Giocare a Shogi: un'arte nell'arte

Questo articolo intende presentare una sintetica guida per quanti vorrebbero avvicinarsi all'affascinante mondo dello Shogi.

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Come giocare a Shogi?

Dopo aver svolto nell'articolo "Shogi, scacchi e l’arte della guerra" alcune riflessioni sullo Shogi inteso nel suo rapporto con il Chess e con la dialettica bellica, evidenziando tanto le forti analogie quanto le irriducibili peculiarità di questo gioco, passiamo al considerare una questione più pratico-applicativa: se mi interessa lo Shogi, o se non lo conosco ma ne sono affascinato, come faccio a iniziare a giocarlo? In questo articolo fornirò alcune indicazioni pratiche che spero possano risultare utili per chiarire i primi dubbi su questo gioco.

Per giocare a Shogi occorrono quattro elementi: un regolamento, un set da Shogi, del materiale di studio e degli avversari con cui divertirsi e confrontarsi. Il regolamento dello Shogi è reperibile pressoché ovunque in internet: per individuarne uno basta una breve ricerca con Google. Pertanto iniziamo subito col chiederci dove reperire un set da Shogi.

Dove posso comprare un set da Shogi?

Prima di acquistare qualcosa è bene conoscerne le caratteristiche pricipali, in modo da fare un acquisto più mirato e più vicino alle nostre esigenze. In quest'ottica occorre sapere che un set da Shogi è costituito da:

  • uno Shogiban (la "scacchiera");

  • quarantuno Koma (i pezzi);

  • due Komadai (basi su cui riporre i pezzi catturati all’avversario).
Shogiban da pavimento
Non tutti i set da Shogi presentano questa configurazione: alcuni includono solo Shogiban e quaranta Koma (per giocare infatti bastano quaranta Koma, anche se normalmente nei set vi è un pedone in più rispetto ai necessari). Il consiglio che do è di procurarvi, se possibile, un set che includa i tre elementi sopraindicati: lo Shogi ha un livello ergonomico elevatissimo e ciascuno dei tre componenti rappresenta un fattore importante per il corretto apprendimento dello svolgimento del gioco (anche il Komadai – che forse agli occhi degli inesperti potrebbe sembrare un semplice “abbellimento” – svolge una propria funzione nell’economia del gioco). Nello shogi si apprende presto che estetica ed ergonomia tendono a fondersi in unità.

Esistono vari tipi di set, per tutte le esigenze. Li suddividerò in quattro fasce in base alla loro qualità (e al loro costo): fascia bassa, fascia medio-bassa, fascia medio-alta, fascia alta.

Fascia bassa. Un set da Shogi lo si trova facilmente su Amazon: con circa venti euro si può acquistare un set da viaggio magnetico con componenti in plastica. Non è un granché, ma rappresenta comunque un buon inizio. Un’altra possibilità in questa fascia è costituita dal noto sito cinese Aliexpress: il prezzo addirittura si dimezza rispetto a quello di Amazon benché le tempistiche di spedizione si allunghino di molto.

Fascia medio-bassa. Esiste un interessantissimo e-commerce gestito da shogisti cecoclovacchi, ossia www.shogi.cz. Il loro sito è ricco di materiale ed è davvero l'ideale per muovere i primi passi nel mondo dello Shogi. Con circa trenta euro vi si può acquistare un set completo in legno. Con circa cinquanta euro si può acquistare il loro set per principianti (Koma in legno e Shogiban in cartone pressato) in cui ogni pezzo riporta un Kanji e le direzioni di movimento di ciascun koma.

Fascia medio-alta. In questa particolare fascia troverete pezzi di buona fattura di importazione giapponese. Il sito di riferimento è quello di un negozio online francese: http://en.aobo-shop.com/26-shogi-japan. Potrete ritrovarvi set che possono arrivare al costo di duecentocinquanta euro. Nota dolente è la scarsa possibilità di scelta: trattandosi di oggetti d'importazione per un bacino di utenza limitato, la varietà dei materiali è esigua.

Shogiban da tavolo
Fascia alta. Vi sono meravigliosi negozi di Tokyo che effettuano spedizioni internazionali e in cui è possibile ritrovare set di altissima qualità realizzati a mano e in Giappone, in legni pregiatissimi e seguendo le indicazioni della tradizione artigianale shogistica nipponica. Vi ritroverete a dover scegliere tra Shogiban da tavolo, da pavimento e tra diversi tipi di legno.

