Da tempo mi balenava l’idea di scrivere un articolo di questo genere. Sono consapevole che la principale critica che mi verrà mossa, sarà che questi tre giochi non sono paragonabili fra loro, perché non appartenenti allo stesso genere, e lo so benissimo; tuttosommato potremmo dire che che uno è il padre, l’altro il figlio e l’altro ancora un conoscente altolocato.
Sto parlando di Dune, Il Trono di Spade (2 ed.), e Twilight Imperium IV.
Li metto assieme perché ho la fortuna di poter dedicare circa una volta al mese un intero pomeriggio (talvolta + sera) a giochi da 5 ore o più con 5-6 giocatori, altrimenti inintavolabili nelle serate infrasettimanali, in cui ci fermiamo alle 3 ore. Nell’organizzazione di queste partite, tralasciando qualche raro spot a 18xx, il confronto sul canale Telegram del mio gruppo verte sempre su questi 3 titoli, prima per decidere quale giocare e poi su cosa ogni volta preferiamo di uno o dell’altro e di cosa ci ha lasciato l’esperienza fatta.
Detto questo, me ne sbatto del fatto che uno dei tre è un 4x e che non ha nulla a che vedere con gli altri a livello meccanico, ma fa comunque parte del club del cinghiale stagionato a lunga digestione.
Vorrei che questo piccolo confronto servisse ad orientare un gruppo di fortunati che avendo degli spazi consoni, sono indecisi sul giocone con cui confrontarsi per quasi una giornata intera (almeno alle prime partite). Non mi dilungherò sulle spiegazioni o recensioni dei giochi, che potete trovare ai link sotto riportati, ma farò una piccola introduzione per inquadrarli e poi li confronterò su alcuni parametri utili a farsi un’idea.
Dune
L’unico, il solo, l’originale. Il gioco del 1979, nella sua ultima edizione 2019 a cura della Gale Force Nine. Gli ho già dedicato un articolo e Agzaroth ha scritto una recensione, che rispetto ma non condivido a pieno (e meno male che ha messo una nota in calce all’articolo e specificato nei commenti).
Se siete amanti del libro o della storia in generale, questo gioco sarà l’unico che vi farà entrare in quel pianeta maledetto a “danzare con le dune” e con la morte. Parliamo di un gioco dudes on a map (senza dudes) e come dice il titolo di “conquista, diplomazia e tradimento”. Gestirete la vostra fazione con dei poteri totalmente asimmetrici rispetto alle altre, ma perfettamente calzanti con la compagine che rappresentano e quindi molto legati all'ambientazione, tanto da avere talvolta delle condizioni di vittoria alternative. Questo gioco è stato il capostipite e lo sperimentatore di meccaniche che ancora oggi utilizziamo in decine di altri titoli eccezionali, facendolo ben 43 anni fa. Capisco la critica mossa da molti alla Gale Force Nine per aver perso un’occasione per “svecchiare” un capolavoro, riproponendolo praticamente tale e quale, ma stiamo maneggiando un oggetto più instabile di qualsiasi composto chimico ad alto rischio (vedi la nuova versione per 4, totalmente sbilanciata e fuori misura).
Il gioco è stupendo, non privo di difetti (playercount obbligato, asta al buio retrò, poca eleganza in alcune meccaniche), ma credo che i suoi pregi sopperiscano tranquillamente, rendendo la partita un’esperienza unica di cui discuterete nelle settimane a venire. Ovviamente va giocato con le dovute accortezze: solo in 6 persone e solamente con il regolamento avanzato. Non rispettando anche una sola di queste due condizioni, il gioco risulterebbe sbilanciato.
Il trono di spade (2 ed.)
