Molto interessante: mi ricorda un gioco da proporre nei corsi professionali per far capire le difficoltà e l'importanza della comunicazione ^__^.
Non vedo, non sento, non parlo: quale scimmietta preferisci?
IL GIOCO IN BREVE
Team 3, candidato (e giustamente, a mio parere) come gioco innovativo dell’anno all’Innospiel 2020, è un party game collaborativo divertente, ma atipico per esattamente 3 o 6 partecipanti dalla durata di 30 minuti, basato su comunicazione e destrezza.
Ogni giocatore dovrà collaborare con i suoi compagni di squadra per ricostruire in un tempo limite delle figure tridimensionali, utilizzando blocchi colorati di varie forme.
La difficoltà nasce dal fatto che i giocatori possono dialogare tra loro, ma non completamente: infatti, ogni giocatore rappresenta una delle tre celebri scimmiette, per cui non vede, non parla o non sente

Finito il tempo, si rivela la carta e si vede se è stata completata la forma. Poi, i ruoli ruotano in senso orario e si pesca una nuova carta.
La partita termina quando ogni giocatore ha rivestito tutti e tre i ruoli.
Le carte progetto hanno tre gradi diversi di difficoltà e ci sono due copie di ogni pezzo per realizzare le carte più elaborate o giocare nella modalità a squadre.
In quest’ultima, si pone al centro del tavolo una basetta in cui inserire le due carte, in modo che ogni squadra possa vedere la propria. Il round termina quando una delle squadre ha realizzato la carta.
Nella scatola è presente anche una mini-espansione con un mazzo di progetti con regole a sé.
Sono state realizzate due versioni del gioco (scatola verde e scatola rosa) con contenuto pressoché identico: cambiano i mazzi delle carte progetto e la mini-espansione.
Nella mini espansione della scatola rosa la carta è vista dall’alto ed il giocatore che la vede dovrà capire che pezzo inserire.
Nella mini espansione della scatola verde il giocatore che costruisce sta in entrambe le squadre usando per una la mano destra e per l’altra la mano sinistra.
CONSIDERAZIONI

Le partite sono divertenti e adatte a un pubblico abituato a giocare: l’abbiamo intavolato sia con giocatori esperti, per un fine serata spensierato, che con neofiti e in entrambi i casi ha avuto successo, ma non è stato preso in considerazione da amici che raramente giocano.
L’idea del gioco ha incuriosito molto anche i ragazzi: infatti, i miei nipoti di 16 e 18 anni lo hanno provato e lo hanno chiesto subito in regalo!
Ed è piaciuto anche a mia figlia Benny di 7 anni: all’inizio pensavamo sarebbe stato complicato, ma invece si è rivelata bravissima soprattutto a farsi capire mimando, facendo facce arrabbiatissime quando invece eravamo noi a non comprendere!
Il limite dato dal numero di partecipanti (tre giocatori) è un po’ penalizzante e scomodo, soprattutto perché si presenta come un party game. Anche se è un titolo talmente veloce che ruotare i personaggi e far giocare tutti diventa fattibile, ma difficilmente verrà intavolato con più di sei persone. Da napoletana, quindi abituata a gruppi numerosi di giocatori, un party game da tre giocatori non si può sentire!
Un altro neo a mio avviso è la poca rigiocabilità per i gruppi stabili: le costruzioni sono sempre diverse, ma a lungo andare si arriva a trovare un linguaggio convenuto. In una ludoteca probabilmente potrebbe funzionare meglio.
I blocchi di plastica sono robusti e con colori vivaci, catturano sguardo e curiosità e fanno venire la tentazione di provare a fare costruzioni in equilibrio instabile!
Le carte sono plastificate e resistenti, anche piazzandole nella basetta non si sbrecciano minimamente.
La scatola è compatta e occupa poco spazio, particolare non trascurabile per le librerie piene!
Lo consiglio perché è un titolo diverso dagli altri, proponibile a chiunque e in ogni situazione, comodo da portare e intavolare, adatto anche a bambini e ragazzi.