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Descent: Journeys in the Dark (Second Edition)

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Goblin score: 8 su 10 - Basato su 87 voti
Gioco da Tavolo (GdT)
Anno: 2012 • Num. giocatori: 2-5 • Durata: 120 minuti
Sotto-categorie:
Thematic Games
Espansioni:
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Descent: Journeys in the Dark (Second Edition): voti, classifiche e statistiche Indice ↑

Persone con il gioco su BGG:
39887
Voti su BGG:
25243
Posizione in classifica BGG:
187
Media voti su BGG:
7,62
Media bayesiana voti su BGG:
7,35

Voti e commenti per Descent: Journeys in the Dark (Second Edition)

10

Nessun commento

9

Assolutamente divertente e piacevole. Manca un po' di parte "epica" come ad esempio il vivere la città ma soprattutto manca una parte di magia. Ma ragazzi stiamo parlando di un gioco e la parte Campagna è assolutamente azzeccata!!!!

9

Ottimi materiali, ambientazione per me bellissima e gioco divertente. Bilanciamento e Fortuna sono cose che non mi interessano in un gioco, il gioco deve essere divertente, altrimenti si gioca a scacchi.
Unica pecca è la decisione degli autori di rendere la mappa e la posizione di ogni mostro / oggetto visibile agli eroi sin dall'inizio. Io ho deciso di non adottare questa regola e fare a modo mio...

7

Lo abbiamo trovato decisamente sbilanciato a favore dell' Oscuro Signore, alla fine gli eroi devono solo correre correre correre...non è brutto per carita però ci aspettavamo di meglio!

6

Sarebbe un 6.5
Inizio con quello che secondo me hanno migliorato rispetto al suo (per me mooolto migliore) predecessore:
- avventure un pò più strutturate oltre al semplice vai e spacca il boss
- eroi con classi e abilità ed avanzamento coerente rispetto all'avventura.

Cosa hanno peggiorato: tutta la parte del Signore Oscuro. Giocarlo è diventato una vera palla.
- poche carte da giocare
- mostri che si sa già quanti sono e da dove compaiono, levando un minimo di brivido agli eroi
- pochi mostri veramente sensati. Alla fine si scelgono sempre i soliti.
- quando avanza prende qualche misero pe che se gli va bene gli fa ottenre una misera nuova carta (one shot per avventura). Carina, ma vogliamo mettere con il divertimento dell'avanzamento degli eroi?!
Tutto ciò riduce drasticamente le opzioni tattiche del Signore Oscuro, rendendolo piuttosto noioso da giocare ed pgni avventura perde quel senso di epicità e di sfida che contraddistingueva il suo predecessore.
La durata ridotta rende queste cose un pò più accetabili. Giusto per giocare comunque ad un Descent light quando non si ha tempo di gicare con il fratello maggiore.

Questo un parere che esprime più o meno quello che penso anche io più nel dettaglio:
http://boardgamegeek.com/thread/847819/the-overlords-fun-factor

8

Nessun commento

9

lo sto provando in modalità campagna e l'ho trovato snello, equilibrato e molto divertente, i materiali come al solito sono eccelsi

9

Nessun commento

7

una componentistica di ottimo livello, purtroppo ho trovato il gioco mal bilanciato nei rapporti di forza tra eroi e oscuro signore, tanto che quest'ultimo non voleva più interpretarlo nessuno.

6

Scusate se mi dilungo, ma vorrei chiarire bene i motivi del voto,c he sarebbe un 6,5

Il gioco è più uno skirmish tutti contro uno a missioni che un dungeoncrawler ed è ben caratterizzato: scatola abbastanzaricca, grafica eccellente, buone miniature, solita produzione stile FFG. Gli obiettivi della missione (anche per l’OverLord) sono vari (non è detto che occorra per forza uccidere tutti) e va capito bene come sfruttare la mappa che si ah a disposizione (si piazza incontro per incontro).
Ho apprezzato molto la divisione in Archetipi che si sviluppano in Classi (anche per l’OL) e la modalità Campagna, molto ben curata.

Ma parlando di Descent Second Edition non ci si può esimere dal fare paragoni con la prima edizione. Descent Second Edition è un gioco molto diverso rispetto al suo predecessore.

