Mijnlieff: tris nobilitato

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Mijnlieff
Voto recensore:
6,5

Ambientazione
Mijnlieff (si pronuncia all'incirca “mainlif”) è un gioco astratto in cui lo scopo è di mettere in fila (in orizzontale, verticale o diagonale) 3 o più pedine del proprio colore, un po' come a tris.
La scacchiera “base” è costituita da 4 plance divise in 4 quadrati ciascuna, in modo da formare una griglia di complessivi 16 quadrati (4x4).

Il Gioco
Ogni giocatore si trova a maneggiare 4 tipi diversi di pedine che danno poi la particolarità strategica al gioco. Ogni pedina obbliga infatti l'avversario a fare la successiva mossa in un ristretto numero di quadrati e, se la mossa non è possibile, l'avversario è costretto a passare.
Le quattro pedine in questione sono:
1) “Linea”: obbliga l'avversario a posizionare la pedina in orizzontale o verticale, a partire dalla pedina Linea.
2) “Diagonale”: come sopra, ma l'obbligo di piazzamento è in diagonale
3) “Spinta”: l'avversario non può posizionare la sua prossima pedina nei quadrati immediatamente adiacenti alla Spinta.
4) “Traino”: l'avversario deve posizionare la sua prossima pedina nei quadrati immediatamente adiacenti al Traino.

Quando l'avversario passa, l'altro giocatore può rigiocare dove vuole, dato che solo l'ultima pedina piazzata è vincolante per il piazzamento successivo e solo nei confronti dell'avversario.
Quando un giocatore piazza la sua ultima pedina, l'avversario ha diritto a piazzarne una delle sue rimaste (se possibile, dati i vincoli) e poi la partita termina.
I punti si contano in questo modo: ogni riga di proprie pedine (orizzontale, verticale, diagonale) fornisce tanti punti quanti sono il numero di pedine in fila, meno 2. Quindi il “tris” fornisce 1 punto, 4 pedine ne forniscono 2, 5 ne danno 3 e così via.

Nel gioco avanzato è possibile anche utilizzare più plance per creare griglie di forme e dimensioni diverse.
Tuttavia tali griglie devono sempre presentare un numero di quadrati multiplo di 8, per rispettare il numero di pezzi in gioco di ogni tipo, per ciascuno dei due giocatori. Inoltre, personalmente consiglio di non superare mai i 32 quadrati, perché alcune pedine (Spinta e Traino) perdono “potere” rispetto alle altre (Linea e Diagonale), a meno di non inventarsi costruzioni geometriche molto particolari.

Considerazioni
Come la maggior parte degli astratti, Mijnlieff associa una regole semplici ed una buona profondità di gioco.
Se all'inizio si è un po' spaesati di fronte alle mosse possibili, proprie e dell'avversario, già dopo le prime pedine ci si trova a fare i conti con tutte le soluzioni possibili, cercando di andare “in profondità” col gioco, per prevenire le mosse nemiche e costruire la propria strada per la vittoria.
Vedrete persone che a parole liquidano superficialmente il gioco come un “tris dopato”, ma poi impegnarsi come matti e fumare dalle orecchie, specie dopo che le avrete battute tre o quattro volte di fila...

Ovviamente la longevità non è eccelsa, ma data la durata limitata di una partita (una mezzora, con forti pensatori) è un giochetto che non si rifiuta mai.
Nella scacchiera base (4x4) qualche apertura si rivela migliore delle altre (ad esempio uno Spinta in uno dei quattro quadrati centrali) ma non è comunque determinante per l'esito della partita.

Come regola casalinga consiglio che il primo giocatore sia obbligato a farsi indicare dall'avversario la casella da cui partire a giocare.

Con scacchiere più ampie il gioco ovviamente aumenta di complessità, possibilità di scelta e quindi anche di tempo.

Non è inusuale arrivare verso la fine della partita con un buon vantaggio o comunque con una costruzione di pedine favorevole e vedersi rimontare improvvisamente. Guai infatti a far calare la tensione pensando di aver già vinto: l'assottigliarsi delle proprie perdine costringe a volte a mosse scomode che possono improvvisamente favorire l'avversario. È quindi necessario un costante “sguardo oltre” nella partita, controllando sia le proprie pedine rimaste, sia quelle dell'avversario.

In conclusione Mijnlieff non è l'astratto “definitivo” (non è Go, per intenderci), ma in fondo non ha neanche la pretesa di esserlo. È sicuramente più profondo di Dama, ma certo meno degli Scacchi. È un ottimo gioco con cui passare una mezzora o più di attesa, senza doversi impegnare troppo per troppo tempo, con il pregio di aver rivitalizzato, nobilitato e approfondito il banale concetto del “tris” rendendolo degno di essere giocato con strategia e piacere.

Tutti i materiali sono di buona fattura, anche se a volte dei pezzi di legno (molto leggero) presentano qualche macchietta.
Con due penne di colore diverso e i simboli lo si può giocare anche su un foglio di carta (tanto qualcuno ci avrà già pensato) ma direi che, se vi piace, l'autore va premiato; oltretutto il prezzo è veramente contenuto.

Pro:

Semplice e veloce.
Buona profondità strategica.
Customizzabile.

Contro:

Il materiale poteva essere più curato.

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