L’attesissimo seguito, spin-off, o come diavolo volete chiamarlo, di Puerto Rico è finalmente arrivato. San Juan non è proprio la trasposizione dell’ormai leggendario gioco in versione da carte, ma piuttosto una sua evoluzione che consente la partecipazione di un numero variabile di giocatori scalando senza alcuna difficoltà.
La caratteristica principale di Puerto Rico viene qui mantenuta, ovvero la presenza di vari ruoli tra cui scegliere che consentono un’azione a tutti i giocatori con un bonus, o meglio “Privilegio”, per chi l’ha selezionata. Questa è stata l’innovazione più grande introdotta dal progenitore di San Juan, facendo sì che, in ogni turno, tutti abbiano sempre qualcosa da fare e si riducano al minimo i tempi morti.
San Juan è la capitale dell’immaginario stato di Puerto Rico; per vincere occorre accumulare punti vittoria, cosa che si ottiene essenzialmente con la costruzione di edifici. La partita terminerà non appena un giocatore completa il suo dodicesimo edificio.
Il meccanismo di gioco è controllato interamente dalle carte che servono in vari modi: come vere e proprie carte da gioco (quelle che avete in mano), come materie prime (coperte sugli impianti) e come denaro contante (scartate direttamente dalla mano).
Ogni giocatore parte con 4 carte e non vi è alcun meccanismo automatico che ne consente la reintegrazione; l’unico modo sarà quello di scegliere una qualche professione che lo consenta. Inoltre, ognuno ha un impianto produttivo di base (indigo). Nel proprio turno sarà possibile produrre merci con i propri impianti, costruire nuovi edifici, vendere merci o pescare carte. La scelta effettuata si estenderà anche agli altri giocatori, sebbene il primo di mano abbia la possibilità di godere di un vantaggio rispetto agli altri. A differenza di Puerto Rico, in San Juan vi sono molti edifici speciali (peraltro presi anche dall’espansione di PR pubblicata sul sito Alea) che consentono di usufruire dei bonus più svariati. Anche qui la strada per la vittoria finale può passare per diverse tappe, anche se la produzione è solo un mezzo per acquisire risorse piuttosto che per ottenere direttamente punti vittoria.
Considerato che è previsto un meccanismo di scarto quando avete in mano più di 7 carte, diventa difficile accumulare risorse e gestire produzioni immense, a meno che non costruiate un’apposita strategia supportata da edifici specifici, cosa non facilissima considerando la casualità della pesca delle carte.
Nel complesso un gioco molto interessante e soprattutto vario - se non paragonato a Puerto Rico - con i consueti materiali di qualità che contraddistinguono le produzioni Alea.
Aggiornamento del 24/11/2004
Rigiocandolo moltissimo devo dire che la meccanica diventa ripetitva, soprattutto in 4 quando le azioni sono quasi obbligate e la pesca delle carte (e quindi la fortuna), diventano determinanti pertanto ho abbassato il mio voto da 8 a 7.