichirsi un minimo sui fondamentali già da solo, per poter spiegare il gioco con più immediatezza a coloro cui lo proporrà, evitando di dover sfogliare il manuale per chiarirsi dubbi sulle eccezioni (non moltissime a dire il vero) durante la prima vera partita con altri, finendo per rallentarla.
In questo senso il tenebroso Sir Alric suggerisce, dopo una prima lettura del manuale, di cimentarsi prima nello scenario “Caccia all’Idra” e poi in “A Fuoco Lento”: entrambi sono concepiti per essere giocati in modalità cooperativa o in solitario.
Nel primo si deve controllare un piccolo manipolo di armati, già pronto, costituito da Opliti, Spartani,
In A Fuoco Lento il Dio (in solo) o gli Dei (in cooperativa) è/sono stati condannati ad una morte lenta e dolorosa, ora che non sono più immortali, dopo essere caduti nella trappola di un Nume rivale che ha corrotto alcuni omphalos prima che loro li assorbissero. Sarà necessario, per salvarsi, trovare una particolare pianta che Asclepio, Dio della Guarigione, utilizzerà al fine di curarli. Ma quella pianta si cela negli antri più profondi del Tartaro, dimora di bestiali mostruosità, e gli Dei si fanno più deboli ad ogni ora che passa. L’aspetto interessante di A Fuoco Lento è che permette di comporre la propria armata autonomamente, scegliendo il Dio (o come dicevamo gli Dei), eroi, mostri e creature (liberamente tra Core Box, Pandora’s Box e ogni espansione), quindi aiuta anche a comprendere che, a parità di scenario, ma con un esercito diverso, cambia l’impostazione strategica della partita.
Un giovane giuocatore desideroso di ampliare le proprie conoscenze ha chiesto: “Hai qualche consiglio anche su come avvicinarsi alla lettura dei miti greci?”
Molto dipende dal genere di letture che si prediligono, in modo da evitare di consigliare qualcosa di troppo pesante, o al contrario di troppo banale. Per fortuna abbiamo davvero l’imbarazzo della scelta. Un mio fratello di Spada che legge di sera, prima di dormire, e che quindi ha bisogno di tenuità, ha apprezzato la mitologia greca a fumetti di Luciano De Crescenzo e i suoi racconti sul Tubo, semplici e rilassanti.
Altri preferiscono direttamente l’impegnativa ma sontuosa lettura di opere in versi come Iliade, Odissea, Le Metamorfosi e Le Argonautiche, ovviamente con versione in prosa a fronte e note esplicative, o anche delle tragedie più celebri. In mezzo c’è un mare di testi di mitologia greca, alcuni scorrevoli, altri più complessi. Il temibile Sir Alric, di suo, come via intermedia, consiglia “I miti greci di Robert Graves”.
Un riflessivo giuocatore goblin così ha aperto il suo animo: “Mi sto intrippando per questo gioco. La cosa mi preoccupa. Sono un giocatore fondamentalmente german o almeno lo ero”.
L'imponente Sir Alric annuisce. Non ti devi abbattere. Da certi mali si può guarire. Chi un tempo piazzava lavoratori, bramando punti e una classifica da stilare al termine della contesa tra grani e merci, cercando colpevoli per chi ha effettuato prima di lui una mossa imprevista e che ha negativamente condizionato la partita, gli equilibri mondiali e il riscaldamento globale, può in ogni momento gettarsi una vita di cubetti alle spalle, imboccando la via del coraggio e della spada. Ti ci rivedi a muovere ancora, in futuro, un balivo, dopo che avrai ammirato la Freccia di Artemide vendicare le amazzoni e centrare tutte e tre le teste di Cerbero al penultimo turno della battaglia, rimanendo poi, con la sorella gemella di Apollo unica sopravvissuta della sua armata, di fronte al Tetro Ade sulle Rive dello Stige? Esilialo, quel pedante balivo, via, lontano dal tuo ardore.
Sir Alric e tutti i fratelli di spada sono pronti ad aiutarti.
Non sei solo. Siamo con te.
Vi è poi la giusta riflessione sui rischi insiti nello scegliere la via degli eroi: “Occupa un sacco di spazio: due scatoloni tra il base e il Pandora box che sarà dura far entrare nello scaffale. Dovrò trovare spazio nell'armadio con conseguenti ire coniugali. Qui devo farmi coraggio e capire quanto desidero sfidare la morte”.
Sir Alric consiglia sempre di prendere il minotauro per le corna e affrontare le situazioni in maniera diretta. Nella vita sono gli audaci ad ottenere i cambiamenti più notevoli, trionfando o... no.
