Gentes, ovvero piazzare tessere sognando la civilizzazione

Gentes ripropone la collaborazione tra Stephen Risthaus e la Spielworxx, connubio che ha generato nel 2014 l’acclamato "Arkwright",  premio speciale della giuria nella prima edizione del Goblin Magnifico.

Giochi collegati: 
Gentes
Voto recensore:
6,8

La prima edizione di Gentes è stata prodotta nella usuale tiratura della Spielworxx di mille copie, in breve esaurita; è però in programma un’edizione curata dalla TMG che prevede anche un’edizione deluxe, finanziata su kickstarter e in programma per fine 2018, della quale fornisco qualche dettaglio in coda alla recensione.

Gentes: carta Hospital
Gentes: carta Hospital
Gentes ci porta - come vedremo, più negli intenti che nelle sensazioni offerte - alle civiltà dell’antichità che popolavano il Mediterraneo; i giocatori, da due a quattro, devono sviluppare al meglio la propria fazione con l’obiettivo di realizzare più punti vittoria a fine partita.

Il gioco in breve

Il tabellone mostra la mappa del Mediterraneo, con le città edificabili e i rispettivi bonus offerti; sono inoltre presenti gli spazi per allocare le tessere azione e un tracciato per indicare i costi variabili degli specialisti, oltre al solito contapunti sul bordo. In basso al tabellone vanno allocate le carte civiltà acquistabili.

I giocatori hanno una propria plancia di gioco per indicare gli specialisti addestrati; ci sono sei differenti categorie di specialisti (preti, soldati, mercanti, artigiani, nobili e studiosi) disposti in tre righe, con due categorie abbinate e un vincolo sul numero massimo di specialisti - per esempio gli artigiani e i nobili sono abbinati: questo implica che ogni civiltà può avere massimo sei di essi e che, aumentando una casta, si è vincolati a diminuire l’altra. Le plance personali riportano anche la traccia per collocare le tessere azioni e le tessere clessidra.

La struttura del gioco è assai semplice: ci sono sei round fissi, ciascun dei quali prevede che i giocatori si alternino a eseguire azioni, selezionando le citate tessere dal tabellone e ponendole sulla propria plancia. Ogni azione prevede un costo in soldi e in tempo, valutato con le tessere clessidra da porre sullo stesso tracciato; nel round un giocatore può continuare a giocare fin quando ha spazio sul proprio tracciato azioni. Quando deve collocare più tessere clessidra può scegliere se piazzare tasselli che valgono doppio - e poi convertirli in clessidre singole al round successivo, o in punti negativi a fine partita. Si tratta di un interessante meccanismo che permette di variare la propria strategia nel numero di azioni giocabili nei differenti round di gioco. Molte tessere mostrano non un costo fisso, ma un intervallo, offrendo di poter pagare di più per azioni più vantaggiose.

Gentes: tabellone di gioco
Gentes: tabellone di gioco
Ogni due round si effettua un cambio di era e delle carte disponibili: tematicamente, queste rappresentano tecnologie acquisite dalla propria civiltà; in concreto offrono:
  • poteri per agire sulle azioni, offrendo costi alternativi;

  • la possibilità di eseguire azioni senza prelevare tessere;

  • punti vittoria, specie quelle della terza era che ne danno tanti.

Le altre azioni permettono di prendere soldi o diventare primo giocatore per il round successivo. Al termine del terzo round si determina il vincitore.

I materiali (edizione Spielworxx)

Per la qualità dei materiali, chiarendo ancora una volta che faccio riferimento alla prima edizione della Spielworxx, posso dire che è discreta: niente da far gridare al miracolo, ma tutto nella norma per un gioco di stampo tedesco, decisamente meglio di quanto fatto di recente dalla Spielworxx (si pensi a North American Railways con la componentistica in legno abnorme e non abbinata ai colori delle carte, o a Solarius Mission e i componenti in cartoncino minuscoli). C’è qualche imperfezione nella grafica: i bonus delle città vengono coperti dai pezzi in legno, i titoli dei blocchi azioni si confondono con delle azioni aggiuntive che utilizzano lo stesso simbolo - comunque niente di fortemente incisivo per la giocabilità e l’ergonomia.

Cosa aspettarsi...

