Barbarians: The Invasion, anteprima barbarica

Barbarians su Kickstarter
Tabula Games

Bramate orde schiumanti di barbari assetati di sangue con cui menare mazzate senza sosta in stato di berserk? Beccatevi invece questo gestionale basato su piazzamento lavoratori, poteri variabili, controllo territorio.

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Barbarians: The Invasion
Vengo in possesso del prototipo di Barbarians tramite Fabio di Giochi Sul Nostro Tavolo, che ringrazio. Faccio in tempo a studiarlo e fare solamente una partita prima di scrivere questa anteprima/report, perché ormai siamo a ridosso della fine della campagna. Per cui, prendete questo scritto con le dovute molle: più di un'anteprima basata solo sulle regole, ma certamente meno di una recensione. Diciamo la classica prima impressione
Barbarians: panoramica materiali
Materiali di gioco

Il gioco in breve

I barbari hanno avuto la brillante idea di metter su casa sopra ad un vulcano. Quando si capisce che il vulcano non è d'accordo è ormai tardi e bisogna migrare in tutta fretta, a spese di chi giustamente si era stanziato più a valle, tra freschi pascoli e morbide colline.

Il sistema è quello del piazzamento lavoratori: il vulcano è composto da tre cerchi concentrici e su ogni cerchio ci sono delle azioni. In ogni round il giocatore piazza tre omini: uno per ogni cerchio del vulcano, partendo da quello più alto fino a quello più basso e rispettando l'ordine di turno per ogni cerchio, quindi un omino alla volta per tutti i giocatori. Quando piazzi un omino in un settore, questo deve essere a contatto con il settore dell'omino precedentemente piazzato (ogni settore ne ha due sotto di sé, nell'anello successivo).

Con queste azioni fate essenzialmente tre cose: prendete risorse, prendete carte (edificio, dio, condottiero), assaltate villaggi. Occasionalmente potete pure ruotare un settore del vulcano, per raggiungere magari l'azione lontana che vi serve o anche solo per il gusto di rompere le scatole agli altri.

Il livello di interazione del gioco è limitato infatti a queste tre cose: il piazzamento sulla ruota, l'acquisto delle carte dal mercato comune, l'assalto ai villaggi della mappa, che possono essere conquistati da un solo giocatore. 

La propria tribù barbara è personalizzabile tramite le carte prese, che danno risorse (gli edifici), poteri speciali (gli dei), o aiutano a sconfiggere i nemici (i condottieri) e poi da 4 scale tecnologiche che migliorano le proprie azioni ed altre 4 che aiutano contro i villaggi da conquistare. 

Come funziona questa conquista? Quando si sceglie l'azione corrispondente, si possono spendere risorse per arruolare, in primo luogo, guerrieri di tre tipi diversi. Poi il villaggio assalito ti mette davanti tot carte pescate da un mazzo. Ogni carta va “sconfitta” pagando il numero di guerrieri in essa raffigurati e ogni vittoria porta ricompense in termini di risorse e punti vittoria. Se si sconfiggono almeno la metà per eccesso delle carte, si prende possesso del territorio attaccato, mettendoci il proprio segnalino e ovviamente questo varrà altri punti vittoria. Se invece si viene sconfitti, occorrerà riprovare in futuro. Il numero di carte che un dato territorio ti oppone dipende appunto da quanto è avanzato nelle 4 scale, che simboleggiano la conoscenza delle tattiche belliche messe in campo dalle quattro tribù avversarie (quelle furbe, che stanno nei territori senza il vulcano). 

Alla fine, i punti vittoria si ottengono dalle conquiste, ma anche dagli edifici e dal raggiungimento dell'ultimo gradino in una scala tecnologica (solo però il primo e il secondo giocatore prendono punti in questo modo). Infine, altri punti derivano dalla scala dei punti onore che, in partita, determina anche l'ordine di turno, di round in round.
Barbarians: stretch goals
Contenuto e stretch goal

E quindi le miniature?

Le miniature sono bellissime, ma non servono. O meglio, io ho una scatola con cubetti e dischi e si gioca benissimo con quelli, poi se vi piacciono le miniature sono un valore aggiunto, ma non indispensabile. Pensate a Blood Rage: vi piacerebbe ugualmente senza miniature? Se la risposta è sì, risparmiatevele; se è no, prendetele. 

Come gira? 

