Ottimo articolo, forse un pochino impietoso verso il gioco di Knizia che ha più di vent'anni. Ci sta che dopo due decadi possa uscire qualcosa di migliore e più rifinito, pur partendo dalle stesse basi...
Lo scopo della rubrica è indicare il gioco che più mi ha soddisfatto nell'ultimo periodo, accanto a quello che più mi ha deluso. Non necessariamente quindi un capolavoro contro un'insufficienza, ma semplicemente il meglio e il peggio di quanto provato ultimamente.
Due giochi molto simili, o quantomeno con la stessa idea di base. Un mazzo di carte numerate, una linea di battaglia con due schieramenti contrapposti che si fronteggiano davanti alla medesima carta, punti da accumulare per vincere.
Nonostante anche il target possa tutto sommato essere molto vicino, i due risultati finali sono secondo me decisamente diversi, tanto da farmi rivendere uno dei due perché averli entrambi in casa sarebbe inutile. Dal canto mio, non ho dubbi su quale scegliere.
Da una parta il professor* Reiner Knizia, un'intera carriera fondata su innumerevoli giochi, esperienza, base matematica, equilibrio tra calcolo e fortuna.
Dall'altra il quasi esordiente Carlo Bortolini, con ancora un sacco di strada da fare, immagino debitore a Knizia per ispirazione, ed esempio.
Flop: Battle Line: Medieval
Non fraintendete, non è affatto un brutto gioco. Il fatto è che, come dicevo nell'introduzione, per me non ha senso averlo in casa se si possiede l'altro e nel dubbio tra quale comprare, consiglio sicuramente l'altro.
Un mazzo comune di 60 carte, 6 semi, ciascuno con carte da 1 a 10. Poi 10 carte Tattica che scombinano un po' le cose. Si fa una linea di battaglia con carte terreno e lo scopo sarà giocare, dalla propria parte di ogni carta, una combinazione di tre carte più forte di quella avversaria. Le combinazioni ricordano il Poker: c'è la scala reale, il tris, il colore, ecc.
Il flusso di gioco è estremamente lineare: si gioca una carta da una mano, se ne pesca una nuova, si controlla se si conquistano uno o più campi di battaglia. La vittoria arriva prendendone 5 su 9 o tre adiacenti.
C'è sempre un ragionamento da fare, in Battle Line, ci sono sempre scelte da prendere e un avversario da osservare in ciò che gioca e dove, un timing per le carte Esercito e per le carte Tattica.
Poi la fortuna fa la sua parte.
Il fatto è che l'avversario di questo mese, fa tutto ciò che fa Battle Line: Medieval, ma lo fa meglio.
Top: Riftforce
Si parte dalla preparazione: ci sono 10 mazzetti di 9 carte ciascuno (quattro 5, tre 6 e due 7), con una carta riassuntiva del potere speciale di ogni mazzo. Si fa un draft per scegliere i propri 4 e li si mescola. Quindi già in questa fase ci sono scelte da fare in virtù di combo e sinergie, pensando a una strategia per la partita.
Inoltre ognuno avrà il proprio mazzetto: sai tutte le carte che ti arriveranno prima o poi e in che misura. Dovrai fare i conti con le tue abilità, ma anche con quelle dell'avversario e col modo in cui entrano in conflitto con le tue (ne sa qualcosa chi gioca Buio VS Cristalli...).
Ma anche le scelte nel turno sono più varie, sebbene non paralizzanti: o schieri o attivi, oppure vai a punti e ripeschi fino a sette. Tre cose alternative, scelte interessanti ed il fatto che ripescare sia una mossa e non un automatismo l'ho sempre apprezzato.
Ma il bello arriva con le attivazioni: il gioco si rivela dinamico e vario, sia per la possibilità di attivare tre carte dello stesso tipo o dello stesso numero, sia per i poteri diversi messi in moto dalle fazioni, che aggiungono un livello di profondità.
E nonostante ciò, il gioco si mantiene snello e rapido, ma molto più dinamico e vario rispetto a Battle Line.
Ci vediamo giovedì 29 - domani - con la puntata video di Top&Flop: stavolta sono i nostri ospiti – Matteo Miceli e Korn73 – a dare il loro “meglio e peggio” delle ultime cose giocate:
https://www.youtube.com/watch?v=WhAgaH7058Y
* minuto 34:40 https://www.youtube.com/watch?v=Lz7aW-VlbDo