Hostage Negotiator, una chiamata lunga quanto un tiro di dadi

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Rosengald

In "Hostage Negotiator" cercate di far ragionare un folle sequestratore - senza l'aiuto di nessuno, solo voi e il criminale. Basteranno carte, dadi e sangue freddo a non far degenerare tutto un bagno di sangue?

Giochi collegati: 
Hostage Negotiator
Voto recensore:
6,8

Girando per i tavoli e gli stand dell’ultimo Play di Modena ho visto diversi titoli con qualche anno sulle spalle, ma rispolverati da una nuova edizione tutta in italiano (già disponibile o almeno annunciata), come Keyflower, Trajan o I castelli della Borgogna, solo per citarne alcuni; la scatolina di cui vi parlo oggi non fa eccezione.

Nel 2015 infatti la Van Ryder games fece uscire Hostage Negotiator. The fate of the innocent is in your hands…, un gioco di A.J. Porfiro per un solo giocatore, con una durata di 15-30 minuti, portato in Italia dalla Cosmic Games e presentato alla fiera modenese in lingua nostrana. Mentre scrivo ho, in prestito, la copia inglese del gioco sulla scrivania (grazie Penny).

Ambientazione

"Una volta convinsi un uomo a non far saltare un grattacielo e adesso non riesco a convincere mia figlia a riattaccare il telefono."

Dal film Il negoziatore

Come il titolo lascia presagire, in questo gioco solitario vestiamo i panni di un negoziatore. Un criminale ha preso in ostaggio degli innocenti: la chiave per salvare la vita ai poveri ostaggi sta nella nostra calma e capacità di farlo ragionare. In questa sfida di carte e nervi dobbiamo soppesare bene le nostre scelte e affidarci anche alla dea bendata - perché in certe situazioni non si può avere tutto sotto controllo: purtroppo anche il caso vuole dire la sua.

Riusciremo a convincere il rapitore ad arrendersi o saremo costretti a farlo uccidere dai nostri cecchini? Oppure falliremo miseramente, consegnando i poveri ostaggi ad una triste fine prematura? Quando la chiamata inizia non potete contare sull’aiuto di nessuno: non potete consultarvi, non potete chiedere consiglio, e nemmeno lamentarvi della sfortuna con qualcun altro: siete solo voi e il rapitore. Chi avrà la meglio?

Materiali e preparazione

"Le regole di procedura dicono: non si rischia un'irruzione se il sequestratore è pronto a uccidere per rappresaglia."

Dal film Il negoziatore

Dentro la scatola, comodamente alloggiate, ci sono diverse carte, un po’ di meeple di legno e un segnalino a forma di fumetto, oltre alla plancia che serve a gestire la telefonata. La qualità dei materiali è buona, e anche le carte, che non vengono mai mischiate, possono essere utilizzate senza bustine, plastificazione, preservativi o altre protezioni del genere.

partita in corso
Partita in corso
La grafica mi piace abbastanza, anche se non ho apprezzato il contrasto che c’è tra le immagini dei sequestratori, ovvero delle foto, e l’avatar del nostro negoziatore presente su ogni carta, davvero bruttino a mio avviso. Ho apprezzato moltissimo che il nome di ogni carta sia una parola - o una piccola frase - che il nostro negoziatore potrebbe dire in un discorso telefonico per ottenere il risultato sperato (come “Keep cool!” o “Just stay calm”); inoltre, dopo la spiegazione iconografica degli effetti della carta c’è il discorso esteso che stiamo utilizzando nell’atto di giocare la carta: è assolutamente inutile ai fini del gioco, ma fa molto ambientazione.

Sulla plancia si distinguono tre zone: il tracciato minaccia, che stabilisce quanti dadi (da uno a sette) si hanno a disposizione per la risoluzione delle carte; un tracciato di punti conversazione per acquisire nuove carte; la zona degli ostaggi, che a inizio partita contiene gli ostaggi iniziali, i quali durante il gioco vengono spostati nell’area salvi o nell’area uccisi.

Tutto bene; ma questi di questi componenti cosa ce ne facciamo?

All’inizio della partita scegliamo uno dei tre sequestratori e ne prendiamo la carta, raffigurante l’immagine del personaggio, il livello di minaccia iniziale e il numero di ostaggi detenuti - più eventuali regole speciali per la partita. Sul retro della carta troviamo invece una breve descrizione del personaggio con il quale avremo a che fare. A ogni sequestratore sono abbinate delle carte richiesta principale, delle quali se ne sceglie casualmente una, assieme ad una carta scelta a caso tra le richieste per la fuga; entrambe vengono piazzate coperte. Le carte conversazione, il motore del gioco, vengono disposte davanti al giocatore divise per nome; la mano iniziale è formata da tutte le carte conversazione con il costo zero in basso a destra.

