Sherlock: quando un archeologo prende un aereo il 4 luglio

sherlock copertina
MS edizioni

Tre piccole scatole che contengono qualche carta, tre casi da risolvere e il vostro ingegno: basteranno queste poche cose a farci sentire dei novelli Sherlock Holmes?

Voto recensore:
6,0

Tra keyforge, stanchezza e vari eventi più o meno casuali il numero delle mie partite si è drasticamente ridotto, ma in qualche modo devo appestare la pagina iniziale della Tana per bilanciare gli ottimi contenuti di altri scrivendo le mie bischerate. La risposta a questo problema me la trovò la mia dolce metà nell'ormai lontano Play 2019. Mentre io ero impegnato a dimostrare giochi, lei andava allo stand MS edizioni non per farsi scrivere ROOT in fronte, ma per prendere Escape Tales – del quale magari prima o poi scriverò – e nell'occasione vide Sherlock: dei mini giochi di carte investigativi freschi freschi di uscita, ma per qualche motivo rimasero lì. Poi nel negozio dove ho iniziato a lavorare da poco arriva questa scatola misteriosa, la apro ed era proprio l'espositore della prima trilogia della serie. Giocando poco, compro anche molto meno, ma diamine tre partite sarei riuscito a farle; quindi tre copie di questo Sherlock non hanno mai visto lo scaffale, così che io ve ne possa parlare. Come vi dicevo sono giochi investigativi in miniatura giocabili da 1 a 8 giocatori della durata di un'ora (ma anche meno) a partita di Francisco Gallego Arredondo, Martí Lucas Feliu e Josep Izquierdo Sánchez, edito dalla GDM games e in Italia grazie a MS edizioni.

Ambientazione

È un errore confondere ciò che è strano con ciò che è misterioso. [Sir Arthur Conan Doyle]

Ogni capitolo di questa prima trilogia ci porterà in luoghi e periodi diversi fra loro, ma tutti accomunati dallo stesso titolo: Sherlock. Che è anche la risposta alla domanda: chi non ha niente a che vedere con quest'ambientazione? Infatti nessuno dei tre ha a che vedere con il celebre personaggio di Doyle. Ogni avventura propone una diversa situazione iniziale e ve le riporto nell'arbitrario ordine in cui l'ho giocate.

  • Ultima chiamata: un tizio è morto su un volo di linea, sembrerebbe un infarto, sarà davvero così?
  • La tomba dell'archeologo: nella Londra di metà anni venti è morto un tizio, indovinate che lavoro faceva?
  • 4 luglio di morte: in America un giardiniere trova un morto nel giardino della villa di ricconi, indovinate che giorno era?

Il gioco

È un errore enorme teorizzare a vuoto. Senza accorgersene, si comincia a deformare i fatti per adattarli alle teorie, anziché il viceversa. [Sir Arthur Conan Doyle]

componenti
componenti
Nonostante siano tre titoli slegati tra loro e giocabili indipendentemente l'uno dall'altro in qualsiasi ordine, la meccanica del gioco rimane la stessa. Se per le considerazioni mi concederò un piccolo focus su ogni caso, per quanto riguarda questa sezione considerate ciò che dico valido per ognuno dei tre casi.

Nella micro scatolina trovano posto 32 carte, la prima delle quali ci fornirà un codice QR che, se scannerizzato, ci indirizzerà a una registrazione del prologo. Se non si ha la possibilità di farlo, basterà leggere l'introduzione nel regolamento. Piccola nota di colore: ogni caso inizia con una registrazione di una superstar di fama indiscussa – no, non sono io – e lascerò a voi il piacere di scoprire di chi si tratta.

Fatto questo si posizionerà la carta numero 1 al centro del tavolo, mentre le restanti trentuno carte saranno mischiate e ogni giocatore ne riceverà tre – due nel caso si giochi in sei o più – mentre le restanti diverranno il mazzo di pesca.

Ogni giocatore nel proprio turno sceglie se giocare una carta scoperta sul tavolo dalla propria mano o scartarne una a faccia coperta, poi pescherà una carta dal mazzo per ripristinare la mano.

Forse se dico anche cosa c'è nelle carte risulta il tutto un po' più chiaro. Ognuna potrebbe essere un indizio per la risoluzione del caso, una prova, un referto medico o magari una testimonianza raccolta; i giocatori hanno facoltà di dirsi che indizi hanno in mano e iniziare a lavorare su possibili teorie, ma con la possibilità di comunicare agli altri giocatori solo le parti sottolineate di ogni indizio, che faranno capire vagamente di cosa potrebbe trattare quest'ultimo.