La maggior parte di questi Shogiban è realizzata da artigiani che adoperano la tecnica del Tachi-mori (tracciare linee con la spada) con cui tracciano la griglia delle colonne e delle traverse dello Shogiban adoperando lacca giapponese e uno speciale tipo di katana con la lama smussata.

Per quanto riguarda il legno, tra i più pregiati menzioniamo il Kaya o Torreya nucifera, un legno ricco di olio dal quale si ricavano Shogiban molto durevoli e caratterizzati da una particolare fragranza; lo Hyuga Kaya proveniente dai boschi della prefettura di Miyazaki, legno ricavato da alberi che crescono a un ritmo molto più lento per via delle particolari condizioni climatiche della zona e da cui si producono Shogiban con Masa (venature) più fitto. Vi sono anche soluzioni che includono il cedro d’Alaska, l’abete rosso, il Katsura e via dicendo.

È possibile anche scegliere la tipologia di Masa: solo frontale, oppure sia sulla parte superiore che inferiore dello shogiban, o anche shogiban senza Masa.

Anche per quanto riguarda i Koma la scelta è vasta, sia per la tipologia di legno che per la tecnica di incisione dello stesso.
Per quanto riguarda la tecnica di incisione, vale ricordare brevemente le principali:

•​ ​​​​​​Kaki-goma: consiste nel dipingere direttamente i kanji sul legno;

•​ ​​​​Hori-goma: tecnica con cui il legno viene intagliato seguendo la forma del kanji riempendo poi il solco con lacca giapponese;

•​ ​​​​Horiume-goma: analoga all’Hori-goma, ma la lacca riempie completamente l’incisione andando a filo della superficie;

•​ ​​​​Moriage-goma: la lacca supera leggermente il livello dell’incisione creando quindi un kanji in bassorilievo.

Naturalmente le sensazoni al tatto sono diversissime e la scelta dipende dai gusti di ciascuno.

Si può anche scegliere il “font” del kanji adoperato, ossia lo stile di scrittura, e soprattutto tra Koma con un solo kanji (semplificati) e koma tradizionali con due kanji. Anche in questo caso è possibile optare tra diverse tipologie di legno e tecniche di taglio per mettere risalto, in modi diversi, il Masa, dando a ciascun set un suo specifico timbro nel momento in cui si muovono i pezzi sullo Shogiban.

In merito a questo ultimo punto, ricordiamo che nello Shogi la tecnica di presa e di spostamento dei pezzi differisce da quella degli scacchi occidentali: nello Shogi spostare un pezzo significa sollevarlo tra pollice e medio, posizionare il dito indice sotto il Koma consentendo al pollice di lasciare la presa e poggiare il pezzo in questa “tenaglia indice-medio” sullo Shogiban, che in questo modo emetterà il classico schiocco del legno. 

Con la preziosità dei legni adoperati, le pregiate fragranze lignee, gli intrecci di venature, le differenti sensazioni tattili e uditive e le raffinate tecniche artigianali della sua produzione, lo shogi propone una immersione totale, appagando il giocatore dalla mente ai sensi. Una vera e propria arte nell’arte.

Come potrete immaginare, nei negozi di fascia alta si possono spendere cifre molto elevate che possono arrivare ai diecimila euro e più (occorre naturalmente aggiungere anche le spese di spedizione e i costi doganali).

Insomma, ce n'è per tutti i gusti e per tutte le tasche: dal livello amatoriale al collezionismo di lusso.

Tipologia di scrittura
Se siete all’inizio, consiglierei il sito cecoslovacco che ho menzionato: in primo luogo la sensazione della componentistica in plastica non è minimamente paragonabile a quello della componentistica in legno. I cecolovacchi vendono set in legno di buona fattura: quasi a parità di prezzo rispetto al set in plastica di Amazon, vale la pena spendere qualcosa in più. In secondo luogo, il loro sito vende anche libri sullo Shogi, componente assolutamente importante per approfondire questa arte. Senza studio si rischia di restare sempre in superficie sia nel livello di gioco sia nella conoscenza di cosa realmente sia lo Shogi. L'ideale quindi sarebbe comprare un set base e uno o due libri per iniziare l’esplorazione. Un ultimo consiglio è quello di non farsi assolutamente scoraggiare dai kanji: acquistate tranquillamente i set che non sono mono-Kanji, ma che riportano due Kanji perché dopo poca pratica scoprirete di aver imparato a “leggere” un frammento di giapponese.

Dove giocare a Shogi?

