Sid Meier's Civilization: The Boardgame

Voto recensore:
6,3
“Sid Meier’s Civilization - The Boardgame” è ispirato, come si intuisce dal titolo, al famoso videogioco uscito per PC agli inizi degli anni ’90 in cui si era chiamati a guidare una civiltà del 4000 A.C. attraverso i secoli, fino ai giorni nostri, espandendo il proprio potere grazie alle scoperte scientifiche, alle conquiste militari e al commercio. Il titolo della Eagle Games si propone di inserire in una confezione di cartone tutto lo spirito e la giocabilità del videogioco cercando di non sacrificare la semplicità e l’accessibilità del regolamento.

Partiamo dalla grafica e dai contenuti della confezione. Il giudizio è sicuramente positivo: sono presenti quasi 800 miniature di plastica (molto dettagliate) che rappresentano le unità militari (artiglieria, cavalleria, fanteria, flotte navali e aerei, differenti per ognuna delle 4 epoche che costituiscono il gioco), e 6 set di miniature (di diversi colori) con città, settlers (esploratori) e flag-bearer (portabandiere con cui segnalare i propri eserciti). Le carte sono in totale più di 200 e sono tutte molto colorate, chiare e ben disegnate. Il tabellone è gigantesco (1.16cm x 91cm), disegnato ottimamente e stupendo da vedere (specialmente quando ci sono 150 miniature sopra).

Il gioco. Vi consiglio caldamente di non usare le regole standard, che rendono il gioco privo del suo senso e piuttosto noioso, e di passare immediatamente a quelle avanzate (comunque semplici e chiarissime) su cui si basa questa recensione.

Il gioco è strutturato in turni, a loro volta divisi in 4 fasi, nei quali un giocatore agisce sempre per primo seguito dagli altri (in senso orario). Ad ogni turno il primo giocatore cambia seguendo sempre il senso orario. Il tutto si svolge in 4 diverse epoche storiche (età antica, età medioevale, età rinascimentale/industriale, età moderna). Prima di cominciare vengono messi su ogni regione (in modo casuale) delle pedine di cartone che verranno poi rivelate dai giocatori. Ogni civiltà inizia il gioco con 2 villaggi, 2 settlers, 2 fanti dell’età antica (Spearmen), 20 monete e una tecnologia scelta casualmente tra le prime 6 disponibili (es. Bronze Working).

La prima fase di gioco è quella del movimento e del combattimento. Il movimento varia per ogni tipo d’unità e permette ai settlers di rivelare le pedine di cartone. Queste possono essere di 3 tipi: le risorse (es. ferro, vino) che naturalmente non vanno rivelate agli altri giocatori; gli eventi (es. civiltà minore, tecnologia gratuita) che coinvolgono spesso tutti i giocatori e vanno quindi rivelati; i terreni (es. deserto) che vanno rivelati e rappresentano limitazioni per la costruzione di insediamenti.

Il combattimento si svolge quando 2 o più eserciti si trovano nelle stessa regione e decidono di iniziare la battaglia: i vari schieramenti tolgono le miniature dalla regione e ne scelgono una in segreto scoprendola contemporaneamente. Si calcolano vari modificatori e si lanciano i dadi, chi ottiene il risultato più alto vince, in caso di pareggio si eliminano entrambe le miniature. Si continua così fino a che uno dei due schieramenti non perde tutte le miniature (non è permessa la ritirata). I dadi da lanciare aumentano di uno ad ogni età ed i modificatori sono di tre tipi: il primo è tipico dell’unità utilizzata e del suo “livello” (determinato dalle tecnologie), il secondo è dato dal fatto di difendere una città, il terzo dal fatto che la fanteria è superiore all’artiglieria, l’artiglieria è superiore alla cavalleria che è a sua volta superiore alla fanteria. Per quanto riguarda le navi queste possono sia combattere che fungere da trasporti, gli aerei servono invece da supporto (aggiungono dadi al tiro). Il combattimento è sempre molto divertente specialmente quando si svolge tra grandi eserciti e con degli alleati che ti minacciano se non ottieni un tiro decente.

La seconda fase di gioco è quella del commercio. Questo nei primi turni di gioco si può rivelare inutile e molto spesso impraticabile (a causa delle distanze tra le città). In seguito, dopo aver scoperto le tecnologie che ampliano la distanza di commercio (trade range) e aver un buon numero di risorse, questa fase si farà sicuramente più interessante. Gli scambi principali sono quelli che riguardano le risorse: averne infatti 3 o più di uno stesso tipo (monopòli) dà un bonus in termini di monete spesso cospicuo. Tutti cercheranno perciò di ottenere risorse senza che gli avversari ne traggano vantaggio, questo facendo promesse, cedendo città in punti strategici, cedendo tecnologie, meraviglie, facendo giri di scambi tra più persone, e cosi via, creando situazioni sicuramente divertenti che rendono questa fase tra le migliori del gioco (il giudizio è comunque soggettivo perché questo dipende molto dal tipo di persone con cui giocate).