Credo che non abbia bisogno di presentazioni particolari. Trovate una recensione dettagliata qui. Stiamo parlando di uno dei figli illegittimi di Dune, forse il gioco in cui troviamo più facilmente le tracce genetiche del padre, vedi ad esempio il sistema di combattimento, le condizioni di vittoria e la spiccata propensione a far patti da rompere subito dopo. Per gli amanti del mondo di Martin questo dudes on a map è un must have, ma non solo per loro. Ci troviamo sicuramente difronte a un prodotto più moderno del primo, ma che personalmente reputo bello ma più freddo. La bilancia qui si sposta pendendo più dal lato german che da quello american, con tutte le cose positive e negative che ne conseguono: maggiori possibilità di pianificazione, componenti gestionali, ma anche meno colpi di scena adrenalinici e meno tradimenti da table flip. La meccanica di piazzamento degli ordini nascosti è sicuramente la parte più interessante del gioco, che però (almeno nel mio gruppo di gioco) necessita di un timer per limitare le discussioni diplomatiche che nascono non appena qualcuno piazza un ordine nei pressi di un territorio ostile. Anche questo gioco, per me, è un gran bel gioco, ma non esente da alcuni piccoli difetti: il numero di giocatori è anche qui molto vincolante, o tavolo pieno o in meno risulta sbilanciato (forse il sistema dei vassalli presente nell’espansione limita un po' la cosa); non trovo molto bilanciato il sistema di gestione delle scorte e la loro distribuzione sulla mappa; se la partita si allunga, lo trovo tendente al monotono, perché alla fin fine è un gioco in cui ad ogni giro ci si mena quasi tutti e con giocatori equilibrati, la partita stalla quasi sempre ai punti senza che nessuno ha innescato la condizione di vittoria "fortezze + castelli".
Twilight Imperium IV
Non credo che questo gioco abbia bisogno di particolari introduzioni. Qui trovate una recensione dettagliata. Che dire… gioco totale, che tocca in modo ottimale tutte le 4X.
Lo so che coi primi due non ha niente a che fare come genere e l’unica cosa in comune è uno degli autori con il Trono di Spade, ma come detto inizialmente, fa parte del nostro ventaglio di scelte 5 ore e più.
La bellezza di questo titolo sta soprattutto nella
moltitudine di scelte strategiche che potrete fare, a seconda degli obbiettivi pubblici e privati che usciranno. Parliamo di un
4x, di un gioco che ha un climax ascendente che porta a dei
rush talvolta da 4-5 punti (sui 10 necessari per vincere) in un turno solo. Sceglierete fra una moltitudine di fazioni, la farete sviluppare a livello tecnologico e militare, vi espanderete esplorando l’universo, conquisterete, combatterete e voterete leggi e delibere. Gioco complesso ma non troppo, con delle meccaniche eleganti e lineari. Se dovessi trovare un difetto, direi che avrei preferito un’esplorazione alla
Eclipse, con tile nascoste e non con l’universo già visibile. Gira bene da 3 giocatori in su e, col gruppo giusto, lo si gioca in 5 ore nette anche in 5 giocatori.
Andiamo a paragonare alcuni aspetti in cui per semplicità chiamerò i giochi Dune, TI4 (Twilight Imperium IV) e GoT (Trono di spade 2ed)
Ambientazione e immedesimazione:
- Dune - Meccaniche molto ben legate alla lore. Ci si sente realmente su Arrakis.
- GoT - Ovviamente un’ambientazione mainstream in un gioco che riesce a legare abbastanza meccaniche e ambientazione.
- TI4 – Ambientazione marginale rispetto agli altri due titoli. Ci si sente alla guida di una grande fazione, ma ci si potrebbe cucire sopra qualsiasi ambientazione sci-fi. Non mancano però alcune fazioni un po' più “cucite” alle meccaniche, come Nekro Virus, Ghosts of Creuss o i Nomad.
Numero di giocatori
- TI4 – Scala benissimo da 3 giocatori in su e soprattutto cambia tantissimo la modalità da 4, rispetto a quella da 5-6. Entrambe perfette.
- GoT – Meglio giocarlo con il tavolo pieno. Se manca qualcuno, consiglio l’espansione solo per i vassalli.
- Dune – Solo ed esclusivamente in 6 giocatori. In meno lo odierete.
Longevità
- TI4 – La moltitudine di fazioni, l’immensa varietà strategica e, perché no, anche l’espansione (non necessaria), lo rendono il più longevo dei tre.
- Dune – La grande alea presente, la pesca dei traditori e gli effetti di alcune carte, rendono le partite abbastanza differenti l’una dall’altra, creando storie sempre nuove. Interessanti anche le fazioni dell’espansione, per variare un po' e le carte in aggiunta.