Potresti scegliere la via di Achille. Imporre la tua più potente volontà e la tua forza d'animo, rivendicando il tuo ancestrale diritto a riempir di ludiche e cromaticamente vivide scatole la vostra intera dimora, foss'anche a lastricarne le pareti o costituendo un nuovo mobilio di tavolini da sidro con le pile emergenti d'ogni dove. Punta il dito verso la consorte e dichiara a gran voce che non sono giochi, non sono scatole... è IL TUO DESTINO. E nulla, nulla può opporsi al destino.
C'è poi l'approccio in stile Eracle con Deianira, quello che ha seguito a suo tempo anche Sir Alric Farrow. Sii franco. Togliti l'elmo, guarda la tua donna negli occhi, dille la verità, che lei è più importante di tutto, anche degli allenamenti in palestra, anche del sidro, dei viaggi e persino dei giochi. Ma che giocare ti rende felice. Ti fa stare bene. Lei ti ama, è la tua donna. Lei vuole vederti felice. Fai scaturire dai tuoi occhi l'autentica passione, di fiamma ricolma, sincero e fiero, imponente ma vero, mentre le parli. Magari riuscirai a trasmetterle quella passione. Lady Farrow tanti anni fa pensava che jedi fosse un tipo di yogurt e il Signore degli Anelli fosse un gioielliere. Ora in molti giochi può tenere testa anche ad un fratello di spada e quando si gioca a Time Stories, Case della Follia o Forgotten Waters, è lei a guidare la parte narrativa della partita. La passione, quando è sincera, si trasmette. L'importante è scegliere bene con cosa far cominciare le persone, con pazienza, empatia ed entusiasmo. Ma anche se la tua consorte non dovesse ardere per questo mondo, ricordale una verità preziosa: giocare ti rende sereno, attivo mentalmente e soddisfatto. Chi ti ama ti vuole vedere così.
In definitiva, se sei un giocatore da tavolo indomito e coraggioso, ma non hai nemmeno (!) la scatola base di Mythic Battles: Pantheon nella tua collezione, i motivi possono essere tanti ma a Sir Alric ne viene in mente solo uno: non lo hai ancora provato. Quando una dinamica di base gira bene, poi bisogna solo capire a che contesto di complessità, eccezioni e particolarità associarla a seconda di come s’intende usarla.
Oppure, nel caso di Pantheon, scatenarla!
Da guerriero a guerrieri,
uniti nel mito, nel gioco e nella battaglia.
Prode Sir Alric,
i suoi non sono articoli, ma distillati di saggezza e formidabili guide per le nostre vite...
Io brindo al possente Sir Alric, maestro d'arme e sommo cantore!
Aye
Che bel modo di iniziare la giornata!
Bravissimo Sir Alric.
Stamattina ero tranquillo e quindi ho passato una mezz'oretta a leggermi le meccaniche di Mithic Battles e poi sul kickstarter, problemi di spazio a parte, il sistema parrebbe interessante. Grazie Sir Alric.
Mi sorge però un dubbio, con il greek pledge arrivano miniature e materiale in quantità ma, salvo errori, solo due plancie double face. corretto? Se così fosse mi pare che la longevità degli scenari e delle schermaglie sia molto diminuità dal fatto di combattere sempre negli stessi 4 terreni. C'è qualcosa che mi sfugge?
"Ricordati che devi pledgiare!" semicit.
Fantastico, complimenti!
Purtroppo il mio gruppo è composto solo da testardi teutonici...
Sempre un capolavoro di dettaglio e ironia.
Questo scritto del prode Sir Alric Farrow è una miscela di recensione, consigli per gli acquisti ed un pizzico di consultorio famigliare, unico nel suo genere. Nonostante il tema degli dei e dell'antica Grecia non mi abbia mai attirato particolarmente, dopo averti letto, se me ne presenterà l'occasione, non mancherò di provarlo. Fantastico, grazie!
Secondo me le miniature sono belle solo se ti piace dipingerle (e ne hai tempo),
altrimenti sono solo un forte aggravio di costi che non aggiunge nulla al gioco: se sono belle e grandi sono ingombranti e poco ergonomiche, spesso sproporzionate all'area di gioco.
Personalmente preferisco carte e fiches, magari anche più gestibili sul tavolo.
Non è banale nemmeno il risparmio di materiali - se vogliamo essere ecologici...
Grazie per la vostra considerazione. Il prode Sir Alric è lieto di condurre altri guerrieri sul sentiero della gloria e degli eroi.
