Cangaceiros: Bandido del Sertão

Ghost.Writer

A cavallo tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900 i Cangaceiros imperversavano nel nord est del Brasile. Roberto Pestrin e la Ergo Ludo Editions ci fanno rivivere in lungo e in largo la loro epopea.

Giochi collegati: 
Cangaceiros
Voto recensore:
7,5

Dopo l'evento dello scorso Ottobre (qui potete leggerne un resoconto), la Ergo Ludo Editions dimostra di voler fare le cose in grande e ci ospita direttamente nell'Ambasciata del Brasile in Piazza Navona a Roma, per la presentazione di questo gioco su cui sembra puntare davvero tanto.

Cangaceiros è un titolo per 2-5 giocatori della durata di un paio d'ore circa, realizzato da Roberto Pestrin, ma prima di buttarci a capofitto nelle regole del gioco, lasciatemi spendere due parole sull'evento a cui abbiamo avuto la fortuna di assistere.

Nella piccola sala cinematografica appositamente allestita, veniamo introdotti al contesto storico-geografico dall'esperto professore Luca Bacchin, che ci aiuta a immergerci nell'ambientazione, coadiuvato dalla chitarra di Zé Galia, cantante e musicista brasiliano, che ci ha allietato con alcune canzoni dell'epoca di cui ha anche raccontato le origini.

A seguire, numerosi interventi: da quello di Emiliano Mammucari, già disegnatore per la Sergio Bonelli Editore che ci ha raccontato le difficoltà e l'entusiasmo incontrati nella realizzazione della veste grafica del gioco, a quelli degli sviluppatori Daniele Ursini e Lorenzo Maria Conti che hanno fatto da spalla all'autore per limare alcune imperfezioni e integrare le meccaniche di gioco.
Senza dimenticare Marco Vassallo, che ha messo a disposizione di Alessandro Lanzuisi, supervisore del progetto, la sua grande passione per quel periodo storico.

A fare da contorno a tutto questo, diversi riferimenti al cinema, alla letteratura e ai fumetti italiani e stranieri che, nel secolo scorso, tanta attenzione hanno posto sui cangaceiros e sulle loro avventure: un argomento decisamente interessante e da approfondire.

Ma veniamo al gioco.

Grafica e materiali

Come accennato in precedenza, Emiliano Mammucari ha lavorato intensamente sull'aspetto grafico per poter rendere l'idea del Sertão, una regione capace di passare dal deserto più arido alla folta vegetazione di zone ricche di umidità, riuscendo molto bene nel suo intento e dando vita a un tabellone molto colorato ma anche piuttosto realistico grazie all'utilizzo dell'assonometria.
Le icone presenti sono poche e abbastanza chiare, mentre il resto dei materiali è di ottima qualità, con carte di buona fattura e meeple sagomati ai quali applicare degli adesivi per renderli ancora più realistici.
Il tabellone di gioco è molto grande, ma le plance personali sono piccole e non si rende pertanto necessario avere un tavolo enorme per apparecchiare Cangaceiros.

Degno di nota anche il retro della scatola che, nella versiona italiana del gioco, è realizzato con scritte fatte come fossero i titoli di coda di un film.

Meccaniche e flusso di gioco

Cangaceiros è un titolo relativamente semplice da imparare e i turni sono abbastanza rapidi, pur restando un gioco profondo in cui la scelta delle azioni è sempre piuttosto sofferta e il tempismo è determinante per raggiungere la vittoria.

Il gioco si sviluppa in sette round (o meno se si verifica una determinata condizione) in cui i giocatori dovranno destreggiarsi tra la gestione della mano di carte e il movimento su mappa, passando per le maggioranze e la selezione delle azioni tramite carte.

