Da un topic del forum di un po' di tempo fa si scopre che molti non leggono le guide strategiche.
Il motivo principale addotto concerne il piacere di scoprire il gioco a poco a poco, senza suggerimenti esterni, senza condizionamenti o strade precostituite. Qualcun altro parla anche di “ingiusto vantaggio” nei confronti dei compagni di tavolo. Infine altri hanno paura che il gioco in questo modo si esaurisca presto, magari con una strategia dominante.
Sono tutte obiezioni legittime e comprensibili. Tuttavia possiamo fare qualche distinguo, in primo luogo sulle guide stesse.
Ce ne sono di vari tipi:
- Alcune sono semplici consigli, spesso deducibili e, più che rivelare strategie, mettono in evidenza aspetti del gioco che potrebbero sfuggire ad un primo sguardo. Più che una guida strategica, sono un po' come il consiglio di qualcuno che ha già fatto qualche partita. Indubbiamente aiutano, ma a mio parere non rovinano l'esperienza di gioco, non “spoilerano” nulla e non tolgono comunque il gusto della scoperta. Semplicemente evitano di perdere troppo tempo, di imboccare strade palesemente sbagliate e, considerando quanto poco permane un gioco sui nostri tavoli, possono essere di grande utilità.
- Altre sono le vere e proprie guide strategiche (rare), un po' come quelle dei videogiochi. Ti insegnano una vera strategia, spesso dei trucchi, sovente ti guidano passo dopo passo. Sono un po' quelle temute nei commenti del topic citato. Sono anche le più rare, però, perché difficili da scrivere e necessitano spesso di analisi e di un quantitativo di dati che trascende il mero venerdì sera con gli amici.
- Infine un terzo tipo, quello che mi ha ispirato a scrivere questo articolo. Sono guide che in qualche modo fungono da complemento al regolamento stesso, descrivendo la profondità e le possibilità di gioco, evidenziando le potenzialità che spesso rimangono nascoste tra le pieghe delle regole di giochi complessi. Non instradano, non insegnano a giocare “bene”, non ti fanno vincere, al contrario stimolano a provare nuove strade, a intavolare il titolo ancora e ancora per esplorarlo in tutte le direzioni. Quindi, contrariamente da quel che ci si aspetta da una guida strategica canonica, ovvero il restringere l'arco utile di mosse, queste guide lo aprono.
È il caso della recente guida di The Sands of Time, scritta dall'autore. È un complemento perfetto alle regole, perché non solo si capiscono meglio alcune cose, ma il gioco ne esce illustrato in tutta la sua potenza e versatilità. Come dice l'autore stesso, la guida non insegna a giocare bene, ma vuole stimolare a giocare in modo diverso e creativo, gustandosi tutte le potenzialità del gioco, anche le meno probabili e forse più deboli.
Forse non dovremmo nemmeno chiamarla guida strategica, sebbene contenga effettivamente la descrizione di trenta diverse strategie. È più una “guida creativa”.
In conclusione, indipendentemente dal tipo e dal livello della guida, io personalmente trovo sempre piacevole leggere tali guide, perché ci trovo sempre qualcosa su cui riflettere e mi diverte anche molto provare ad applicarne i consigli, spesso sbagliando, a volte integrandoli con idee mie, altre cercando strategie alternative per contrastare quelle proposte (ricordo ancora le mille partite a Pochi acri di neve...).
Per chi se le fosse perso, ecco l'elenco delle guide strategiche che abbiamo pubblicato.
E voi le leggete?