Leggiamo le guide strategiche?

strategia militare

Tra gli articoli più interessanti pubblicati ci sono a mio parere le guide strategiche. Tuttavia in pochi le leggono. Perché?

Editoriale
Giochi

Da un topic del forum di un po' di tempo fa si scopre che molti non leggono le guide strategiche.

Il motivo principale addotto concerne il piacere di scoprire il gioco a poco a poco, senza suggerimenti esterni, senza condizionamenti o strade precostituite. Qualcun altro parla anche di “ingiusto vantaggio” nei confronti dei compagni di tavolo. Infine altri hanno paura che il gioco in questo modo si esaurisca presto, magari con una strategia dominante.

Sono tutte obiezioni legittime e comprensibili. Tuttavia possiamo fare qualche distinguo, in primo luogo sulle guide stesse. 
seconda guerra mondiale

Ce ne sono di vari tipi:

  • Alcune sono semplici consigli, spesso deducibili e, più che rivelare strategie, mettono in evidenza aspetti del gioco che potrebbero sfuggire ad un primo sguardo. Più che una guida strategica, sono un po' come il consiglio di qualcuno che ha già fatto qualche partita. Indubbiamente aiutano, ma a mio parere non rovinano l'esperienza di gioco, non “spoilerano” nulla e non tolgono comunque il gusto della scoperta. Semplicemente evitano di perdere troppo tempo, di imboccare strade palesemente sbagliate e, considerando quanto poco permane un gioco sui nostri tavoli, possono essere di grande utilità.
  • Altre sono le vere e proprie guide strategiche (rare), un po' come quelle dei videogiochi. Ti insegnano una vera strategia, spesso dei trucchi, sovente ti guidano passo dopo passo. Sono un po' quelle temute nei commenti del topic citato. Sono anche le più rare, però, perché difficili da scrivere e necessitano spesso di analisi e di un quantitativo di dati che trascende il mero venerdì sera con gli amici. 
  • Infine un terzo tipo, quello che mi ha ispirato a scrivere questo articolo. Sono guide che in qualche modo fungono da complemento al regolamento stesso, descrivendo la profondità e le possibilità di gioco, evidenziando le potenzialità che spesso rimangono nascoste tra le pieghe delle regole di giochi complessi. Non instradano, non insegnano a giocare “bene”, non ti fanno vincere, al contrario stimolano a provare nuove strade, a intavolare il titolo ancora e ancora per esplorarlo in tutte le direzioni. Quindi, contrariamente da quel che ci si aspetta da una guida strategica canonica, ovvero il restringere l'arco utile di mosse, queste guide lo aprono. 

È il caso della recente guida di The Sands of Time, scritta dall'autore. È un complemento perfetto alle regole, perché non solo si capiscono meglio alcune cose, ma il gioco ne esce illustrato in tutta la sua potenza e versatilità. Come dice l'autore stesso, la guida non insegna a giocare bene, ma vuole stimolare a giocare in modo diverso e creativo, gustandosi tutte le potenzialità del gioco, anche le meno probabili e forse più deboli. 

Forse non dovremmo nemmeno chiamarla guida strategica, sebbene contenga effettivamente la descrizione di trenta diverse strategie. È più una “guida creativa”. 

In conclusione, indipendentemente dal tipo e dal livello della guida, io personalmente trovo sempre piacevole leggere tali guide, perché ci trovo sempre qualcosa su cui riflettere e mi diverte anche molto provare ad applicarne i consigli, spesso sbagliando, a volte integrandoli con idee mie, altre cercando strategie alternative per contrastare quelle proposte (ricordo ancora le mille partite a Pochi acri di neve...). 

Per chi se le fosse perso, ecco l'elenco delle guide strategiche che abbiamo pubblicato. 
E voi le leggete?

Commenti

Ammetto di non leggere quasi mai le guide strategiche: un po' perché che non piace avere consigli e sperimentare (parte del piacere di giocare) , un po' perché se non ho mai avuto voglia di approfondire un gioco non mi interessa leggerne.

A livello poi di interesse culturale a meno che non puntino l'accento sulle dinamiche che coinvolgono i giocatori (come quelle su Avalon), non trovo molto stimolante leggere delle possibilità che un gioco ti potrebbe offrire in partita strategicamente. 

