I 100 Giochi: Subbuteo

Quando il calcio si fece schicchera.

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Subbuteo
  • Genere: competitivo, dexterity.
  • Target: casual, esperti.
  • Scalabilità: gioco da 2
  • Meccaniche principali: risoluzione - Schicchera (Flicking).
  • Importanza storica: Subbuteo è stato il gioco che maggiormente ha diffuso la meccanica del flicking (schicchera) a livello mondiale. Ideato da Peter Adolph, un ornitologo britannico e veterano della RAF appassionato di calcio, il Subbuteo venne sviluppato nel 1947 ispirandosi a una versione semplificata di un precedente gioco chiamato "Newfooty". Adolph avrebbe voluto registrare il gioco con il nome “The Hobby”, gioco di parole per indicare il calcio e il nome di una specie di falco, però per l'ufficio brevetti inglese il termine era troppo generico e quindi non registrabile. Adolph decise così di utilizzare la nomenclatura latina del falco lodolaio, Subbuteo appunto. La prima edizione del gioco era estremamente artigianale: le figure dei giocatori, in scala 00, erano in cartone e venivano vendute in una scatola che includeva un panno verde per simulare il campo da calcio, due porte in filo di ferro e le prime rudimentali squadre. Nonostante la semplicità, il Subbuteo attirò immediatamente l’attenzione degli appassionati di calcio ed ebbe un’enorme diffusione, tanto da diventare un gran successo passando da prodotto artigianale a fenomeno editoriale. Nel corso degli anni '60 e poi '80 ebbe diverse edizioni con una serie di migliorie estetiche: i giocatori in cartone vennero sostituiti da miniature in plastica, vennero rilasciate varie squadre dei club più famosi, il panno del campo venne stampato più grande e dettagliato e, dagli anni '80, vennero venduti vari scenici per il campo, compresi spalti e tribune. Negli anni '90, con l’avvento dei videogiochi, rischiò quasi di sparire fino a quando, a inizio 2000, grazie a una collana editoriale Fabbri Editore su licenza Hasbro, ebbe una terza giovinezza.
    Subbuteo non è stato il primo titolo a sfruttare questa meccanica, giochi come il Carrom o il Crokinole sono ben più vecchi, ma la diffusione che ebbe in così tanti paesi lo ha reso il più famoso e importante titolo del genere.
  • Elementi di innovazione/twist: il vero punto di forza è la capacità di riuscire a essere intuitivo da giocare e apprendere e, al tempo stesso, offrire un’ottima simulazione di una competizione calcistica. Ogni giocatore controlla una squadra composta da undici miniature, ognuna montata su una base semisferica che permette alle figure di scivolare sul campo. Il gioco si svolge su un panno verde che rappresenta il campo da calcio e si gioca a turni. La partita si svolge in due tempi da dieci minuti ciascuno, con un piccolo break di un paio di minuti. L’obiettivo, come nel calcio reale, è segnare più gol dell’avversario. I giocatori schiccherano le loro miniature per muovere la palla verso la porta avversaria, cercando di evitare i difensori e il portiere dell’altro giocatore. Durante il turno, si può muovere una sola miniatura per volta, a meno che la palla non venga calciata con successo, nel qual caso si ottiene un ulteriore "flick", ogni miniatura non può essere mossa più di tre volte di fila. Il portiere viene controllato manualmente tramite un’asta di plastica. Esistono inoltre regole dettagliate per il fuori gioco, i falli, le rimesse laterali e i calci di punizione e rigore. Il tema usato è stato sicuramente uno dei fattori che ha aiutato la sua diffusione, unito anche a una meccanica che risveglia il “giocatore di biglie” che si cela dentro molti di noi.
  • Longevità e alternative: Subbuteo dal 2009 sta vivendo una nuova rinascita. Molti paesi hanno la propria federazione, come la nostra FISCT (Federazione Italiana Sportiva Calcio Tavolo) che a sua volta aderisce alla Fédération Internationale de Sport Football de Table (Fistf), che è invece l'ente di riferimento per la disciplina a livello mondiale. Ogni anno vengono organizzate competizioni a livello nazionale e internazionale, segno di un interesse vivo per questo titolo. Alternative in senso stretto non ce ne sono, Subbuteo si è imposto come il dexterity calcistico per antonomasia, questo suo successo ha però permesso a molti autori di interessarsi al genere dexterity e in particolare allo sfruttamento del flicking.
