SETI: search for extra terrestrial intelligence - la recensione

SETI nella sua completezza in raggio di sole

Quando gli alieni sono già morti, ma il divertimento è ancora vivo.

Voto recensore:
9,0

Trovare intelligenze aliene vuol dire saper ascoltare un universo che parla a mentine, capirne il sapore e lanciare sonde che schivino gli asteroidi per arrivare là dove nettun uomo è giunto prima. Nettuno.

Il sottotitolo del gioco recita il significato dell’acronimo: “Search for Extra Terrestrial Intelligence”. Quindi in questo gioco si cercano quelli che amichevolmente chiamiamo alieni. Spoiler: ci sono, sono addirittura di due razze diverse e entrambe hanno già visitato il nostro sistema solare. Perlomeno nel gioco.

Siccome non sono tanto stronzo da costringervi a leggere tutto l’articolo per scoprirlo, vi dico fin da subito che gli alieni che troverete nel gioco sono come quasi tutte le creature fantastiche nella saga del trono di spade: esistevano, ma si sono estinte. O, perlomeno, non vi è traccia nel gioco di un qualsiasi tipo di reazione al fatto che ne abbiamo scoperto l’esistenza. Non ci attaccano, non ci parlano, non ostacolano i nostri programmi stellari avendo sostituito le persone più importanti del pianeta con loro marionette o membri mutaforma. Né hanno divorato i loro cervelli, anche se più di qualche dubbio tutti noi l’abbiamo avuto, negli ultimi anni.

Tracce di vita extraterrestre

L’unica cosa che possiamo sperare di trovare in questo gioco sono tracce della loro esistenza e del fatto che sono venuti a trovarci, in qualche momento della loro parabola di esistenza. Queste tracce nel gioco sono di 3 tipi: uno (rosso) lo si può trovare scansionando dei sistemi solari lontani, un altro (azzurro) elaborando i dati di tali scansioni e l’ultimo (giallo), solo ed esclusivamente facendo atterrare una sonda su un pianeta del nostro sistema solare! Quindi sono sicuramente stati qui da noi! Solo quando una traccia per colore è stata trovata si svelerà con quale fra le 5 razze presenti ed evidenti nella scatola, non nascoste sotto doppifondi o sigillate in buste chiuse come tanto va di moda, avremo a che fare.

Esploriamo il sistema solare

Leggendo il manuale di SETI le prime azioni che verranno descritte sono quelle per lanciare, muovere, far orbitare o atterrare le nostre sonde attraverso il sistema solare: tutte azioni facili da capire e con effetti e costi indicati da icone direttamente sui materiali di gioco (sulle immagini dei corpi celesti di arrivo o sulla plancetta personale). Vi faranno pensare che il gioco sia facilissimo da capire. Sono cose che potete ben immaginare e non vi tedio con la loro spiegazione. Importante invece è capire che ci si sposta liberamente (nel senso di “quanto vuoi nel tuo turno”) all’interno del sistema solare, spendendo (preziosa) energia o appositi simboli. E  che nel farlo si guadagnerà pubblicità ogni volta che la nostra sonda passerà su comete o pianeti. Gli asteroidi raddoppieranno invece il costo di passaggio e diventeranno interessanti (generando pubblicità, invece di impedire il passaggio) solo sviluppando una apposita tecnologia.

Il sistema solare rotante
Il sistema solare rotante
Sono indicazioni interessanti perché, per trarne i vantaggi ed evitarne gli svantaggi, bisognerà sfruttare al meglio la particolare configurazione variabile del tabellone di cui il gioco si fa vanto: un sistema solare rotante ottenuto tramite un semplice ma geniale sistema di tesseroni di strana forma, sovrapposti e ancorati ad un coreografico sole centrale tridimensionale in plastica (fate prima a guardare la foto qui a destra). Quest’ottima sintesi, composta da quattro anelli concentrici, di cui tre rotanti, vi farà sperimentare le sensazioni desiderate senza risultare pedissequamente simulativa (e fastidiosa da gestire). Diverse azioni del gioco fanno ruotare i 3 tesseroni dentellati, ogni volta uno diverso, creando nei giocatori la perfetta sensazione di cosa voglia dire “avere una finestra di lancio favorevole”, rendendo quello che poteva essere un banale spostamento dal punto A al punto B un qualcosa di interessante ed appagante, soprattutto se si riescono ad ottimizzare movimenti e guadagni in pubblicità.