Stamattina ero tranquillo e quindi ho passato una mezz'oretta a leggermi le meccaniche di Mithic Battles e poi sul kickstarter, problemi di spazio a parte, il sistema parrebbe interessante. Grazie Sir Alric.Mi sorge però un dubbio, con il greek pledge arrivano miniature e materiale in quantità ma, salvo errori, solo due plancie double face. corretto? Se così fosse mi pare che la longevità degli scenari e delle schermaglie sia molto diminuità dal fatto di combattere sempre negli stessi 4 terreni. C'è qualcosa che mi sfugge?
Saggio cosarara, sono io a ringraziare voi per l'attenzione. E' proprio così: come voi dite il prontuario bellico di base prevede effettivamente solo quattro mappe. Tuttavia il giuoco mette a disposizione, per ciascuna mappa, differenti disposizioni iniziali dei frammenti d’essenza divina e zone di schieramento. A fare poi la differenza nelle dinamiche della battaglia saranno le diverse unità reclutate di volta in volta, le cui capacità peculiari suggeriscono strategie non ripetitive; questo per le schermaglie classiche a partita singola. Vi sono poi scenari tematici in quantità che introducono tutta una serie di elementi esterni, condizionamenti ambientali e regole per aree specifiche, che rinfrescano ulteriormente le dinamiche effettive dei conflitti.
In ogni caso avete acutamente centrato un punto rilevante: disporre nel proprio arsenale di un numero maggiore di mappe aumenta ulteriormente la rigiocabilità in terra ellenica. Sei nuove mappe sono contenute in tre espansioni grandi ma dal costo non del tutto trascurabile, dedicate ai Numi Poseidone, Era ed Efesto. La miglior soluzione è costituita dall’espansione piccola contenente unicamente la mappa delle Termopili, la quale richiede un esborso poco più che simbolico rispetto all’utilità di incrementare di un quinto le possibilità di scelta. Il prode Sir Alric ne ha parlato sul forum della Tana dei Goblin e, col beneplacito della redazione, anche tale disamina relativa al luogo che rese celebre Re Leonida diverrà presto una pergamena affissa qui a disposizione di tanti guerrieri.
Secondo me le miniature sono belle solo se ti piace dipingerle (e ne hai tempo),
altrimenti sono solo un forte aggravio di costi che non aggiunge nulla al gioco: se sono belle e grandi sono ingombranti e poco ergonomiche, spesso sproporzionate all'area di gioco.Personalmente preferisco carte e fiches, magari anche più gestibili sul tavolo.
Non è banale nemmeno il risparmio di materiali - se vogliamo essere ecologici...
Il gioco progenitore edito dalla Iello nell'Anno del Signore Supremo 2012 può rispondere in maniera accettabile a tale esigenza. Seppur più semplice e limitato nelle opzioni, presenta la medesima meccanica di base e di miniature è privo.
Ancora una volta non resta che inchinarci di fronte al prode Sir Alric, e aggiungere $ 187,13 al pledge, cosi da possedere infine entrambe le scatole base, le espansioni per Conan e pure le Termopili. Tuttavia questo umile scudiero aveva anche posato gli occhi su Chronicles Of Drunagor, di cui con solo 410 $ posso impossessarmi del gameplay all in. Quale ardua scelta...
Ancora una volta non resta che inchinarci di fronte al prode Sir Alric, e aggiungere $ 187,13 al pledge, cosi da possedere infine entrambe le scatole base, le espansioni per Conan e pure le Termopili. Tuttavia questo umile scudiero aveva anche posato gli occhi su Chronicles Of Drunagor, di cui con solo 410 $ posso impossessarmi del gameplay all in. Quale ardua scelta...
Le Cronache di Drunagor merita attenzione e rispetto, ma molta sostanza di quanto propone la si trova fondamentalmente tutta nel suo scrigno base aggiunta ai doni della campagna. Foss'in voi, messere, attenderei di reperire il resto solo se dovesse scoccare prima la scintilla e poi ardere un incendio di entusiasmo dopo aver giocato la prima campagna... e non a priori. Le espansioni della prima campagna non fanno gridare al miracolo e non suggerirei a nessuno di prendere la prima stampa dell'espansione finale: quei giovini autori sono pieni di buone idee ed intenzioni, ma hanno tradito molte aspettative nel controllo qualità della prima edizione. Alcuni errori e imprecisioni di quanto era stato presentato precedentemente ora saranno stati corretti, ma sulla solidità e la qualità revisoria delle più recenti novità, non metterei il guanto corazzato nel fuoco. Comunque vada il gioco base prendetelo, ne vale la pena. Ma per il resto con certi giuochi lo sguardo del completismo verso un unico punto cardinale priva della possibilità di meglio distribuire le risorse a disposizione.
