Un background mai utilizzato

[rporrini]

Ho appena ritrovato nel Player Handbook Seconda Edizione un background per un personaggio che poi per alterne vicende non è mai stato utilizzato.

Vita di Geoffrey the Rambler scritta da lui medesimo

Mi è stato detto che mio padre era una guardia reale nel verde paese in cui sono stato concepito.
Mia madre era una zingara che si trovava con un circo che passava di lì.
Il circo rimase in città una settimana o poco più, sennonché un giorno mia madre tento di scippare a mio padre il sacchetto in cui lui portava i soldi. Lui se ne accorse, le afferrò strettamente il polso per impedirle di scappare e le propose di lasciarla libera e perdonarla in cambio di una notte con lui. Mia madre non se lo fece ripetere due volte e passarono la notte insieme.

Quando ormai il circo era lontano, mia madre si accorse di essere rimasta incinta. Dapprima avrebbe voluto abortire poi, consigliata dal padrone del circo, ci ripensò in quanto poteva servire un nuovo ragazzo da addestrare ai giochi.

Così nacqui, venni addestrato ai giochi di acrobazia. Mia madre non si curava tanto di me, delegando al resto del circo la mia educazione.
Mi insegnarono a far capriole, a camminare sulla corda, a lanciare i coltelli con entrambe le mani. Nei combattimenti con gli altri ragazzi usavamo dei coltelli di legno per non farci troppo male, sicché imparai anche a combattere con entrambe le mani.

All'età di diciassette anni, annoiato dalla vita del circo, scappai durante la notte portandomi via l'incasso della settimana. Per non farmi trovare andai nel verso opposto a cui il circo stava andando. Sapevo che mia madre aveva compiuto alcuni furti durante le tappe che avevamo fatto e non aveva nessun interessa a farsi rivedere. Non mi avrebbero ritrovato.

In compenso io ero completamente sconosciuto ai cittadini in quanto avevo solo una piccola parte durante lo spettacolo e non ero stato inquadrato come appartenente alla compagnia.

(continua)

 

[rporrini]

Passai un po' di tempo con un cacciatore che abitava nella periferia del paese e questi, in cambio di cibo ed un giaciglio per dormire, mi mandava a raccogliere gli animali catturati dalle trappole che lui aveva piazzato. Passai lì un anno durante il quale imparai a costruire le trappole come faceva lui, ma quando sentii dire che il circo sarebbe passato di lì a breve, ringraziai il mio amico e me ne andai.

Camminavo di notte e dormivo di giorno, dopo aver steso trappole che mi avrebbero permesso di mangiare durante la notte successiva. Non potevo accendere fuochi per paura di essere scoperto, sicché mangiavo per lo più carne cruda e bacche. Mangiavo qualche pasto caldo quando potevo aiutare qualche fattore a spaccare legna o a pascolare il bestiame, oppure facendo qualche gioco di acrobazia che tenesse alto lo spirito dei lavoratori della fattoria.

Giunsi un giorno in una grande città dove pensai di potermi fermare nascondendomi fra i numerosi abitanti del posto.

Non avendo di che mangiare sono andato in giro per la città cercando lavoro, senza trovare altro che un uomo che contrabbandava gioielli ed aveva bisogno di un ragazzo sveglio e piccolo come me per passare sott'occhio ai doganieri mentre lui risultava pulito ai controlli.

Rimasi con lui tre anni, durante i quali mi ha insegnato a valutare le pietre alla prima occhiata per non essere preso per il naso quelle volte che mi mandava per suo conto ad acquistare piccole quantità di gemme.

Un giorno venni a sapere che stava per ricevere un carico di gemme molto preziosedelle quali non mi aveva parlato. Indispettito, aspettai che lui fosse disattento e le rubai. Naturalmente scappai.

Credo che il mercante mi stia ancora cercando. Ho dovuto vendere molte di quelle gemme sottocosto per potermi nascondere e ricevere di che sopravvivere.

(continua)

 

[rporrini]

Quando ho ritenuto di essere abbastanza lontano da non essere raggiunto, le gemme erano praticamente finite. Ne conservai tre (le più preziose fra tutte) per ricordo. Le conservo ancora cucite all'interno del mio vestito. Promisi a me stesso che le avrei usate solo quando mi sarei stabilito da qualche parte per, eventualmente, avviare un'attività o comprarmi una casa.

Ho viaggiato tanto ricevendo da mangiare in cambio di intrattenimento con giochi di acrobazia e di prestidigitazione che nel frattempo avevo imparato osservando di nascosto i maghi che si esibivano. Dormivo nei fienili e la mattina partivo per la successiva destinazione. Ogni tanto mi accadeva di appartarmi con la figlia di qualche abitante del paese, sicché mi toccava, se scoperto, partire in anticipo e con una certa urgenza.

Ho servito come giullare, acrobata e manipolatore per il Pasha Jabib Dehut di Shallan Stan, il quale mi ha addestrato a leggere le parole dei commensali ed a riferirgliele per sapere come avvantaggiarsi nelle trattative.

Purtroppo, un giorno, la mia cupidigia mi ha portato a desiderare quella daga magica che il mio padrone portava alla cintura e glie l'ho rubata durante il sonno.

(continua)

 

[rporrini]

Sono scappato dal suo palazzo e, profittando del fatto di essere piccolo, sono entrato al volo nell'oblò di una nave in partenza e mi sono nascosto nella stiva cibandomi di alcune vettovaglie che questa portava nel suo carico.

Sono arrivato nella città in cui mi trovo circa un mese fa ed ho sbarcato il lunario dando spettacoli e con qualche furtarello. Una delle ragazze con cui sono stato a letto mi ha però avvertito che la gtente del posto comincia ad accorgersi che ad ogni mio spettacolo perdono qualcosa dalle tasche.

Così ho deciso di dare il mio ultimo spettacolo e di andarmene. Come al solito, passando a raccogliere le offerte per lo spettacolo, impugnavo il cappello con la destra, mentre con la sinistra nascosta dal cappello stesso mi intrufolai nella tasca di un uomo.

Questo, malgrado la mia mano leggera, mi scoprì e mi agguantò con l'intenziona di uccidermi. Cominciai a temere seriamente per la vita (era la prima volta che venivo colto con le mani nel sacco) quando una ragazza (la donna dell'uomo che mi aveva preso, supposi) lo implorò di risparmiarmi credendomi un bambino. Non ritenni opportuno, in quel momento dissertare sulle differenze tra un bambino umano ed un halfling adulto.
L'uomo acconsentì, obbligandomi però a seguirli nelle loro avventure.

Avevo ben poco da perdere, dovevo cambiare aria al più presto e mi mancava l'azione. Li seguii.

(fine)

 

[wyrd]

Bello!

Succedono molte cose a sto povero ladro sfigato, certo!!!

Però dà delle buone giustificazioni alle abilità ladresche!

(ma il mio prossimo PG sarà un Warforged. Bardo. Non ridete.)

Rock on!