Tudor: anteprima Essen 2018

Tudor: copertina

“Il giocatore che assomiglia di più a Enrico VIII o a una delle sue mogli inizia a giocare”: una delle regole da primo giocatore più bizzarre mai lette ci fa capire subito qual è l’ambientazione di Tudor.

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Tudor

La seguente anteprima è basata sulla sola lettura delle regole e, in nessun modo, ha valore di recensione.

Tudor è un gioco della Academy Games, finanziato su kickstarter, per 2-4 giocatori esperti e con un tempo di gioco previsto di 90-120 minuti.

Il gioco in breve

Siamo alla corte di Enrico VIII e i giocatori impersonano dei lord intenzionati a guadagnarsi i favori del re.

Partiamo con descrivere l’elemento scenico che salta subito all’occhio: la mano con gli anelli posizionata sullo schermo protettivo di ciascun giocatore. A seconda del colore e del dito in cui sono posizionati, gli anelli consentono delle azioni ulteriori o dei potenziamenti alle azioni base; i giocatori partono con due anelli e ne possono guadagnare altri nel corso della partita.

Tudor: la mano con anelli sulla plancia giocatore
La mano con anelli sulla plancia giocatore
Il tabellone (a doppia faccia, per due giocatori da un lato, tre-quattro dall’altra) rappresenta la corte del re; ogni giocatore ha a disposizione una pedina lord, che lo rappresenta, e quattordici cortigiani, che dovranno essere “spinti” nelle posizioni più in vista al re per ottenere i maggiori benefici.

Nella corte possiamo riconoscere, nella parte in basso, tre anticamere che precedono altrettante camere di udienza (quelle con i tavoli); e poi la stanza del trono, con una griglia quadrata. In ciascun spazio della griglia vanno posizionate una tessera quadrata e una tessera rotonda.

Ogni turno di gioco prevede una prima fase di piazzamento cortigiani nelle tre anticamere; poi, per ogni anticamera, seguendo l’ordine di piazzamento, entrano nella corrispettiva camera di udienza, posizionandosi nella parte sinistra del tavolo (eventualmente scalzando altri cortigiani se non ci sono spazi liberi a sufficienza). Il passo successivo prevede di piazzare le pedine dei lord: queste vanno nella parte destra dei tavoli (ognuno ha due spazi a disposizione sulla destra).

Tudor: Camera Udienza
Camera dell'udienza
Si passa poi alla fase di esecuzione azioni. A ogni camera di udienza corrispondono due differenti azioni: solo le camere dove è presente almeno un lord si attivano; i lord possono fare entrambi le azioni, i cortigiani presenti (anche delle fazioni avverse a quella del lord) possono eseguire una sola azione a scelta. I cortigiani presenti nelle camere senza lord non fanno azioni e restano nelle loro posizione.

Molte delle azioni a disposizione consentono di spostare i cortigiani nella stanza del trono, o di farli avanzare nella griglia. Ogni volta che un cortigiano si muove raccoglie le tessere presenti nella casella in cui arriva. Queste rappresentano tessere influenza, intrigo fazione e hanno vari effetti nel gioco, determinati anche dallo scenario.

Se un cortigiano raggiunge l’ultima posizione in un colonna ottiene il famigerato anello da apporre alla mano sulla plancia; se è presente un Cortigiano avversario questi viene scalzato e l’anello è prelevato dalla mano dell’avversario.

Come si vince? Quanto dura?

Bella domanda; in realtà la cosa è alquanto articolata. Lo scenario è determinato da tre carte, una carta blu (scenario), una carta rossa e una verde chiamate scoring.

Tudor: tabellone
Tabellone
Queste, nel complesso determinano quanti turni si gioca; come si fanno e quando si fanno i punti vittoria; quali bonus sono disponibili per le tessere influenza e intrigo; e quanti cortigiani assegnare alle camere nel primo round e nei successivi.

Prime impressioni

Al di là dell’elemento scenico - la mano con gli anelli del potere, che si fa indubbiamente notare -, Tudor è un gioco molto asciutto, quasi un astratto: per capire se fa per voi, il consiglio è di non farsi ammaliare dalle mani anellate.

L’interazione è tanta: si intuisce che il gioco è prono a bastardate. Le carte scenario possono cambiare molto le carte in tavola, proponendo di volta in volta situazioni differenti; per capirci ci sono tre carte rosse, tre carte verdi e cinque carte blu, da combinare a piacere (il regolamento, ovviamente, consiglia quelle per la prima partita).

Rimane da capire come questo aspetto si integri con il gioco, ovvero se la tanta agognata varietà è capace di creare situazioni sempre interessanti.

Alcune caratteristiche (quali l’essere asciutto e astratto) non lo rende proprio adatto ai miei gusti; ma, appunto, sono caratteristiche, non difetti. Sicuramente cercherò di farci una partita; per i giocatori german puri che cercano qualcosa di tosto, Tudor è da tenere d’occhio.

 

Commenti

Lo schermo con la mano credo vinca il premio di schermo giocatori più brutto di tutti i tempi!

Lo schermo con la mano credo vinca il premio di schermo giocatori più brutto di tutti i tempi!

A me piace :) Un po' kitsch ma affascinante. Piuttosto, trovo ancora una volta terribili i volti di Lohausen. Non li sa fare, punto

Ma aiuto! io avrei paura a sedermi a un tavolo con quelle minacciose manone! ...

Sfido chiunque a sapere che aspetto avessero Enrico VIII, Jane Seynour o Anna Bolena... Le mani sono inquietanti, sembrano un simbolo massonico o esoterico... Ci vuole una bella prova su strada!

Sfido chiunque a sapere che aspetto avessero Enrico VIII, Jane Seynour o Anna Bolena... Le mani sono inquietanti, sembrano un simbolo massonico o esoterico... Ci vuole una bella prova su strada!

Beh, in realtà di ritratti ne abbiamo a bizzeffe, sia di Enrico in varie fasi della sua vita, sia delle sue sei mogli. Pienamente d'accordo sulle mani!

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