Buongiorno, un informazione, come faccio, umile mortale, a recuperare il late pledge m. del Greek God Pledge?
Buongiorno, un informazione, come faccio, umile mortale, a recuperare il late pledge m. del Greek God Pledge?
Anche se mortale, portate il nome di un grandissimo condottiero. La via per l'Olimpo o per il Valhalla passa da queste porte. Gloria a voi.
Grande condottiero ma con un epilogo non altrettanto grande. Grazie mille!!!!
Posseggo MBP con tutte le espansioni principali. Un gioco semplice da spiegare ma molto tattico.
anticipando il draft (magari facendolo online usando questa web app http://mythicbattles.decksforge.com/#/home) e preparando il materiale prima i tempi si riducono notevolmente.
Uno tra i giochi a mio avviso è più sottovalutati.
Grazie mio saggio sire. Invero grande era la mia perplessità avendo in arrivo 26 kili di Conan, che grandemente mi consigliaste, ma seguirò attentamente il consiglio e prenderò solo il reprint.
Grazie possente Sir Alric.
Roncolord scrive:Ancora una volta non resta che inchinarci di fronte al prode Sir Alric, e aggiungere $ 187,13 al pledge, cosi da possedere infine entrambe le scatole base, le espansioni per Conan e pure le Termopili. Tuttavia questo umile scudiero aveva anche posato gli occhi su Chronicles Of Drunagor, di cui con solo 410 $ posso impossessarmi del gameplay all in. Quale ardua scelta...
Le Cronache di Drunagor merita attenzione e rispetto, ma molta sostanza di quanto propone la si trova fondamentalmente tutta nel suo scrigno base aggiunta ai doni della campagna. Foss'in voi, messere, attenderei di reperire il resto solo se dovesse scoccare prima la scintilla e poi ardere un incendio di entusiasmo dopo aver giocato la prima campagna... e non a priori. Le espansioni della prima campagna non fanno gridare al miracolo e non suggerirei a nessuno di prendere la prima stampa dell'espansione finale: quei giovini autori sono pieni di buone idee ed intenzioni, ma hanno tradito molte aspettative nel controllo qualità della prima edizione. Alcuni errori e imprecisioni di quanto era stato presentato precedentemente ora saranno stati corretti, ma sulla solidità e la qualità revisoria delle più recenti novità, non metterei il guanto corazzato nel fuoco. Comunque vada il gioco base prendetelo, ne vale la pena. Ma per il resto con certi giuochi lo sguardo del completismo verso un unico punto cardinale priva della possibilità di meglio distribuire le risorse a disposizione.
Salute a te Sir Alric! Ancora indeciso se portare trofei in tuo onore agli altari degli dei della guerra per avere redatto e condiviso una cosi spassosa ed esaltante recensione oppure lanciarti strali di maledizioni concatenate per esser causa della prematura dipartita di una cospicua porzione del mio bottino della campagna invernale, detto anche tredicesima in queste lande, poichè ho preso la decisione di accaparrarmi la ristampa di MBP che ebbi occasione di giocare anni fa con grande divertimento! Ho un problema però e cercavo consiglio; sto cercando pagare il pledge con una carta di credito ricaricabile di tipo Mastercard TASCA questa viene perennemente rifiutata dal sistema di pagamento STRIPE. Qualcuno ha avuto lo stesso problema? Qualche soluzione che magari non contempli l'uso di una carta di credito "standard"?
C'è qualcuno che ha provato sia questo che edge the dawnfall per metterli a confronto?
C'è qualcuno che ha provato sia questo che edge the dawnfall per metterli a confronto?
Hanno molto in comune, fanno parte della stessa famiglia di giuochi. Pantheon lo preferisco per sistema delle carte attivazione, gestione alea, draft delle truppe, bilanciamento delle unità dall'edizione 1.5 in poi, caratteristiche delle mappe, varietà degli scenari e dinamiche ricreate da talenti e poteri durante le battaglie.
The Edge è superiore perché comporre il mazzo è soddisfacente e perché lo si intavola molto più rapidamente se ogni contendente arriva già col suo mazzo pronto. Di norma preferirei anche la mappa divisa in esagoni, perché più precisa, ma in The Edge causa a volte delle sindromi da intasamento e mi fa preferire il sistema di interposizione e copertura a difesa degli alleati posti nella medesima area gestito dai talenti.
