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“Medieval Japanese Warfare theme. Each figure represents a company or unit of men. Victory: You win if you kill your opponents Daiyamo.”
The game is played on a chessboard or any other 8x8 grid. Miniatures or counters are used to represent the units, which come in ten types: Daimyo, Ashigaru Spearmen, Bushi Gunners, Bushi Spear Cavalry, Warrior Monks, Samurai Swordsmen, Samurai Horse Archers, Samurai Archers, Samurai Heavy Cavalry and Samurai Naginata. Both players start with an identical assortment of sixteen units which may set up as they desire on their back two rows of the board.
A custom deck of cards is central to the play of the game. The players draw a hand of cards from a common deck. Card play determines when units may move, attack, or defend.
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A mio avviso un gioco dalle enormi potenzialità, ma orientato in modo eccessivo ad un gotha di giocatori di nicchia. Uno strategico puro, dal taglio scacchistico, capace di impegnare e divertire i cultori della strategia. Ma risulta eccessivamente impegnativo e suscettibile delle capacità dei giocatori. Il gioc sarebbe dovuto essere un 3-4 giocatori, visto che in 2 risulta molto insipido e troppo dipendente dalla pesca della Carta Maestria. In 4 lo si può giocare a squadre oppure meglio in modalità base, ma sempre e comunque occorre che ci giochino persone di pari livello, altrimenti è fin troppo facile avere un vincitore. In altri casi lo stallo è sempre dietro all'angolo, ma lo stallo è strategia per chi ama questo genere... alla fine lo giudico con neutralità e propenderei per un 5,5, ma che elevo al 6 visto che il costo odierno è davvero minimo.
Vi è mai capitato di mettervi un cappotto che non usavate da tanto tempo e trovarci in tasca inaspettatamente 50 euro e magari un pacchetto di sigarette nuovo?
Bene, provare Daimyo mi ha fatto la stessa impressione.
Certo attratto ed essenziale ma davvero un bellissimo giochi di strategia. Semplicissimo di regole ma profondissimo, entusiasmante a squadre. Non capisco come un tale giocone, dalla componentistica tra l'altro ineccepibile, sia cosi mal considerato in Tana.
Incredibile: davvero è il caso di dire nessuno è profeta in patria.
Gioiello perso nell'oblio....
Longevità 2
Originalità 1
Regolamento 2
Materiali 2
Divertimento 2
Il rischio "stallo" in effetti c'è. Non parlerei comunque di wargame, questo NON è un wargame, come non sono un wargame gli scacchi, diciamo piuttosto che sono la versione astratta di una guerra quello sì. C'è poca roba nella scatola, la cosa disarma un po', credo che le carte maestria rendano un po' meno "statico" il gioco.
Di per se è molto semplice e da qui anche la facilità di cadere in stalli. Ma come diceva Dupin (dalla penna di Poe) non è il gioco degli scacchi ad essere difficile ma la dama perchè più semplice e con mosse dell'avversario meno soggette ad errori.
Alzo il voto a 8. Lo stallo di cui parlavo, una volta imparato a giocare diventa più distante, è chiaramente un gioco le cui potenzialità emergono dalla pratica.
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