Ogni round è diviso in cinque fasi, più il fine turno:

- nuove Volantes: in base alla carta Volantes presente sul tabellone, verranno piazzate nuove unità in una o più città sul tabellone: queste sono le guardie che daranno la caccia alle nostre bande;
- scegliere le carte azione: i giocatori sceglieranno simultaneamente, da una mano di sette, le tre carte che vorranno giocare nel proprio turno;
- giocare le carte azione: a turno ogni giocatore giocherà una carta e ne svolgerà l'azione scelta, prima di passare la mano al giocatore successivo. Si proseguirà in questo modo finché tutti i giocatori non avranno svolto le azioni di tutte e tre le carte;
- fase evento: quando tutti i giocatori avranno terminato il proprio turno, si attiverà un evento, solitamente negativo, ma noto fin dall'inizio della partita;
- attivazione delle Volantes: a questo punto le Volantes daranno la caccia alle bande, secondo un criterio prestabilito e di cui si ha un promemoria direttamente sul tabellone.

Infine, il segnalino primo giocatore (rappresentato da un facão, ovvero un machete) passa al giocatore successivo in senso orario e si parte con un nuovo turno.

Ogni carta del nostro mazzo è divisa in due parti: nell'area superiore è sempre presente l'azione di movimento più attacco, per poter combattere contro le Volantes, mentre nella zona inferiore avremo diverse possibilità: movimento (anche doppio), presidio (piazzare sul tabellone un nostro Cangaceiro), raccolta del bottino (fino a due contemporaneamente), addestramento del nostro Capo (per renderlo sempre più forte e performante) e azione Scaltrezza (che ci permette di metterci al riparo da un evento negativo).

Tutto questo è però contornato da alcune condizioni. Ad esempio, per raccogliere un bottino con i nostri Cangaceiros dovremo avere la maggioranza nell'area interessata; così come per eseguire l'azione Scaltrezza dovrà ancora essere presente un segnalino bonus associato all'evento che vorremmo evitare.

Il nostro obiettivo sarà dunque quello di accumulare più punti fama possibili, eliminando Volantes in giro per la mappa, raccogliendo bonus e soprattutto portando a termine il nostro Progetto di Vita, rappresentato da un numero di carte pari al numero di giocatori più uno che sono sostanzialmente obiettivi di fine partita.

Sarà possibile migliorare il nostro mazzo, ma mai aumentarne il numero delle carte presenti. Infatti, alla fine del nostro turno, se ci troveremo in alcune zone specifiche, denominate Serra e Caatinga, potremo sostituire una delle carte del nostro mazzo base con una presa dal relativo display associato alla zona in cui ci troviamo. Ovviamente anche in questo caso la scelta sarà molto sofferta poiché, nonostante le carte che prenderemo saranno decisamente più forti, saremo giocoforza costretti a rinunciare a qualcosa che magari avevamo pianificato di utilizzare più avanti nella partita.

Come accennato, alla fine di ogni round le Volantes verranno a cercarci e potranno ferire (o anche uccidere) il nostro Capo oppure arrestare i nostri Cangaceiros che potremo in seguito tentare di liberare, sempre per ottenere punti fama, ma in ogni caso cercheranno sempre di avvicinarsi a noi.

Quando il nostro Capobanda sarà completamente migliorato, potrà dedicarsi al suo Progetto di Vita, collezionando le carte obiettivo che, qualora venissero terminate, innescherebbero il fine partita anticipato.

Considerazioni

Ho avuto la fortuna di provare più d'una volta questo gioco con l'autore e gli sviluppatori, di discuterne anche con gli altri giocatori al tavolo e l'entusiasmo trapelava da ogni dove.
Come anticipato, il gioco è molto semplice nelle sue meccaniche ma estremamente profondo e con scelte sofferte, l'interazione è quasi esclusivamente indiretta ma non per questo da sottovalutare: prendere una carta o evitare un evento prima che qualcuno arrivi prima di noi può, talvolta, essere determinante.
Migliorare il nostro Capo o prendere ferite può spingerci alla vittoria così come affossarci completamente in alcuni frangenti. Insomma, nulla è scontato e strategia e tattica sono da tenere costantemente in considerazione se si vuole raggiungere l'obiettivo.