Molto bene. A parte qualche incertezza sui simboli ed una grafica non proprio “luminosa” (ma pare che stiano già approntando correzioni e miglioramenti in tal senso), il gioco gira come un orologio, con meccaniche classiche e rodate e la giusta tensione tra l'accumulare risorse e lo spenderle, scegliendo la direzione in cui incanalarsi per la propria strategia. La cosa più bella è infatti che, sebbene mi paia giustamente indispensabile dedicarsi alla conquista dei nuovi territori, il come farlo può seguire varie strade. In particolare, è difficile ed anche controproducente cercare di far salire un po' tutte le otto tracce tecnologiche, perché solo portandone una alla fine (e presto), otterrete dei punti. Mirare ad una singola tribù nemica da assaltare è meglio che combatterne tante, perché basterà salire sulla scala tattica del vostro specifico bersaglio, riducendo le carte che vi oppone in battaglia. 

A chi può piacere? 

Qui c'è da fare un distinguo. Prima ho parlato di Blood Rage per le miniature, ma la similitudine finisce lì. Questo è un german. Punto. C'è la classica interazione indiretta dei german, in cui freghi qualcosa all'avversario facendola prima di lui, che sia sulle ruote del vulcano o nelle carte. Il combattimento è tutto contro il gioco, contro le quattro tribù intelligenti, quelle che abitano lontano da una montagna che trema e sputa fuoco.

E qui c'è la seconda criticità del gioco, quella che deve piacere per forza, affinché il titolo venga apprezzato: l'azzardo. Il sistema è in definitiva un push-your-luck, che si può mitigare pompando le scale tecnologiche di conoscenze tattiche e riempiendosi di guerrieri di vario tipo fino a zeppare la scheda giocatore. Il problema è che andare sul sicuro in questo modo costa e fa perdere tempo. E nel frattempo qualcuno, magari più audace di te, ha già conquistato territori e fatto un sacco di punti. Insomma, questo è l'aspetto cardine del gioco che vi deve assolutamente piacere se volete comprarlo, molto più del vulcano a tre strati, che è molto scenico ma meccanicamente non si scosta molto dai piazzamento lavoratori che molti già apprezzano. 

In conclusione siamo davanti ad un german con alcuni elementi classici rivisitati ed altri che tendono a spiazzare e minare la classica impostazione strategica e programmatica dei giochi a cui siamo abituati. La componentistica, anche nella versione senza miniature e prototipale che ho toccato con mano, pare eccellente, a partire dalla pachidermica e solida scatola.

Non dimenticate poi che il crowdfunding, miniature a parte, fornisce una mappa apposta per 2-3 giocatori e una modalità di gioco cut-throat, con un vulcano più “cattivo” in termini di ristrettezza di risorse ed azioni, oltre alle solite esclusive Kickstarter, come carte e segnalini dedicati.

Il Kickstarter scade Giovedì 25 Maggio per cui, se vi intriga, sbrigatevi. 

Commenti

Quanto mi piace questa nuova piega che stanno prendendo i titoli KS quest'anno: perchè i german devono essere brutti o al massimo ben fatti graficamente, quando "si può dare di più"? Il precedente Brass su KS è uno dei più recenti esempi: coniugare "la mente & il corpo", che male c'è? Qualcuno dirà che è tutta una manovra commerciale per vendere a TOT + X un titolo che si poteva vendere semplicemente a TOT... e quindi? Per quello esiste la versione retail! Inoltre, saggiamente, sempre più progetti offrono anche la versione "liscia" (standee e segnalini ben rifiniti, ovviamente - vedi Gloomhaven) oltre quella pimpata, così da non scontentare anche i goblin più risparmiosi... che vogliamo di più! Io vorrei le minature olografiche animate, ma questo è un'altro discorso :-)

E aggiungiamo che si tratta di un kickstarter con un trio di autori tutto italiano: Pierluca Zizzi, Martino Chiacchiera e l'esordiente Mattia Ciaccasassi! Io l'ho preso :)

Pledgiato anche io.

Mi unisco a voi altri, pledgiato la settimana scorsa!

pledgiato anch'io. Non ho saputo resistere alle splendide miniature, da pittatore/modellista di minia quale sono

non potevo esimermi. Anche il gioco cmq non sembra male affatto, anzi.

Speriamo solo che la scatola non sia enorme come sembra

Speriamo solo che la scatola non sia enorme come sembra

la scatola È enorme come sembra...

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