Non entro in merito alle ambientazioni perché va considerato il gusto personale. Il tema si sente in entrambi. Il Prode Sir Alric però precisa che con The Edge ha giocato meno di dieci partite, mentre con Pantheon molte molte di più.
Salute a te Sir Alric! Ancora indeciso se portare trofei in tuo onore agli altari degli dei della guerra per avere redatto e condiviso una cosi spassosa ed esaltante recensione oppure lanciarti strali di maledizioni concatenate per esser causa della prematura dipartita di una cospicua porzione del mio bottino della campagna invernale, detto anche tredicesima in queste lande, poichè ho preso la decisione di accaparrarmi la ristampa di MBP che ebbi occasione di giocare anni fa con grande divertimento! Ho un problema però e cercavo consiglio; sto cercando pagare il pledge con una carta di credito ricaricabile di tipo Mastercard TASCA questa viene perennemente rifiutata dal sistema di pagamento STRIPE. Qualcuno ha avuto lo stesso problema? Qualche soluzione che magari non contempli l'uso di una carta di credito "standard"?
Lieto di aver fomentato ludica et mitologica belligeranza anche in voi. Di gilde mercantili e affari mi intendo meno, ma nella piazza grande del forum potrete leggere una discussione che tratta proprio la difficoltà di far propri i diversi giochi con questa o quella modalità. Colà troverete esperti che sapranno sicuramente aiutarvi.
Questo articolo e la lettura integrale della discussione sul forum (che consiglio caldamente di recuperare) mi hanno convinto ad aderire alla campagna integrando il base con Efesto, Edipo e Termopili.
Ringrazio pubblicamente Sir Alric per la cura, la passione e l'entusiasmo con cui ha condiviso con noi le sue conoscenze del sistema.
Questo articolo e la lettura integrale della discussione sul forum (che consiglio caldamente di recuperare) mi hanno convinto ad aderire alla campagna integrando il base con Efesto, Edipo e Termopili.Ringrazio pubblicamente Sir Alric per la cura, la passione e l'entusiasmo con cui ha condiviso con noi le sue conoscenze del sistema.
Sono io a ringraziare per la considerazione e l'attenzione. Quando giunge poi da parte di un veterano di mille battaglie, rappresenta un onore ancora maggiore. Negli ultimi mesi raccontare miti greci ed elleniche battaglie in maniera leggera sul forum della Tana dei Goblin effettivamente ha costituito autentico piacere e si è rivelato un allenamento ed un esercizio diverso da tutti quelli affrontati in passato: sono lieto che abbiate apprezzato.
Potente e saggio sue Alric, per poter mettere le mani su Atlas è necessario comprare l'intera espansione dei titani. È dunque necessario, o meglio sarebbe orientarsi verso altre espansioni, come Hera, che tutti lodano?
Potente e saggio sue Alric, per poter mettere le mani su Atlas è necessario comprare l'intera espansione dei titani. È dunque necessario, o meglio sarebbe orientarsi verso altre espansioni, come Hera, che tutti lodano?
Atlante, anche se non si possiedono altri Titani, ha un ruolo in due delle tre campagne contenute nel Compendium. Del Compendium e dell'espansione dei Titani parlerò sul forum della Tana proprio nei prossimi otto-nove giorni. I Titani sono più utili per chi, oltre a schierare le truppe più potenti di Pantheon, voglia misurarsi in una campagna concepita per la modalità solitario e cooperativa (ai tempi era facilotta ma è stata migliorata). Hera la consiglio per chi voglia avere a disposizione la migliore campagna per due giocatori ed in generale una delle migliori ufficiali insieme a quelle pubblicate nel Compendium.
Prode sir Alric, il gioco risulta comunque godibile anche per chi ha poca dimestichezza con l'inglese?
Prode sir Alric, il gioco risulta comunque godibile anche per chi ha poca dimestichezza con l'inglese?
In parte. Le statistiche sono indicate da simboli e numeri, mentre alcuni termini, come quelli dei Talenti, sono ricorrenti. I poteri e le capacità uniche sono però descritti in maniera discorsiva e lo stesso vale per le introduzioni e le regole degli scenari. Non occorre una gran padronanza della lingua ma sono utili dei fondamenti a livello di lettura. Se può aiutare, tutti i testi sono disponibili anche nell'idioma del Regno di Francia, per chi dovesse avere problemi con Albione ma affinità con la lingua dei moschettieri transalpini.
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