Dungeons and Dragons 3.0: Fedi e Poteri

Giochi collegati: 
Faiths and Pantheons
Voto recensore:
5,9

Ambientazione
Continua la serie di recensione dei numerosi manuali di ambientazione per Forgotten Realms che la Wizards of the Coast fece uscire per aggiornare il materiale dell’ambientazione ideata da ed Greenwood con l’edizione 3.0 di Dungeons and Dragons. Questo articolo si concentra sul volume Faiths and Pantheons (Fedi e Poteri nell’edizione italiana della 25 Edition).
La mia recensione si basa sul manuale originale in lingua inglese.

Contenuti
Iniziamo subito con il dire che le aspettative per questo manuale erano altissime. E lo erano per due motivi. In primo luogo, il volume precedente della serie, Magia di Faerun, era ben scritto, graficamente accattivante e con molto materiale che i Master potevano sfruttare con poco sforzo per rendere “viva” la magia nei Forgotten Realms. In secondo luogo nell’edizione precedente di Dungeons and Dragons era stata pubblicata una trilogia di manuali dedicati alle divinità dei Reami eccezionale: Faiths and Avatar, Power and Pantheons e Demihuman Deites. Nel caso della trilogia, l’unico elemento poco convincente era stata la grafica che nella 3.0 è sempre stata curata ottimamente.

Dunque l’equazione era semplice:
grafica accattivante e cura del prodotto da 3.0 + contenuti eccezionali dell’edizione precedente aggiornati al nuovo regolamento = manuale memorabile

Purtroppo le equazioni non le sanno fare alla Wizards of the Coast e Faiths and Pantheons è forse uno dei più deboli manuali di ambientazione usciti per Forgotten Realms.

Prima di esaminare il perché di questo, riassumiamo il contenuto del manuale.
Dopo una introduzione di una decina di pagine in cui si descrivono i livelli di potere (divine rank) delle divinità e fornita una guida alla lettura delle statistiche di gioco presenti nel manuale, si parte con i capitoli di contenuto vero e proprio.
Il primo e il secondo capitolo sono dedicati, rispettivamente, alle divinità “maggiori” e a quelle “minori” di Faerun. All’interno del capitolo 2 trovano spazio delle sotto-sezioni per i pantheon dei Nani, degli Elfi, degli Gnomi, degli Halfling, degli Orchi e della nazione di Mulhorand. Complessivamente delle 220 pagine circa del manuale, questi capitoli ne occupano 140 … Nulla di male: si tratta pur sempre di un manuale dedicato alle divinità, ma su questo punto tornerò a brevissimo.
Il capitolo 3 è dedicato ad alcuni luoghi di culto particolarmente importanti descritti con dovizia di particolari, con tanto di mappe, cerimonie che vi si svolgono, abitanti, ecc.
Il capitolo 4 è dedicato alle immancabili classi di prestigio, ovviamente tutte focalizzate su varie specializzazioni del clero delle divinità presentate (ovviamente non per tutte le divinità descritte nei primi due capitoli è presente una classe di prestigio.
Tutto il resto: incantesimi, mostri e archetipi, armi e oggetti magici, talenti sono relegati nelle “appendici” e sono perlopiù sparse per il manuale.

Considerazioni
A mio parere è un’opera non molto riuscita. La gran quantità di spazio dedicato alle divinità, di per sé del tutto accettabile, è dovuto al fatto che vengono descritte le statistiche di gioco di tutte le divinità presentate. Ora, a meno di non amare il Power Play spinto all’ennesima potenza o nel caso che il gruppo combatta spesso contro gli avatar delle divinità, mi sembra un esercizio abbastanza sterile avere tutta questa massa di statistiche di gioco di esseri ultrapotenti che, letti alcuni, sembrano un po’ tutti uguali.
Su molti culti, invece, manca una descrizione più completa di templi, organizzazione, clero, alleati, ed altri elementi che avrebbero aiutato maggiormente un DM a fornire una descrizione vivida di un culto rispetto a conoscere la lista degli incantesimi a disposizione di Mystra la cui immagine, detto per inciso, la fa somigliare a un transessuale piuttosto che alla dea della magia…

Si salva il capitolo dedicato alle divinità maggiori che contiene materiale di background abbastanza dettagliato, ma oltre una pagina e più per la descrizione delle statistiche di gioco degli avatar sembra decisamente troppa.

Buono il capitolo sulle Classi di prestigio e, tranne che per Mystra, le immagini e la grafica sono su livelli ottimi.

Alla fine il giudizio è una insufficienza, dovuta anche al prezzo non certo popolare.

Pro:

Grafica e impaginazione.
Classi di prestigio interessanti.

Contro:

Troppo spazio alla descrizione degli avatar delle divinità (tutte) a discapito di contenuti più utili per ambientare le avventure e rendere più reali i culti dei Reami.

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