
Secondo me Agzaroth ora sei pronto per giocare Stockpile.
Un azionario di medio peso che vuole essere un paradigma dell'andamento dei mercati.
La seguente anteprima si basa sulla sola lettura delle regole e, in nessun modo, ha valore di recensione.
Stockastic vuole simulare il mercato azionario coinvolgendo da tre a sei partecipanti per 45-90 minuti, con un gioco basato su azionariato, aste, poteri variabili e commercio, destinato ad un pubblico esperto (15+).
Ogni giocatore prende il denaro iniziale e un personaggio speciale con una diversa a unica abilità. Si preparano poi le schede delle quattro compagnie industriali, ciascuna con un certo numero di azioni (in base ai partecipanti), un valore iniziale per singola azione e il cursore apposito sullo spazio centrale della performance semestrale. Sulla schede c'è anche posto per alloggiare due segnalini previsione (forecast), uno per semestre, sorteggiato e casuale: ce ne sono che fanno aumentare o diminuire la performance di uno o due punti.
Completano i materiali un mazzo di carte evento e uno di rumor.
Il round è strutturato in questo modo:
Stockastic si mantiene tutto sommato abbastanza snello, pur cercando di simulare il più possibile le oscillazioni e l'imprevedibilità del mercato azionario.
Quello che infatti ho sempre trovato più difficile, nel game design questi giochi, in un ambito in cui contano tantissimi fattori imponderabili e incalcolabili, è bilanciare la simulazione in quello che, necessariamente, deve essere un gioco da tavolo e deve quindi avere una parvenza di sistema di controllo parziale, necessario a veicolare il divertimento “attivo”.
Stockastic utilizza una serie di informazioni nascoste – a partire dall'asta fino alle carte – che, in fondo, solo il sistema più semplice e più vicino per simulare la realtà dell'azionariato.
Quello che mi piace di meno è la risoluzione dei pareggi in senso orario (in questo caso lo trovo poco elegante - e anche poco funzionale alle meccaniche di gioco) e, naturalmente, c'è una grossa incognita per l'influenza che possono avere carte evento e rumor, a cui è demandata buona parte dell'incertezza del sistema.
Per il resto mi piace il fatto che le azioni si possano comprare ma anche vendere; che una compagnia possa andare in fallimento (non l'ho menzionato nel riassunto, ma le azioni vanno perse e ne entra in gioco una nuova); che il valore delle azioni possa oscillare anche molto già all'interno del singolo round, sia per opera dei giocatori, sia per le carte e isegnalini.
Da notare che è stimolata e incoraggiata la contrattazione libera tra i giocatori, addirittura con un'intera fase di gioco ad essa dedicata. Quindi ho l'impressione che il gioco funzioni al meglio solo con le giuste persone.
Secondo me Agzaroth ora sei pronto per giocare Stockpile.
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