Si forma poi un mazzo terrore composto da dieci carte e vi si pone sul fondo una carta terrore speciale.

Il gioco

"Non devi dire no: il no elimina le opzioni e l'unica opzione rimanente è uccidere qualcuno."

Dal film Il negoziatore

Il round di gioco è diviso in tre fasi che si ripetono in ordine. La prima fase è quella della conversazione, durante la quale possiamo giocare le carte in nostro possesso. La struttura delle carte è quasi sempre la stessa: quando si gioca una carta si deve effettuare un lancio di dadi, sulla base del livello di minaccia, e a seconda dei successi ottenuti risolverne gli effetti. Ogni carta ha tre livelli: uno che si attiva se a seguito del lancio dei dadi si sono ottenuti due successi, uno per un successo e l’ultimo se non ne abbiamo ottenuto nemmeno uno.

dadi di gioco
Dadi di gioco
La maggior parte delle carte ci permette di accumulare punti conversazione, abbassare il livello di minaccia o di far liberare ostaggi; ma attenzione, perché fallendo rischiamo di ottenere anche il risultato opposto. Si va avanti finché il giocatore lo desidera, oppure se finisce le carte, o ancora come risultato di un fallimento (alcune carte prevedono la fine della chiamata).

Dopodiché si passa alla fase di spesa, durante la quale si possono acquisire nuove carte spendendo punti azione; non è però possibile riprendere le carte giocate nel round in corso, che tornano disponibili soltanto nella successiva fase di spesa. Alla fine di questa fase il contatore dei punti chiamata torna sullo zero ed eventuali punti non spesi vengono perduti.

Terza e ulitma fase, quella del terrore, nella quale si rivela la prima carta del mazzo terrore e se ne risolve l’effetto. Per riassumere, ci sono tre tipi di carte in questo mazzo: le sfighe, ovvero eventi negativi per il giocatore; le richieste secondarie, ovvero delle richieste che si possono esaudire per godere di un bonus nel turno corrente, ma che poi daranno un malus per il resto della partit; le rarissime carte con effetti positivi. Risolte queste tre fasi si inizia un nuovo round.

Il tracciato minaccia ha una doppia funzione: se da una parte ci dice quanti dadi tiriamo per la risoluzione delle carte conversazione (da uno a tre dadi), dall'altra suggerisce, insieme all'effetto di carte o di venti, se liberare o far uccidere un ostaggio. Come detto prima questo tracciato è composto da sette caselle, e ogni volta che il segnalino del tracciato dovrebbe scendere sotto il livello uno (il più basso) viene liberato un ostaggio per ogni passo non fatto. Allo stesso modo, se la minaccia dovesse salire oltre il livello sette, il sequestratore elimina un ostaggio per ogni passo non eseguito.

Se il sequestratore uccide più della metà degli ostaggi si perde immediatamente; mentre se non ci sono più ostaggi in mano al sequestratore (perché tutti salvi o uccisi) e dovrebbe essere liberato un ostaggio il sequestratore si arrende.

La sconfitta può arrivare anche a causa dell’esaurimento delle carte del mazzo terrore, o se il sequestratore riesce a fuggire.

Considerazioni

"Speravo in un lavoro di professionisti: serio, di collaborazione. Non chiedevo molto. Purtroppo il signor Takagi non ha visto così, perciò non avremo più il piacere di vederlo tra noi. Quindi faremo quello che vorrete voi, potrete uscire di qui con le vostre gambe o essere portati fuori, ma in ogni caso non illudetevi: le regole le dettiamo noi. Perciò decidete subito quello che volete fare. E, tenete a mente, niente è stato lasciato al caso."

Dal film Die Hard - Trappola di Cristallo

Ok, Die Hard non è proprio incentrato sulla negoziazione con i sequestratori; ma è figo e ci sono degli ostaggi: accontentatevi.

Faccio una premessa: non sono un amante dei giochi in solitaria, anche se Venerdì di Friese mi è piaciuto molto; è difficilissimo che metta in tavola un gioco solo per me, nonostante in collezione abbia più di un titolo che preveda questa modalità, e le poche volte che mi ci sono ritrovato mi sono annoiato abbastanza rapidamente: perfino a Mage Knight, gioco che adoro, non credo di aver fatto più di una o due partite da solo.

