Papà Paolo - Pizzaioli o fattorini?

Papà Paolo va in pensione e qualcuno dovrà pur raccogliere la sua eredità di miglior pizzaiolo della città.

Giochi collegati: 
Papà Paolo
Voto recensore:
6,0

Papà Paolo è un titolo ideato da Fabrice Vandenbogaerde ed edito nel 2016 da Quined Games per 2-4 giocatori della durata di circa 60 minuti.

Il gioco in pillole

Si tratta di un gioco che sfrutta le meccaniche di piazzamento lavoratori, maggioranze, aste e pick & delivery, tutto sommato complessivamente ben integrate all'interno dell'ambientazione, più un piazzamento tessere che per un breve lasso di tempo nel turno ci trasformerà in costruttori (?).

Per una spiegazione dettagliata del round di gioco vi rimando all'anteprima, ma in sintesi il round si sviluppa in queste fasi:

- piazzamento dei lavoratori per prendere una tessera o svolgere un'azione;

- calcolo delle maggioranze al termine del piazzamento per ottenere introiti;

- asta per accaparrarsi una tessera investimento e una che permetterà di effettuare una consegna vantaggiosa;

- consegna delle pizze nel proprio quartiere.

In tutto questo dovremo gestire bene le nostre azioni e i nostri bonus per far salire i quattro indicatori sulla plancia personale, che ci daranno un'utile spinta in ciascuna delle azioni che potremo svolgere.

Ambientazione

Se non fosse che, come già accennato, tra le possibilità che il gioco ci offre dobbiamo anche costruire il nostro quartiere, l'ambientazione sarebbe anche resa discretamente bene: comprare gli ingredienti per le nostre pizze, fare in modo di aumentare i nostri introiti, allargare la nostra catena di pizzerie nonchè aumentare il nostro personale. 
Tutto fa pensare a un gioco ben ambientato e devo dire che nonostante qualche pecca (l'asta ci può stare ma è davvero tirata per i capelli), la sensazione di darsi da fare per soddisfare le esigenze e la voglia di pizza del quartiere, in fin dei conti, la si sente abbastanza.
Ovviamente non stiamo parlando di Food Chain Magnate, sia chiaro, ma il gioco stesso non pretende di esserlo. Siamo in presenza di un gioco family o poco più.

Grafica e materiali

Veniamo a una delle note dolenti: la grafica.
Per quanto sia tutto molto colorato e le icone siano piuttosto semplici da interpretare, le tessere quartiere sono davvero qualcosa di faticoso da inquadrare.
In ogni tessera sono presenti edifici realizzati nel classico "rossiccio mattone" messi lì solo per riempirne lo spazio, affiancati da una o più case del colore delle quattro azioni principali.
Nelle partite che abbiamo affrontato ho notato una certa difficoltà (nulla di insormontabile, per carità) un po' in tutti i giocatori nell'individuare a colpo d'occhio il colore di riferimento di alcune tessere; non oso pensare a tutti quei giocatori affetti da daltonismo, anche in forma leggera, che dovranno avere a che fare con questi dettagli grafici.
Nella seconda edizione del gioco, pare che gli edifici importanti siano stati evidenziati meglio, ma vista la dimensione delle case sulle tessere, non saprei dire se sia stato sufficiente.
Oltre a quanto espresso, aprendo la scatola troveremo due fogli formato A4 di adesivi da applicare ai segnalini in legno presenti nel gioco. E se è vero che abbiamo quattro lavoratori e un pizzaiolo, è altrettanto vero che ogni giocatore ha a disposizione ben 36 pizze (per un totale di 144) su cui attaccare degli adesivi con la bandiera italiana (sbagliata!), della meravigliosa dimensione di un centimetro per lato. Follia pura.

Impressioni

Al netto di quanto scritto finora, devo dire che il gioco ci ha favorevolmente impressionati.
Non nascondo che eravamo partiti tutti estremamente prevenuti, certi di avere davanti un titolo realizzato mettendo insieme un'accozzaglia di meccaniche scelte a caso.
In realtà a fine partita eravamo piuttosto soddisfatti e ci eravamo anche divertiti, pur essendoci dovuti impegnare per incastrare con le giuste tempistiche le nostre scelte, mai banali nonostante l'evidente leggerezza del titolo in questione.

