RecenSieri. Pensieri e quasi recensioni.

Diamo il benvenuto al Goblin Wally e alla sua prima recensione ... ehm... al suo primo RecenSiero che riguarda un piccolo gioco, non di nome, ma di fatto.

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Game OffTabooMonopoly

Quando acquisisci consapevolezza che i giochi da tavolo vanno ben oltre Taboo, Monopoly e Risiko, ti rendi conto di quale sconfinato universo si stagli dinanzi a te. Come un bambino che per la prima volta entra a Gardaland (o Mirabilandia se siete emiliani, scegliete voi), prendere consapevolezza di quante meraviglie (e non) questo settore ti metta davanti è straordinario.

Ma prima di tediarvi con i miei pensieri, lasciate che mi presenti: mi chiamo Walter, ho 33 anni e vivo in quel di Milano da tutta la vita. Svariate sono le mie passioni ma tutte o quasi nel campo dell’intrattenimento e divertimento (cinema , serie tv, videogiochi, giochi da tavolo e anche cucina, che male non fa).

Intendiamoci, non sono un professionista di nessuno dei settori sopracitati e quelle che mi accingo a fare non sono vere e proprie recensioni. Semplicemente vorrei proporre le mie riflessioni da giocatore a giocatore e capire se quello che penso sia affine a ciò che pensate anche voi.

In questa rubrica andremo a trattare titoli più o meno conosciuti, più o meno menzionati in giro per il web o dei quali pochi (o nessuno) si son presi la briga di raccontare e dare “visibilità”.

Il gioco che vi vado a proporre oggi è Game Off, prodotto da LudoFact, che con la sua scatoletta quadrata di lato 10,4 cm è un party-game che letteralmente entra nel palmo di una mano ma non per questo non vale competamente la candela
Tutto quello che c'è dentro la piccola scatola.

Contenuto

In questa scatolina gialla troviamo:

  • 5 mazzi di carte suddivisi in altrettante categorie (mente, corpo, coraggio, abilità e fortuna);
  • Un dado D6 classico, con i suoi pallini che tutti conosciamo;
  • Un dado D6 speciale con tre facce L (left, sinistra) e tre facce R (right, destra).

Come funziona

Iniziamo col dire che, essendo un gioco di sfide 1vs1, è consigliabile essere almeno un minimo di tre giocatori per evitare di sfidare sempre la stessa persona.

Il primo passo del giocatore attivo è quello di tirare entrambi i dadi per decidere chi sarà sfidato: il D6 con L e R gli dirà da che lato del tavolo contare mentre il D6 standard gli dirà di quanto deve contare in quella direzione. Il giocatore così selezionato dalla conta sarà il rivale della sfida attuale. Dopodiché, il giocatore attivo pesca una carta da uno dei 5 mazzi e ne legge ad alta voce il contenuto, che sarà la sfida nella quale bisognerà cimentarsi: queste variano da prove di memoria, ai quiz ad altre in cui bisogna recitare o fare esercizi fisici ad altre nelle quali bisogna scrivere o disegnare: davvero ce n’è per tutti i gusti!

Una volta che la sfida è stata risolta, chi la vince ottiene la carta: il primo a collezionare una carta per ogni categoria vincerà la partita!

Pensieri e considerazioni

Al di là del fatto che sono un amante dei party game e che mi piace l’idea di giocare in gruppo, questo Game Off, col suo regolamento risicato assimilabile in letteralmente 60 secondi è un gioco adatto a concludere una serata dopo aver intavolato qualcosa di decisamente più spaccacranio, o magari prima, per prepararsi psicologicamente a quello che proporrete di giocare dopo. Il fatto poi che non abbia un numero massimo di giocatori vi permette di proporlo in quelle occasioni in cui molti altri giochi non potrebbero essere intavolati, soprattutto se siete dispari (vedi i giochi a squadre, per fare un esempio). Personalmente, con la mia cricca di amici non ci siamo spinti oltre i 6 giocatori perché diventa lungo e si perde un po’ del divertimento.

Sì, perché seppur vero che la meccanica facile e sbrigativa (tira i dadi, pesca e risolvi) lo renda un party game divertente nelle prime battute, è altresì vero che se si è in tanti ci voglia decisamente più tempo per collezionare le carte, finendo la partita tra qualche sbuffo annoiato e qualche sfida di troppo, con la voglia di concludere il prima possibile. Aggiungete la componente fortuna dettata dai due dadi e il fatto che spesso le sfide non rientrano nelle vostre corde e l’insuccesso è in agguato, pronto a venire ad abbracciarvi. Certo, potete adottare qualche regola home made per velocizzare il tutto, ma personalmente mi piacerebbe che i giochi fossero concepiti in maniera tale da non dover adottare questo stratagemma; se un gioco, nel rispetto del suo regolamento, finisce per seccare i partecipanti, allora qualcosa non ha funzionato in fase di stesura dello stesso, parere personale.

Due sono i consigli che sento di darvi: il primo è quello di giocarlo con persone con le quali avete affinità e che frequentate da diverso tempo; infatti molte sfide richiedono di fare delle attività stupidine o imbarazzanti (come soffiare in volto a un altro giocatore per stabilire chi abbia provocato lo spostamento d’aria maggiorel oppure  come scoprire un piede per stabilire chi abbia l’alluce più grosso); il secondo è quello di mettere da parte le carte che avete già giocato per evitare di ritrovarvele, nelle giocate successive, molto più spesso di quanto crediate. Così facendo vi assicurerete almeno una decina di partite senza ripetere sfide già effettuate.

In definitiva, Game Off, non è certamente il party game della vita, non ha pretesa di esserlo. Quello che invece vuole essere è un passatempo facilmente spiegabile e intavolabile, quel diversivo nelle fredde domeniche di pioggia nelle quali, post lasagna dalla mamma e riposino annesso, tirerete fuori dallo zainetto e catturerà l’attenzione di amici e parenti… almeno per una partita o due!