    Il titolo che si avvicina di più, a livello concettuale, al Subbuteo è forse PitchCar, in cui i giocatori si sfidano in una corsa automobilistica su un circuito modulare. Ideato da Jean du Poël e pubblicato nel 1995, il gioco consiste nel "flickare" (schioccare con le dita) dei dischi di legno che rappresentano le auto lungo una pista composta da pezzi che possono essere assemblati in varie configurazioni. I giocatori competono per completare più giri del tracciato nel minor tempo possibile, evitando ostacoli e cercando di non uscire di pista. Anche qui, a una semplicità del regolamento si unisce una simulazione molto attinente alle dinamiche di una corsa automobilistica, con una longevità infinita (grazie al numero di configurazioni possibili e alle folli espansioni uscite nel corso degli anni) e un alto numero di partecipanti possibili. Nel 2017 un altro titolo a tema sportivo sfrutta la meccanica del flicking, parliamo di Set & Match, simulazione di una partita di tennis, in cui i giocatori con una schicchera muovono un disco su di un tabellone diviso in varie zone, ognuna con un valore diverso da 0 a +3. A ogni scambio va aggiornato un indicatore su un tracciato, di tanti passi quanto il valore di arrivo del disco, verso il lato avversario. Questo indicatore verrà rimpallato tra i due avversari fino a quando uno dei due non riuscirà a spostarlo sulla casella Point del lato avversario, riuscendo così a segnare il punto come nel tennis. Anche qui troviamo la stessa strategia vincente del Subbuteo, l’unione di una IP sportiva ben nota a una meccanica intuitiva ma che ben si lega alla dinamica da simulare.
    Ma il flicking non ha avuto successo solamente in ambito sportivo, ma anche in declinazioni molto più particolari.
    Tra le più note troviamo:
    • Tumblin' Dice: un gioco di destrezza in cui i giocatori lanciano dadi su una piattaforma a più livelli, cercando di ottenere il punteggio più alto possibile. Creato da Randy Nash, il gioco si basa sulla combinazione di abilità e fortuna. I giocatori lanciano i propri dadi su una rampa, cercando di farli fermare sui livelli più alti della piattaforma, dove i punteggi moltiplicatori sono più elevati. Più il dado si avvicina al bordo inferiore, più alto sarà il moltiplicatore, ma c'è il rischio che il dado cada fuori dal tabellone e non valga punti. Ogni numero del dado lanciato viene moltiplicato per il valore del livello su cui si ferma. Pubblicato nel 2010, è il forse il più particolare titolo a sfruttare la meccanica del flicking, mescolato a meccaniche tipiche dei dungeon crawler;
    • In Catacombs, uno dei giocatori assume il ruolo del Signore del Dungeon, controllando i mostri e le trappole, mentre gli altri interpretano eroi con abilità speciali. Gli eroi devono collaborare per sconfiggere i nemici e avanzare nei vari livelli del dungeon, cercando di raggiungere il boss finale. Gli attacchi e i movimenti vengono eseguiti schioccando i dischetti sul tabellone, rendendo il combattimento tattico e fisico allo stesso tempo;
    • Flick ‘em Up! , ambientato nel selvaggio West. I giocatori controllano cowboy che si sfidano in duelli, rapine e scontri tra bande. Creato da Gaëtan Beaujannot e Jean Yves Monpertuis, e pubblicato nel 2015, il gioco utilizza la meccanica del flicking per muovere i personaggi e sparare colpi. Il tabellone è composto da diversi elementi tridimensionali, come edifici, cactus e barili, che formano la cittadina dove avvengono le azioni. I giocatori interpretano il ruolo di cowboy fuorilegge o sceriffi, cercando di portare a termine diversi scenari con obiettivi come rapinare banche, catturare nemici o vincere sparatorie. Interessante anche la versione Dead of Winter, ambientata durante un’apocalisse zombie, introduce una modalità completamente cooperativa e addirittura uno scenario con traditore.
       