Stephen Risthaus è un autore poliedrico, capace di passare da semplici riempitivi e giochi di carte (che sviluppa principalmente per la OSTIA Spiele gestita dalla moglie), a monster game come Arkwright. Gentes si colloca a metà: un gioco per giocatori, ma di peso medio, contenuto nella durata, elegante nella struttura che si basa su un interessante meccanismo di scelta azioni e di combinazioni di carte, che, come anticipato, ne costituiscono il fulcro.
Gentes: Carta Palace
Gentes: Carta Palace

Originalità non ce ne è molta: la traccia azioni da riempire con le tessere riprende quando mostrato in Essen the Game: Spiel’13 della Geek Attribute Game, mentre le azioni con il costo variabile e il dualismo costo alto/azione più flessibile erano già presenti nello stesso Arkwright; anche alcune sfumature sono praticamente identiche: chi conosce la precedente opera non tarderà a riconoscere, negli effetti delle carte sui costi delle azioni, quanto visto in alcune tessere sviluppo di Arkwright.

…e cosa non aspettarsi

Gentes non è un gioco di civilizzazione, in nessuna delle possibili accezioni che si vuole porre a questo termine; anzi, è un gioco alquanto astratto e asciutto: la mappa è solo scenografica e poteva benissimo essere sostituita da una griglia con i bonus offerti da ciascuna città; gli specialisti vi ritroverete presto a chiamarli il rosso, il giallo, il blu, invece de il prete, l’artigiano, il soldato; l’attinenza tematica delle carte civiltà  è alquanto scarna - a volte abbozzata, a volte del tutto assente. Ovviamente questo non è di base un difetto, ma spesso i giochi nascondono delle aspettative, e le aspettative che personalmente avevo da Gentes nascevano da questa intervista all'autore a proposito di Arkwright.

Attendevo un gioco dal respiro epico e che sapesse abbinare le meccaniche al tema, come aveva saputo fare Arkwright; e, visto che non penso di essere il solo ad avere aspettative simili, è meglio metterlo subito in chiaro. Come detto in principio quanto detto non è un difetto, anzi: le caratteristiche citate rendono Gentes un gioco adatto a un pubblico assai più vasto di Arkwright - che, diciamolo francamente, è relegato ad una nicchia alquanto ristretta di giocatori.

Qualche nota (e qualche noioso dettaglio del regolamento)

Gentes: carta Shipyard
Gentes: carta Shipyard
Pur apprezzando l’eleganza della struttura di gioco ci sono alcuni aspetti del flusso di gioco non proprio limpidi, che è bene approfondire, anche riprendendo qualche dettaglio del regolamento che - volontariamente - avevo omesso.

Oltre ai punti delle carte e dei bonus delle città c’è un terzo modo che il gioco offre per fare punti: ci sono delle tessere obiettivo, che assegnano punti a chi costruisce sei città, addestra diciotto specialisti o mette in gioco otto carte. Queste tessere danno otto punti a chi per primo completa l’obiettivo e quattro a tutti gli altri che lo completano. Non c’è però un - auspicabile - quantitativo limitato di tessere, come non c’è una gradualità nel punteggio, che poteva servire a differenziare il secondo dal quarto: questo porta a delle distorsioni, anche perché l’ordine di turno può influire nel prendere la prima, preziosa, tessera, tenendo presenteche  il gioco consente di prendere solo la tessera di primo giocatore, ma non di regolare le atre posizioni.

Un altro dettaglio sulle carte: a fine partita è possibile giocare le carte anche dopo la chiusura dell’ultimo round, guadagnando la metà dei punti per le carte che si riescono a giocare, ma al contempo perdendo la metà dei punti per quelle non giocate. Questo porta a una corsa a raccogliere quante più carte possibile sul fine partite, magari rischiando, per provare a giocarle dopo la chiusura del round; è una discutibile scelta di design che stona un po’ con lo spirito del gioco, basato sulla ponderazione delle azioni da eseguire e sulla gestione del proprio tracciato tessere; inoltre, perlomeno giocando in quattro, le carte dell’ultima era solitamente terminano, e anche in questo può influire l’ordine di turno, favorendo chi è primo.

Entrambi i punti citati si sono rilevati decisivi nelle partite fatte, specialmente in quattro giocatori. Da notare che il gioco propone dei correttivi per la scalabilità (si modula la mappa e il numero di tessere azioni); ma, probabilmente, andavano curati altri aspetti, come il numero di carte, il bilanciamento delle tessere obiettivo, la possibilità di regolare l’ordine di gioco per tutte le posizioni.

Se vi va, provate a giocare con le tessere obiettivo con punteggio 8-4-2-0 e con la variante di non poter giocare carte a fine partita, ma solo di pagare metà dei punti per le carte ancora in mano. Personalmente l’ho pensato, ma appartengo a quella strana categoria di giocatori per cui il regolamento “è dio e non va toccato” e ho sempre giocato come proposto da Risthaus.