Detto questo, il gioco è stata una bella sorpresa. Me lo ha prestato un mio amico ed effettivamente mi sono ritrovato a giocarlo spesso, vuoi per la durata contenuta, vuoi perché il gioco è interessante (o forse solo per “sfruttarlo” prima di restituirlo al legittimo proprietario).

carta sequestratore
carta sequestratore
Sicuramente in questa scatolina è l’ambientazione a farla da patrona: la tensione è continua e le situazioni davvero interessanti. Vi trovate sempre a giocare sul filo del rasoio, sforzandovi di capire quando forzare la mano e tentare un’operazione di estrazione, e quando riagganciare per non esasperare la conversazione.

L’idea delle richieste di fuga, poi, mi è piaciuta moltissimo: è possibile spendere dei punti conversazione per esaudire la richiesta del sequestratore - un elicottero, un furgone o quello che chiede - e questo garantisce un bel bonus per tutto il turno: magari un dado extra per ogni tiro. Se però entro la fine della conversazione in corso non si riesce a vincere alla fine del round in questione, il sequestratore scappa, decretando così la nostra sconfitta.

Allo stesso modo funzionano sia le richieste primarie (una a partita), sia quelle secondarie (pescabili dal mazzo terrore): esaudendole si ottiene un bonus per il turno, ma un malus per il resto della partita. All’interno del gioco base troviamo tre sequestratori, di cui due con tre richieste primarie tra cui scegliere, mentre l’ultimo avrà sempre la stessa richiesta, ovvero curare il figlio malato: se tale rischiesta viene esaudita, il sequestratore lascia libero tutto il personale ospedaliero e si arrende - chi ha detto John Q?

Altra cosa da dire è che il gioco è davvero difficile: saranno più le sconfitte che le vittorie - il che è sempre positivo secondo me, perché mi da sempre voglia di riprovare.

Quindi siamo davanti al solitario perfetto? No, non direi. Qualche difettuccio c’è, almeno secondo me. Anzitutto la fortuna la fa davvero da padrona e una serie sfortunata di lanci di dado può davvero precluderti la vittoria: infatti, questi dadi a sei facce hanno il successo solo su due lati, mentre un terzo lato può trasformarsi in successo a patto di scartare due carte, cosa comunque onerosa. In più non ho apprezzato la creazione del mazzo terrore: si usano solo dieci carte, estratte casualmente tra quelle presenti nella scatola - cosa che, se da un lato aumenta l’incertezza (non sai mai che carte terrore verranno estratte), dall’altro crea partite con difficoltà variabile, in quanto un mazzo terrore può facilitarti molto nel raggiungere la vittoria o affossarti senza pietà, e quasi senza darti possibilità di reagire.

Il gioco presenta già disponibili diverse espansioni in lingua inglese: non risulta difficile capirne il perché, dato che anche solo una bustina con sei carte e un nuovo sequestratore rappresentano una nuova sfida; chissà se vedranno la luce anche in italiano?

Per concludere, per me è stato istintivo paragonarlo a Venerdì, unico altro gioco per un solo giocatore che possiedo e che continuo a preferire. Ma Hostage Negotitator merita sicuramente una partita se siete appassionati del gioco in solitaria; rispetto a Venerdì risulta sicuramente più teso e ambientato, ma di contro anche più soggetto alla dea bendata.

Dunque, se il gioco in solitaria e un gioco dove l’ambientazione e la tensione contano più del controllo fanno per voi, secondo me dovete assolutamente provare Hostage Negotiator.

Pro:
  • Ambientazione ben resa
  • Tensione sempre alta
  • Semplice, ma efficace 
Contro:
  • Alta incidenza della fortuna
  • Alcune scelte grafiche discutibili
  • Difficoltà variabile a seconda degli eventi
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Commenti

Bella recensione e belle citazioni!

Io pur non essendo un fan dei giochi in solitaria (anzi) devo dire però che l'ambientazione è troppo bella!!!

Hai accesso una miccia!

Mi sono divertito di più a leggere le citazioni di 2 film che adoro che il resto... AHAHAHAHAH =D

Cmq bella recensione e, anche qua, si è accesa una lucina..

Vediamo se riusciamo a trovarne una copia in giro a buon prezzo..

Bravo Gheri !

 

Grazie per i complimenti sempre ben accetti :D

Ho la prima edizione KS (esiste anche la seconda, "Crime Wave"); per me un solitario piu' che soddisfacente, ottimamente tematizzato.

Ho fatto 4 partite contro il primo sequestratore, Arkayne, e ho perso. Alla quinta gira tutto bene e incastro quel bastardo con una promessa non mantenuta, la concessione dei 10 milioni di euro che richiedeva... Pff, hai cercato di fottere il negoziatore sbagliato.

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