Tramways: Recensione

Il Goblin Magnifico 2017! Ah, no?

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Tramways
Voto recensore:
8,0

Per la serie Pipponi Non Richiesti, lascio qui le mie opinabilissime opinioni su Tramways, di Alban Viard (la mente dì Clinic e Small City).

Prima nota personale: questo è un gioco che può indurre una paralisi da analisi degna solo dello sguardo di Medusa. Problema mio, sicuramente.

Si tratta di un deck building e costruzione rete in cui, su una mappa modulare che si allarga all’aumentare dei giocatori, si buttano giù binari che collegano edifici (prestampati o costruibili su lotti assegnati a inizio partita). Sulle tratte complete viaggeranno dei passeggeri “neutrali” (controllabili da tutti), che nel farlo daranno punti a chi li muove e soldi ai proprietari delle tratte utilizzate nello spostamento. Questo, unito al fatto che non si possono posizionare binari dove li ha già messi un avversario, è il primo elemento che genera l’alta interazione di cui Tramways trasuda.

Prendete per esempio l’ordine di turno: è determinato a ogni round da un’asta tesissima e potenzialmente dissanguante, collegata alla priorità di scelta delle carte estratte - e una di queste ti spetterà comunque, quindi sarà inevitabile la lotta per accaparrarsi il meglio.

Le carte, croce e delizia di Tramways: sono polivalenti, tutte possono funzionare come “biglietti” per muovere i viaggiatori ma, a seconda delle icone presenti, possono rappresentare anche denaro (nascosto in mano), o far costruire e migliorare binari ed edifici, eccetera. Delle icone su ogni singola carta giocata se ne possono usare quante se ne vuole, ma più si “sfrutta” una carta più salirà il livello di stress.

Lo stress, altro elemento…snervante: una traccia sulla piccola plancia del giocatore ne indica il livello, e più alto è lo stress maggiore sarà la penalità in punti a fine partita (e ai livelli massimi anche durante). Lo stress, per esempio, aumenta anche quando si usano le abilità di alcuni edifici (se attivati dall’arrivo di un viaggiatore) o quando si vince la dannata asta.

Per farlo scendere, l’unico modo è condurre i passeggeri verso gli edifici residenziali (verdi).

Capito? Si abbassa lo stress perché stanno tornando a casa.

E certo, vanno a riposare, loro.

Ma tu no.

Tu devi restare lì a spaccarti le meningi per capire quante e quali azioni puoi permetterti in un turno, barcamenandoti in questa strana struttura del round che non fa che incrementare il livello di paralisi (problema mio, ribadisco): prima un’azione a testa, poi due consecutive a testa, per poi chiudere il turno decidendo se e quante carte scartare (dopo la prima carta, scartare le successive costa).

Che adorabile mal di testa, questo Tramways. Un po’ perfido un po’ sornione, ti vuole mettere in difficoltà nelle scelte da fare e gli piace creare conflitti con l’asta e le regole di piazzamento dei binari.

I materiali spartani lo fanno assomigliare a uno Splotter, cosa che probabilmente per me contribuisce al suo fascino (lo so, problema mio).

Non lo giocherei in più di tre, probabilmente: far fumare il cervello va bene, indulgere al masochismo meno.

Perfino il solo concede una buona esperienza, trasformandosi in un puzzle di ottimizzazione delle mosse, cercando di conseguire il punteggio più alto possibile, misurato in scaglioni di “stato d’animo” che vanno dalla depressione all’estasi.

Ultima nota personale: non ho uno sguardo obiettivo, in questo caso. L’acquisto di Tramways mi ha fatto conoscere un pessimo soggetto che ha contribuito a dare impulso e costanza a incontri ludici regolari, sempre piacevoli e interessanti, e che si è rivelata - oltre che una bella persona - una specie di “anima gemella” nell’hobby, per gusti e passione.

À la prochaine, Alban!

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Commenti

Un capolavoro cruento, che avrebbe meritato di vincere due o tre Magnifici.

enavico scrive:

Un capolavoro cruento, che avrebbe meritato di vincere due o tre Magnifici.

Non farmici ripensare!

 

personalmente salvo solo l'asta di questo gioco

giocone... e ho detto tutto.

Nonostante costruzione rete, aste ed alta interazione siano gli ingredienti di molti dei miei giochi preferiti (Alta Tensione, TGZ e Keyflower tra gli altri), Tramways non mi ha colpito particolarmente. Carino intendiamoci, ma dopo un paio di partite non mi ha lasciato gran voglia di esplorarlo, forse perché in entrambe lo scarto finale primo-ultimo è stato di 3-4 punti. Gli darò un'altra chance in futuro sicuramente 

Questo gioco ha un problema di fondo, è introvabile e non verrà mai ristampato, se l'autore non cambia idea. Peccato.

Triky scrive:

Questo gioco ha un problema di fondo, è introvabile e non verrà mai ristampato, se l'autore non cambia idea. Peccato.

L'autore ha dichiarato che prevede di fare una nuova campagna kickstarter nel 2025 per una nuova edizione del gioco.

Gioco splendido ed estremamente profondo. Che le partite finiscano con scarti ridotti, non è assolutamente vero, anzi... È talmente feroce da essere molto frustrante.

Inoltre ha un aspetto topologico davvero interessante e sempre stimolante.

 

Quanto all'essere introvabile: basta fare un giro su vinted e wallapop per trovare copie di seconda mano, soprattutto spagnole, a poco prezzo.

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