La scelta se scartare o meno una carta deriva dal fatto che c'è un numero variabile di indizi inutili ai fini della risoluzione che forniranno punteggio negativo se giocate, inoltre non sarà possibile andare alla risoluzione del caso se il gruppo di gioco non ha scartato un totale di almeno sei carte.

Una volta finite le carte, i giocatori potranno togliere dal regolamento l'adesivo e provare a rispondere a dieci domande riguardanti il caso. Ogni risposta corretta fornirà due punti, salvo poi perdere un punto per ogni carta non pertinente giocata.

Sulla base del punteggio potremmo aver battuto Sherlock – grazie al **** è morto da un po' – o essere presi in giro anche da Lestrade.

Considerazioni

Non posso vivere se non faccio lavorare il cervello. Quale altro scopo c'è nella vita? [Sir Arthur Conan Doyle]

Morte il 4 Luglio
Morte il 4 Luglio
Da un anno a questa parte sono entrato un po' nel turbine dei giochi escape room e investigativi; insieme alla mia dolce metà, alle volte soli e alle volte in gruppo, ci siamo fatti fuori Sherlock Holmes consulente investigativo, Mythos, Unlock, tutti gli Exit, Escape Tales, Escape Room, eccetera. Sinceramente, pur senza aver avuto nessun riscontro su questi Sherlock, il costo è talmente contenuto che valeva la pena anche l'acquisto alla cieca. E questo salto nel buio è stato ripagato? Ni, il gioco non mi è dispiaciuto troppo, ma non mi ha nemmeno esaltato.

Partiamo dagli aspetti positivi. Il gioco è molto economico, come già detto, cosa da non sottovalutare per un giochino che farete una sola volta. Altro aspetto sicuramente positivo è che è riuscito a condensare in una trentina di carte un caso d'investigazione rendendolo davvero portatile e giocabile – quasi – ovunque. In più è considerabile come un introduttivo al gioco d'investigazione, proponendo sfide ben più semplici rispetto ad altri giochi, rendendolo così adatto anche per far provare il genere a neofiti o comunque poco abituati al genere e, perché no, anche ai più giovani.

Per onor di cronaca vi dico che la tomba dell'archeologo l'ho giocata con Mrs. Rosengald e Capitan S, mentre le altre due in coppia e probabilmente non è la configurazione migliore, visto che nello stesso momento ci sono solo sei indizi in circolazione; già con nove il discorso cambia.

La cosa che mi ha convinto meno è la forte casualità derivante dall'uscita degli indizi. Talvolta cose fondamentali per dare una quadra al tutto arrivano alla fine, impedendo di fare un ragionamento costruito su una base prima della loro apparizione. Anche perché, soprattutto all'inizio della partita, i giocatori non sanno praticamente niente e saper valutare cosa possa essere utile e cosa no sulle sole tre carte che si hanno in mano è davvero difficile.

Infatti l'esperienza di gioco non è delle più esaltanti e si perde la sensazione di aggiungere un tassellino a un mosaico che dovrebbe essere tipica degli investigativi, ma spesso si gioca o si scarta di pancia in attesa che non arrivino quelle due o tre carte fondamentali per comprendere il tutto.

Comunque mi concedo ancora qualche riga per dare pareri sui singoli casi.

Ultima chiamata: giocato in due, a gusto mio di gran lunga il peggiore. Il caso è abbastanza semplice, ma diverse carte non si ha modo di capire se scartarle o no perché tutte teoricamente valide, anche dal punto di vista della storia è il caso meno appassionante.

La tomba dell'archeologo
La tomba dell'archeologo
La tomba dell'archeologo: giocato in tre, già meglio, l'esperienza probabilmente è risultata più soddisfacente anche grazie al caso che ci ha dato le carte giuste nel momento giusto. In più, in tre ci siamo goduti un po' di più lo scambio di informazioni. Probabilmente il rapporto tra interesse della storia e modo per comprendere il caso è quello che si è rivelato più bilanciato. Infatti la storia è ben strutturata, già più interessante de Ultima chiamata e le carte ti forniscono tutto per arrivarci senza regalarti la soluzione.

