![Ritratto di Springo87 Ritratto di Springo87](https://www.goblins.net/files/styles/thumbnail/public/avatars/picture-44010-1705571952.png?itok=cIj5-veH)
Il gioco sembra interessante, ma il fumetto ancora di più. Me lo ero perso nel mare magnum di pubblicazioni, ma con i disegni di Pagliarani lo recupererò se possibile!
Recensione di questo gioco sci-fi firmato da una coppia di autori italiani.
Si ringrazia Sir Chester Cobblepot per la copia recensione.
L'astronave Vidar è in orbita vicino al pianeta Ombra Gliese 667 quando riceve una debole richiesta di soccorso dalla E-Rico, una nave in missione scientifica creduta ormai dispersa molti anni fa. Il capitano Jenna Scott decide quindi di inviare una squadra di soccorso a bordo della navetta di emergenza Melita. Al loro arrivo trovano in una delle capsule di ibernazione solamente Rachel Robinson. Sembra sia l’unica sopravvissuta ma qualcosa non quadra, infatti manca una delle tute da sbarco e degli abitanti del pianeta nessuna traccia. Prima di ripartire, però, la Melita viene misteriosamente sabotata e il pilota della Melita ucciso. Riusciranno i nostri eroi a riparare la navetta entro le dodici ore che li separano dal rendezvous con la nave madre Vidar o i misteri del pianeta avranno la meglio su di loro? O tra loro si cela un Alieno mutaforma che vuole abbandonare il pianeta per seminare morte in giro per la galassia? E che dire del Guardiano, l’unico forse a conoscenza della terribile creatura aliena e disposto a sacrificarsi per salvare lo spazio tutto?
Il tabellone rappresenta il pianeta Ombra Gliese 667 diviso in quattro zone principali: La Melita, la E-Rico, le Hills e la Cave. Ognuna di queste zone è caratterizzata da un relativo mazzo di carte azione e da sottosezioni per accedere ad azioni speciali. Le varie zone sono collegate, ma con costi in punti movimento diversi da zona a zona. Sono presenti anche tre rondelle come indicatori per Countdown, Threat e il Repair della navetta, che vengono settati in base al numero dei partecipanti.
Lungo il bordo del tabellone vengono posizionati i sei personaggi con i relativi mazzi azione di partenza; l’ubicazione dei personaggi su mappa viene indicata da delle miniature dei mezzi busti dei personaggi, scelta molto azzeccata visto lo stile del gioco e più ricche di dettagli rispetto a miniature di ragionevoli dimensioni. Con la giusta divisione dei vari mazzi in ziplock e grazie alla buona iconografia, sia su carte che su tabellone, si è pronti a giocare in pochissimo tempo.
Versione Breve: Sta tutto scritto sul regolamento
Versione lunga: Ogni round di gioco è diviso nelle seguenti tre macrofasi.
The Shadow Planet è un titolo che tenevo d’occhio da un po’, appartenendo ad un genere da me molto apprezzato, che riesce a distinguersi nel mare magnum del genere per via del particolare sistema di deckbuilding dei mazzi azione in un comparto alla Heimlich & Co (cafolavoro che adoro).
Devo prima di tutto fare un plauso alla resa dell’ambientazione, gli obiettivi dei tre diversi ruoli nascosti uniti alle caratteristiche dei vari personaggi sono perfettamente aderenti all’ambientazione.
Il colpo di genio, o il twist di ODKappiana memoria, risiede nell'interconnessione tra le varie condizioni di vittoria unita al sofferto sistema di scarto. Mi spiego peggio. L’obiettivo degli astronauti è riparare la Melita, devono quindi scartare più carte Repair affinché vengano molto più probabilmente rivelate per influire sulla relativa rondella di riparazione, così facendo però privano i mazzi azione di questa tipologia di carta e, in futuro check di fine partita, i pg astronauti potrebbero trovarsi sguarniti per una riparazione di emergenza. Stesso dicasi con le carte attacco, tenerle nei relativi mazzi giova per riuscire a sconfiggere l’alieno in un check finale, ma devono essere scartate qualora la Threat sia troppo elevata, ma se ne giochi troppe si danneggia la Melita…insomma come fai sbagli e saper bilanciare quale carta scartare e quale carta tenere nel deck porta sempre a scelte sofferte e significative.
Come se non bastasse l’altra peculiarità del titolo è il sistema di assegnazione personaggi, in base al quale ci verrà assegnato il personaggio di cui avremo accumulato meno token, preso ogni volta che è stato selezionato. Il problema quindi è riuscire ad ottimizzare un mazzo azione di un personaggio che poi vorremo usare; manipolarlo troppo significa usarlo più volte diminuendo le chance di assegnazione. Le possibilità sono quindi due: o sabotare i mazzi altrui una volta intuiti i ruoli degli altri giocatori o ottimizzare il proprio e usare abilità di personaggi e location per manipolare i token personaggio accumulato, scartando quelli del pg desiderato o accumulandone di pg che non vorremmo mai.
L’enorme peso dato da questa doppia gestione di carte e di token dona profondità al titolo in un buon equilibrio tra tattica (personaggio con le sue abilità e carta da scartare per effetti immediati) e strategia (modifico i mazzi dei pg e i token accumulati per il mio scopo finale).