Pro Seconda Edizione: l’obiettivo di abbattere i tempi geologici delle missioni è stato centrato egregiamente e la veste grafica, come le miniature, sono nettamente superiori. Il sistema di avanzamento degli Eroi e la loro “morte” mi sembrano nettamente più coerenti. Si è pure abbattuto l’uso spropositato di Token. Il bilanciamento del gioco in generale mi pare migliore rispetto alla prima edizione, grazie all’eliminazione dei segnalini Minaccia, Ordine e Conquista e la modularità del numero di Mostri presenti in funzione del numero di Pg giocanti. Grazie alla gestione ad incontri si può salvare anche una partita a metà.

Contro della Seconda Edizione: proprio in virtù dell’eliminazione dei segnalini sopra citati si è cambiato radicalmente lo svolgimento tattico delle sessioni, trasformando la Second Edition in un gioco molto meno tattico rispetto alla prima edizione. Questo aspetto farà contenti alcuni giocatori ma ne scontenterà sicuramente altri. Anche i Mostri più scarsi possono fare molto male.
Gli Attributi (l’equivalente delle Abilità) servono più a rispondere alle carte giocate dall’OL che ad altro, risultando così un fattore di gioco passivo per chi li possiede, invece di essere attivi. Qui credo si potesse fare molto meglio.

Ricapitolando, se gli appunti principali che venivano mossi alla prima edizione di Descent erano:
- eccessiva competitività tra Overlord ed Eroi (va bene come caratteristica del gioco, è fatto così punto. Al limite si ha un conflitto di interessi quando l’Overlord coincide con il questmaker),
- eccessiva lunghezza delle partite,
- scarsa evoluzione degli Eroi (risolta con l’espansione Road to Legend in modo macchinoso),
- sbilanciamento a volte a favore degli Eroi, con combo di carte devastanti,

si può dire che la seconda edizione abbia risposto bene perfezionando questi aspetti. Ma ci sono anche note dolenti.
Ad esempio, nella scatola base della Seconda Edizione è già presente la modalità campagna, che nella prima edizoone non era prevista; questo sarebbe un grosso punto a favore della seconda edizione se non fosse che lo stesso gioco ah già prodotto Road to Legend. Sinceramente mi sarei aspettato che i produttori del gioco facessero tesoro dell’esperienza fatta con Road to Legend per migliorarla e riproporla, invece ci troviamo con un set di regole più scarno. In RtL potevo pure comperarmi una nave per risalire un fiume, le possibilità di gioco erano veramente incredibili. Nella Second Edition invece mi ritrovo con uno strumento molto classico, che impallidisce di fronte a RtL, il cui unico difetto era costituito dalla legnosità del sistema, facilmente spiegabile in quanto inserito a posteriori su un sistema di gioco pensato per altro.

Altro aspetto che non ho apprezzato per nulla è il rapporto quantità/prezzo: la scatola della second edition è grossa la metà e costa 66 euro (contro gli 80 della prima edizione) e difatti il numero di miniature è nettamente inferiore. Sempre parlando di miniature, mi è sembrato molto superficiale non aggiungere la miniatura del famiglio del Necromante e dei Luogotenenti dell’overlord: questi PNG vengono rappresentati da dei token! Uno smacco, soprattutto per una casa editrice che si è sempre fatta apprezzare per la quantità spropositata di oggetti contenuti nelle sue scatole. E’ vero che praticamente tutte le case stanno tendendo a ridurre i contenuti, soprattutto plastici, delle scatole, però se penso che nella seconda edizione ci sono 8 eroi invece che 12 almeno una miniatura in più per il famiglio del Necromante potevano metterla!

Va rilevato che continua a mancare un sistema di magia degno di questo nome: esse infatti, quando presenti, non si differenziano molto per funzionamento dalle abilità degli altri eroi

Alla fine, nonostante parecchi aspetti positivi, il voto è determinato anche dal fatto che mentre la prima edizione di Descent aveva una sua forte connotazione (praticamente uno skirmish puro e molto ben articolato con note di dungeoncrawling), questa seconda edizione mi sembra un gioco né carne né pesce, a mezza via tra tante soluzioni senza acquisire una propria fisionomia alla quale fare riferimento (e magari affezionarsi).

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