Anche tutto il resto è fatto bene, in termini di meccaniche che favoriscono il coinvolgimento: i primi che compiono azioni su un pianeta ottengono bonus migliori, i pianeti più lontani danno bonus molto più migliori (volutamente sgrammaticato), atterrare su pianeti con sonde in orbita costa meno ma, se lo atterrerete sulle lune (possibile solo con apposita tecnologia) otterrete bonus migliorissimi. Tutto come dev’essere.

Andiam, andiam, le stelle a scansionar

La parte del gioco più strana da comprendere riguarda la scansione dei sistemi stellari vicini, che ovviamente non ha effetti facilmente simulabili. Qui le regole diventano più fumose alla lettura ma, una volta capite nella loro essenza, non si può che stimarne l’ottima sintesi e l’utilizzo che il gioco ne fa per arricchire grandemente le possibilità di gioco. Vediamo se riesco a illustrarvelo in maniera semplice.

Ogni stella lontana ha un certo quantita
Plancia personale
Plancia personale
tivo di dati (rappresentati da quelle specie di mentine che vedete nelle foto) che si possono ottenere scansionandola. Quando tutti quei dati sono stati presi (sostituendoli con pedine tonde del colore dei giocatori che hanno effettuato le scansioni) la stella viene assegnata al giocatore che ha contribuito maggiormente,  il quale ottiene (di solito) un segnalino traccia aliena rossa (vedremo più avanti quali vantaggi porta). Tutti i partecipanti comunque ottengono pubblicità. Il sistema stellare viene quindi riempito di nuovi dati, lasciando solo un segnalino del secondo giocatore che più ha contribuito alla scansione, a scopo di contentino, per facilitargli una eventuale maggioranza futura.

Un’azione di scansione permetterà al giocatore di prendere un segnalino dati dalla stella in quel momento di fronte alla terra più uno da una stella del colore di una delle carte sul display in quel momento (che viene scartata, movimentandolo). Tramite potenziamenti tecnologici potrete ottenere anche dati  sulla stella di fronte a Mercurio oppure dalla stella del colore della carta che volete scartare a tale scopo. In un solo turno potreste raccogliere quindi fino a 4 “mentine dati”, indipendentemente dal fatto che possiate poi ottenere qualcosa col giochetto delle maggioranze sopra descritto.

Osservando ora la vostra plancetta personale (in foto a sinistra) noterete che in basso ha un tracciato che la percorre per tutta la lunghezza: questo non attende altro che voi posizioniate le “mentine dati” sugli appositi spazi per riempirlo fino in fondo a destra, ottenendo dei bonus quando le depositate su specifici spazi. Quando il vostro cervellone elettronico sarà carico di dati potrete, con altra apposita azione, attivarlo per processarli, scartandoli tutti per ottenere in cambio una traccia aliena blu.

Vedete come tutto torna ed è anche, tutto sommato, ben ambientato?

Pubblicità e tecnologie

Tecnologie
Tecnologie
Avete letto sopra come si ottenga pubblicità da più fonti. A cosa serve? Si immagina che l’interesse pubblico porti anche i privati o gli stati a finanziare nuovi progetti o tecnologie adatte a facilitare i vostri compiti per ottenere nuovi risultati. In tal senso il gioco utilizza la pubblicità come risorsa per comprare nuove tecnologie oppure nuove carte (che rappresentano progetti da realizzarsi).

Le tecnologie, sempre le stesse di partita in partita e in numero tale da poter essere ottenute da tutti i giocatori, sono di 3 tipi: aiuto alle sonde (2 sonde contemporaneamente, sconto allo sbarco, interesse per asteroidi e possibilità di allunaggi), aiuto alla scansione (per ottenere fino a 4 dati con singola azione con metodi diversi e più o meno precisi nel selezionare la stella da cui ottenerli… e uno strano miglioramento che vi permette di lanciare/muovere una sonda ad ogni scansione); potenziamento dei processori (che migliora i bonus che si ottengono inserendo dati nell’elaboratore).