Vi starete chiedendo come paina… ehm, scala?! Il gioco rende al meglio a pieno regime, ma anche in quattro dove la presenza del Guardiano non è certa (l’Alieno è sempre presente, in meno di cinque giocatori si mescola il ruolo del Guardiano insieme a quello dei tre Astronauti e se ne scarta uno casualmente, poi si mescola anche il ruolo dell’Alieno e si distribuiscono segretamente tra i giocatori) si possono andare a creare delle partite molto tese, con alto tasso di tensione, dove manovre sbagliate di un compagno possono esser lette come azioni di un potenziale traditore. Sì, sempre che i giocatori siano allo stesso livello. Infatti, in partite in quattro senza guardiano, o ancor peggio in tre, se l’Alieno agisce in maniera troppo palese non avrà vita facile, rendendo un po’ piatto il prosieguo della partita. Partita che fortunatamente non andrà mai oltre le due ore e mezza al massimo, assestandosi sulle due scarse, salvo presenza di cronomanti al tavolo, ma basteranno degli elettrodi sotto la sedia per velocizzare il loro pensiero.
Essendo un titolo asimmetrico si avranno esperienze diverse in base al ruolo che si andrà a ricoprire:
I colpi bassi dei due ruoli “traditori” vengono in parte celati dal doppio passaggio delle carte nel mazzo degli scarti al mazzo “eventi”, questo ha il vantaggio di dare un po’ di margine di manovra ai “traditori” e aiutare anche i meno navigati a non esser subito beccati per inesperienza; questa finestra di manovra però scontenterà gli amanti della deduzione logico-matematica, dovendo vedere con ritardo l’uscita di carte viste il turno prima.
Poco interessanti le aggiunte della campagna KS, un mazzo eventi globale che a mio avviso aggiunge dell’alea non necessaria al titolo.
In un mercato dove sempre più titoli sono la copia di una copia, The Shadow Planet riesce ad avere una sua personalità tra i cooperativi con traditore, con una buona amalgama di meccaniche note e un flusso di gioco abbastanza lineare, che riesce a creare la giusta tensione per giocatori non di primo pelo, ma che si fa apprezzare necessariamente dopo varie partite tra giocatori dello stesso livello di esperienza. Se siete giocatori da una partita e via, limitatevi a comprarlo e chiedere PARERIH?!
Con la copia KS era compreso anche il volume con Variant Cover di Jacen Burrows (Crossed, Punisher, Providence e troppa roba ancora), un bel cartonato di 144 pagine. The Shadow Planet è l’opera quarta dei Blasteroid Bros, un team tutto italiano composto da Johnny Aka Gianluca Pagliarani (Dragonero vi dice nulla?) ai disegni, James aka Giovanni Barbieri allo script e Junior, al secolo Alan D’Amico (in ambito GDT non ha bisogno di presentazioni) ai colori.
Passiamo alla storia. Una missione spaziale riceve il messaggio di aiuto di una nave scomparsa da anni, proveniente da un pianeta misterioso: cosa mai potrà andare storto? Ovviamente tutto, ma a quanto pare il capitano Jenna Scott non è una grande cinefila e decide di atterrare; vi lascio immaginare il resto. Come avrete capito il plot non brilla per originalità ma il tutto viene messo in scena con un buon ritmo, la narrazione scorre senza intoppi e riesce a intrattenere col giusto equilibrio tra scene horror e di sesso. Per chi è appassionato di Alien e di Lovecraft (personalmente ci ho visto un po’ de Le Montagne della Follia) noterà parecchi rimandi a riguardo. Un plauso alle scelte cromatiche di Junior, perfettamente in linea con il retro sci-fi, come anche lo stile di tute e armi.
Il gioco sembra interessante, ma il fumetto ancora di più. Me lo ero perso nel mare magnum di pubblicazioni, ma con i disegni di Pagliarani lo recupererò se possibile!
L'ho un po' snobbato ma tra questa recensione e le opinioni divisive su bgg credo proprio che dovrò dargli un'occhiata.
a me sto gioco sta piacendo davvero molto.
La difficoltà (alta) nel padroneggiarlo è lo sprone in più ad intavolarlo! Bella, bella produzione.
L'ho un po' snobbato ma tra questa recensione e le opinioni divisive su bgg credo proprio che dovrò dargli un'occhiata.
Se leggi bene i commenti, i voti negativi sono di persone che ci han fatto una sola partita non capendolo molto, è un suo "limite" più commerciale che di design, vanno giocate più partite con lo stesso gruppo per entrare nel mood e assimilare bene le meccaniche.
Ruoli nascosti, ambientazione Sci-fi e citazione da Planetary... se non fosse che il mio gruppo di gioco mi sabota questo tipo di giochi, sarei già in cerca.
Bella recensione s83m-style e gioco che sembra davvero molto originale. Pur riprendendo da "Heimlich & Co." mi sembra che si sia riusciti a ottenere qualcosa per palati raffinati.
Ma deve ancora uscire in retail?
Ma deve ancora uscire in retail?
Già uscito
arcadebox scrive:
L'ho un po' snobbato ma tra questa recensione e le opinioni divisive su bgg credo proprio che dovrò dargli un'occhiata.
Se leggi bene i commenti, i voti negativi sono di persone che ci han fatto una sola partita non capendolo molto, è un suo "limite" più commerciale che di design, vanno giocate più partite con lo stesso gruppo per entrare nel mood e assimilare bene le meccaniche.
Per questo ho specificato "opinioni divisive su BGG". Trovo che i giochi che hanno voti eccellenti o pessimi sono generalmente buoni, talvolta ottimi. Se avessi visto una sfilza di 9 e 10 avrei passato.
Ora trovarne una copia sarà una sfida...in UK non l'ha sostenuto nessuno.
Ma è prevista una localizzazione in italiano?
A me ha ricordato Il Nome della Rosa nelle sue dinamiche di base.
Una domanda al recensore: le esclusive di KS valgono il tempo speso a rintracciarne una copia o no?
Una domanda al recensore: le esclusive di KS valgono il tempo speso a rintracciarne una copia o no?
Come scritto nella recensione, aggiungono alea per me superflua, vai serenissimo con il retail
Grazie me l'ero perso!
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