- GoT – Lo trovo il gioco con le partite più uguali l’una all’altra. Probabilmente a causa della sua vena german più pronunciata. L’espansione dà un po’ di pepe con i vassalli e la banca di Bravos, oltre alle fazioni in più. Da evitare i Targaryen perché troppo potenti.
Durata
- TI4 – Sembra strano ma nel nostro gruppo, grazie al rush di obbiettivi, è il gioco che dura meno. Se avete giocato almeno 2-3 partite e non avete nuove persone al tavolo, in 5 ore chiudete tranquillamente la partita sia in 4 che in 5 giocatori.
- GoT e Dune – Non ho mai veramente capito nel nostro gruppo quale dei due dura di più. Probabilmente Dune, ma personalmente il tempo percepito a GoT è più lungo (forse perché lo reputo più piatto) tant’è che spesso decidiamo di tagliare un paio di turni accorciando la partita. A GoT consiglio un timer nelle fasi di pianificazione, così come altrettanto farei a Dune nelle fasi Nexus di diplomazia. Dune probabilmente non sta mai sotto le 6 ore e finirete soddisfatti ma esausti.
(mi aspetto tonnellate di persone che mi diranno che GoT dura 4ore scarse; per noi purtroppo nn è così.)
Difficoltà ed eleganza meccanica
- TI4 – Tante regole, perché tante sono le cose da fare. Eccezioni credo inesistenti.
- GoT- Un flusso di gioco tutto sommato lineare, un corpo di regole non esagerato, anche se qualche eccezione rende alcune cose un po’ contorte.
- Dune – Uno zoccolo di poche regole di base, farcito dalle regole proprie di ogni fazione, che sono costituite da varianti ed eccezioni alle regole di base stesse. Per non parlare delle carte Karama con gli effetti diversi per ogni singola fazione. È il bello e il brutto di questo gioco.
Materiali ed estetica
- Ti4 – Produzione Fantasy Flight. Ovviamente al top.
- Dune – Bella grafica della mappa, anche se troppo piccola. Ottimi materiali di carte e dischi battaglia con inserti per gli eroi. Le 3 miniature presenti, sono francamente inutili.
- GoT – Token e mappa senza infamia né gloria, peccato che i meeple delle armate non siano come quelli di Root, mentre sono di una tamarraggine inaudita, con la loro plasticazza marmorizzata mi fanno rimpiangere i counter dei wargame.
Pianificazione strategica vs incidenza della sorte
- GoT – Come dicevo, è forse il meno american del gruppo. Conosci a monte le carte delle fazioni avversarie e puoi farti tutti i conteggi che vuoi nei combattimenti. Non vi sono particolari dinamiche di stravolgimento del gioco dovute all’alea, se non qualche evento facilmente gestibile. La programmazione strategica è quindi per la gran parte programmabile.
- TI4 – Pur essendo un super american, la sua meccanica di selezione delle carte strategia con privilegio, consente comunque a discreta programmazione e pianificazione strategica a breve e medio termine. Ovviamente gli obbiettivi pubblici casuali scoperti man mano e quelli privati pescati a caso, rendono tutto molto aleatorio. Senza contare che è comunque l’unico del gruppo in cui si lanciano dei dadi. Per non parlare poi delle carte azione, vere bombe aleatorie.
- Dune – Sulla carta è forse meno aleatorio di TI4, ma secondo me consente una pianificazione inferiore, dovuta a certe carte veramente devastanti, al sistema di combattimento che tiene conto di armi, difese, karama, poteri particolari delle fazioni e pure i possibili traditori pescati a caso. Per poter raggiungere un obbiettivo, il quantitativo delle cose che devono andare per il verso giusto è pressoché infinito. Questo non vuol dire che si è totalmente in balia del caso, ma vi assicuro che ci saranno situazioni in cui tutti salteranno dalla sedia urlando stupefatti per quello che è successo.
Conclusioni
Se dovessi tirare le somme in poche parole, personalmente credo che TI4 sia il gioco con il miglior gameplay e le migliori meccaniche, Dune sia quello che regala le emozioni e l'esperienza più forte con una storia da raccontare per giorni e GoT sia il compromesso fra i primi due. Forse è proprio per questo stare in mezzo, che GoT è per me quello che gioco meno volentieri. D'altronde quando si presenta l'occasione, se siamo 4 o 5 si gioca TI4, quando siamo 6 parte sempre la scimmia per Dune.