Le tecnologie sono rappresentate da tesserine che donano anche bonus istantanei quando scelte (a volte più interessanti per indirizzare la scelta dell’effetto permanente) e vengono poi collocate in appositi fori della comoda plancia double layer per illustrare ergonomicamente al meglio qual è il vantaggio che concedono.

Le carte possono confermare o ribaltare il risultato

Ora, potrebbe esservi sorta l'errata impressione che il gioco si sviluppi attraverso un semplice susseguirsi delle azioni sopra citate. Ma è così solo in parte. Quelle azioni sono costose e le vostre risorse principali, crediti ed energia, scarse. Quello che in realtà dovreste fare è gestire al meglio le vostre carte. Non abbiate però l’idea che queste abbondino! Ne avrete 5 ad inizio gioco e, alla fine di ognuno dei primi 4 turni, una a scelta da un mazzetto (chi prima passa, prima sceglie) più quelle che riuscirete a generare come rendita (una sola, di base).

Tutte le carte hanno un costo in crediti variabile da 0 a 4 (rari gli estremi) e pesante sarà la scelta di quali giocare per i loro effetti principali, quali scartare per recuperare un piccolo effetti secondario gratuito (movimento, pubblicità o dati) e quali tenere da parte da infilare sotto alla vostra carta di partenza, tramite un’icona che generalmente si ottiene mettendo sonde in orbita o a metà del carico di dati del vostro supercomputer, per incrementare le rendite di fine turno.

Gran parte degli effetti principali delle carte fanno comunque riferimento ad una delle azioni base già spiegate tramite la loro specifica icona, regalando qualcosa in più (o costando meno). Molte carte inoltre hanno dei vantaggi aggiuntivi che si ottengono facendo qualcosa di specifico, vere e proprie missioni tipo “se passi su una cometa” guadagni qualcosa. Cose semplici, a volte anche con richieste multiple per vantaggi multipli che spesso, in mancanza di indicazioni migliori, dirigeranno le vostre future scelte verso specifici obiettivi a medio termine.

Altre carte forniscono invece anche bonus di fine gioco, sempre a determinate condizioni.

Le razze diversamente umane

Come abbiamo visto in precedenza, molti effetti di gioco vi peremtteranno di ottenere tracce di vita aliena in uno dei 3 colori. Le prime tracce che depositerete vi regaleranno solo punti vittoria. Quando però, fra tutti, avrete almeno una traccia per tipo, si paleserà una razza extraterrestre che vi obbligherà a leggere un piccolo specifico cartoncino con altre specifiche regole. Una parte di queste regole, in genere comuni a tutti gli alieni, vi chiederanno di prendere uno specifico nuovo mazzetto di carte che avranno effetti legati alle peculiarità della razza scoperta e che saranno più forti, sia come effetti primari sia secondari, delle normali carte. Una di queste carte verrà assegnata a chi avrà fornito i segnali necessari alla scoperte, mentre altre potranno venirvi assegnate tramite nuove future tracce che vi verranno date insieme o in alternativa a punti o altre ricompense. Ogni casella ricompensa può essere scelta da un solo giocatore, quindi si innescherà una piccola corsa per procurarsi e ben spendere le tracce aliene per sfruttarne i benefici.

Le variazioni fornite dagli extratterrestri non sono sconvolgenti, ma rimangono interessanti… Non ve le descrivo, usando la scusa del possibile spoiler (di cui mai mi è importato) per evitare di rendere questa recensione ancora più lunga. Tanto avete capito dalle righe iniziali che non sono così divertenti.

Obiettivi

Obiettivi di fine gioco
Obiettivi di fine gioco
Durante la partita il vostro segnalino segnapunti supererà delle caselle dorate poste lungo il tracciato dei punti vittoria.

In quelle occasioni, tre durante tutta la partita, potrete scegliere un modo aggiuntivo per ottenere punti a fine partita (concentrandovi su missioni fatte, set di tecnologie, abbinate fra esplorazioni planetarie e scansioni stellari…).

Il primo a scegliere ogni specifico modo otterrà un numero maggiore di punti per set, spingendo i giocatori a differenziare le proprie strategie, anche se l’esperienza di gioco non avrebbe realmente richiesto questo ulteriore incentivo.

