Heat: Pioggia Battente – recensione della prima espansione

Abbiamo già parlato di Heat, di Asger Harding Granerud, come di una delle rivelazioni dello scorso anno. Potete leggere di lui in questa recensione e, personalmente, lo avevo inserito alla sesta posizione dei miei Top-20 del 2022, ma, col senno di poi, avrebbe sicuramente meritato il quinto posto, scavalcando Woodcraft.

Ora, 2024, arriva la prima espansione, che porta il gioco fino a sette partecipanti, per partite della durata compresa tra i 60 e i 90 minuti. 

Come si gioca a Heat: Pioggia Battente

Non sto qui a ripetere come si gioca a Heat, perché nel caso lo potete leggere nella recensione, o vedere in uno dei tanti tutorial che si trovano in giro.

In questa recensione analizzo solamente le novità introdotte dall'espansione.

Materiali

Parliamone: una scatola enorme, con tanto di inserto, che butterete immediatamente via per infilare tutto nella scatola base. Solo le nuove mappe (un'unica plancia fronte/retro) lasciano il coperchio sollevato di poco più di mezzo centimetro. Altrimenti potete tenere questa scatola in previsione di prendere le tante future espansioni che sicuramente arriveranno.

Sicuramente il contenuto fa un po' storcere il naso, in relazione al prezzo.

Per il resto, una manciata di carte e una nuova auto – quella arancione – per portare a sette il numero massimo di partecipanti.

Regolamento

Un unico foglio con su tutte le poche regole dell'espansione. Sufficiente allo scopo.

Le nuove carte

Sia nelle nuove carte sponsor che in quelle potenziamento, compare un simbolo inedito: la goccia viola, ovvero il super-raffreddamento. Questo effetto rompe una delle regole base del gioco, ovvero che il raffreddamento funziona solo dalla mano al motore. Con la goccia viola, invece, potete prendere una carta Heat dagli scarti (se presente) e rimetterla nel motore.

Forte eh? Però tenete presente che tutte queste carte hanno un trade-off, ovvero una compensazione in negativo: hanno tutte movimento molto basso. Del resto, per raffreddare, dovete rallentare la velocità.

L'aggiunta si inserisce perfettamente nel gioco, senza alterare gli equilibri e senza essere sgravata. Io continuo con la mia personale politica di houserule, inserendo una sola carta potenziamento per tipo nel mazzo, in modo che le auto in gara siano sempre molto diverse.

Il campionato

Quattro nuove carte campionato che, unite alle due piste nuove, forniscono ora a Heat il materiale sufficiente per un campionato di tutto rispetto... in attesa della seconda espansione che ne piazzerà altre due.

Chicane

La novità maggiore comune alle pista Giappone e Messico è la presenza di chicane (una in Giappone, addirittura due in Messico). Sono due curve in rapida successione, di pari valore, che necessitano di una bella pianificazione per non far saltare il motore delle vostre auto.

Un'ottima novità, che sicuramente rende i nuovi circuiti più vivi e interessanti, rivalutando anche il peso di alcune carte potenziamento un po' snobbate nei circuiti precedenti. Era quello che ci voleva per non cadere nella sensazione di “già visto”, pericolosissima per un'espansione e, al contempo, non stravolgere il gioco, in modo che il tutto si inserisca in modo naturale nel sistema preesistente. 

Leggende aggressive

Considerate le chicane, ora i bot hanno la possibilità di passare due curve con un singolo movimento, se lo iniziano in alcune caselle precedenti alla prima curva appositamente contrassegnate (hanno una freccia rivolta verso l'altro sopra al loro numero). 

La modifica è necessaria per mantenere i bot competitivi in presenza di chicane... quello che fa storcere il naso è che il regolamento dice che è possibile aggiungere tale modifica anche alla pista Gran Bretagna della scatola base... disegnando le frecce con un pennarello nero. Farò finta di non averlo letto.

La pista Giappone

La prima che ho provato, più per affezione al paese. Oltre alla già citata chicane 4-4 con due caselle in mezzo, questa pista ha diverse zone allagate, partendo dalle quali si scalda il motore di una carta in più, se si scala marcia verso il basso (per cui un heat se scali di una marcia, due se scali di due). Questa cosa non è per nulla da sottovalutare, molto più della chicane che invece si rivela abbastanza abbordabile. Ma quelle ripartenze nell'acqua, spesso con la necessità di scalare, perché strategicamente poste in prossimità di una curva, possono essere un vera maledizione e contribuiscono a mettere alla prova anche chi era ormai abituato a gestire le vecchie gare della scatola base col pilota automatico. In aiuto avete però una carta heat in più in partenza (sette).

La pista Messico

Provata per seconda e, devo dire, si è rivelata la pista più tecnica e interessante tra quelle prodotte finora. Niente acqua qui, ma due chicane molto diverse: una 7-7 con cinque caselle in mezzo e una terribile 2-2 con singola casella. Vanno affrontate in modo diametralmente opposto, con la 7-7 che divide i due lunghi rettilinei del tracciato e l'altra che arriva ultima di una serie di curve sempre più rigide e poi apre sul primo rettilineo, quello del traguardo.

Tre giri di corsa da sessanta caselle l'uno ne fanno anche il circuito più lungo e spossante del lotto una vera corsa di sopravvivenza. Qui si parte con le canoniche sei carte heat e solo due stress, ma non aspettatevi chissà quale vantaggio da tale minima modifica.

Conclusione

Per un'espansione che integra ma non sconvolge il già ottimo gioco base, confermo il voto tondo della scatola originale.