Lines of Action

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Voto recensore:
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Questo gioco è stato inventato dal newyorkese Claude Soucie circa nel 1969 ed è stato inserito nel libro di Sid Sackson “A Gamut of Games”.

All’inizio della partita ogni giocatore pone le sue pedine in modo da occupare un lato della scacchiera e quello opposto con 6 pedine, lasciando vuote le caselle d’angolo.
Lo scopo del gioco è quello di raggruppare tutte le proprie pedine in modo che siano connesse, ovvero collegate da una linea continua fra loro orizzontalmente o verticalmente o diagonalmente.
Fino ad ora non c’è niente di straordinario.
La cosa davvero originale di questo gioco è il movimento delle pedine: Ogni pedina dovrà muoversi di un numero di caselle pari al numero di pedine proprie e avversarie che giacciono sulla stessa linea su cui la pedina intende muoversi. Per fare un esempio pratico usando la numerazione degli scacchi, immaginiamo che sulla scacchiera siano presenti cinque pedine, tre nere e due bianche; Le pedine nere sono posizionate nelle caselle A1, A3, H8, mentre le due bianche sono poste in A6 ed in B2. Se volessimo muovere la pedina nera in A1 lungo la traversa “A”, saremmo costretti a muoverla di tre caselle, in quanto sulla traversa “1” sono presenti tre pedine: quella che vogliamo muovere (in A!), quella nera in A3 e quella bianca in A6; quindi dovremmo posizionare la nostra pedina nera da A1 in A4, scavalcando la pedina in A3 del nostro stesso colore (cosa permessa). Se invece volessimo muoverla lungo la diagonale A1-H8 allora dovremmo spostarla di tre caselle, poiché sulla diagonale sono presenti la nostra pedina in A1, una pedina bianca in B2 ed un’altra nostra pedina in H8, ma stavolta non possiammo farlo! Non possiamo perché, se è permesso scavalcare le nostre pedine, non ci è permesso scavalcare quelle avversarie. Se, invece, volessimo muovere la nostra pedina in A1 lungo la colonna “A”, allora dovremmo muovere di una casella, poiché su quella “linea di azione” è presente solo una pedina: quella che dobbiamo muovere.
E’ possibile anche catturare i pezzi avversari: se il movimento permesso è tale da portare la nostra pedina SOPRA ad una pedina avversaria (ma sempre senza scavalcare altre pedine avversarie), quest’ultima verrà catturata.

Poiché lo scopo è quello di connettere tutte le nostre pedine, è evidente che bisogna fare molta attenzione a catturare le pedine nemiche, poiché in questo modo il numero di pedine che il nostro avversario dovrà connettere sarà minore.
Pro:
Si tratta di un gioco astratto abbastanza originale, e per niente stupido: il movimento dei pezzi, così diverso da quello di tutti gli altri giochi (per lo meno di quelli che conosco) da origine a combinazioni molto complicate ed interessanti.
Nonostante questo gioco sia stato pubblicato in una confezione a se stante, è sufficiente possedere una scacchiera ed i pezzi della dama italiana.
Contro:
Si tratta comunque di un astratto, quindi non di facile digestione per molti. Inoltre, proprio la sua originalità fa sì che all’inizio sia difficile da dominare.
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Commenti

Per me, tra i migliori astratti (dopo Scacchi e Go s'intende)

Degno di nota il fatto che catturare una pedina avversaria, a volte possa evitare una sconfitta certa mentre in altri casi potrebbe persino essere controproducente

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