Io le leggo, sì, forse perché da linguista sono interessata tanto al gioco quanto alle meccaniche che lo reggono, la guida strategica è la sua semantica, uno strato ancora più  profondo per la comprensione del gioco.

Io personalmente leggo quelle dei giochi che conosco. Altrimenti capirei poco di quello che leggo e la lettura diventerebbe poco piacevole. Può darsi che sia anche questo uno dei motivi per cui si leggono meno. Sono aperte ad una platea di persone più ristretta.

Non gioco a livello competitivo (gioco per divertirmi e per stare in compagnia; partecipare ai tornei non mi interessa), anche se aspiro a vincere sempre e comunque. Una delle sfide più belle è capire il titolo, le opzioni percorribili. Perché dovrei togliermi questo piacere leggendomi una guida strategica? :)

Spesso quando intavolo o mi è annunciato che si sta per intavolare una partita cerco materiale in rete.

Può capitarmi  in quei casi di leggerla, ma solo per capire esattamente cosa aspettarmi.
E' un'analisi però diversa da Infinitejest: non mi importa quali siano le reali strategie, mi interessa capire quali sono i concetti portanti del gioco.

(Per questo invece amo i confronti e credo di poter citare quasi a memoria quelli sui DC XD)

Secondo me questo link proposto di tanto in tanto da Azgaroth andrebbe messo in un menù in homepage, è troppo importante e denso 

Mi piace fare le prime partite senza farmi influenzare, se poi il titolo mi prende leggo tutto quello che trovo in giro. Apprezzo tantissimo le recensioni che mettono in evidenza i punti ostici del regolamento e danno un minimo di spiegazione, nel tempo sono quelle che mi hanno salvato la vita, permettendomi di non farmi andare in antipatia un titolo solo per qualche problema del regolamento. Mi piacciono le guide strategiche corpose, da cui imparare qualcosa, il problema è che sono rare perché scriverle è difficile di partenza e per scriverle bene bisogna essere degli esperti del gioco in questione.

La guida strategica per eccellenza, scritta benissimo, da una persona che è espertissima del gioco e in più sa scrivere guide è quella si Space Hulk: Death Angels. che mi ha fatto apprezzare un gioco che avevo in principio bollato male per il combinato effetto di un regolamento scritto male e di un gameplay non facilmente apprezzabile da subito.

non le leggo perché mi sembra di partire avvantaggiato rispetto agli altri (ho gruppino fisso). Mi è capitato di leggerne ma solo dopo che tutti avevamo esperienza e comunque ne ho resi edotti gli altri..

ovviamente, quando perdo a un gioco per noi nuovo, accuso chi ha vinto di essersi andato a leggere le strategie su internet :)

Io le leggo sempre per i giochi che ho dopo aver fatto almeno una partita e le trovo interessantissime... anzi ne vorrei di più!
Sull'avantaggiarmi mi sembra ridicolo... anche perché quando le trovo le condivido con il resto del gruppo, quindi ne traiamo beneficio tutti!

themanwhosoldth...

In passato ho letto 2 guide strategiche:

Una per il Trono di spade e l'altra per Twilight struggle. Queste due le ho apprezzate per le aperture in partita mentre per il resto, essendo giochi in divenire, sia per la mano (TS) sia per gli sviluppi tra i giocatori (TdS) ho preferito sempre gustarmi "il momento presente". Poi non sono un giocatore competitivo, per questo non sento l'esigenza di conoscere tutte le strategie o le meta liste (nei giochi dove sono presenti, chessò Warhammer o simili). Credo, ma potrei benissimo sbagliarmi, che le guide strategiche siano più utili a chi sia già esperto di un determinato gioco, come termine di paragone o per cercare nuove strade. 

In ultimo, non leggo guide strategiche di giochi che non conosco poiché non potrei comunque apprezzarne utilità o finezze.

No, non le leggo.
Mi piace scoprire il gioco una partita alla volta e non avere la "soluzione" bella e pronta. Che poi mi si puo' obiettare che non si tratta di una "soluzione" soprattutto se il gioco è ben fatto, ma lo trovo un aiuto non gradito e quindi evito esattamente come gli spoiler nelle serie tv ... alla fine muoiono tutti.