La terza fase è quella della produzione. Si calcolano i guadagni dati dalle città, dai monopòli, dai tipi di risorse, dalle tecnologie, ecc. Per prima cosa il giocatore di turno lancia due dadi e confronta il risultato con la tabella delle risorse critiche: chi possiede la risorsa ottenuta ottiene 15 monete come bonus. Poi ognuno calcola la quantità di denaro che le proprie città producono. Questa varia in base alla grandezza della città, al tipo di risorsa che produce, al fatto che la popolazione sia contenta o meno e al fatto che siano presenti degli elementi (es. banche, acquedotti) che la rendano più produttiva del normale. Il tutto è facilmente calcolabile visto che le carte che rappresentano le città indicano tutti i valori da considerare in modo chiaro e semplice. Si aggiungono poi 3 monete per ogni tipo di risorsa posseduta e altre 20, 40 o 80 per i tipi di monopòli (di 3, 4 o 5 risorse uguali possedute).

La quarta e ultima fase è quella di acquisto. Ogni giocatore acquista unità militari, settlers, fonda nuove città (soprattutto nelle regioni caratterizzate da risorse di qualche tipo) o ingrandisce le altre, acquista strutture per renderle più felici, efficenti e nuove tecnologie. Queste ultime hanno un ruolo fondamentale nel gioco: oltre ad essere l’unico modo per passare all’età successiva, permettono di creare unità nuove e sempre più potenti, di costruire nuove strutture per le città, di ottenere le meraviglie ed altri vantaggi. Primo su tutti quello delle “royalties”: quando infatti una civiltà ottiene una nuova tecnologia anche le altre ne possono trarre beneficio pagando però chi l’ha scoperta. Se quindi un giocatore acquista la tecnologia che permette di costruire i galeoni e un altro giocatore intende acquistarne uno, una parte della somma pagata andrà nelle casse del primo. Questo meccanismo permette di ottenere grandi guadagni extra facendo qualche buona mossa e acquistando le giuste tecnologie.

Il gioco termina in genere quando un giocatore ottiene una delle tre meraviglie “finali”: Le Nazioni Unite (vittoria diplomatica), il Programma Apollo (vittoria militare) e la Colonia su Alpha Centauri (vittoria scientifica). A seconda della meraviglia che farà terminare il gioco si assegneranno punti bonus per la diplomazia (4 punti bonus) per il numero di militari o per il numero di tecnologie possedute dai giocatori. A questi si aggiungono i punti dati dal numero e la grandezza delle città, dalle meraviglie e dalle “seminal discoveries”, ossia delle tecnologie (4 nel gioco) che danno punti bonus a chi le ha scoperte in quanto di vitale importanza per la storia dell’uomo (es. Alphabet/Writing). Chi ottiene il maggior numero di punti vince la partita.

Da notare anche la lunghezza del gioco: per finire una partita ci vorranno dieci e più ore, ma è comunque possibile terminare il gioco e contare i punti anche alla fine di ogni età. Il gioco è poi in Inglese (ma comunque facile da imparare visto che il regolamento contiene numerosissimi esempi e non ci sono regole ambigue), ma la traduzione dovrebbe arrivare presto (da I Giochi dei Grandi). Potete comunque sempre scaricare il manuale sul sito ufficiale della Eagle Games e controllare di persona.
Pro:
Il gioco è intrigante e divertente, soprattutto per chi ama i giochi strategici/gestionali e ha sempre desiderato guidare il proprio impero attraverso i secoli. I fan del videogioco non rimarranno delusi: anche se la struttura è stata semplificata lo spirito rimane lo stesso. Guardare i propri insediamenti divenire sempre più grandi e produttivi, muovere i propri eserciti verso le città che nascondono quella risorsa che ci potrebbe far diventare ancora più ricchi, perdere la capitale dell’impero dopo una strenua battaglia su tutti i fronti, intascare le royalties sulle centinaia di soldati che gli altri continuano a comprare massacrandosi a vicenda, acquistare fantastiche tecnologie o fare scambi assolutamente privi di onestà, rendono questo gioco qualcosa di veramente speciale, anche se giocato con persone alla loro prima partita, visto che il regolamento si apprende in uno o due turni (sempre che ci sia qualcuno che lo conosca).

Una volta cominciato a giocare non smetterete tanto facilmente.
Contro:
Tutti quelli che criticano il gioco lo fanno soprattutto per il fatto che il regolamento è basato su molti elementi del tutto casuali. Questo non si può certo negare. A cominciare dalla disposizione iniziale delle pedine fino ad arrivare al sistema di combattimento, la fortuna gioca sempre un ruolo importante. È anche vero però che il tutto tende a bilanciarsi: i combattimenti sono equilibrati e anche se magari un piccolo esercito può sconfiggerne un altro sulla carta più potente (il che può essere anche plausibile) durante una battaglia, la guerra sarà in genere vinta da chi organizza meglio le forze in campo e da chi possiede l’esercito più grande. Le risorse iniziali possono dare una forte spinta economica, ma le ricchezze si ottengono anche grazie alle tecnologie e all’esplorazione di nuovi territori.

Il punto più discutibile è quello che riguarda le risorse critiche e i monopòli: spesso capita che grazie a fortunosi tiri di dado un giocatore diventi molto più ricco degli altri. Se comunque volete limitare il fattore “fortuna” (specie per quest’ultimo aspetto) visitate la sezione downloads e scaricate alcune piccole varianti a questo scopo.

Ultimo appunto: purtroppo le unità militari sono tutte dello stesso colore: questo in genere non crea fastidi nel capire a quale giocatore appartengano (ci sono i flag-bearer), ma ne crea quando ci sono unità di diverse epoche sul tabellone e si vorrebbe avere una visione chiara della potenza delle truppe avversarie (la migliore cosa sarebbe stata quella di colorare le unità in base all’epoca di appartenenza).
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