Conclusioni

Gentes: una concitata partita
Una concitata partita a "Gentes"
Tirando le somme, mi sento di dire che Gentes è un bel gioco, con delle idee interessanti, un elegante struttura, ma senza un guizzo particolare che me lo faccia preferire a prodotti simili. Poteva essere sviluppato meglio, cosa che mi trovo spesso a dire per i prodotti della Spielworxx - casa che ha sicuramente il merito di proporre prodotti diversi da quelli che vanno per la maggiore e questo, purtroppo per me, basta loro a vendermeli (per inciso, ho da poco fatto il preorder per The Sands of Time). Sicuramente c’è chi potrà apprezzarlo più di me e trovo azzeccata l’idea di riproporne una nuova edizione.

Qualche nota sull'edizione kickstarter

Al momento di scrivere la campagna di finanziamento per la nuova versione della TMG è chiusa, ma è possibile un late pledge, per cui vi invito a visitare la relativa pagina su kickstarter. L’uscita è  in programma per fine 2018.

Ci saranno due versioni del gioco: una praticamente identica alla prima e una deluxe, che sostituisce parte della componentistica in cartoncino con metallo (per esempio le monete) e legno (le tessere per indicare il costo degli specialisti sono sostituite da meeple giganti).

La versione standard rimane disponibile, peraltro a un prezzo decisamente più conveniente da quello fatto a suo tempo dalla Spieleworxx; da parte mia vi consiglierei di farci un pensiero, dato che, come descritto nella recensione, al gioco non manca niente - considerate però che io sono un adepto della filosofia dell’essenziale genialmente descritta dal signor Darcy, mentre la maggior parte dei finanziatori si è rivolta alla deluxe, sborsando il dovuto sovraprezzo.

Dal punto di vista del gameplay ci sono delle piccole variazioni, come un lato del tabellone specifico per due giocatori (che da quanto ho capito non apporta cambiamenti di sostanza se non essere di più pratico utilizzo).  

Gentes: dettagli dell'edizione deluxe (TMG)
Gentes: dettagli dell'edizione deluxe (TMG)

 

 

 

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Commenti

Sostanzialmente d'accordo con Peppe. Ora vediamo il prossimo gioco di civilizzazione della Spielworxx, ovvero il promettente The Sands of Time.

ma sbaglio o dopo arkwright non c'è più stato un gioco spielworxx, compreso questo ultimo, capace di scavalcare e superare l'alto muro della mediocrità? parlo del citato solarius mission di cui ho sentito parlare davvero poco, del nuovo gentes e di diluvia project (che però non ricordo se ante o post arkwright) che forse tra questi 3 è la migliore almeno sentendo pareri di chi lo ha provato?

ma sbaglio o dopo arkwright non c'è più stato un gioco spielworxx, compreso questo ultimo, capace di scavalcare e superare l'alto muro della mediocrità? parlo del citato solarius mission di cui ho sentito parlare davvero poco, del nuovo gentes e di diluvia project (che però non ricordo se ante o post arkwright) che forse tra questi 3 è la migliore almeno sentendo pareri di chi lo ha provato?

Dilluvia project è successivo a Arkwright, a me è piaciuto e infatti ne conservo la copia, se vuoi una volta te lo faccio provare:)

Solarius mission non sono riuscito a provarlo. Anche North American railways è un gioco interessante.

Incrocio le dita per The Sands of time che ho preordinato.

Sands of time provato ad Essen con Rosco in prototipo con hype a mille. Alla fine non l’ho preordinato. Vero è che fare due turni a SoT è proprio pochino. L’impressione è stata di un ottimo gioco, ma un molto più “asciutto” e slegato dal tema civ rispetto a quello cui speravo. Ci rigiocherò senz’altro appena ti arriva Peppe!

Sicuramente è una casa editrice che ad oggi ha in Arkwright e La Granja i suoi capolavori.

Tuttavia Dilluvia Porject per me è un gran bel gioco alla pari con i primi due e anche North American Railways è un buon gioco nel suo genere. Gentes non mi ha colpito e non lo ha fatto neppure Solarius Mission che però mi riservo di giocare nuovamente prima di venderlo perché è in collezione.

Staremo a vedere per SoT che promette bene ma non sembra avere neppurelui quel guizzo di genio che lo faccia spiccare molto dalla massa...

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