    Tra i meno noti, ma più particolari, mi sento di citare:
    • Crash Octopus. Creato da Naotaka Shimamoto e pubblicato nel 2021, Crash Octopus è ambientato in alto mare. I giocatori assumono il ruolo di marinai che devono raccogliere tesori mentre evitano un gigantesco polpo che minaccia di distruggere le loro navi. Si utilizza la schicchera per muovere i pezzi di tesoro e difendersi dall'attacco del polpo. Il polpo è rappresentato da una grande testa centrale e da tentacoli che i giocatori lanciano contro le navi avversarie per cercare di farle capovolgere. Durante il gioco, i giocatori devono manovrare strategicamente le loro navi, raccogliere tesori e sopravvivere agli attacchi del polpo
    • Seal team Flix, pubblicato nel 2018 e ideato da Pete Ruth e Mark Thomas, è un titolo cooperativo in cui i giocatori assumono il ruolo di membri di un'unità d'élite dei Navy SEAL. In vari scenari, si userà il flick delle unità sia per il movimento che per varie altre azioni, sia di combattimento (con una meccanica dedicata addirittura allo sniping) che di supporto come l’hacking o la neutralizzazione di esplosivi. I giocatori devono completare obiettivi come neutralizzare nemici, piazzare esplosivi o recuperare ostaggi, in una serie di scenari collegati in una mini campagna, gestendo risorse limitate come le munizioni o le abilità e salute dei vari personaggi. C’è anche una versione in salsa sci-fi, Phantom Division.
    • Ascending Empires: il gioco si svolge su un tabellone modulare che rappresenta un universo con pianeti da colonizzare. I giocatori costruiscono navi spaziali e inviano le loro flotte attraverso il flicking per esplorare e colonizzare nuovi pianeti, cercando di accumulare risorse e sviluppare tecnologie avanzate. Il primo giocatore che raggiunge un certo numero di punti vittoria, accumulati attraverso colonizzazioni e conquiste, vince la partita.

Commento

La trovata di unire una meccanica così immediata come quella della schicchera applicata allo sport più popolare del mondo è stata la vera trovata geniale del signor Adolph, un gesto con il quale chiunque familiarizza sin dalla tenera età unita allo sport che, volenti o nolenti, conosciamo tutti quanti. Nonostante la semplicità regolistica, il Subbuteo è un titolo di pura abilità in cui la capacità di dosare forza e direzione del colpo sono caratteristiche essenziali per raggiungere la vittoria ma, più in generale, la gran parte dei titoli citati in questo articolo possono essere considerati titoli “ad alea zero”, i classici esempi di giochi “easy to learn, hard to master”.

Commenti

Bell'articolo, per un gioco che mi ricorda gli anni tra infanzia e adolescenza, in un epoca in cui i videogiochi erano solo agli albori e tutti i miei amici avevano il subbuteo ... Quante partite e quanto divertimento!!!

Capolavoro senza tempo, ancora oggi se capita una partita non si rifiuta mai.

Giocato da amici in giovinezza, ma il calcio non mi ha mai interessato...

Giusto inserirlo per iconicità e importanza storica, ma resta pur sempre un gioco a dir poco straziante 

Per me, nato nel 1965 Subbuteo è IL gioco della mia infanzia.....tra gli 8 e i 12 anni si andava a giocare a casa dell amico ricco (figlio del medico) che aveva tutti gli accessori compresi panchine, tribune, tabellone e riflettori ! Ripreso anche verso i 30 per attacco di nostalgia...

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