
Voto dopo poche partite.
Interessante, sicuramente da approfondire, molti tracciati, bonus, discretamente ambientato.
Forse un po' troppo complicato con regole e regolette.
When all you can identify in the horizon for many long days is the line that detaches the sea from the sky, the glimpse of a distant shore appearing before you will make you shiver at the understanding that the adventure is about to begin. You find yourself astonished, landing on the shore that will be the origin of an extensive exploration through the Galapagos, a magic place of inconceivable beauty and endless biodiversity. There, you will gather repertoires and expand your knowledge of the natural sciences. Your eyes will learn how to detect the hidden species in the tropical forest, gazing at the countless colors and textures of nature. After inspiring hours spent studying and getting to enlightening conclusions, you will rest under a sparkling sky, admiring the stunning complexity of the animal realm. Darwin's Journey is a worker-placement Eurogame in which players recall Charles Darwin's memories of his adventure through the Galapagos islands, which contributed to the development of his theory of evolution. With the game's innovative worker progression system, each worker will have to study the disciplines that are a prerequisite to perform several actions in the game, such as exploration, correspondence, gathering, and dispatch of repertoires found on the island to museums in order to contribute to the human knowledge of biology. The game lasts five rounds, and thanks to several short- and long-term objectives, every action you take will grant victory points in different ways.
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Darwin's Journey è un buon gioco, sia chiaro. Alcune sue idee sono degne di nota (vedi piazzamenti lavoratori con vincoli e specializzazioni).
A non essere soddisfacente, però, è la ricetta di fondo che propone: a conti fatti, se si ha un minimo di esperienza sulle spalle, si riconoscono subito una serie di elementi mutuati da altri titoli. Il problema è che questi elementi, al di là degli stilemi ricorrenti di Luciani, attingono a un genere che ritengo una deriva frequente del game design contemporaneo. Mi riferisco alle plance personali ricolme di bonus e tracciati, con alcuni tra quelli sbloccabili che paiono migliori di altri, ai mille tracciati conditi da bonus e possibili combo a pioggia, nonché punti vittoria distribuiti a caso sul percorso, ai vari mini-giochi tenuti insieme principalmente da altri bonus e appunto dalle tante combo possibili. Tutte cose che paiono uscite dai titoli meno ispirati di Pfister, giusto per citare il primo autore che mi è venuto in mente giocandoci.
Ciò fa di Darwin's Journey un cattivo titolo? Certo che no: funziona, fa il suo dovere, appagando i giocatori con un certo tipo di gameplay.
Solo, valutandolo in una prospettiva di originalità e di qualità delle scelte di design (che preferisco siano ispirate a concetti quali eleganza, verticalità e coesione delle meccaniche), il voto è purtroppo rivisto al ribasso.
Ok, ammetto di essere di parte... adoro i giochi di Luciani e Mangone. Però qui bisogna essere obiettivi : Questo è un signor-gioco ! Asciutto, grafica molto bella, meccaniche non innovative ma eleganti e legate bene l'una alle altre, variabilità al setup altissima, interazione diretta ed indiretta... insomma un titolo "german" 2.0, poi ci sono quelli a cui questo tipo di giochi non piace, ma è una categoria a parte. Se si è amanti dell'euro-game, questo gioco è da avere. Le combo in serie sono divertenti (meno per chi aspetta il proprio turno ma preferisco questa attesa a quella dovuta alla paralisi d'analisi dipendente dalle 1000 strade diverse ma apparentemente inutili di tanti altri giochi simili)
Giocarlo mi fa sentire come la mia compagna quando guarda Temptation Island: mi diverto un sacco, ma spero che nessuno mi scopra perchè morirei dalla vergogna. Perchè? Perchè è quello che definisco un "Gioco Marvel" o "Gioco Avenger", ovvero un gioco tecnicamente povero e per palati poco sofisticati. Ma nella sua semplicità scorre dannatamente bene e nel suo genere - c'è poco da dire - è semplicemente il migliore.
Le meccaniche sono riproposizioni di cose già viste in altri classici, anche dello stesso autore. Di fatto ogni azione che andrai a compiere trasmette una sensazione di mini-gioco. Tuttavia il tutto viene ben amalgamato e nel complesso il gioco risulta piacevole.
Originale è la "specializzazione" dei propri lavoratori tramite il meccanismo della ceralacca che porterà da un early-game in cui compi azioni poco soddisfacenti ad una seconda parte in cui ogni azione risulterà molto più performante e "combosa". Potrebbe quindi soffrire un po' di PDA nel cercare la mossa ottimale che vada ad inanellare altre azioni.
Componenti di ottima fattura anche nella versione retail, durata contenuta in 5 rounds e variabilità al setup praticamente infinità.
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