Comunicato Stampa AIS (Associazione Italiana Shogi)

Ciao Gaspatcho! La schacchiera (shogiban) è quasi identica a una normale scacchiera adoperata negli scacchi occidentali (la differenza è che è 9x9 e non ha case nere). Il problema riguarda i pezzi (koma) che sono contrassegnati da kanji. Ora, premetto che dopo tre o quattro partite si apprende facilmente a riconoscerli, inizialmente è comunque indubbio che possono rappresentare un ostacolo. Ho pubblicato sempre qui sulla Tana un articolo in cui davo consigli su quali set da shogi scegliere, indicando che esiste un sito di shogisti cechi che hanno lanciato (con KS peraltro) un set di koma che riporta il kanji e le frecce direzionali che indicano come quel pezzo si muova: è un set che raccomando a chiunque si avvicina per la prima volta allo shogi dato che mette nelle condizioni di giocare a shogi in un paio di minuti. (articolo: https://www.goblins.net/articoli/giocare-shogi-arte-nell-arte)

Le regole dello shogi le ritrovi sul sito AIS, seguendo questo link. Sono davvero quattro regole in croce. Peraltro il set da shogi semplificato di cui sopra è anche selezionalibile come opzione grafica nell'interfaccia della piattaforma di gioco 81Dojo: quindi se deciderai di partecipare al torneo potrai giocare tranquillamente con i pezzi riprotanti le frecce direzionali. 

Per il resto ti consiglio di non iniziare assolutamente a giocare con l'intelligenza artificiale, ma con giocatori umani: fai pure riferimento alla sezione contatti del sito AIS per organizzare sessioni dimostrative, di studio o di gioco.

Per qualsiasi altro interrogativo, non esitare a ricontattarmi

Ciao Topkapi1971! Grazie del commento. Mi occupo un po' anche io di AI, ma il mio commento non voleva essere una presa di posizione teorica, per così dire. Era più di tipo pratico e sociale. Tento di spiegarmi meglio: il modo migliore e più veloce per progredire nello shogi è per mezzo della post game analysis, durante cui il giocatore che ha vinto spiega gli errori che ha compito il giocatore sconfitto, fa notare i punti deboli delle strategie adottate e dà in generale consigli sul buon gioco. Da questo punto di vista è più indicato iniziare a giocare a shogi con esseri umani, proprio per cercare di capire meglio alcune dinamiche di base del flusso di gioco. Ciò non toglie che in un secondo tempo sia utilissimo (io stesso lo faccio) confrontarsi con l'AI per progredire nel proprio stile, analizzando le proprie partite o preparandosi a un match studiando le partite dell'avversario. Tuttavia, iniziare a giocare con le AI può risultare frustrante dato che un neofita difficilmente coglie il "significato" delle mosse avversarie: o perchè il significato non c'è (accade quando si setta un livello di AI troppo basso, e quindi l'AI commette volutamente errori "stupidi") oppure perchè quel significato c'è ma è troppo in profondità (ossia si rivela dopo 10 o 15 mosse in avanti: accade quando il livello dell'Ai è troppo alto). 

Se ti interessa il tema dell'applicazione dell'AI ai giochi astratti, venerdì 18 febbraio alle 17.00 l'Istituto giapponese di cultura terrà un incontro online con l'AIS per parlare di "Shogi: il gioco dei generali tra tradizione e intelligenza artificiale", in cui si discuteranno proprio queste tematiche a partire dalla visione del film "AWAKE" di Yamada Atsuhiro. Questo è il link dell'evento per l'iscrizione (gratuita).