The Mind, ovvero del collegamento mentale

The Mind - Carte
BoardGameGeek

Parafrasando i fratelli Coen, ci verrebbe da dire che The mind “non è un gioco per gamer”, perché non si può avere un controllo completo sulla partita. O forse sì?

Giochi collegati: 
The Mind
Voto recensore:
7,8

Alla scorsa Play non abbiamo avuto occasione di giocare molto, impegnati tra le varie aree della Tana e presi dalle riprese per l’episodio speciale del Tg; sfruttando però l’ingresso anticipato garantito dal nostro tesserino dimostratori, abbiamo fatto gli occhi dolci allo stand della Dv Giochi per poter provare questo titolo, del quale avevamo sentito parlare già molto e, cosa curiosa, benissimo da alcuni, malissimo da altri. Un gioco che ha la capacità di dividere così tanto i gruppi di giocatori e, peraltro, era stato definito “strano” da chi prima di noi lo aveva provato, ci ha fatto venire voglia di fare altrettanto immediatamente e, già dopo la spiegazione, avevamo messo mano al portafoglio.

Il gioco

The Mind è un collaborativo per 2-4 giocatori nel quale si devono superare con successo da otto a dodici livelli (in base al numero dei partecipanti) giocando le carte - numerate da uno a cento - ricevute a inizio livello (una per giocatore al primo livello, due al secondo, tre al terzo e così via, fino a dodici) in ordine crescente. Ogni errore fa perdere al gruppo una vita; se queste terminano, si è perso.

The Mind - Box
Il gioco
In che modo i giocatori possono accordarsi? In nessun modo: non c’è un turno di gioco, non c’è la possibilità di darsi indizi, fare gesti, mosse, motti di alcun tipo, semplicemente i giocatori devono “sentire” il momento esatto per giocare la carta entrando in “collegamento mentale” con i compagni.

Ok, lo sappiamo: detto così sembra una supercazzola con lo scappellamento a destra come fosse antani; eppure… l’impresa non è impossibile.

Al superamento del livello le carte giocate vengono rimescolate nel mazzo e determinati livelli forniscono al gruppo nuove vite e shuriuken, che possono essere giocati in qualunque momento - e di comune accordo - per permettere a ciascun giocatore di scartare la carta più bassa della loro mano.

Considerazioni

Ma quindi, tutto qui? Gioco carte a caso sperando siano le più basse? Sì; e no: è vero che gsi devono giocare carte nella speranza siano le più basse, ma non lo fate a caso: dovete cercare di creare un clima di ascolto all’interno del gruppo, in modo che sia più facile capire quando giocare una carta. Avanzando con i livelli (e soprattutto dopo un certo numero di partite consecutive) si inizia a capire quando gli avversari potrebbero giocare una carta presente in una determinata forchetta e di conseguenza, quando dovete inserirvi.

A noi The Mind ha ricordato molto gli esercizi che vengono proposti nei corsi di teatro per creare la complicità tra gli attori del cast: tutti in silenzio e a occhi chiusi, si deve riuscire a fare un gesto in simultanea, ad esempio battere le mani, senza darsi alcun tipo di segnale. Sembra impossibile, eppure dopo un po’ di “ascolto” lo si riesce a fare senza problemi; allo stesso modo si riesce a raggiungere il livello dodici di The Mind.

The Mind - Scatola
Scatola
Ovviamente va da sé che se si hanno cinque o sei carte con numeri consecutivi la cosa si fa molto più difficile - e uno dei due finisce a dormire sul divano per non aver lasciato il tempo di giocare il ventitré tra il ventidue e il ventiquattro. Nei momenti di difficoltà (e se ne presentano molti) c’è inoltre la possibilità di giocare lo shuriuken, che come detto dà la possibilità non solo di uscire da un impasse, ma anche di capire il valore minimo delle carte in mano agli avversari.

Insomma, tutto a caso non è: certo, i giocatori con il bisogno compulsivo di controllo devono starne alla larga e, di certo, The Mind non lo si propone come titolo per una platea di giocatori esperti - come d’altronde dimostrato dalla sua recente nomination allo Spiel des Jahres; ma di sicuro il suo lavoro lo fa, e secondo noi lo fa anche molto bene. In pochi minuti si fa una prima partita tra risa e mugugni, per poi via via scoprire che, sotto l’apparente banalità, si nasconde qualcosa di più e, metetndo da parte lo scetticismo, si può provare la scalata al livello dodici.