Sensazioni di gioco

SETI è un gioco a risorse strette, da investire con oculatezza per ottenere ogni turno almeno degli obiettivi minimi, tipo riuscire al primo turno ad inserire almeno una carta sotto la pila delle rendite per non trovarsi al secondo giro con meno risorse di quelle di partenza. È necessario un attento esame delle carte in mano per capire il modo per portarlo a casa, quell’obiettivo. Questa necessità di ottimizzazione estrema, che spesso si avvale di ogni minimo bonus ottenuto con unghie e denti per rimanere in gioco, fa passare quasi in secondo piano l’interazione con gli altri giocatori, che avviene principalmente tramite la guerra di maggioranze nelle scansioni dei sistemi stellari. Per quanto anche solo le singole mentine dati siano utili nell’economia del gioco, portarsi a casa una traccia aliena rossa per aver chiuso in maggioranza una scansione può fare una grande differenza! Non sono solo punti (anche se verso la fine del gioco si cercano più che altro quelli), ma la possibilità di avere per le mani una carta in più… e pure migliore di qualsiasi altra carta del mazzo! Spesso questo sblocca nuove possibilità e dà il via ad una serie di eventi a catena che farà crescere il vostro punteggio finale dai 150 punti della prima, in genere deludente, partita, agli oltre 200 punti che dovrete fare per essere veramente orgogliosi di voi stessi.

Questo modo di giocare crea partite con caratteristiche che potrebbero infastidire, però, certe categorie di giocatori: il gioco è severo e un certo tipo di vantaggio può rivelarsi irrecuperabile. La differenza di esperienza e di abilità fra i giocatori potrebbe risultare letale per chi non se la sta vedendo bene. Se il problema fossero solo i punti potrebbe anche essere qualcosa di trascurabile, in fase di recensione. Il reale problema sta nel fatto che il numero di azioni che il giocatore fa durante ognuno dei 5 turni di gioco dipende da quante risorse ha da spendere e da quanto oculatamente lo fa. Potreste trovarvi a fine turno a dover aspettare anche un quarto d’ora per poter tornare a giocare, mentre guardate gli altri che inanellano mosse su mosse!

È quindi un gioco consigliato soprattutto a giocatori esperti e a chi si impegna veramente al tavolo: giocarlo con leggerezza, solo per vedere cosa succede, potrebbe ridurre significativamente il divertimento che potrete trarne.

Io trovo comunque che il connubio di scelte, il livello di interazione, la particolarità della rappresentazione del sistema stellare e tanti, tanti piccoli particolari gestiti in modo veramente geniale rendano questo gioco degno di essere scelto e giocato a lungo. Benché probabilmente non molti di coloro a cui è destinato lo farà veramente, a causa di armadi troppo pieni.

Cercare alieni da soli

Componenti per il gioco in solitario
Componenti per il gioco in solitario
SETI dà anche la possibilità di apprezzarlo in solitario grazie a apposite regole e materiali, giocando contro un avversario automatizzato che durante il proprio turno agisce tramite le indicazioni di una carta pescata dal proprio apposito mazzo composto inizialmente da 4 carte. Se non ha più carte nel mazzo, passa e lascia tutti i turni al giocatore, finché anche quest'ultimo non passa. Quasi tutti i premi ottenibili (carte, crediti, energia, miglioramenti delle rendite) vengono trasformati per l'avversario automatizzato in avanzamenti su un tracciato circolare di 12 spazi sulla sua plancia, che ha anche il comodo scopo di indicare con  un simbolo sulla casella quale tecnologia acquisirà se escirà l’apposita azione. La pubblicità è infatti l’unica risorsa, oltre ai punti, che viene normalmente conteggiata e le tecnologie donano alle azioni di riferimento bonus particolari facilmente applicabili descritti sulla scheda stessa.

Ad ogni giro dell’apposita plancia l’avversario aggiunge però una carta avanzata a caso al suo mazzo, aumentando il numero di azioni che farà prima di passare e la loro potenza. Le particolarità delle razze aliene scoperte vengono dall’avversario simulate tramite una carta specifica che una delle sue azioni può far sostituire ad una carta del mazzo. Nella mia prova non posso dire di esser riuscito a verificare quanto efficacemente.

