Campus Cafè: anteprima Essen 2017

boardgamegeek

Dura la vita di un cameriere nel caffè di un campus universitario, tra mille differenti ordini e tavoli in attesa.

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Campus Cafè

Iniziamo subito con il dire che questa anteprima non è basata sulla sola lettura del regolamento, ma su una partita intera giocata con lo sviluppatore del gioco.

Inizio quindi ringraziando della disponibilità Davide Malvestuto (PrincipeKonrad sulla Tana) che ha partecipato allo sviluppo di questo titolo che porta la firma di Pasquale Facchini (autore anche di Time Bomb).

Grazie a lui, ho potuto fare una partita ai tre giochi in uscita per Doppio Gioco alla prossima Essen: Campus Cafè, Il principe ranocchio e Symphony.

Cameriere
Ma veniamo al titolo in questione.

Il gioco

Campus Cafè dura un numero imprecisato di round (solitamente cinque o sei), termina all’esaurirsi delle carte ordine ed è giocabile da due a cinque pers… camerieri. In questo titolo, infatti, i giocatori impersonano giovani camerieri che devono cercare di completare il maggior numero di ordini ai tanti tavoli di un imprecisato caffè universitario.

All’inizio del gioco si sceglie uno dei diversi camerieri che, nella versione avanzata del gioco (quella da me provata), hanno caratteristiche e capacità di partenza differenti: c’è quello che ha il vassoio più capiente e può portare più ordini alla volta, quello che ottiene sempre una merce bonus, e così via.

La partita comincia con un numero di merci e carte ordine a disposizione a seconda del numero di giocatori intorno al tavolo.

Durante i diversi turni di gioco si dovranno tirare due dadi che permettono di prendere set di bevande differenti (ce ne sono di cinque tipi nel gioco) per cercare di risolvere le ordinazioni dei tavoli. Ogni tavolo, infatti, richiede un diverso numero e tipo di bevande e dovrà essere interamente esaudito nel corso di un singolo turno di gioco. Ovviamente i risultati dei dadi sono manipolabili con poteri e capacità che gli ordini precedentemente portati a termine - o le capacità iniziali dei camerieri - rendono mano a mano disponibili.

Una volta esaurito, ogni ordine fa guadagnare soldi (i punti vittoria) e bonus utilizzabili nei turni successivi. Inoltre, un set di obiettivi estratti a inizio gioco permette di fare soldi bonus a fine partita per chi li avrà raggiunti.

Ordini
A complicare le cose ci sono gli spazi limitati nel vassoio (che possono essere aumentati con particolari ordini risolti); ma, in aiuto, vengono i bonus che, mano a mano che la partita prosegue, avanzeranno sempre in numero e potenza, generando un notevole motore di produzione.

Prime impressioni

Il gioco ha dunque una struttura semplice: si lanciano i dadi, si usano per prendere le bevande, con le bevande si risolvono gli ordini che mi danno punti e poteri per il proseguo della partita. Tuttavia non risulta per nulla banale, perché ogni turno si deve riuscire a sfruttare al meglio le proprie caratteristiche e il risultato dei dadi unito ai bonus ottenuti in precedenza: tutto per cercare di risolvere il maggior numero di ordini possibile e per ottenere anche più punti con i bonus di fine partita. Vi assicuro che, almeno nella versione avanzata, il titolo potrebbe portare anche a qualche manciata di secondi di troppo di riflessione tra un’azione e l’altra.

Ovviamente, gli ordini danno i più variegati bonus e un punteggio proporzionale al numero e alla rarità delle bevande necessarie a completarli. La crescita costante delle capacità che si ottengono in partita dona al tutto una piacevolissima sensazione di incremento degli incastri e degli ordini risolvibili in un solo turno, riuscendo a mantenere l’attenzione sempre alta.

La versione family toglie una serie di meccaniche semplificando molto le cose e rendendo il gioco adatto davvero a tutti.

Io ho giocato con una versione dai materiali prototipali ma con la grafica quasi definitiva e devo dire che entrambe le cose sono molto carine e ben realizzate. Il regolamento sarà presente già in quattro lingue - tra cui la nostra - e il resto dei materiali è indipendente grazie ad un’iconografia chiara e ben realizzata.

La scalabilità sembra buona anche grazie ad un set-up che modifica ordini, tavoli e merci disponibili.

Per quanto mi riguarda, Campus Cafè è un gioco di difficoltà e durata medi che si inserisce nella stessa fascia di titoli come Sulle tracce di Marco Polo e Stone Age e che credo riscuoterà un ottimo e meritato successo. A dispetto dei dadi, il gioco è piuttosto controllabile e calcolabile, sebbene i turni siano prevalentemente tattici. Per me è un titolo promosso che spero - e credo - si ritaglierà il suo spazio fra giochi di fascia media e durata contenuta (40-70 minuti circa a seconda del numero di giocatori).

Commenti

Questo gioco mi dà l'idea di un Grand Austria Hotel che sostituisce la parte di "piazzamento tessere", se mi consentite la cosa, con la creazione di un motore di produzione - cosa che, personalmente, nei tedeschi non mi entusiasma particolarmente (ma io sono un caso quasi unico).

A me dà di "alla corte del re" e mi garba.

Interessante!  Però marco polo e Stone age nn è che siano proprio nella stessa fascia! 

provato personalmente con l'autore a Play 2018 lo consiglio, light german con tinte american decisamente per me piacevole,  volendo anche con una certa profondità ;)

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