Ho particolarmente apprezzato il fatto che non ci sia una vera meccanica predominante, ma che quelle presenti siano tutte ben amalgamante e vadano gestite con accortezza e più o meno tutte alla pari; inoltre la cura che si è avuta a livello grafico è, per me, particolarmete degna di nota. Si è fatto un grande sforzo per fare in modo che meccaniche, ambientazione e artwork restituissero una sensazione immersiva in quel contesto storico e a mio giudizio il risultato è eccellente, considerando anche che nel regolamento ogni Capo banda è accompagnato da un breve trafiletto che ne racconta le gesta, le abilità o anche semplicemente il carattere e la sua storia.

Conclusioni

Cangaceiros è un gioco che per difficoltà di regolamento è proponibile a una larga fetta di pubblico ma che, allo stesso tempo, richiede impegno e attenzione per poi essere giocato con successo.
Si tratta di un titolo che restituisce comunque soddisfazione durante la partita: è difficile restare bloccati anche se il rischio di trovarsi indietro e non essere abbastanza forti per contrastare le Volantes è sempre dietro l'angolo, poichè queste ultime diventano sempre più potenti nel corso della partita, sempre per rendere realistica la parte storica del gioco che vede i Cangaceiros sempre più braccati dalle forze dell'ordine.
Piccola chicca finale: tutti i Capi sono realmente esistiti tranne uno, il cui nome è Milian ed è ispirato proprio al compianto attore che, nella sua carriera ha anche interpretato il personaggio di un Cangaceiro in un vecchio film.

Ora non ci resta che attendere la sua pubblicazione, alla quale non dovrebbe mancare molto. Nel frattempo potete tornare ad ascoltare i Litfiba, che tanto lo sappiamo tutti che è alla loro canzone che state pensando fin dalla lettura del titolo di questa recensione.

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Commenti

Esatto. Litfiba subito in mente. Evviva.

Caspita, complimenti alla Ergo Ludo per l'iniziativa e grazie a Ghost.Writer per la recensione/ reportage.

seguo con interesse...mi ha ricordato dalla tua descrizione D.e.I nel regolamento (evoluzione della mano di carte, maggioranze per la raccolta), ma più semplice....mi sbaglio?

Bella recensione. Attendo con ansia l'uscita del gioco. Sull'argomento consiglio la bellissima storia di Mister No 'Il re del Sertão' 

glitcher scrive:

seguo con interesse...mi ha ricordato dalla tua descrizione D.e.I nel regolamento (evoluzione della mano di carte, maggioranze per la raccolta), ma più semplice....mi sbaglio?

Senz'altro più intuitivo di D.E.I., ma non per questo banale. L'ho trovato ugualmente profondo

Ho potuto provare questo gioco fin dai primi prototipi e mi trovo d'accordo con l'ottima recensione.
Ogni mossa è pesante e sofferta, ogni carta presa deve sostituire una esistente e ci si trova, in determinate partite e strategie, a dover eliminare completamente un'azione dal proprio mazzo, puntando forte su altro.
Unica nota l'interazione per me è altissima e non solo indiretta, ci sono carte che attaccano direttamente gli altri e tante azioni possono causare notevoli danni.
Come detto nella recensione la grafica è superbra e una delle cose migliori del titolo è la coesistenza di tante meccaniche tutte ugualmente importanti e ben amalgamate insieme. Aggiungo che si può vincere in diversi modi anche diametralmente opposti.
Gran bel gioco che spero raccolga il successo che merita.

Grazie Ghost! Hype a mille per un titolo che sembra davvero ben realizzato! 

Giocato diverse volte...nulla da dire è solido e divertente. Gran bel titolo!

Interessante l'idea dell'evento di presentazione!

Bella recensione e ottimo contesto per una presentazione del gioco. Davvero interessante 

 

 

 

 

per fortuna più che i Litfiba mi vengono in mente Hugo Pratt e Mister No

Dopo averlo provato a Play confermo le impressioni positive: davvero divertente e che lascia una gran voglia di riprovarlo!

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