Quello che rende veramente interessante la versione in solitario è la pila di tessere missione, di difficoltà variabile a seconda del livello di difficoltà scelto, da completare con un certo ritmo pena una accelerazione dell’avanzamento sul tracciato circolare dell’avversario e punti negativi a lui regalati a fine partita (per fare il paio con quelli che voi guadagnerete per i normali obiettivi). Queste missioni si mettono spesso per traverso rispetto a ciò che vorreste fare, costringendovi a dolorose scelte per evitare che il mazzo di azioni dell’avversario automatico cresca troppo.

Quello che invece la modalità ha di fastidioso, perlomeno è quello che mi è sembrato nell’unica prova in solitario, è la quantità di azioni di scansione che il nostro avversario tende a fare. Da una parte sicuramente assolve bene al suo scopo, non facendovi mancare la partecipazione dei giocatori mancanti nel completamento dei settori da scansionare (anzi, li vincerà spesso)… dall’altra vi verrà a noia, durante la partita, il tempo che passerete a posizionare suoi dischetti e raccogliere sue mentine, in media tre per ogni azione del genere… che mi è parso venisse selezionata almeno la metà delle volte che una sua carta veniva consultata!

Per quanto l’avversario sia stato concepito in maniera esemplare la partita con lui non sarà breve. Ben oltre i 40 minuti a giocatore indicati sulla scatola. Anche contandolo come giocatore effettivo.

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Commenti

Ho giocato sette partite a Seti in un mese, rarità incredibile per me. Secondo me è il miglior eurogame moderno degli ultimi anni, sfidante vario ed incredibilmente soddisfacente; avesse un pochettino meno quella sensazione di insalata di punti soprattutto sul finale sarebbe veramente perfetto. Si inserisce di prepotenza nella triade dei gestionali card driven più amati degli ultimi anni (TM, Ark Nova e Underwater Cities) e tra questi è quello che gioco con maggior piacere. Come tutti i titoli che creano grande hype (di cui sono generalmente totalmente immune) farà discutere, si farà una schiera di fan e pure una di feroci detrattori.

Complimenti per la recensione, scritta molto bene

Mi hai fatto salire una discreta scimmia. Secondo te una partita a 3 quanto dura?

MickPowa scrive:

Mi hai fatto salire una discreta scimmia. Secondo te una partita a 3 quanto dura?

Una partita con pensatori normali dura circa 40-45 minuti a giocatore (tempi realistici cronometrati dall'app), anche qualcosa meno con menti veloci che conoscono già bene le regole. Con persone affette da AP al tavolo solo l'infinito è il limite ovviamente.

Aggiungo sulla scalabilità che il gioco secondo me brilla perfettamente in 4 per le interazioni varie, ma con l'eventuale problema di giocatori lenti la partita può risultare pesante. In tre è comunque ottimo, sicuramente viene completato qualche settore in meno con le scansioni ma funziona ancora molto bene. In due non l'ho mai provato, ma temo che la strategia possa sbilanciarsi sul lato sonde/pianeti

Sicuramente un bel prodotto, ma l'impressione è che gli Eurogame ormai si dividano in giochini family usa e getta e mappazzoni, seppur ben curati, come questo. I giochi eleganti e profondi alla Puerto Rico o Caylus sono ormai una rarità. La longevità data da milioni di carte, moduli aggiuntivi, espansioni e set up variabile per me è solo apparente. La longevità vera è data dalla profondità strategica, quella che ti spinge a capire partita dopo partita l'essenza del gioco, non a conoscere ogni sua carta e tessera bonus. Lo proverei volentieri ma Seti mi da la sensazione di gioco che, esaurita la curiosità iniziale, stuferà molti giocatori dopo una manciata di partite. 

Non concordo sul voto, io avrei dato un 10. Scherzi a parte: avevo un hype esagerato dovuto al tema e alla grafica di questo gioco. Sapevo che c'era una probabilità altissima di rimanere deluso e invece... questo gioco mi ha letteralmente stregato ed è diventato il mio gioco preferito. Ha tutto ciò che mi piace: tante carte uniche, senso della scoperta, bassa interazione ma non nulla, un ottimo solo, bei materiali. L'unico problema è che non so quanto dovrò aspettare per avere altre razze aliene da scoprire. 

