Anteprima di Essen 2015: Mega Civilization

Mega civilization: la scatola
999 Games, Pegasus Spiele

Mega Civilization: un gioco di civilizzazione, mega per la notevole quantità quantità di materiale disponibile e per quei 5-18 18 giocatori che possono sedersi al tavolo contemporaneamente (tempo permettendo). 

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Mega Civilization

Gioco di civilizzazione limitato all'epoca antica, per 5-18 giocatori, contenente una quantità innominabile di materiale e stipato in una cassa di legno, col prezzo alle stelle.

Riprende Advanced Civilization di Francis Tresham, limandolo in qualche aspetto, rendendolo meno macchino in qualche passaggio ed espandendolo con un tabellone enorme e modulare in modo che anche 18 persone possano giocare tutte assieme, se disposte a spendere dalle 6 alle 18 ore. 

Il gioco

La mappa del mondo è divisa in territori terrestri e zone d'acqua. Alcune regioni sono siti preferenziali per la costruzione di città e tutti hanno un numero massimo di pedine contenibili, oltre le quali si scatena un conflitto o, se appartenenti allo stesso giocatore, le pedine in eccesso sono semplicemente rimosse. 

I giocatori partono con una singola pedina sulla mappa. Le altre pedine (in tutto 55) sono piazzate sulla plancia personale nella zone Riserva e, nel corso della partita, possono anche, se girate, diventare soldi e passare nella parte Tesoro. 

Ad ogni round i giocatori aumentano le pedine sul tabellone in base a una progressione matematica, si muovono massimo di uno spazio ed eventualmente combattono, anche qui con un sistema matematico di eliminazione 1:1, partendo da chi è in minoranza.

Quando 6 pedine dello stesso giocatore si accumulano in un territorio, questi le può sostituire con una città (ognuno ne ha massimo 9 a disposizione). Le città non solo garantiscono una maggiore difesa (sono necessarie 7 pedine avversarie per attaccarla), ma consentono di pescare dai mazzi Commercio. Questi mazzo contengono merci e calamità, lacune delle quali sono a loro volta commerciali (si distinguono in “tradable” e “non tradable”). C'è a questo punto la fase probabilmente più importante del gioco, ovvero quella dello scambio delle carte tra i giocatori. Il commercio è libero ma ogni scambio deve comprendere almeno 3 carte per parte e 2 di queste devono corrispondere al vero (le prime due nominate), mentre sulle altre si può mentire o omettere la descrizione. Ad esempio io posso proporre uno scambio dando Papiro, Stoffa, Ferro e un0atra carta indefinita e ho l'obbligo di passare davvero solo Papiro e Stoffa, le altre due possono essere qualsiasi cosa, incluse calamità commerciabili. 

Ma non si fanno gli scambi solo per sbolognarsi a vicenda le calamità, ma anche – soprattutto – per aumentare il valore dei propri set di carte. Infatti valgono molto di più set di carte uguali che non carte diverse. Con queste carte si compreranno poi gli avanzamenti tecnologici che danno nuove abilità e linee di sviluppo alla nostra civiltà, rendendola unica.

Man mano che si progredisce, si avanza su un tracciato, detto AST (Archeologicl Succession Table), in base il numero di città e tecnologie possedute. Questo avanzamento dà PV a fine partita ed è uno dei modi per determinare la fine del gioco (quando un giocatore arriva a fine tracciato). La partita termina anche dopo un certo numero di round o dopo un tempo limite fissato di comune accordo.

Nel manuale ci sono varianti per una partita introduttiva (1-2 ore) e per una breve (6-8) in cui i giocatori partono già con una civiltà parzialmente sviluppata sulla mappa. 

Prime impressioni

Quando ho giocato ad Advanced Civilization, mi avevano colpito tante piccole finezze, come il delicato equilibrio tra Riserva e Tesoro, tra espansione e costruzione, tra diplomazia e guerra. È un gioco di forti contrasti, in cui molte parti sono risolte deterministicamente, non ultima la guerra, mentre altre sono fortemente dialettiche (il mercato) e soggette al caso (le calamità e la pasca delle carte in generale). Un caso che ha fortissime ripercussioni sul gioco, perché alcune calamità sono devastanti. Per fortuna una regola consente di subirne massimo “solo” due a round, ma vi assicuro che bastano e avanzano.

Il lavoro fatto dagli autori per questa Mega scatola è ammirevole. Tante piccole modifiche, limature, aggiunte, soprattutto un sistema per tenere conto degli sconti forniti dalle tecnologie verso le successive molto più snello dell'originale.

Poi anche un sacco di nuove cose, non solo merci, ma tecnologie, con tutte le loro implicazione e sinergie, ciascuna fornente benefici ma anche qualche inconveniente aggiuntivo se ti capita la calamità sbagliata.

Mega Civilization, come il suo antenato, è un gioco fortemente american per durata, interazione, diplomazia, tattica e casualità, ma non manca di elementi deterministici e necessita di calcoli, pianificazione e strategia, anche a lungo termine.

Il costo è proibitivo e, a meno di non avere una associazione con la possibilità di lasciare tutto apparecchiato, una partita in 18 sarà impensabile, considerando anche che la durata, secondo me, va  ben oltre quella indicata, col massimo numero di giocatori.

La versione “breve” (sono sempre 6-8 ore...) sarà probabilmente quella più giocata e fruibile. 

Se avete la possibilità di osare (voi e il vostro portafoglio), non lasciatevelo scappare: sono 3000 copie numerate. 

 

Commenti

Imperia ne ritirerà ben DUE copie. Quanto al riuscire a giocare una partita in 18... temo di dover attendere la pensione!

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