Purtroppo però Papà Paolo in due giocatori non gira proprio, vuoi per le maggioranze (che se non vengono equamente divise in ogni turno, poco ci manca), vuoi soprattutto per l'asta che, come è facile immaginare, è una meccanica che in due non funziona un granchè. C'è una variante che prevede l'offerta al buio con rilanci continui (il valore delle monete va da uno a tre e durante l'asta, a turno, i giocatori puntano una moneta a testa finchè uno dei due non decide di fermarsi), ma a mio avviso snatura troppo l'essenza del gioco per come è stato pensato.

Tornando alle meccaniche di gioco, proviamo a capire quanto realmente esse siano legate tra loro e con l'ambientazione stessa.

Piazzamento lavoratori
Con questa azione potremo acquisire una nuova tessera da aggiungere al nostro quartiere. Vediamola come una campagna pubblicitaria in cui nuovi potenziali clienti vengono a conoscenza della nostra pizzeria.
In alternativa potremo svolgere un'azione tra:
- incassare denaro (chiedere un finanziamento per la nostra attività);
- Posizionare nuove pizze sulle nostre pizzerie (i fornitori ci consegnano il lievito, la mozzarella e quant'altro);
- Effettuare una consegna veloce (c'è sempre qualcuno che da casa si collega a qualche noto sito internet e clicca su: consegna il prima possibile);
- Costruire una nuova pizzeria (le cose stanno andando bene e decidiamo di allargare il nostro giro di affari).

Maggioranze
Qui bisogna decisamente ammettere che non c'è un vero e proprio collegamento né con l'ambientazione né con le altre meccaniche.
Va a integrare la scelta di non ricevere introiti dalla consegna delle pizze, creando un po' di interazione, che comunque non guasta.

Asta
Come detto in precedenza è un po' tirata per i capelli, ma se ci riflettiamo bene può essere valutata come un investimento per migliorare il nostro brand, il personale e via discorrendo.
Spendere di più può voler dire iscrivere i nostri pizzaioli a qualche corso con un numero limitato di posti, assumere più fattorini (e di conseguenza pagargli lo stipendio), o ancora aumentare la nostra credibilità presso le banche che ci sostengono.

Consegna delle pizze
Poco da dire: è sera e la gente ha fame, i nostri fattorini partono facendo del loro meglio per soddisfare i clienti.
Anche qui, a seconda di quanto avremo investito in formazione e pubblicità, potremo consegnare più o meno pizze, a una distanza più o meno elevata rispetto alle nostre pizzerie.

In sintesi, come già espresso, abbiamo trovato queste meccaniche ben strutturate, integrate tra loro e nel gioco, che è pur sempre un peso medio ma che è stato comunque apprezzato per come è stato ideato e realizzato.

Conclusioni

Papà Paolo è un titolo semplice e leggero, che nonostante qualche difetto diverte e impegna anche i giocatori esperti.
Naturalmente è più adatto a un pubblico meno avvezzo a giochi di un certo spessore, ma per una serata tranquilla, in cui magari si vogliono intavolare più titoli, può essere un'alternativa valida, anche grazie alla sua durata, che resta contenuta anche con qualche pensatore al tavolo.

Sul voto finale pesano, e non poco, le ingenuità grafiche e la poca scalabilità, che inevitabilmente lo tengono appena sopra la sufficienza, ma è comunque un titolo che in una collezione in cui si volesse inserire un peso medio, da giocare una volta ogni tanto, mi sentirei di consigliare, soprattutto a chi apprezza l'ambientazione e non ha ancora trovato nulla di valido per il target di riferimento.

Una piccola parentesi sull'interazione: ovviamente ce n'è in abbondanza durante il piazzamento, nelle maggioranze e in fase d'asta, ma viene completamente a mancare in fase di consegna delle pizze, poichè ogni giocatore ha il suo proprio quartiere con cui nessun altro può interagire in alcun modo. Sarebbe stato interessante avere un tabellone comune ma forse ne avrebbe risentito la semplicità e la linearità del gioco. E poi, come detto, per quello c'è già Food Chain Magnate.

 

Pro:

Durata contenuta e turni rapidi

Meccaniche ben integrate

Gioco adatto a tutti

Contro:

Poca scalabilità

Alcune scelte grafiche e di componentistica discutibili

Interazione resa a metà

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Commenti

Mi hai tolto la recensione da bocca!

Anche se io non sarei stato altrettanto impietoso nel voto, gli avrei dato un 7 pieno visto che la grafica è la scalabilità sono trascurabili per me che non gioco quasi mai in 2 e non sono daltonico.

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