"L'angolo degli American" fa tanto riserva protetta per salvare la specie dall'estinzione :D
Da questo venerdì, ogni 15 giorni, il nostro Americalberto (Alberto Gulminelli, fondatore del gruppo Facebook "Giochi da Tavolo American") ci porterà alla scoperta di perle american più note e altre più nascoste. Lo ringrazio personalmente per questa opportunità e per la sua disponibilità.
Agzaroth
Cari americaniste e americanisti,
iniziamo questa nuova rubrica dedicata ai giochi american parlandovi di Nemesis, il gioco che al momento meglio rappresenta questo genere e di certo ne è l'esponente più conosciuto.
L'idea è direttamente mutuata dall'arcinota saga di Alien, con influssi presi da altre epopee del genere quali Pitch Black e Dead Space (se guardiamo alle espansioni del gioco), soprattutto per quanto riguarda il design e il modo di agire delle creature nemiche.
I materiali sono superbi, con tocchi di classe quali il visore per testare le infezioni. La grafica è un po' scura, ma in tema con l'ambientazione. Le miniature sono imponenti e ben realizzate, ma a mio avviso potevano essere più ispirate, soprattutto le piccole (forse però la penso così perché non sono un super-appassionato di sci-fi).
Come dicevo, il gioco ci porta a bordo di una astronave (la Nemesis appunto) infestata da terribili creature mutanti, che sbucano un po' dappertutto al minimo rumore causato dall'equipaggio. Con i nostri personaggi, che hanno ruoli e abilità differenti (capitano, soldato, meccanico, esploratrice, scienziato) dovremo esplorare i corridoi e le varie sale del veicolo spaziale, spesso danneggiate, equipaggiandoci, per quanto possibile, nel tentativo di portare a termine la nostra missione e trovare una via di fuga.
I personaggi hanno dieci carte a testa, con abilità differenti. I giocatori dovranno scegliere tenendone in mano fino a cinque ogni turno e riciclandole costantemente.
Purtroppo, quasi ogni cosa sulla Nemesis sarà loro di ostacolo. In primis, i feroci alieni, che si presenteranno al generarsi di due segnalini rumore nello stesso corridoio ed evolveranno tramite la gestione di un sacchetto, diventando sempre più numerosi ed aggressivi e tentando di infettarvi con una larva. Poi, i malfunzionamenti dell'astronave, che potrebbe incendiarsi, avere i motori rotti e in generale non portarvi verso un luogo sicuro. Infine, gli stessi altri giocatori, che attraverso la scelta di una su due carte obiettivo potrebbero avere scopi ben diversi dai vostri, tra i quali proprio quello di eliminarli senza potervi sparare direttamente, ma utilizzando soluzioni "creative" tipo chiudendo un portellone e lasciandovi in compagnia di un caloroso alieno o eiettandovi nello spazio profondo tramite un comando a distanza.
Una regina aliena potrebbe sbucare da un tunnel, un vostro compagno potrebbe sbarrarvi la strada attivando i portelloni, oppure, una volta saliti dentro una capsula di salvataggio, potreste scoprire che una carta infezione vi condanna ad una morte orribile.
L'eliminazione giocatore è ben calibrata, giungendo generalmente solo nelle fasi finali della partita (diciamo l'ultimo quarto per la prima morte).
Io sono visceralmente un giocatore american, quindi mi considero molto aperto al fatto di non riuscire a gestire totalmente gli imprevisti posti dal gioco. Ma in Nemesis ho avuto l'impressione di non riuscire a gestire l'alea in alcun modo.
Tranne brevissimi momenti in cui una mia azione aveva qualche esito (spesso ribaltato nel giro di un turno), mi sono sempre sentito come una foglia al vento.
Inoltre un approccio diretto ai nemici risulta di poca utilità. Le creature, infatti, sono fortissime e riappaiono continuamente, il tuo personaggio ha le munizioni contate e per tutto il tempo non sei mai certo che basteranno ad abbattere i nemici. Così corri per i corridoi, cercando di schivare ogni ostacolo e di perseguire la tua missione, fino a quando qualcuno o qualcosa ti fa morire male.
Alle predette difficoltà si aggiunge una gestione della mano resa ostica dalle poche carte a disposizione, che possono altresì venire sostituite da carte inutili se gli alieni ci colpiscono.
I personaggi non hanno evoluzioni in-game e difficilmente riescono a potenziarsi sufficientemente a seguito del ritrovamento di un equipaggiamento.
Tutto ciò è molto tematico, ma dal mio punto di vista non così soddisfacente. Anche le rare volte in cui si vince, è forte la sensazione di essere sopravvissuti per caso.
Per tutte queste ragioni, nonostante Nemesis sia uno tra i titoli più blasonati, non è tra i miei preferiti. E lo dico consapevole di attirarmi le ire di una parte consistente di giocatori.
Con questo è tutto. Un saluto avventuroso e arrivederci al prossimo american-appuntamento!