Raddrizzate le foto, per piacere.
Ragusa è il nuovo gioco di Fabio Lopiano, già autore dell’interessante Calimala; questa volta collabora con la Capston Games, editore che, dopo essersi specializzata nella riedizione di buoni titoli per giocatori esperti (vedi Arkwright in passato, o Bus imminente), è ormai lanciata a pubblicare titoli propri (Pipeline, Cooper island). Ho avuto modo di conoscere Fabio che da un po’ frequenta la TdG Milano, quella che vi presento è un’anteprima dopo una partita di prova fatta proprio con l’autore, che ringrazio per la disponibilità.
Come si gioca a Ragusa
Gioco per 1-5 giocatori (ha anche una variante in solitario) e con una durata di circa sessanta minuti, Ragusa è la città meglio conosciuta come Dubrovnik (da non confondere con la Ragusa siciliana).
Il tabellone mostra la città di Ragusa, dalle colline al mare, con una mappa esagonale, dove ogni esagono ha una specifica funzione. I giocatori hanno in dotazione una riserva di casette (giocando in quattro sono dieci) che vanno posizionate nei vertici ed attivano i 3 esagoni che toccano; una sorta di variante del classico piazzamento lavoratori. La struttura del gioco, molto semplice, prevede che ad ogni turno si piazzi una casetta, continuando a giocare fino ad esaurirle.
Vediamo cosa fanno i differenti tipi di tessere; alcune tessere danno accesso alle risorse, che hanno la peculiarità di non essere consumate, semplicemente, alla stregua di 7 Wonders, un giocatore può utilizzarle ogni volta che occorre:
- legno e pietra sono necessari per continuare a costruire, in ogni esagono di collina il numero di case nello stesso colore non può superare la riserva di legna, la stessa cosa in città per la pietra;
- viti, ulivi e miniere possono essere trasformati, con azioni specifiche in beni di lusso;
- il pesce è uno dei modi che offre il gioco per fare punti vittoria, inoltre è una risorsa jolly che può essere trasformata nelle altre.
Gli esagoni in città attivano delle azioni; la peculiarità è che il giocatore, oltre a fare l’azione quando piazza, la ripete quando sono posizionate altre case (dello stesso o altro colore):
- gli spazi del Muratore e dell’Architetto permettono di costruire, rispettivamente, Mura e Torri, permettono di fare punti per contiguità (bisogna espandere il proprio colore), oltre ad avere un bell’impatto scenografico sul tabellone (molto belli i pezzi che si incastrano con le casette);
- la Cantina, il Frantoio ed il Gioielliere producono beni di lusso (Vino, Olio e Argento) in base a quante risorse base si possiedono. Mentre le risorse base non si consumano, i beni di lusso, invece sì;
- il Mercato ed il Molo permettono di consumare i beni di lusso per punti vittoria, in maniera differente e con un intreccio: al Mercato si vendono i beni e si ottengono punti in base alla loro quotazione, al Molo si scambiano i beni con i carichi delle navi (rappresentati da delle carte disposte in fondo al tabellone). Ogni carta dà punti vittoria, inoltre fa variare la quotazione dei beni;
- la Pescheria permette di guadagnare punti vittoria in base ai Pesci che si posseggono (anche questi, come tutte le risorse base, non si consumano);
- ci sono, infine, due esagoni città che non attivano delle azioni a cascata, come gli altri, che sono la Cattedrale (permette di convertire a fine partita una terna di beni di lusso Vino/Olio/Argento in punti vittoria) ed il Palazzo del Rettore che permette di pescare carte bonus per punti extra a fine partita.
Riepilogando, i punti vittoria si possono fare in vari modi: vendendo i beni di lusso al Mercato o al Molo, con la costruzione di mura e torri, con il pesce e l’azione della Pescheria, con le carte bonus a fine partita e le vendite a fine partita se si è costruito in cattedrale.
Prime impressioni
Ragusa ha molti elementi in comune con Calimala: un gioco relativamente breve, ma che condensa una serie di scelte interessanti, elegante nella struttura, relativamente semplice, e con un grado di interazione, sempre indiretta, superiore ai soliti German. Sono caratteristiche che possono sicuramente interessare a molti giocatori.
Come in Calimala si attivavano azioni multiple impilando i dischi azione, qui avviene una cosa simile costruendo nello stesso esagono degli spazi città, dove, potenzialmente, il primo a piazzare può ripetere l’azione fino a sei volte: la partita inizia inevitabilmente costruendo in collina, per poi spostarsi quanto prima in città, cercando di conquistare i posti più efficaci per le azioni. Come in Calimala ci sono anche elementi aleatori, come le carte bonus che si pescano e danno punti a fine partita.
Come dubbio emerso alle prime partite, da verificare, c’è il fatto che l’ordine di turno fisso possa avvantaggiare chi gioca prima, complice anche il fatto che la mappa non cambia (per inciso il retro del tabellone è disegnato, ma è solo esteticamente diverso).