4 luglio di morte: giocato in due, è il caso che, da copertina, prometteva di essere il più difficile e così è stato. Sicuramente ci ha confermato che due giocatori non sono una buona configurazione per affrontare questi casi. Come storia è molto carina senza eccellere, più difficile da capire, ma meno bella rispetto a quella dell'archeologo. Rispetto alle altre richiede uno sforzo in più, perché lascia alcuni aspetti più all'intuizione dei giocatori che alla presenza di prove vere e proprie. Il problema qui – come già detto – è che l'unica carta del caso che ci ha permesso di capire un aspetto della soluzione è arrivata a fine partita, facendoci rendere conto troppo tardi di carte giocate male.

In definitiva un caso senza troppe pretese da affrontare, senza spaccarsi troppo la testa e proponibile quasi a chiunque, questo è quello che si propone di essere questa serie, riuscendoci senza però brillare troppo. Un gioco da prendere se avete voglia di proporre un'alternativa una tantum a un gruppo di gioco o per far provare un genere che vi piace anche a coloro con cui non giochereste mai titoli investigativi di altro calibro. Io probabilmente prenderò i prossimi tre per giocarli con i suoceri. Visto e considerato tutto, oltre al fatto che nel gioco non ci sono elementi da rovinare – cosa che permette di far girare una copia in associazione come farò io – potreste provare uno Sherlock e, se chiedete a me, magari La tomba dell'archeologo.
 

I pareri di Mrs. Rosengald

«Adesso la domanda è questa – disse. – Può sbagliarsi Hercule Poirot?»
«Nessuno può avere sempre ragione» rispose la signora Lorrimer in tono gelido.
«Io, invece, sì – disse Poirot – ho sempre ragione. Succede tanto invariabilmente che me ne stupisco io stesso.»
[Agatha Christie]

Così come Rosengald anche io ho giocato tutti i casi proposti e anche io non ne sono rimasta entusiasta. Gli aspetti positivi sono senza dubbio quelli già indicati: economico, tascabile e proponibile a chiunque, ma per me gli aspetti negativi prevalgono. Le storie non sono delle più appassionanti e la casualità – che di norma non mi infastidisce nei giochi da tavolo più tradizionali – in un gioco del genere risulta frustrante. Probabilmente il gioco è da prendere alla leggera e senza troppe pretese e sono stata io a suggerire a Rosengald di comprare la prossima trilogia per far provare un genere di gioco diverso ai miei genitori, con i quali non investiremmo – e loro non investirebbero – mai una serata su un caso di Sherlock Holmes C.I.

Mi sentirei di consigliare il gioco solo a un pubblico con questa idea, ovvero quella di far provare un investigativo introduttivo a un pubblico non abituato e, possibilmente, da giocare in almeno tre o quattro persone.

Il voto di Mrs. Rosengald: 5,5

Pro:
  • economico;
  • tascabile;
  • una storia in 32 carte.
Contro:
  • fortemente casuale;
  • scalabilità non eccellente;
  • possibilmente frustrante.
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Commenti

Secondo me avete fatto l'"errore" di giocarlo in pochi. Più si è, più è probabile che cosa conta esca nel momento giusto (4-6 giocatori lo vedo come un buon numero). E uno degli aspetti più belli del gioco è la condivisione di informazioni. Se si è in tanti, lo si apprezza al meglio. Lo dico da persona che come voi ha giocato a parecchie escape room in 2, ma non i Sherlock. Poi un caso l'abbiamo giocato solo in 3, ma siamo andati di memorizzazione estrema... :D E anche questa è una sfida.

Sarò un po' drastico, ma questi tipi di gioco (escape room e investigativi) non li giocherò mai in 2 o 3 giocatori, perché perderei una grossa parte del divertimento.

Comunque il tizio nella tomba in egitto é un faraone. Caso risolto, tutti a casa.

Io ho giocato sempre e soltanto in due, questi gran problemi non li abbiamo avuti, anzi. 4 luglio gran caso!

Io ho giocato solo la tomba dell'archeologo in 4. Non ci è piaciuto granché.  Fra l'altro mi sono incistato sul fatto che il tagliacarte era piantato nella schiena con inclinazione da sinistra e in una foto uno degli indiziati teneva il binocolo con la sinistra, cosa che mi ha portato ad escluderlo perché mancino (ma evidentemente solo nella mia testa)... quindi a dare la risposta corretta a tutte le domande finali... tranne la più importante: chi è l'assassino.  Sherlock ci ha fatto i conplimenti uguale. Bah

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