Come no, un anno passato in servizio civile a Gattatico... Congratulazioni, bel lavoro e meritorio!
Ci tornerò da quelle parti, vorrei portarci mia figlia e la mia compagna. Spero tra non molto (anche ase per ora Valeria ha un anno e non apprezzerebbe tutto). Ovviamente il museo sarà una meta.
D'accordissimo sulla necessità di conservare la memoria storica! Io non so cosa WoW possa fare in questo senso, ma a me ha aiutato a recuperarla e approfondirla. Qualcosa traspare dal gioco, del contesto storico, e non solo negli ovvi dettagli tecnici degli aerei e dei piloti per cui per esempio certi aerei come motore rotativo girano meglio a destra che a sinistra (il tutto però senza sovraccarichi di tabelle o regole come nelle vecchie simulazioni, con quella che chiamo "complessità nascosta" - vedi risposta 4 qua
http://www.wingsofwar.org/forums/showthread.php?t=284). O nella gamma delle nazionalità, per cui giocando si trovano aerei romeni e turchi e bulgari e olandesi in una gamma che non ha precedenti negli altrri giochi del settore, e magari si scopre chi era con gli imperi centrali e chi contro. Ma anche aerei polacchi, ucraini, cecoslovacchi, bolscevichi, di un corpo di spedizione inglese a supporto dello Zar, di un governo filosovietico ungherese, liutuani, greci, ancora turchi, della rivoluzione messicana che danno un'idea di cosa potesse essere l'Europa e non solo quella a "guerra finita" (le virglette sono d'obbligo, purtroppo).
Ci sono dettagli più fini, se letti con cura. Per esempio la regola dell'inceppo: in alcuni scenari c'è chi inceppa solo con le carte inceppo rosse, non con le verdi. Questo riflette il comportamento di alcui piloti come Silvio Scaroni (secondo asso italiano dopo Baracca) che toglievano i proiettili dai nastri, li sceglievano uno per uno e rimettevano solo i buoni mentre scartavano i difettosi. Da qui si può riflettere sulla mobilitazioe di massa, le fabbriche i cui lavoravano anche done e ragazzi e operai improvvisati, le linee di produzione militarizzate in mano all'esercito che dirige le fabbriche guardando alle quatità ma senza sapere in realtà il mestiere di capo officina... E da una regoletta piccola piccola esce il quadro di una grande guerra seza precedenti, che coinvolge anche le popolazioni civili a cetinaia - o migliaia - di chilomentri dal fronte. Anche direttamente, se pensi ai bombardieri tedeschi che dal Belgio colpiva Londra in una prima, meno conosciuta ma comunque sanguinosa Battaglia d'Inghilterra (cui hanno contribuito anche i dirigibili Zeppelin).
Anche la copertina di Watch Your Back! è indicativa:
Vedi che l'aereo austriaco spara: si vedono nuvolette di condensa e i traccianti. L'aereo di Scaroni in primo piano spara anche lui: vedi le nuvolette... ma non i traccianti. A partire da Baracca, vari assi li toglievano. Questo perché aumentavano il rischi che l'aereo nemici prendesse fuoco. In termini militari ovviamente che l'aereo avversario s'incendi è un vantaggio, ma Baracca pensava che far morire un avversario tra le fiamme fosse atroce, per cui per spirito cavalleresco toglieva tali proiettili (in termini di abilità opzionali degli assi, questo si riflette nell'abilità d'asso "Spirito cavalleresco" che rende gli incendi più improbabili ma consente in cambio di scegliere altre due abilità). In termini storici, si vede che parlare di loro (o almeno di alcuni di loro) come dei "cavalieri dell'aria" on è vuota retorica, ma ha basi storiche che il gioco riflette.
Questi sono esempi tutti tratti dalla versione prima guerra mondiale. Ma ce ne sono anche per la seconda. E anche lì vale il discorso delle scoperte sulle nazionalità (a partire dagli svizzeri che hanno abbattuto vari tedeschi e combattuto anche gli americani...) e sui conflitti minori (sino-giappnese, guerra civile spagnola...).
Parlando di Resistenza, una delle curiosità del mio gioco nella scatola "Fire from the Sky" (oltre a una pilotessa, Lilya Litvak "la Rosa Bianca di Stalingrado", e a un francese della Francia Libera con stelle rosse sulle ali che combatteva in Russia con un'intera unità inviata laggiù da De Gaulle) è uno Stuka partigiano:
Ovviamente titino... ma scoprire che c'era una forza aerea partigiana perfettamente efficiente è stata una vera sorpresa per me.
Grazie di tutto e a presto!
Andrea