Mi sono un po stancato di questi Eurogame monumentali per i quali serve una intera giornata e 37 tavoli combinati per essere giocati. 

Non sto discutendo la qualità del gioco in se però mi farebbe piacere ogni tanto poter mettere le mani su di un titolo elegante e profondo come un Puerto rico o Alta Tensione che sia in linea con le mie possibilità di tempo.

Bellissimo!

9 mi pare un voto decisamente alto per quello che è il gioco, ma a tanti piace quindi non sono sconvolto. Io rientro nei detrattori cronici di questo tipo di giochi, quindi faccio poco testo, però un po di difettucci evidenti li ha, specie in 4 giocatori è una di quelle espereinze che non vorrei mai più fare nella mia vita. Il livello di incotrollabilità di alcuni aspetti (mercato carte, rotazione pianeti, tracciato razze aliene) mi ha fatto storcere molto il naso anche se spero sia un effetto mitigaabile con una maggiore esperienza.  Ma nel complesso mi è parso abbastanza ripetitvo e noioso, ma qui si va molto sul soggettivo

Sasha80 scrive:

9 mi pare un voto decisamente alto per quello che è il gioco, ma a tanti piace quindi non sono sconvolto. Io rientro nei detrattori cronici di questo tipo di giochi, quindi faccio poco testo, però un po di difettucci evidenti li ha, specie in 4 giocatori è una di quelle espereinze che non vorrei mai più fare nella mia vita. Il livello di incotrollabilità di alcuni aspetti (mercato carte, rotazione pianeti, tracciato razze aliene) mi ha fatto storcere molto il naso anche se spero sia un effetto mitigaabile con una maggiore esperienza.  Ma nel complesso mi è parso abbastanza ripetitvo e noioso, ma qui si va molto sul soggettivo

 

I difettucci che hai indicato non sono oggettivi, nel senso proprio che dipendono dai "soggetti al tavolo": l'ultima nostra in 4, nessuno alla prima partita, l'abbiamo chiusa in 2h e mezza per dire, senza soffrire tempi morti particolari. Ma certamente, come ho scritto sopra, con alcuni soggetti le partite a qualsiasi Eurogame un po' strutturato possono diventare infinite ed insopportabili, quindi capisco il punto.

Quella che tu chiami incontrollabilità in 4 è per lo più interazione: adesso che riesco a giocarlo con consapevolezza so esattamente che se gli avversari hanno molta pubblicità il rischio di veder sparire carte dal tavolo o di ruotare il sistema è alto, quindi mi comporto di conseguenza. Mentre all'inizio venivo sballottato e punito dalle rotazioni, ora ho imparato al contrario a sfruttarle consapevolmente e preventivamente.

Sulla questione divertimento/noia e gusti personali non metto becco assolutamente, sono certamente tutte considerazioni soggettive lecitissime

Bella recensione per un gioco interessante ma molto lungo e prono alla PA. Inoltre mi pare scali male con l'azione della raccolta dati che si fa sempre più inutile al diminuire del numero di giocatori. Peccato.
Nella recensione c'è scritto che in un solo turno è possibile ottenere 4 segnalini dati ma a me sembrava 2 o 3 al massimo, anche con le apposite tecnologie.

pennuto77 scrive:

Nella recensione c'è scritto che in un solo turno è possibile ottenere 4 segnalini dati ma a me sembrava 2 o 3 al massimo, anche con le apposite tecnologie.

 

No, confermo che si possono prendere fino a 4 segnali con una sola azione di scan, con le giuste tecnologie. 

Recensione molto utile, grazie per il bel lavoro.

Sasha80 scrive:
9 mi pare un voto decisamente alto per quello che è il gioco...

Me ne rendo conto. Hai letto dei "difetti" che ho rilevato. Ma in questo caso sto recensendo un gioco di cui mi sento il giusto target. Quindi mi sono sentito libero di dare una valutazione pienamente soggettiva. Se riesco a sopportarli io (perché non credo si possano "risolvere" senza snaturare il gioco) per gustarmi il resto... ci stanno ;-)

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