Secondo me l'equivoco consiste nel fatto di considerare certe guide come un'estensione del regolamento... Se non pensate con questo scopo (vedi Sands of time) vanno senz'altro lette dopo varie partite al gioco... tante più quanto il gioco è complesso. Assimilate le regole, le meccaniche e i dettagli, si va con una guida a confrontarsi su certi aspetti strategici che magari ci sono sfuggiti... nell'ottica di facilitare la curva di apprendimento del gioco e ridurre l'eventuale frustrazione.

Dei giochi che conosco un occhio glielo lancio sempre...

Se sono interessato ad un gioco o ne valuto l'acquisto ne approfondisco ogni aspetto.

Per me le guide sono sempre una lettura piacevole e anzi ce ne sono fin troppo poche

Non leggo guide strategiche a meno di non trovarmi completamente disorientato davanti ad un gioco (High Frontier, Pax Emancipation...) o se alle prime partite c'è stato qualcosa che mi ha lasciato parecchio interdetto (le carte Muster del Trono di Spade).
Sono rimasto troppo scottato in "tenera" età dalle guide per i videogiochi: alcuni capolavori (Beneath a Steel Sky, Day of the Tentacle...) me li sono "bruciati" leggendo le guide risolutive quando restavo bloccato.
Quando ho ricominciato a seguire il mondo dei giochi da tavolo mi sono ripromesso di non leggere mai guide strategiche a meno di casi "disperati".

Credo sia normale che la lettura di certe guide sia per pochi e per pochi intendo coloro ai quali quel gioco, approfondito, ha dato parecchio interesse e soddisfazione.

Io ad esempio ho letto e apprezzato molto quella che hai fatto proprio tu AGZ sul gioco Lewis & Clark perché è un gioco che, in solitario, ho giocato e rigiocato (in una stessa giornata) un sacco di volte!

Io sono il tipo che si appassiona molto alla guida strategica, specialmente quella del terzo tipo dopo qualche partita per esplorare il gioco, e quindi passerei anche il mio bel tempo a spulciarmi le varie possibilità che il gioco offre e che io da solo non sono riuscito a esplorare. Non è pigrizia, è che per forza di cose so che a un singolo gioco difficilmente ci giocherò 200 partite e quindi non mi sarà possibile sperimentare tutto come mi piacerebbe. Esempio pratico, a Terra Mystica ci sono 14 fazioni, anche per giocarle tutte solo 2 volte mi ci vogliono 28 partite, quando prendo una fazione che ho giocato poco mi piace avere qualche consiglio sul posizionamento del primo insediamento e sull'apertura perché se lo canno rischio di giocarmi già la partita. D'altra parte però spesso mi limito anche evitando di leggere guide per non portarmi in vantaggio sui miei possibili avversari, ma questo dipende soprattutto dal gruppo con cui sto giocando. Se sono giocatori più costanti allora è bello anche scambiarsi le guide, e magari a fine partita discutere le strategie, ma chi sono quei matti che dopo 3 ore di partita perdono altri 30 minuti solo per confrontarsi sulle scelte? Questo sarebbe il mio sogno, ma è un'utopia che si infrange sulla fuga a letto dei miei avversari. E allora, se c'è un gioco di cui io mi sono spulciato il regolamento solo io, di cui mi sono letto la guida strategica, succede che mi faccio tutta la partita sperando di non vincerla perché a vincerla ci sarebbe proprio gusto zero.

La guida strategica di Twilight Struggle l'ho trovata utilissima e ben fatta. Intanto perché si propone su più livelli di approfondimento, così che si passi dai consigli iniziali al dettaglio di quando e come andrebbe usata ogni carta. Per me è stata fondamentale, sono passato dall'apprezzare un gioco in cui perdevo sempre miseramente in due o tre round a vincere regolarmente partite contro avversari al mio livello.

Come credo sia normale, anche io leggo raramente le guide strategiche. Non perché non siano valide, ma perché lo sono troppo e ho proprio il timore descritto nell'articolo, cioè quello dello spoiler di pregi e difetti, che invece preferisco scoprire da solo. 

Le ho lette solo per 2 titoli che ho giocato più volte e mi è piaciuto approfondire alcuni aspetti, perché le mie valutazioni sulla bontà del titolo le avevo già fatte. 

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