Emblematica è stata una partita col nostro amico Stizza: alla fine della prima partita si è complimentato con noi per i dieci euro peggio spesi della nostra vita; alla fine della seconda ha chiesto di farne una terza; alla fine della terza ha acquistato il gioco.

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Commenti

a me sembra una copia sputata di the game; perfino la grafica dei numeri sulle carte è la stessa

a me sembra una copia sputata di the game; perfino la grafica dei numeri sulle carte è la stessa

Posso concordare sulla grafica ma non sul fatto che sia una copia. I due giochi restituiscono sensazioni completamente diverse e a mio parere sono entrambi molto belli e accattivanti.

Giocarlo in due mi ha divertito molto, ma in quattro è l'apoteosi. Quando ci si inizia a sincronizzare e si infilano magari tre/quattro numeri consecutivi inizi a sentire la magia di questo giochino che, effettivamente, ti entra in testa.

Gran gioco punto. La cosa più bella è la sensazione di stranimento che hai subito dopo aver letto il brevissimo regolamento. In quel momento dici: boh ma sarebbe un gioco questo? Poi inizi a giocare e hai una sorpresa incredibile. Io l’ho provato con un gruppo di amici ben consolidato e non vi dico le risate che ci facciamo quando ci guardiamo in faccia durante le pause celentanesche.

a me sembra una copia sputata di the game; perfino la grafica dei numeri sulle carte è la stessa

Nel suo esser simile riesce ad essere un gioco completamente diverso, che fornisce un'esperienza di gioco prima di tutto.

Da me sta spopolando, comprato a Modena play e già fatto una ventina di partite in tutte le configurazioni.

Bravi ragazzi bella recensione!

Quindi ci si potrebbe giocare con le carte di the game ?

Rigiro la domanda di viofla: si potrebbe giocare a The Game con le carte di The Mind?

Fenix a the game pui giocare con le  carte di the mind. Ti basta fare 4 foglietti , due con il segno decrescente e due con il crescente, per identificare le 4 file dove si calano le carte 

Concordo sulla bontà del titolo, ero combattuto sul prenderlo ed alla fine è stato un successo. Piaciuto agli amici, ai parenti ed ai figlioli. Il mio piccolo di 6 anni ha sviluppato dopo qualche partita un timing davvero ottimo. Da provare almeno tre partite di fila prima di giudicarlo. 

Anch'io sono rimasto colpito in positivo da The Mind. Il regolamento è di una semplicità estrema al punto tale da sembrare banale, ma la cosa bella è che il gioco funziona, eccome. 

La parentela con The Game ovviamente si vede (d'altronde l'editore tedesco è lo stesso) però ritengo che siano 2 giochi che possono coesistere nella propria collezione visto che presentano uno stile di gioco collaborativo affatto diverso. Anzi, ritengo che The Mind sia un bel passo in avanti rispetto al già riuscitissimo The Game. Con un prezzo così basso (10€)  faccio davvero fatica ad individuare 2 giochi migliori!

Siete tutti matti! :D

Vado contro corrente: l'ho trovato inutile e noioso. La sensazione che ho provato a fine partita è quella di aver sprecato il tempo.

Magari coi bambini ha più senso 

Vado contro corrente: l'ho trovato inutile e noioso. La sensazione che ho provato a fine partita è quella di aver sprecato il tempo.

Magari coi bambini ha più senso 

 

Nella nostra esperienza coi bambini funziona poco... Faticano ad aspettare senza "fare nulla" in attesa del collegamento mentale

L'unica critica che faccio a The Mind è di essere "fragile", ovvero di richiedere ai giocatori di rispettare lo spirito del gioco e di evitare intenzionalmente la tecnica che lo renderebbe banale. Per il resto bel gioco: originale, accessibile, coinvolgente,.

Geniale anche solo per l'idea che deve essere venuta in un momento di ubriachezza molesta....

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