Se non avete qualcuno con cui giocare, iscrivetevi a 81dojo.com, piattaforma di riferimento a livello mondiale per la pratica dello Shogi. Potrete giocare online con giocatori di tutto il mondo e allenarvi o giocare tornei. Esiste anche in versione app sia per iOS che per Android. Attenti però a non lasciarvi demoralizzare: inizialmente prenderete sonore batoste. Vi sentirete sempre "troppo in ritardo" per qualsiasi strategia, perderete di continuo l'iniziativa anche quando partirete come Sente e vi sembrerà che i vostri pezzi si muovano troppo lentamente rispetto a quelli dell'avversario. Sarà normale per due motivi. In primo luogo, ci avviciniamo spesso agli Scacchi trascurando che sulla scacchiera vale come non mai l'effetto farfalla: giocare a Shogi implicherà anche apprendere a domare l’effetto farfalla sullo Shogiban. Inoltre in 81Dojo vi scontrerete con dei mostri dello Shogi, che per lo più sono giapponesi (anche se esiste una nutrita schiera appartenente alla scuola polacca e a quella francese di agguerritissimi e abilissimi shogisti). Anche un 10 Kyu giapponese appare ai nostri occhi come un semi-dio dello Shogi. Però si tratta di giocatori che spesso concedono l'analisi del post-partita, durante la quale si apprendono molte cose (ricordate: la post-game analysis è consuetudine farla benché non sia maleducato non concederla). Ricordate sempre di rispettare l'etichetta delle partite di Shogi che il sito 81dojo riporta per non rischiare ban o comunque una cattiva reputazione.

Esiste inoltre gruppo facebook della Associazione Italiana Shogi. Il gruppo è molto utile per entrare in contatto con giocatori italiani di vario livello (abbiamo anche giocatori con Dan). Infine su Telegram v’è un gruppo italiano dedicato allo Shogi, lo Shogi Dojo Italia, dove scambiare opinioni, organizzare e commentare partite.

La via dello Shogi

Presa koma
Lo Shogi è un’autentica arte e come tale richiede dedizione, passione e studio. Non fraintendete: si apprende a giocare a Shogi in cinque minuti e ci si diverte sin da subito. Tuttavia si inizia a provare un impareggiabile senso di soddisfazione ludica solo con lo studio delle strategie, delle tecniche e dei tatticismi, proprio come accade con gli Scacchi europei. Una risorsa impareggiabile per lo studio dello Shogi è costituita dalla serie di video pubblicati su YouYube da Hidetchi, grandissimo divulgatore e sottile conoscitore dello Shogi.

Ai video sarà poi necessario affiancare la lettura di libri. Tra quelli dedicati ai principianti spicca per chiarezza ed efficacia didattica la serie "at a glance" della 3°Dan Madoka Kitao. La serie è composta da quattro libri, ciascuno dedicato a uno specifico argomento: i Joseki (strategie di apertura), i Sabaki (strategie del mediogioco per il buon posizionamento), Edge attack (tatticismi relativi agli attacchi sui fianchi), Ending attack (tecniche di attacco finalizzate allo scaccomatto). Di questi testi parleremo in uno dei prossimi articoli.

Commenti

quella associazione mi ha cancellato diversi post che avevo pubblicato, per quanto riguarda il solo libro in italiano che è stato pubblicato, sembra che non vogliono che si sapia quello,  quando avevo chiesto se c'era un libro in vendita in italiano, hanno cancellato il mio post, poi quando ho detto che ho trovato il libro SHOGI (SCACCHI GIAPPONESI), avevo pubblicato una foto, cosi le persone possono vedere il libro,  avevo acquistato la terza edizione,  cosi gli amministratori di quella associazione hanno cancellato ancora il mio post,  senza nessun motivo.

Bellissimo e intramontabile.

Caro Calogero, anzitutto buongiorno. Mi spiace apprendere la situazione che emerge da quanto scrivi ma ti assicuro che mi impegnerò a mediare per comprendere cosa sia accaduto e, soprattutto, per unire le nostre forze in progetti comuni dedicati allo shogi. In Italia abbiamo ancora tanto da fare e la collaborazione e la capacità di condividere le proprie competenze ed esperienze sono sicuramente fattori che potranno farci fare passi in avanti rispetto all'obbiettivo comune. Quindi ti ringrazio per il tuo commento e scrivimi pure quando vuoi (hai il mio contatto messanger, non farti problemi). Un caro saluto

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